Xalibur 50 microgrammi/ml collirio, soluzione in contenitore monodose – 50 microgrammi/ml collirio soluzione 30 contenitori monodose da 0,2 ml
Riduzione della pressione intraoculare elevata (PIO) in pazienti con glaucoma ad angolo aperto e in pazienti con ipertensione oculare negli adulti (compresi gli anziani).
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- Principi attivi
- Eccipienti
- Indicazioni
- Controindicazioni
- Posologia
- Conservazione
- Avvertenze
- Interazioni
- In gravidanza
- Sovradosaggio
- Effetti indesiderati
- Codice AIC
 
Principi attivi
Composizione di Xalibur 50 microgrammi/ml collirio, soluzione in contenitore monodose – 50 microgrammi/ml collirio soluzione 30 contenitori monodose da 0,2 ml - Che principio attivo ha Xalibur 50 microgrammi/ml collirio, soluzione in contenitore monodose – 50 microgrammi/ml collirio soluzione 30 contenitori monodose da 0,2 ml?
1 ml di soluzione contiene: Principio attivo: latanoprost 50 microgrammi Una goccia contiene circa 1,5 mcg di latanoprost. Eccipienti con effetti noti Sodio fosfato monobasico monoidrato (E339i) 4,6 mg/ml. Sodio fosfato dibasico anidro (E339ii) 4,74 mg/ml. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Eccipienti
Composizione di Xalibur 50 microgrammi/ml collirio, soluzione in contenitore monodose – 50 microgrammi/ml collirio soluzione 30 contenitori monodose da 0,2 ml - Cosa contiene Xalibur 50 microgrammi/ml collirio, soluzione in contenitore monodose – 50 microgrammi/ml collirio soluzione 30 contenitori monodose da 0,2 ml?
Sodio cloruro Sodio diidrogeno fosfato monoidrato (E339i) Disodio idrogeno fosfato anidro (E339ii) Acqua per preparazioni iniettabili.
Indicazioni
Indicazioni terapeutiche - Perchè si usa Xalibur 50 microgrammi/ml collirio, soluzione in contenitore monodose – 50 microgrammi/ml collirio soluzione 30 contenitori monodose da 0,2 ml? A cosa serve?
Riduzione della pressione intraoculare elevata (PIO) in pazienti con glaucoma ad angolo aperto e in pazienti con ipertensione oculare negli adulti (compresi gli anziani).
Controndicazioni
Quando non deve essere usato Xalibur 50 microgrammi/ml collirio, soluzione in contenitore monodose – 50 microgrammi/ml collirio soluzione 30 contenitori monodose da 0,2 ml?
Ipersensibilità a latanoprost o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Posologia
Quantità e modalità di assunzione di Xalibur 50 microgrammi/ml collirio, soluzione in contenitore monodose – 50 microgrammi/ml collirio soluzione 30 contenitori monodose da 0,2 ml - Come si assume Xalibur 50 microgrammi/ml collirio, soluzione in contenitore monodose – 50 microgrammi/ml collirio soluzione 30 contenitori monodose da 0,2 ml?
Posologia Adulti (inclusi gli anziani) La terapia raccomandata è una goccia di XALIBUR una volta al giorno nell'occhio(i) da trattare. Il contenitore monodose deve essere utilizzato immediatamente dopo l'apertura; il medicinale residuo deve essere eliminato. L'effetto ottimale si ottiene somministrando XALIBUR alla sera. È opportuno non instillare XALIBUR più di una volta al giorno, in quanto è stato dimostrato che somministrazioni più frequenti diminuiscono l'effetto ipotensivo sulla PIO. In caso di mancata somministrazione di una dose, il trattamento deve continuare normalmente con la dose successiva. Modo di somministrazione Come con altri colliri, al fine di ridurre il possibile assorbimento sistemico, si raccomanda di comprimere il sacco lacrimale a livello del canto mediale (occlusione puntale) per un minuto. Ciò deve essere effettuato subito dopo l'instillazione di ogni singola goccia. Le lenti a contatto devono essere rimosse prima dell'instillazione del collirio e possono essere riapplicate dopo 15 minuti. Se si usa più di un medicinale oftalmico ad uso topico, i medicinali devono essere somministrati almeno cinque minuti l'uno dall'altro. Popolazione pediatrica Non sono disponibili dati di sicurezza ed efficacia in età pediatrica. Pertanto l'uso di XALIBUR nei bambini e negli adolescenti (età inferiore a 18 anni) non è raccomandato.
Conservazione
Come si conserva Xalibur 50 microgrammi/ml collirio, soluzione in contenitore monodose – 50 microgrammi/ml collirio soluzione 30 contenitori monodose da 0,2 ml?
Conservare in frigorifero (2°C - 8°C). Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce. Dopo la prima apertura della busta di alluminio: conservare ad una temperatura non superiore a 25°C per un periodo massimo di 7 giorni; trascorso tale periodo i contenitori residui devono essere eliminati. Il contenitore monodose deve essere utilizzato immediatamente dopo l'apertura; il medicinale residuo deve essere eliminato.
Avvertenze
Su Xalibur 50 microgrammi/ml collirio, soluzione in contenitore monodose – 50 microgrammi/ml collirio soluzione 30 contenitori monodose da 0,2 ml è importante sapere che:
XALIBUR può alterare gradualmente il colore dell'occhio aumentando la quantità di pigmento marrone dell'iride. Prima dell'inizio del trattamento i pazienti devono essere informati circa la possibilità di cambiamento permanente del colore dell'occhio. Il trattamento unilaterale può causare eterocromia permanente. Questo cambiamento di colore dell'occhio è stato notato soprattutto in pazienti con iridi di colore misto, ad es. blu-marrone, grigio-marrone, giallo-marrone e verde-marrone. Negli studi con latanoprost, l'insorgenza del cambiamento avviene di solito entro i primi 8 mesi di trattamento, raramente durante il secondo o il terzo anno e non è stato riscontrato dopo il quarto anno di trattamento. La percentuale di progressione della pigmentazione dell'iride diminuisce nel tempo ed è stabile per cinque anni. Gli effetti dell'aumentata pigmentazione dell'iride oltre i cinque anni non sono stati valutati. In uno studio in aperto di 5 anni sulla sicurezza di latanoprost, la pigmentazione dell'iride è stata riscontrata nel 33% dei pazienti (vedere paragrafo 4.8). Nella maggioranza dei casi il cambiamento del colore dell'iride è lieve e spesso non osservabile clinicamente. L'incidenza varia dal 7 all'85% in pazienti con iridi di colore misto con la maggiore incidenza in pazienti con iridi giallo-marrone. Nessun cambiamento è stato riscontrato in pazienti con occhi di colore omogeneo blu, cambiamenti sono stati riscontrati solo raramente in pazienti con occhi di colore omogeneo grigio, verde o marrone. Il cambiamento di colore è dovuto ad un aumento della melanina nei melanociti dello stroma dell'iride e non ad un aumento del numero dei melanociti. Di solito la pigmentazione marrone attorno alla pupilla si diffonde concentricamente verso la zona periferica dell'occhio interessato, ma può interessare tutta l'iride o parti di essa. Dopo la sospensione del trattamento non si è riscontrato un ulteriore aumento della pigmentazione marrone dell'iride. Gli studi clinici fino ad oggi disponibili, hanno dimostrato che il cambiamento di colore non è riferibile ad alcun sintomo o alterazioni patologiche. Né nevi né areole dell'iride sono stati influenzati dal trattamento. Gli studi clinici non hanno evidenziato accumulo di pigmento nel trabecolato sclero-corneale o in qualsiasi altra parte della camera anteriore. Sulla base di un'esperienza clinica di 5 anni, l'aumento della pigmentazione dell'iride non ha mostrato determinare alcuna conseguenza di natura clinica negativa e la somministrazione di XALIBUR può essere continuata se si manifesta la pigmentazione dell'iride. I pazienti comunque devono essere controllati regolarmente e in caso il quadro clinico lo giustifichi, il trattamento con XALIBUR può essere interrotto. Vi è un'esperienza limitata di XALIBUR nel glaucoma cronico ad angolo chiuso, in pazienti pseudofachici con glaucoma ad angolo aperto e nel glaucoma pigmentario. Non c'è esperienza di XALIBUR nel glaucoma infiammatorio e neovascolare, in condizioni di infiammazione oculare. XALIBUR non ha alcuno o scarsi effetti sulla pupilla, ma non si ha sufficiente esperienza in merito ad attacchi acuti di glaucoma ad angolo chiuso. Si deve usare cautela nell'impiego di XALIBUR in queste circostanze, finché la casistica non sarà opportunamente ampliata. Sono disponibili dati limitati circa l'uso di XALIBUR durante la fase peri-operatoria della chirurgia di estrazione della cataratta. In questi pazienti XALIBUR deve essere usato con cautela. XALIBUR deve essere usato con cautela nei pazienti con anamnesi di cheratite erpetica e deve essere evitato nei casi di cheratite da Herpes simplex in fase attiva e nei pazienti con anamnesi di cheratite erpetica ricorrente associata in modo specifico agli analoghi delle prostaglandine. Sono stati riportati casi di edema maculare (vedere paragrafo 4.8) soprattutto in pazienti afachici, pseudofachici con rottura della capsula posteriore della lente o con lenti in camera anteriore e in pazienti con fattori di rischio noti per l'edema maculare cistoide (come la retinopatia diabetica e l'occlusione venosa retinica). XALIBUR deve essere usato con cautela in pazienti afachici, pseudofachici con rottura della capsula posteriore della lente o con lenti in camera anteriore e in pazienti con fattori di rischio noti per l'edema maculare cistoide. In pazienti con fattori di rischio noti per iriti/uveiti, XALIBUR deve essere usato con cautela. C'è una limitata esperienza in pazienti con asma, anche se dopo la commercializzazione sono stati riportati alcuni casi di esacerbazione di asma e/o dispnea. I pazienti asmatici devono quindi essere trattati con prudenza in attesa di sufficienti esperienze (vedere anche paragrafo 4.8). È stata osservata una discolorazione della cute periorbitale, riportata nella maggioranza delle segnalazioni in pazienti giapponesi. Ad oggi i dati hanno mostrato che la discolorazione della cute periorbitale non è permanente e in qualche caso è reversibile mentre si continua il trattamento con XALIBUR. Latanoprost può gradualmente modificare le ciglia e la peluria dell’occhio trattato e dell'area circostante; questi cambiamenti includono l'allungamento, l'ispessimento, la pigmentazione e l'infoltimento delle ciglia o della peluria e la crescita di ciglia con orientamento anomalo. I cambiamenti delle ciglia sono reversibili con la sospensione del trattamento.
Interazioni
Quali medicinali o alimenti possono interagire con Xalibur 50 microgrammi/ml collirio, soluzione in contenitore monodose – 50 microgrammi/ml collirio soluzione 30 contenitori monodose da 0,2 ml?
Non sono disponibili risultati conclusivi per valutare l'interazione del farmaco. Sono stati riportati casi di innalzamento paradossale della PIO in seguito alla concomitante somministrazione oftalmica di due analoghi delle prostaglandine. Pertanto la somministrazione di due o più prostaglandine, analoghi delle prostaglandine o derivati delle prostaglandine non è raccomandata.
In gravidanza
Se è in corso una gravidanza, se sospetta o sta pianificando una gravidanza, o se sta allattando con latte materno chiedere consiglio al medico prima di prendereXalibur 50 microgrammi/ml collirio, soluzione in contenitore monodose – 50 microgrammi/ml collirio soluzione 30 contenitori monodose da 0,2 ml?
Gravidanza Non è stata stabilita la sicurezza del farmaco in gravidanza. Esiste la possibilità di rischio farmacologico in corso di gravidanza, sia per il feto che il neonato. Pertanto XALIBUR non dovrebbe essere usato in gravidanza. Allattamento Latanoprost e i suoi metaboliti possono passare nel latte materno e quindi XALIBUR non dovrebbe essere usato nelle donne che allattano con latte materno o l'allattamento al seno dovrebbe essere interrotto. Fertilità Negli studi animali non è stato trovato che latanoprost abbia alcun effetto sulla fertilità maschile o femminile (vedere paragrafo 5.3)
Sovradosaggio
Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Xalibur 50 microgrammi/ml collirio, soluzione in contenitore monodose – 50 microgrammi/ml collirio soluzione 30 contenitori monodose da 0,2 ml?
Sintomi: A parte irritazione oculare e iperemia congiuntivale non si conoscono altri effetti indesiderati oculari in caso di sovradosaggio di XALIBUR. Trattamento In caso di ingestione accidentale di XALIBUR possono essere utili le seguenti informazioni: un flacone contiene 125 mcg di latanoprost. Più del 90% è metabolizzato durante il primo passaggio nel fegato. L'infusione endovenosa di 3 mcg/kg in volontari sani non ha indotto sintomi, ma un dosaggio di 5,5-10 mcg/kg ha causato nausea, dolori addominali, vertigini, affaticamento, vampate di calore e sudorazione. Latanoprost è stato somministrato per via endovenosa nella scimmia a dosaggi fino a 500 mcg/kg senza causare effetti importanti sul sistema cardiovascolare. Somministrazioni endovenose di latanoprost nella scimmia sono state correlate a broncocostrizione transitoria. Tuttavia, latanoprost se applicato per via topica nell'occhio ad una dose 7 volte superiore a quella usata in clinica, non induce broncocostrizione in pazienti affetti da asma bronchiale moderata. In caso di sovradosaggio di XALIBUR, il trattamento deve essere sintomatico.
Effetti indesiderati
Quali sono gli effetti collaterali di Xalibur 50 microgrammi/ml collirio, soluzione in contenitore monodose – 50 microgrammi/ml collirio soluzione 30 contenitori monodose da 0,2 ml? - Come tutti i medicinali, Xalibur 50 microgrammi/ml collirio, soluzione in contenitore monodose – 50 microgrammi/ml collirio soluzione 30 contenitori monodose da 0,2 ml può causare effetti collaterali, sebbene non tutte le persone li manifestino.
a. Riassunto del profilo di sicurezza La maggioranza degli effetti indesiderati riguarda il sistema oculare. In uno studio in aperto di 5 anni sulla sicurezza di latanoprost, la pigmentazione dell'iride è stata riscontrata nel 33% dei pazienti (vedere paragrafo 4.4). Gli altri eventi avversi oculari sono in genere transitori e si manifestano alla somministrazione della dose. b. Lista tabulata delle reazioni avverse Le reazioni avverse sono classificate in base alla frequenza come segue: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1000) molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Classificazione per sistemi e organi | Molto comune (≥1/10) | Comune (≥1/100, <1/10) | Non comune (≥1/1000, <1/100) | Raro (≥1/10.000, <1/1000) | Molto raro (<1/10.000) |
Infezioni ed infestazioni | cheratite erpetica*§ | ||||
Patologie del sistema nervoso | Mal di testa*, capogiri*. | ||||
Patologie dell'occhio | iperpigmentazione dell'iride, iperemia congiuntivale di grado da lieve a moderato, irritazione oculare (bruciore, sensazione di sabbia, prurito, dolore puntorio e sensazione di corpo estraneo), alterazioni delle ciglia e della peluria della palpebra (aumento nell’allungamento, nell’ispessimento, nella pigmentazione e nell’infoltimento delle ciglia) | cheratite puntata, per lo più asintomatica, blefarite, dolore oculare, fotofobia, congiuntivite* | edema palpebrale, secchezza oculare, cheratite*, visione offuscata, edema maculare incluso edema maculare cistoide*, uveite* | irite*, edema corneale*, erosione corneale, edema periorbitale, trichiasi*, distichiasi, cisti dell’iride*§, reazione cutanea localizzata sulle palpebre, inscurimento della cute palpebrale, pseudopemfigoide della congiuntiva oculare*§. | Modifiche periorbitali e della palpebra, che determinano un incavamento del solco palpebrale |
Patologie cardiache | angina, palpitazioni* | angina instabile | |||
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | asma*, dispnea* | esacerbazione dell'asma | |||
Patologie gastrointestinali | Nausea* vomito* | ||||
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | eruzione cutanea | prurito | |||
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | mialgia*, artralgia*. | ||||
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | dolore toracico* |
Codice AIC
038611036
Data di pubblicazione
28-01-2023
Categorie farmaco
Sostanza
Produttore
Disclaimer
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Fonte dei dati
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