Viread 33 mg/g granulato – 33 mg/g – granulato – uso orale – flacone (hdpe) 60 g granulato orale
Infezione da HIV-1 Viread 33 mg/g granulato è indicato, in associazione con altri medicinali antiretrovirali, per il trattamento di pazienti pediatrici di età compresa tra 2 e < 6 anni e di età superiore a 6 anni, per i quali una forma farmaceutica solida non è appropriata, infetti da HIV-1, resistenti agli NRTI o nei quali i medicinali di prima linea esercitino effetti tossici.
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Principi attivi
Composizione di Viread 33 mg/g granulato – 33 mg/g – granulato – uso orale – flacone (hdpe) 60 g granulato orale - Che principio attivo ha Viread 33 mg/g granulato – 33 mg/g – granulato – uso orale – flacone (hdpe) 60 g granulato orale?
Ogni misurino eroga un grammo di granulato, che contiene 33 mg di tenofovir disoproxil (come fumarato). Eccipiente con effetti noti: un grammo di granulato contiene 622 mg di mannitolo. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Eccipienti
Composizione di Viread 33 mg/g granulato – 33 mg/g – granulato – uso orale – flacone (hdpe) 60 g granulato orale - Cosa contiene Viread 33 mg/g granulato – 33 mg/g – granulato – uso orale – flacone (hdpe) 60 g granulato orale?
Etilcellulosa (E462), Idrossipropilcellulosa (E463), Mannitolo (E421), Diossido di silicio (E551).
Indicazioni
Indicazioni terapeutiche - Perchè si usa Viread 33 mg/g granulato – 33 mg/g – granulato – uso orale – flacone (hdpe) 60 g granulato orale? A cosa serve?
Infezione da HIV-1 Viread 33 mg/g granulato è indicato, in associazione con altri medicinali antiretrovirali, per il trattamento di pazienti pediatrici di età compresa tra 2 e < 6 anni e di età superiore a 6 anni, per i quali una forma farmaceutica solida non è appropriata, infetti da HIV-1, resistenti agli NRTI o nei quali i medicinali di prima linea esercitino effetti tossici. Viread 33 mg/g granulato è indicato anche in associazione con altri medicinali antiretrovirali in adulti infetti da HIV-1 per i quali una forma farmaceutica solida non è appropriata. Negli adulti, la dimostrazione dei benefici di Viread nell’infezione da HIV-1 è fondata sui risultati di uno studio in pazienti non pretrattati, che ha incluso pazienti con un’alta carica virale (> 100.000 copie/mL) e studi in cui Viread è stato aggiunto alla terapia di base ottimizzata (principalmente triplice terapia) in pazienti precedentemente trattati con medicinali antiretrovirali che avevano dimostrato insufficiente risposta virologica precoce (< 10.000 copie/mL; la maggior parte dei pazienti aveva < 5.000 copie/mL). La scelta di utilizzare Viread per trattare pazienti infetti da HIV-1 con precedenti esperienze di trattamento con antiretrovirali si deve basare sui risultati di test individuali di resistenza virale e/o sulle terapie pregresse. Infezione da epatite B Viread 33 mg/g granulato è indicato per il trattamento dell’epatite B cronica in adulti per i quali una forma farmaceutica solida non è appropriata, con: • malattia epatica compensata, con evidenza di replicazione virale attiva, livelli sierici di alanina aminotransferasi (ALT) persistentemente elevati ed evidenza istologica d’infiammazione attiva e/o di fibrosi (vedere paragrafo 5.1); • evidenza di virus dell’epatite B resistente alla lamivudina (vedere paragrafi 4.8 e 5.1); • malattia epatica scompensata (vedere paragrafi 4.4, 4.8 e 5.1). Viread 33 mg/g granulato è indicato anche nel trattamento dell’epatite B cronica nei pazienti pediatrici di età compresa tra 2 e < 18 anni per i quali una forma farmaceutica solida non è appropriata, con: • malattia epatica compensata ed evidenza di malattia immunitaria attiva, ovvero replicazione virale attiva e livelli sierici di ALT persistentemente elevati, oppure evidenza istologica d’infiammazione da moderata a grave e/o di fibrosi. Per quanto concerne la decisione di iniziare il trattamento nei pazienti pediatrici, vedere i paragrafi 4.2, 4.4, 4.8 e 5.1.
Controndicazioni
Quando non deve essere usato Viread 33 mg/g granulato – 33 mg/g – granulato – uso orale – flacone (hdpe) 60 g granulato orale?
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Posologia
Quantità e modalità di assunzione di Viread 33 mg/g granulato – 33 mg/g – granulato – uso orale – flacone (hdpe) 60 g granulato orale - Come si assume Viread 33 mg/g granulato – 33 mg/g – granulato – uso orale – flacone (hdpe) 60 g granulato orale?
La terapia deve essere avviata da un medico con esperienza nella gestione del campo dell’infezione da HIV e/o nel trattamento dell’epatite B cronica. Posologia HIV-1 ed epatite B cronica Adulti e adolescenti di età compresa tra 12 e< 18 anni con peso ≥ 35 kg: La dose raccomandata di Viread per il trattamento dell’infezione da HIV o per il trattamento dell’epatite B cronica è di 245 mg, equivalenti a 7,5 misurini di granulato, una volta al giorno, assunta per via orale con il cibo. Viread è disponibile anche sotto forma di compresse rivestite con film da 245 mg per il trattamento dell’infezione da HIV-1 e dell’epatite B cronica nei pazienti adulti e adolescenti di età compresa tra 12 e < 18 anni e peso corporeo ≥ 35 kg. Bambini di età compresa tra 2 e < 12 anni: La dose raccomandata è di 6,5 mg di tenofovir disoproxil per chilogrammo di peso corporeo una volta al giorno, assunta con il cibo. Fare riferimento alla Tabella 1. Sono disponibili dati clinici limitati per quanto riguarda il dosaggio di 6,5 mg/kg del granulato. È quindi necessario monitorare attentamente l’efficacia e la sicurezza di tale dosaggio. Tabella 1: Dosaggio per i bambini di età compresa tra 2 e < 12 anni
Peso corporeo (kg) | Una volta al giorno Misurini di granulato | Dose totale (mg) di tenofovir disoproxil |
da 10 a < 12 | 2 | 65 |
da 12 a < 14 | 2,5 | 82 |
da 14 a < 17 | 3 | 98 |
da 17 a < 19 | 3,5 | 114 |
da 19 a < 22 | 4 | 131 |
da 22 a < 24 | 4,5 | 147 |
da 24 a < 27 | 5 | 163 |
da 27 a < 29 | 5,5 | 180 |
da 29 a < 32 | 6 | 196 |
da 32 a < 34 | 6,5 | 212 |
da 34 a < 35 | 7 | 229 |
≥ 35 | 7,5 | 245 |
Conservazione
Come si conserva Viread 33 mg/g granulato – 33 mg/g – granulato – uso orale – flacone (hdpe) 60 g granulato orale?
Non conservare a temperatura superiore ai 25 °C.
Avvertenze
Su Viread 33 mg/g granulato – 33 mg/g – granulato – uso orale – flacone (hdpe) 60 g granulato orale è importante sapere che:
In generale Il test degli anticorpi HIV dovrebbe essere proposto a tutti i pazienti con infezione da HBV, prima d’iniziare la terapia con tenofovir disoproxil (vedere sotto il paragrafo Co-infezione da HIV-1 ed epatite B). Epatite B I pazienti devono essere avvisati che non è stato dimostrato che tenofovir disoproxil prevenga il rischio della trasmissione di HBV a terzi attraverso contatto sessuale o contaminazione con il sangue. È necessario continuare a prendere opportune precauzioni. Co-somministrazione con altri medicinali - Viread non deve essere co-somministrato con altri medicinali contenenti tenofovir disoproxil o tenofovir alafenamide. - Viread non deve essere co-somministrato con adefovir dipivoxil. - La co-somministrazione di tenofovir disoproxil e didanosina non è raccomandata (vedere paragrafo 4.5). Terapia tripla con nucleosidi/nucleotidi Quando tenofovir disoproxil è stato somministrato a pazienti HIV in associazione con lamivudina ed abacavir, così come con lamivudina e didanosina in regimi di trattamento da assumere una volta al giorno, si sono osservate un’alta percentuale di fallimenti virologici e l’insorgenza precoce di resistenze. Effetti a livello renale e osseo nella popolazione adulta Effetti a livello renale Tenofovir viene eliminato principalmente per via renale. Con l’impiego di tenofovir disoproxil nella pratica clinica sono stati riportati casi d’insufficienza renale, compromissione renale, creatinina elevata, ipofosfatemia e tubulopatia prossimale (incluso sindrome di Fanconi) (vedere paragrafo 4.8). Monitoraggio della funzione renale Si raccomanda la misurazione della clearance della creatinina in tutti i pazienti prima d’iniziare la terapia con tenofovir disoproxil, mentre la funzione renale (clearance della creatinina e fosfato sierico) deve essere monitorata dopo due-quattro settimane di trattamento, dopo tre mesi di trattamento e in seguito ogni tre-sei mesi nei pazienti senza fattori di rischio renali. Nei pazienti a rischio di compromissione renale è necessario un controllo più frequente della funzione renale. Gestione della funzione renale Nel caso di concentrazioni di fosfato sierico < 1,5 mg/dL (0,48 mmol/L) o clearance della creatinina diminuita a < 50 mL/min in qualsiasi paziente adulto che assume tenofovir disoproxil, la funzione renale deve essere rivalutata entro una settimana, includendo la misurazione delle concentrazioni di glucosio e potassio ematico e di glucosio nelle urine (vedere paragrafo 4.8, tubulopatia prossimale). Va considerata anche la possibilità d’interrompere la terapia con tenofovir disoproxil nei pazienti adulti che presentano clearance della creatinina diminuita a < 50 mL/min o una diminuzione del fosfato sierico a < 1,0 mg/dL (0,32 mmol/L). L’interruzione del trattamento con tenofovir disoproxil deve essere presa in considerazione anche in caso di declino progressivo della funzione renale qualora non sia stata identificata alcuna altra causa. Co-somministrazione e rischio di tossicità a livello renale L’uso di tenofovir disoproxil deve essere evitato se il paziente è in trattamento o ha recentemente assunto medicinali nefrotossici (per esempio aminoglicosidi, amfotericina B, foscarnet, ganciclovir, pentamidina, vancomicina, cidofovir o interleukina-2). Nel caso in cui l’uso concomitante di tenofovir disoproxil ed agenti nefrotossici non possa essere evitato, La funzione renale deve essere controllata settimanalmente. Dopo l’inizio della somministrazione di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) multipli o a dosi elevate, sono stati segnalati casi di insufficienza renale acuta in pazienti trattati con tenofovir disoproxil che presentavano fattori di rischio di disfunzioni renale. Se tenofovir disoproxil viene somministrato congiuntamente a un FANS, si deve controllare in modo adeguato la funzione renale. In pazienti che ricevevano tenofovir disoproxil in associazione a un inibitore della proteasi boosterato con ritonavir o cobicistat è stato segnalato un rischio più elevato di compromissione renale. In questi pazienti è richiesto un controllo accurato della funzione renale (vedere paragrafo 4.5). In pazienti con fattori di rischio renali, la co-somministrazione di tenofovir disoproxil con un inibitore della proteasi boosterato deve essere valutata con attenzione. La valutazione clinica di tenofovir disoproxil non è stata condotta nei pazienti trattati con medicinali secreti mediante la stessa via renale, incluso il trasporto di proteine attraverso il trasportatore di anioni organici umani 1 e 3 (human organic anion transporter -hOAT) o MRP 4 (per esempio cidofovir, un medicinale dalle conosciute proprietà nefrotossiche). Questi trasportatori renali di proteine possono essere responsabili della secrezione tubulare e, in parte, dell’eliminazione per via renale di tenofovir e cidofovir. Di conseguenza, la farmacocinetica di questi medicinali che sono secreti mediante la stessa via renale incluso il trasportatore delle proteine hOAT 1 e 3 o MRP 4 potrebbe essere modificata nel caso siano somministrati in associazione. Salvo nei casi in cui sia strettamente necessario, l’uso concomitante di questi medicinali che vengono secreti attraverso la stessa via renale, non è raccomandato, ma qualora tale uso sia inevitabile, la funzione renale deve essere monitorata settimanalmente (vedere paragrafo 4.5).Compromissione renale La sicurezza renale con tenofovir disoproxil è stata solo studiata a livelli molto limitati nei pazienti adulti con compromissione della funzione renale (clearance della creatinina < 80 mL/min). Pazienti adulti con clearance della creatinina < 50 mL/min, inclusi i pazienti in emodialisi I dati di sicurezza ed efficacia relativi a tenofovir disoproxil nei pazienti con compromissione renale sono limitati. Pertanto, tenofovir disoproxil deve essere utilizzato solo se i benefici potenziali del trattamento si possono considerare superiori ai rischi potenziali. Nei pazienti con compromissione renale moderata o severa (clearance della creatinina < 50 mL/min), la dose giornaliera deve essere adattata e la funzione renale strettamente monitorata (vedere paragrafi 4.2 e 5.2). Effetti a livello osseo Le anomalie delle ossa, come l’osteomalacia che può manifestarsi come dolore osseo persistente o in peggioramento e raramente contribuire a fratture, possono essere associate a tubulopatia renale prossimale indotta da tenofovir disoproxil (vedere paragrafo 4.8). Tenofovir disoproxil può causare anche una riduzione della densità minerale ossea (bone mineral density, BMD). In uno studio clinico controllato condotto per 144 settimane, in pazienti infetti da HIV in cui tenofovir disoproxil è stato comparato con stavudina in combinazione con lamivudina ed efavirenz in pazienti adulti non pre-trattati con antiretrovirali, sono state osservate lievi diminuzioni della BMD nell’anca e nella spina dorsale in entrambi i gruppi. Le diminuzioni della BMD nella spina dorsale e le variazioni dal basale nei bio-markers ossei sono state significativamente superiori nel gruppo trattato con tenofovir disoproxil alla 144a settimana. Le diminuzioni della BMD nell’anca sono state significativamente più elevate in questo gruppo fino alla 96a settimana. Tuttavia, in questo studio non ha aumentato il rischio di fratture o l’evidenza di rilevanti anomalie delle ossa dopo 144 settimane di trattamento. In altri studi (prospettici e trasversali), le diminuzioni più marcate della BMD sono state osservate in pazienti trattati con tenofovir disoproxil come parte di un regime contenente un inibitore della proteasi boosterato. In generale, alla luce delle anomalie delle ossa associate a tenofovir disoproxil e delle limitazioni dei dati a lungo termine sull’impatto di tenofovir disoproxil sulla salute ossea e il rischio di fratture, per i pazienti con osteoporosi che presentano un alto rischio di fratture devono essere presi in considerazione regimi terapeutici alternativi. Se si sospettano o si rilevano anomalie delle ossa si deve richiedere un consulto appropriato. Effetti a livello renale e osseo nella popolazione pediatrica Gli effetti a lungo termine della tossicità a livello osseo e renale non sono noti con certezza. Non è inoltre possibile accertare pienamente la reversibilità della tossicità a livello renale. Si raccomanda quindi un approccio multidisciplinare per valutare adeguatamente caso per caso il rapporto beneficio/rischio del trattamento, per decidere il monitoraggio appropriato durante il trattamento (compresa la decisione di sospendere il trattamento) e per considerare la necessità d’integrazioni. Effetti a livello renale Nello studio clinico GS-US-104-0352 sono state segnalate reazioni indesiderate a livello renale coerenti con una tubulopatia renale prossimale in pazienti pediatrici infetti da HIV-1 di età compresa tra 2 e <12 anni (vedere paragrafi 4.8 e 5.1). Monitoraggio della funzione renale La funzione renale (clearance della creatinina e fosfato sierico) deve essere determinata prima del trattamento e monitorata durante il trattamento come negli adulti (vedere sopra). Gestione della funzione renale Nel caso di concentrazioni di fosfato sierico confermate < 3,0 mg/dL (0,96 mmol/L) in qualsiasi paziente pediatrico che assume tenofovir disoproxil, la funzione renale deve essere rivalutata entro una settimana, includendo la misurazione delle concentrazioni di glucosio e potassio ematico e di glucosio nelle urine (vedere paragrafo 4.8, tubulopatia prossimale). Se si sospettano o si rilevano anomalie renali si deve richiedere un consulto nefrologico per valutare la possibile interruzione del trattamento con tenofovir disoproxil. L’interruzione del trattamento con tenofovir disoproxil deve essere presa in considerazione anche in caso di declino progressivo della funzione renale qualora non sia stata identificata alcuna altra causa. Co-somministrazione e rischio di tossicità a livello renale Sono valide le stesse raccomandazioni formulate per gli adulti (vedere sopra). Compromissione renale L’uso di tenofovir disoproxil non è raccomandato nei pazienti pediatrici con compromissione renale (vedere paragrafo 4.2). Tenofovir disoproxil non deve essere iniziato nei pazienti pediatrici con compromissione renale e deve essere interrotto nei pazienti pediatrici che sviluppano compromissione renale durante la terapia con tenofovir disoproxil. Effetti a livello osseo Viread può causare riduzione della BMD. Gli effetti delle variazioni della BMD associate a tenofovir disoproxil sulle condizioni delle ossa a lungo termine e sul rischio di fratture future sono incerti (vedere paragrafo 5.1). Se si rilevano o si sospettano anomalie delle ossa nei pazienti pediatrici, deve essere richiesto un consulto con un endocrinologo e/o un nefrologo. Malattia epatica Nei pazienti con trapianto di fegato i dati di sicurezza ed efficacia sono limitati. I dati di sicurezza ed efficacia di tenofovir disoproxil sono limitati nei pazienti infetti da HBV con malattia epatica scompensata e un punteggio di Child-Pugh-Turcotte (CPT) > 9. Questi pazienti possono essere a maggior rischio di reazioni indesiderate epatiche o renali. Pertanto, in questa popolazione di pazienti, i parametri epatobiliari e renali devono essere strettamente monitorati. Esacerbazioni dell’epatite Riacutizzazione durante il trattamento: Esacerbazioni spontanee dell’epatite B cronica sono relativamente comuni e sono caratterizzate da incrementi transitori delle ALT sieriche. Dopo l’inizio della terapia antivirale, le ALT sieriche possono aumentare in alcuni pazienti (vedere paragrafo 4.8). Nei pazienti con malattia epatica compensata, questi incrementi di ALT sieriche generalmente non si accompagnano ad un aumento delle concentrazioni sieriche di bilirubina o a scompenso epatico. I pazienti con cirrosi possono essere a più alto rischio di scompenso epatico in seguito ad esacerbazione dell’epatite e, pertanto, devono essere strettamente monitorati durante la terapia. Riacutizzazione dopo interruzione del trattamento: Esacerbazioni acute dell’epatite sono state riportate anche in pazienti che hanno interrotto la terapia per l’epatite B. Esacerbazioni post-trattamento sono usualmente associate all’innalzamento di HBV DNA, e la maggior parte sembrano essere auto-limitanti. Comunque, sono state riportate esacerbazioni severe, compresi casi fatali. La funzione epatica deve essere monitorata ad intervalli ripetuti con follow up sia clinici che di laboratorio per almeno 6 mesi dopo l’interruzione della terapia per epatite B. Se appropriato, la ripresa della terapia è giustificabile. Nei pazienti con malattia epatica avanzata o cirrosi, l’interruzione del trattamento non è raccomandata in quanto l’esacerbazione dell’epatite post-trattamento può condurre a scompenso epatico. Riacutizzazioni epatiche sono particolarmente gravi, e talvolta fatali nei pazienti con malattia epatica scompensata. Co-infezione da epatite C o D: Non sono disponibili dati sull’efficacia di tenofovir nei pazienti co-infetti con epatite da virus C o D. Co-infezione da HIV-1 ed epatite B: Nei pazienti co-infetti HIV/HBV, a causa del rischio di sviluppo di resistenze all’HIV, tenofovir disoproxil deve essere solo utilizzato come parte di un appropriato regime antiretrovirale di associazione. Pazienti con disfunzioni epatiche preesistenti, compresa l’epatite cronica attiva, durante la terapia antiretrovirale di associazione (combination antiretroviral therapy, CART) mostrano un aumento nella frequenza di alterazioni della funzione epatica e devono essere controllati secondo la comune pratica clinica. Se si manifesta un peggioramento della malattia epatica in tali pazienti, deve essere considerata l’interruzione o la sospensione del trattamento. Ad ogni modo, occorre tenere conto che l’aumento delle ALT può essere parte della clearance dell’HBV durante la terapia con tenofovir (vedere sopra Esacerbazioni dell’epatite). Uso con determinati agenti antivirali del virus dell’epatite C La co-somministrazione di tenofovir disoproxil con ledipasvir/sofosbuvir, sofosbuvir/velpatasvir o sofosbuvir/velpatasvir/voxilaprevir ha dimostrato di aumentare le concentrazioni plasmatiche di tenofovir, specialmente se utilizzato in combinazione con un regime per HIV contenente tenofovir disoproxil e un potenziatore farmacocinetico (ritonavir o cobicistat). Non è stata stabilita la sicurezza di tenofovir disoproxil nell’ambito della co-somministrazione con ledipasvir/sofosbuvir, sofosbuvir/velpatasvir o sofosbuvir/velpatasvir/voxilaprevir ed un potenziatore farmacocinetico. Devono essere considerati i potenziali rischi e benefici associati alla somministrazione contemporanea di ledipasvir/sofosbuvir, sofosbuvir/velpatasvir o sofosbuvir/velpatasvir/voxilaprevir e tenofovir disoproxil somministrati insieme ad un inibitore della proteasi dell’HIV potenziato (ad es. atazanavir o darunavir), in particolare nei pazienti ad aumentato rischio di disfunzione renale. I pazienti trattati con ledipasvir/sofosbuvir, sofosbuvir/velpatasvir o sofosbuvir/velpatasvir/voxilaprevir contemporaneamente a tenofovir disoproxil somministrati insieme ad un inibitore della proteasi dell’HIV potenziato devono essere monitorati per reazioni indesiderate correlate al tenofovir disoproxil. Peso e parametri metabolici Durante la terapia antiretrovirale si può verificare un aumento del peso e dei livelli ematici dei lipidi e del glucosio. Tali cambiamenti potrebbero in parte essere correlati al controllo della malattia e allo stile di vita. Per i lipidi, in alcuni casi vi è evidenza di un effetto del trattamento, mentre per l'aumento di peso non esiste un’evidenza forte che lo correli a un trattamento particolare. Per il monitoraggio dei livelli dei lipidi ematici e del glucosio si fa riferimento alle linee guida stabilite per il trattamento dell'HIV. I disturbi del metabolismo lipidico devono essere gestiti in maniera clinicamente appropriata. Disfunzione mitocondriale dopo esposizione in utero Gli analoghi nucleos(t)idici possono influire sulla funzione mitocondriale a livelli variabili, più pronunciati con stavudina, didanosina e zidovudina. Ci sono state segnalazioni di disfunzione mitocondriale in neonati HIV negativi esposti, in utero e/o dopo la nascita, ad analoghi nucleosidici; queste riguardavano prevalentemente regimi terapeutici contenenti zidovudina. Le principali reazioni indesiderate riportate sono disturbi ematologici (anemia, neutropenia) e disturbi del metabolismo (iperlattatemia, iperlipasemia). Questi eventi sono stati spesso transitori. Raramente sono stati riportati disordini neurologici ad insorgenza tardiva (ipertonia, convulsioni, comportamento anormale). Non è noto attualmente se tali disordini neurologici sono transitori o permanenti. Questi risultati devono essere tenuti in considerazione per qualsiasi bambino esposto in utero ad analoghi nucleos(t)idici che presenta manifestazioni cliniche severe di eziologia non nota, in particolare manifestazioni neurologiche. Questi risultati non modificano le attuali raccomandazioni nazionali di usare una terapia antiretrovirale nelle donne in gravidanza al fine di prevenire la trasmissione verticale dell’HIV. Sindrome da riattivazione immunitaria In pazienti affetti da HIV con deficienza immunitaria severa al momento della istituzione della CART, può insorgere una reazione infiammatoria a patogeni opportunisti asintomatici o residuali e causare condizioni cliniche serie, o il peggioramento dei sintomi. Tipicamente, tali reazioni sono state osservate entro le primissime settimane o mesi dall’inizio della CART. Esempi rilevanti di ciò sono le retiniti da citomegalovirus, le infezioni micobatteriche generalizzate e/o focali e la polmonite da Pneumocystis jirovecii. Qualsiasi sintomo infiammatorio deve essere valutato e deve essere instaurato un trattamento, se necessario. Nel contesto della riattivazione immunitaria è stato riportato anche il verificarsi di disturbi autoimmuni (come la malattia di Graves e l’epatite autoimmune); tuttavia il tempo d’insorgenza registrato è più variabile e questi eventi possono verificarsi anche molti mesi dopo l’inizio del trattamento. Osteonecrosi Sebbene l’eziologia sia considerata multifattoriale (compreso l’impiego di corticosteroidi, il consumo di alcol, l’immunosoppressione severa, un più elevato indice di massa corporea), sono stati riportati casi di osteonecrosi soprattutto nei pazienti con malattia da HIV in stadio avanzato e/o esposti per lungo tempo alla CART. Ai pazienti deve essere raccomandato di rivolgersi al medico in caso di comparsa di fastidi, dolore e rigidità alle articolazioni, o difficoltà nel movimento. Anziani Tenofovir disoproxil non è stato studiato in pazienti di età superiore a 65 anni. Negli anziani la ridotta funzione renale è più probabile, pertanto il trattamento negli anziani con tenofovir disoproxil deve essere effettuato con cautela. Viread granulato contiene mannitolo, che può avere un lieve effetto lassativo.
Interazioni
Quali medicinali o alimenti possono interagire con Viread 33 mg/g granulato – 33 mg/g – granulato – uso orale – flacone (hdpe) 60 g granulato orale?
Sono stati effettuati studi d’interazione solo negli adulti. Sulla base dei risultati ottenuti con esperimenti in vitro e dei dati noti sulla via di eliminazione di tenofovir, è basso il potenziale d’interazioni tra tenofovir ed altri medicinali mediate dal CYP450. Terapie concomitanti non raccomandate Viread non deve essere co-somministrato con altri medicinali contenenti tenofovir disoproxil o tenofovir alafenamide. Viread non deve essere co-somministrato con adefovir dipivoxil. Didanosina La co-somministrazione di tenofovir disoproxil e didanosina non è raccomandata (vedere paragrafo 4.4 e Tabella 2). Medicinali escreti per via renale Dal momento che tenofovir viene principalmente eliminato dai reni, la co-somministrazione di tenofovir disoproxil con medicinali che riducono la funzione renale o competono per la secrezione tubulare attiva per mezzo del trasportatore delle proteine hOAT 1, hOAT 3 o MRP 4 (es. cidofovir) può incrementare le concentrazioni sieriche di tenofovir e/o di altri medicinali co-somministrati. L’uso di tenofovir disoproxil deve essere evitato con l’uso concomitante o recente di medicinali nefrotossici. Alcuni esempi includono, ma non si limitano a: aminoglicosidi, amfotericina B, foscarnet, ganciclovir, pentamidina, vancomicina, cidofovir o interleukina-2 (vedere paragrafo 4.4). Dato che tacrolimus può avere effetti sulla funzione renale, si raccomanda uno stretto controllo quando viene somministrato con tenofovir disoproxil. Altre interazioni Le interazioni tra tenofovir disoproxil e altri medicinali sono riportate nella Tabella 2 sotto riportata (l’aumento è indicato come “↑”, la diminuzione come “↓”, nessuna variazione come “↔”, due volte al giorno come “b.i.d.”, una volta al giorno come “q.d.”). Tabella 2: Interazioni tra tenofovir disoproxil e altri medicinali
Medicinale per categoria terapeutica (dose in mg) | Effetti sui livelli del farmaco Variazione percentuale media di AUC, Cmax, Cmin | Raccomandazione relativa alla cosomministrazione con 245 mg di tenofovir disoproxil |
ANTI-INFETTIVI | ||
Antiretrovirali | ||
Inibitori delle proteasi | ||
Atazanavir/Ritonavir (300 q.d./100 q.d.) | Atazanavir: | Non è raccomandato l’aggiustamento della dose. L’aumento dell’esposizione a tenofovir può potenziare gli eventi avversi associati, incluse patologie renali. La funzione renale deve essere strettamente monitorata (vedere paragrafo 4.4). |
AUC: ↓ 25% | ||
Cmax: ↓ 28% | ||
Cmin: ↓ 26% | ||
Tenofovir: | ||
AUC: ↑ 37% | ||
Cmax: ↑ 34% | ||
Cmin: ↑ 29% | ||
Lopinavir/Ritonavir (400 b.i.d./100 b.i.d.) | Lopinavir/ritonavir: | Non è raccomandato l’aggiustamento della dose. L’aumento dell’esposizione a tenofovir può potenziare gli eventi avversi associati, incluse patologie renali. La funzione renale deve essere strettamente monitorata (vedere paragrafo 4.4). |
Nessun effetto significativo sui parametri farmacocinetici di lopinavir/ritonavir. Tenofovir: | ||
AUC: ↑ 32% | ||
Cmax: ↔ | ||
Cmin: ↑ 51% | ||
Darunavir/Ritonavir (300/100 b.i.d.) | Darunavir: | Non è raccomandato l’aggiustamento della dose. L’aumento dell’esposizione a tenofovir può potenziare gli eventi avversi associati, incluse patologie renali. La funzione renale deve essere strettamente monitorata (vedere paragrafo 4.4). |
Nessun effetto significativo sui parametri farmacocinetici di darunavir/ritonavir. | ||
Tenofovir: | ||
AUC: ↑ 22% | ||
Cmin: ↑ 37% | ||
NRTI | ||
Didanosina | La co-somministrazione di tenofovir disoproxil e didanosina ha comportato un aumento pari al 40-60% dell’esposizione sistemica alla didanosina. | Non è raccomandata la somministrazione contemporanea di tenofovir disoproxil e didanosina (vedere paragrafo 4.4). L’aumento dell’esposizione alla didanosina può aumentare il rischio di reazioni indesiderate correlate alla didanosina. Raramente sono state riportate pancreatite e acidosi lattica, talvolta fatali. La co-somministrazione di tenofovir disoproxil e didanosina alla dose giornaliera di 400 mg è stata associata ad una diminuzione significativa della conta di cellule CD4, possibilmente dovuta ad un’interazione intracellulare che incrementa i livelli di didanosina fosforilata (attiva). La riduzione a 250 mg della dose di didanosina co-somministrata con tenofovir disoproxil è stata associata ad un’alta percentuale di fallimenti virologici nell’ambito di molte combinazioni testate per il trattamento dell’infezione da HIV-1. |
Adefovir dipivoxil | AUC: ↔ | Tenofovir disoproxil non deve essere co-somministrato con adefovir dipivoxil (vedere paragrafo 4.4). |
Cmax: ↔ | ||
Entecavir | AUC: ↔ | Non si sono verificate interazioni farmacocinetiche clinicamente significative quando tenofovir disoproxil è stato co-somministrato con entecavir. |
Cmax: ↔ | ||
Agenti antivirali del virus dell’epatite C(HCV) | ||
Ledipasvir/Sofosbuvir (90 mg/400 mg q.d.) + Atazanavir/Ritonavir (300 mg q.d./100 mg q.d.) + Emtricitabina/Tenofovir disoproxil (200 mg/245 mg q.d.)¹ | Ledipasvir: | L’aumento delle concentrazioni plasmatiche di tenofovir, derivante dalla co-somministrazione di tenofovir disoproxil, ledipasvir/sofosbuvir e atazanavir/ritonavir, può aumentare le reazioni indesiderate legate al tenofovir disoproxil, incluse le patologie renali. Non è stata stabilita la sicurezza di tenofovir disoproxil quando viene utilizzato con ledipasvir/sofosbuvir e un potenziatore farmacocinetico (ad es. ritonavir o cobicistat). L’associazione deve essere usata con cautela con un monitoraggio renale frequente, se non sono disponibili altre alternative (vedere paragrafo 4.4). |
AUC: ↑ 96% | ||
Cmax: ↑ 68% | ||
Cmin: ↑ 118% | ||
Sofosbuvir: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
GS-331007²: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
Cmin: ↑ 42% | ||
Atazanavir: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
Cmin: ↑ 63% | ||
Ritonavir: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
Cmin: ↑ 45% | ||
Emtricitabina: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
Cmin: ↔ | ||
Tenofovir: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↑ 47% | ||
Cmin: ↑ 47% | ||
Ledipasvir/Sofosbuvir (90 mg/400 mg q.d.) + Darunavir/Ritonavir (800 mg q.d./100 mg q.d.) + Emtricitabina/Tenofovir disoproxil (200 mg/245 mg q.d.)¹ | Ledipasvir: | L’aumento delle concentrazioni plasmatiche di tenofovir, derivante dalla co-somministrazione di tenofovir disoproxil, ledipasvir/sofosbuvir e darunavir/ritonavir, può aumentare le reazioni indesiderate legate al tenofovir disoproxil, incluse le patologie renali. Non è stata stabilita la sicurezza di tenofovir disoproxil quando viene utilizzato con ledipasvir/sofosbuvir e un potenziatore farmacocinetico (ad es. ritonavir o cobicistat). L’associazione deve essere usata con cautela con un monitoraggio renale frequente, se non sono disponibili altre alternative (vedere paragrafo 4.4). |
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
Cmin: ↔ | ||
Sofosbuvir: | ||
AUC: ↓ 27% | ||
Cmax: ↓ 37% | ||
GS-331007²: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
Cmin: ↔ | ||
Darunavir: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
Cmin: ↔ | ||
Ritonavir: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
Cmin: ↑ 48% | ||
Emtricitabina: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
Cmin: ↔ | ||
Tenofovir: | ||
AUC: ↑ 50% | ||
Cmax: ↑ 64% | ||
Cmin: ↑ 59% | ||
Ledipasvir/Sofosbuvir (90 mg/400 mg q.d.) + Efavirenz/Emtricitabina/Tenofovir disoproxil (600 mg/200 mg/245 mg q.d.) | Ledipasvir: | Non è raccomandato alcun aggiustamento della dose. L’aumentata esposizione a tenofovir potrebbe potenziare le reazioni indesiderate associate con tenofovir disoproxil, incluse le patologie renali. La funzionalità renale deve essere strettamente monitorata (vedere paragrafo 4.4). |
AUC: ↓ 34% | ||
Cmax: ↓ 34% | ||
Cmin: ↓ 34% | ||
Sofosbuvir: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
GS-331007²: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
Cmin: ↔ | ||
Efavirenz: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
Cmin: ↔ | ||
Emtricitabina: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
Cmin: ↔ | ||
Tenofovir: | ||
AUC: ↑ 98% | ||
Cmax: ↑ 79% | ||
Cmin: ↑ 163% | ||
Ledipasvir/Sofosbuvir (90 mg/400 mg q.d.) + Emtricitabina/Rilpivirine/Tenofovir disoproxil (200 mg/25 mg/245 mg q.d.) | Ledipasvir: | Non è raccomandato alcun aggiustamento della dose. L’aumentata esposizione a tenofovir potrebbe potenziare le reazioni indesiderate associate con tenofovir disoproxil, incluse le patologie renali. La funzionalità renale deve essere strettamente monitorata (vedere paragrafo 4.4). |
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
Cmin: ↔ | ||
Sofosbuvir: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
GS-331007²: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
Cmin: ↔ | ||
Emtricitabina: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
Cmin: ↔ | ||
Rilpivirine: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
Cmin: ↔ | ||
Tenofovir: | ||
AUC: ↑ 40% | ||
Cmax: ↔ | ||
Cmin: ↑ 91% | ||
Ledipasvir/Sofosbuvir (90 mg/400 mg q.d.) + Dolutegravir (50 mg q.d.) + Emtricitabina/Tenofovir disoproxil (200 mg/245 mg q.d.) | Sofosbuvir: | Non è raccomandato alcun aggiustamento della dose. L’aumentata esposizione a tenofovir potrebbe potenziare le reazioni indesiderate associate con tenofovir disoproxil, incluse le patologie renali. La funzionalità renale deve essere strettamente monitorata (vedere paragrafo 4.4). |
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
GS-331007² | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
Cmin: ↔ | ||
Ledipasvir: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
Cmin: ↔ | ||
Dolutegravir | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
Cmin: ↔ | ||
Emtricitabina: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
Cmin: ↔ | ||
Tenofovir: | ||
AUC: ↑ 65% | ||
Cmax: ↑ 61% | ||
Cmin: ↑ 115% | ||
Sofosbuvir/Velpatasvir (400 mg/100 mg q.d.) + Atazanavir/Ritonavir (300 mg q.d./100 mg q.d.) + Emtricitabina/Tenofovir disoproxil (200 mg/245 mg q.d.) | Sofosbuvir: | L’aumento delle concentrazioni plasmatiche di tenofovir, derivante dalla co-somministrazione di tenofovir disoproxil, sofosbuvir/velpatasvir e atazanavir/ritonavir, può aumentare le reazioni indesiderate legate al tenofovir disoproxil, incluse le patologie renali. Non è stata stabilita la sicurezza di tenofovir disoproxil quando viene utilizzato con sofosbuvir/velpatasvir e un potenziatore farmacocinetico (ad es. ritonavir o cobicistat). L’associazione deve essere usata con cautela con un monitoraggio renale frequente (vedere paragrafo 4.4). |
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
GS-331007²: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
Cmin: ↑ 42% | ||
Velpatasvir: | ||
AUC: ↑ 142% | ||
Cmax: ↑ 55% | ||
Cmin: ↑ 301% | ||
Atazanavir: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
Cmin: ↑ 39% | ||
Ritonavir: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
Cmin: ↑ 29% | ||
Emtricitabina: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
Cmin: ↔ | ||
Tenofovir: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↑ 55% | ||
Cmin: ↑ 39% | ||
Sofosbuvir/Velpatasvir (400 mg/100 mg q.d.) + Darunavir/Ritonavir (800 mg q.d./100 mg q.d.) + Emtricitabina/Tenofovir disoproxil (200 mg/245 mg q.d.) | Sofosbuvir: | L’aumento delle concentrazioni plasmatiche di tenofovir, derivante dalla co-somministrazione di tenofovir disoproxil, sofosbuvir/velpatasvir e darunavir/ritonavir, può aumentare le reazioni indesiderate legate al tenofovir disoproxil, incluse le patologie renali. Non è stata stabilita la sicurezza di tenofovir disoproxil quando viene utilizzato con sofosbuvir/velpatasvir e un potenziatore farmacocinetico (ad es. ritonavir o cobicistat). L’associazione deve essere usata con cautela con un monitoraggio renale frequente (vedere paragrafo 4.4). |
AUC:↓ 28% | ||
Cmax: ↓ 38% | ||
GS-331007²: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
Cmin: ↔ | ||
Velpatasvir: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↓ 24% | ||
Cmin: ↔ | ||
Darunavir: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
Cmin: ↔ | ||
Ritonavir: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
Cmin: ↔ | ||
Emtricitabina: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
Cmin: ↔ | ||
Tenofovir: | ||
AUC: ↑ 39% | ||
Cmax: ↑ 55% | ||
Cmin: ↑ 52% | ||
Sofosbuvir/Velpatasvir (400 mg/100 mg q.d.) + Lopinavir/Ritonavir (800 mg/200 mg q.d.) + Emtricitabina/Tenofovir disoproxil (200 mg/245 mg q.d.) | Sofosbuvir: | L’aumento delle concentrazioni plasmatiche di tenofovir, derivante dalla co-somministrazione di tenofovir disoproxil, sofosbuvir/velpatasvir e lopinavir/ritonavir, può aumentare le reazioni indesiderate legate al tenofovir disoproxil, incluse le patologie renali. Non è stata stabilita la sicurezza di tenofovir disoproxil quando viene utilizzato con sofosbuvir/velpatasvir e un potenziatore farmacocinetico (ad es. ritonavir o cobicistat). L’associazione deve essere usata con cautela con un monitoraggio renale frequente (vedere paragrafo 4.4). |
AUC: ↓ 29% | ||
Cmax: ↓ 41% | ||
GS-331007²: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
Cmin: ↔ | ||
Velpatasvir: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↓ 30% | ||
Cmin: ↑ 63% | ||
Lopinavir: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
Cmin: ↔ | ||
Ritonavir: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
Cmin: ↔ | ||
Emtricitabina: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
Cmin: ↔ | ||
Tenofovir: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↑ 42% | ||
Cmin: ↔ | ||
Sofosbuvir/Velpatasvir (400 mg/100 mg q.d.) + Raltegravir (400 mg b.i.d) + Emtricitabina/Tenofovir disoproxil (200 mg/245 mg q.d.) | Sofosbuvir: | Non è raccomandato alcun aggiustamento della dose. L’aumentata esposizione a tenofovir potrebbe potenziare le reazioni indesiderate associate con tenofovir disoproxil, incluse le patologie renali. La funzionalità renale deve essere strettamente monitorata (vedere paragrafo 4.4). |
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
GS-331007²: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
Cmin: ↔ | ||
Velpatasvir: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
Cmin: ↔ | ||
Raltegravir: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
Cmin: ↓ 21% | ||
Emtricitabina: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
Cmin: ↔ | ||
Tenofovir: | ||
AUC: ↑ 40% | ||
Cmax: ↑ 46% | ||
Cmin: ↑ 70% | ||
Sofosbuvir/Velpatasvir (400 mg/100 mg q.d.) + Efavirenz/Emtricitabina/Tenofovir disoproxil (600 mg/200 mg/245 mg q.d.) | Sofosbuvir: | Si prevede che la cosomministrazione di sofosbuvir/velpatasvir ed efavirenz diminuisca le concentrazioni plasmatiche di velpatasvir. La cosomministrazione di sofosbuvir/velpatasvir con regimi contenenti efavirenz non è raccomandata. |
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↑ 38% | ||
GS-331007²: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
Cmin: ↔ | ||
Velpatasvir: | ||
AUC: ↓ 53% | ||
Cmax: ↓ 47% | ||
Cmin: ↓ 57% | ||
Efavirenz: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
Cmin: ↔ | ||
Emtricitabina: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
Cmin: ↔ | ||
Tenofovir: | ||
AUC: ↑ 81% | ||
Cmax: ↑ 77% | ||
Cmin: ↑ 121% | ||
Sofosbuvir/Velpatasvir (400 mg/100 mg q.d.) + Emtricitabina/Rilpivirina/Tenofovir disoproxil (200 mg/25 mg/245 mg q.d.) | Sofosbuvir: | Non è raccomandato alcun aggiustamento della dose. L’aumentata esposizione a tenofovir potrebbe potenziare le reazioni indesiderate associate con tenofovir disoproxil, incluse le patologie renali. La funzionalità renale deve essere strettamente monitorata (vedere paragrafo 4.4). |
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
GS-331007²: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
Cmin: ↔ | ||
Velpatasvir: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
Cmin: ↔ | ||
Emtricitabina: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
Cmin: ↔ | ||
Rilpivirina: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
Cmin: ↔ | ||
Tenofovir: | ||
AUC: ↑ 40% | ||
Cmax: ↑ 44% | ||
Cmin: ↑ 84% | ||
Sofosbuvir/velpatasvir/ voxilaprevir (400 mg/100 mg/ 100 mg+100 mg q.d.)³ + darunavir (800 mg q.d.) + ritonavir (100 mg q.d.) + emtricitabina/tenofovir disoproxil (200 mg/245 mg q.d.) | Sofosbuvir: | L’aumento delle concentrazioni plasmatiche di tenofovir, derivante dalla co-somministrazione di tenofovir disoproxil, sofosbuvir/velpatasvir/voxilaprevir e darunavir/ritonavir, può aumentare le reazioni indesiderate legate al tenofovir disoproxil, incluse le patologie renali. Non è stata stabilita la sicurezza di tenofovir disoproxil quando viene utilizzato con sofosbuvir/velpatasvir/voxilaprevir e un potenziatore farmacocinetico (ad es. ritonavir o cobicistat). L’associazione deve essere usata con cautela con un monitoraggio renale frequente (vedere paragrafo 4.4). |
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↓ 30% | ||
Cmin: N/A | ||
GS-331007²: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax:↔ | ||
Cmin: N/A | ||
Velpatasvir: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
Cmin: ↔ | ||
Voxilaprevir: | ||
AUC: ↑ 143% | ||
Cmax:↑ 72% | ||
Cmin: ↑ 300% | ||
Darunavir: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
Cmin: ↓ 34% | ||
Ritonavir: | ||
AUC: ↑ 45% | ||
Cmax: ↑ 60% | ||
Cmin: ↔ | ||
Emtricitabina: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
Cmin: ↔ | ||
Tenofovir: | ||
AUC: ↑ 39% | ||
Cmax: ↑ 48% | ||
Cmin: ↑ 47% | ||
Sofosbuvir (400 mg q.d.) + Efavirenz/Emtricitabina/Tenofovir disoproxil (600 mg/200 mg/245 mg q.d.) | Sofosbuvir: | Non è necessario alcun aggiustamento della dose. |
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↓ 19% | ||
GS-331007²: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↓ 23% | ||
Efavirenz: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
Cmin: ↔ | ||
Emtricitabina: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↔ | ||
Cmin: ↔ | ||
Tenofovir: | ||
AUC: ↔ | ||
Cmax: ↑ 25% | ||
Cmin: ↔ |
In gravidanza
Se è in corso una gravidanza, se sospetta o sta pianificando una gravidanza, o se sta allattando con latte materno chiedere consiglio al medico prima di prendereViread 33 mg/g granulato – 33 mg/g – granulato – uso orale – flacone (hdpe) 60 g granulato orale?
Gravidanza Un elevato numero di dati in donne in gravidanza (oltre 1.000 gravidanze esposte) indica che non vi sono malformazioni o tossicità fetale/neonatale associate a tenofovir disoproxil. Gli studi sugli animali non mostrano una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). L’uso di tenofovir disoproxil durante la gravidanza può essere considerato, se necessario. In letteratura, è stato dimostrato che l’esposizione a tenofovir disoproxil nel terzo trimestre di gravidanza riduce il rischio di trasmissione di HBV dalla madre al figlio se alle madri viene somministrato tenofovir disoproxil, in aggiunta all’immunogloblina contro l’epatite B e al vaccino anti-epatite B ai neonati. In tre studi clinici controllati, a 327 donne in gravidanza con infezione da HBV cronica è stato somministrato tenofovir disoproxil (245 mg) una volta al giorno dalla settimana gestazionale 28-32 fino a 1-2 mesi dopo il parto; le donne e i neonati sono stati seguiti fino a 12 mesi dopo il parto. Non sono emersi segnali di rischi per la sicurezza da questi dati. Allattamento Generalmente, se il neonato viene gestito adeguatamente per la prevenzione dell’epatite B alla nascita, una madre con epatite B può allattare il proprio neonato. Tenofovir è escreto nel latte materno a livelli molto bassi e l’esposizione dei neonati attraverso il latte materno è considerata trascurabile. Sebbene i dati a lungo termine siano limitati, non sono state riportate reazioni indesiderate nei neonati allattati al seno e le madri infette da HBV trattate con tenofovir disoproxil possono allattare. Al fine di evitare la trasmissione dell’HIV al lattante, si raccomanda alle donne affette da HIV di non allattare al seno.Fertilità I dati clinici relativi all’effetto di tenofovir disoproxil sulla fertilità sono limitati. Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi di tenofovir disoproxil sulla fertilità.
Sovradosaggio
Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Viread 33 mg/g granulato – 33 mg/g – granulato – uso orale – flacone (hdpe) 60 g granulato orale?
Sintomi In caso di sovradosaggio è necessario monitorare il paziente per rilevare eventuali segni di tossicità (vedere paragrafi 4.8 e 5.3) e, all’occorrenza, applicare l’usuale terapia di supporto. Gestione Tenofovir può essere rimosso per emodialisi; la clearance mediana per emodialisi è 134 mL/min. Non è noto se tenofovir possa essere eliminato per dialisi peritoneale.
Effetti indesiderati
Quali sono gli effetti collaterali di Viread 33 mg/g granulato – 33 mg/g – granulato – uso orale – flacone (hdpe) 60 g granulato orale? - Come tutti i medicinali, Viread 33 mg/g granulato – 33 mg/g – granulato – uso orale – flacone (hdpe) 60 g granulato orale può causare effetti collaterali, sebbene non tutte le persone li manifestino.
Sintesi del profilo di sicurezza HIV-1 ed epatite B: Nei pazienti che assumono tenofovir disoproxil, sono stati riportati, quali eventi rari, compromissione renale, insufficienza renale ed eventi non comuni di tubulopatia renale prossimale (inclusa la sindrome di Fanconi), che talvolta inducono alterazioni delle ossa (e raramente fratture). Il monitoraggio della funzione renale è raccomandato nei pazienti che assumono Viread (vedere paragrafo 4.4). HIV-1: Si può prevedere che circa un terzo dei pazienti sarà soggetto a reazioni indesiderate in seguito al trattamento con tenofovir disoproxil in associazione con altri agenti antiretrovirali. Queste reazioni consistono generalmente in episodi di carattere gastrointestinale lievi o moderati. Approssimativamente l’1% circa dei pazienti adulti trattati con tenofovir disoproxil ha sospeso il trattamento a causa di effetti gastrointestinali. Epatite B: Approssimativamente un quarto dei pazienti in trattamento con tenofovir disoproxil può manifestare reazioni indesiderate, la maggior parte delle quali di lieve entità. Negli studi clinici con pazienti infetti da HBV, la reazione indesiderata che si è manifestata con maggior frequenza è stata la nausea (5,4%). Esacerbazioni acute dell’epatite sono state osservate sia in pazienti in trattamento, sia in pazienti che hanno interrotto la terapia per l’epatite B (vedere paragrafo 4.4). Tabella riassuntiva delle reazioni indesiderate La valutazione delle reazioni indesiderate per tenofovir disoproxil si basa sui dati di sicurezza da studi clinici e dall’esperienza successiva all’immissione in commercio. Tutte le reazioni indesiderate sono riportate nella Tabella 3. Studi clinici sull’HIV-1: La valutazione delle reazioni indesiderate da studi clinici relativi a HIV-1 si basa sull’esperienza di due studi in cui 653 pazienti adulti, con precedente esperienza di trattamenti, sono stati trattati con tenofovir disoproxil (n = 443) o placebo (n = 210) in associazione con altri medicinali antiretrovirali per 24 settimane, ed anche di uno studio comparativo in doppio cieco controllato in cui 600 pazienti adulti non esposti in precedenza sono stati trattati con tenofovir disoproxil 245 mg (n = 299) o stavudina (n = 301) in combinazione con lamivudina ed efavirenz per 144 settimane. Studi clinici sull’epatite B: Da dati di studi clinici, la valutazione delle reazioni indesiderate si basa principalmente sull’esperienza di due studi comparativi controllati, in doppio cieco, su 641 pazienti adulti con epatite B cronica e malattia epatica compensata, trattati con tenofovir disoproxil 245 mg al giorno (n = 426) o adefovir dipivoxil 10 mg al giorno (n = 215) per 48 settimane. Le reazioni indesiderate osservate durante il trattamento prolungato di 384 settimane sono state coerenti con il profilo di sicurezza di tenofovir disoproxil. Dopo le prime 4 settimane di trattamento e dopo un declino iniziale di circa -4,9 mL/min (utilizzando l’equazione di Cockcroft-Gault) o -3,9 mL/min/1,73 m² (utilizzando l’equazione di modifica della dieta nelle patologie renali [modification of diet in renal disease, MDRD]), la velocità di declino annuale post basale della funzione renale osservata nei pazienti trattati con tenofovir disoproxil era pari a -1,41 mL/min per anno (utilizzando l’equazione di Cockcroft-Gault) e a -0,74 mL/min/1,73 m² per anno (utilizzando l’equazione MDRD). Pazienti con malattia epatica scompensata: Nei pazienti con malattia epatica scompensata, è stato valutato il profilo di sicurezza di tenofovir disoproxil in uno studio controllato in doppio cieco (GS-US-174-0108) in cui i pazienti adulti sono stati trattati per 48 settimane con tenofovir disoproxil (n = 45) o emtricitabina più tenofovir disoproxil (n = 45) o entecavir (n = 22). Nelle 48 settimane, nel braccio di trattamento con tenofovir disoproxil, il 7% dei pazienti ha interrotto il trattamento a causa di un evento avverso; nel 9% dei pazienti si è verificato un incremento confermato della creatinina sierica ≥ 0,5 mg/dL o un valore confermato di fosfato sierico < 2 mg/dL; non vi sono state differenze statisticamente significative tra i bracci di trattamento in associazione con tenofovir e il braccio entecavir. Dopo 168 settimane, il 16% (7/45) del gruppo tenofovir disoproxil, il 4% (2/45) del gruppo emtricitabina più tenofovir disoproxil e il 14% (3/22) del gruppo entecavir, ha manifestato il fallimento relativo alla tollerabilità. Il tredici per cento (6/45) del gruppo tenofovir disoproxil, il 13% (6/45) del gruppo emtricitabina più tenofovir disoproxil e il 9% (2/22) del gruppo entecavir, ha manifestato un incremento confermato di creatinina sierica ≥ 0,5 mg/dL o un valore confermato di fosfato sierico < 2 mg/dL. Alla 168a settimana, in questa popolazione di pazienti con malattia epatica scompensata, la percentuale di decesso è stata del 13% (6/45) nel gruppo tenofovir disoproxil, dell’11% (5/45) nel gruppo emtricitabina più tenofovir disoproxil e del 14% (3/22) nel gruppo entecavir. La percentuale di carcinoma epatocellulare è stata del 18% (8/45) nel gruppo tenofovir disoproxil, del 7% (3/45) nel gruppo emtricitabina più tenofovir disoproxil e del 9% (2/22) nel gruppo entecavir. I soggetti con un punteggio CPT alto al basale sono risultati essere maggiormente a rischio di sviluppare eventi avversi gravi (vedere paragrafo 4.4). Pazienti con epatite B cronica resistente alla lamivudina: In uno studio randomizzato, in doppio cieco (GS-US-174-0121), in cui 280 pazienti resistenti alla lamivudina sono stati trattati con tenofovir disoproxil (n = 141) o emtricitabina/tenofovir disoproxil(n = 139) per 240 settimane, non sono state identificate reazioni indesiderate nuove a tenofovir disoproxil. Le reazioni indesiderate che hanno una sospetta (o almeno possibile) correlazione con il trattamento sono elencate di seguito, divise secondo la classificazione per sistemi e organi e per frequenza. All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni indesiderate sono riportate in ordine decrescente di gravità. Le frequenze sono definite come molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, < 1/10), non comune (≥ 1/1.000, < 1/100) o raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000). Tabella 3: Tabella di sintesi delle reazioni indesiderate associate a tenofovir disoproxil sulla base degli studi clinici e dell’esperienza successiva all’immissione in commercio
Frequenza | Tenofovir disoproxil |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione: | |
Molto comune: | ipofosfatemia¹ |
Non comune: | ipokaliemia¹ |
Raro: | acidosi lattica |
Patologie del sistema nervoso: | |
Molto comune: | capogiro |
Comune: | cefalea |
Patologie gastrointestinali: | |
Molto comune: | diarrea, vomito, nausea |
Comune: | dolore addominale, distensione addominale, flatulenza |
Non comune: | pancreatite |
Patologie epatobiliari: | |
Comune: | transaminasi aumentate |
Raro: | steatosi epatica, epatite |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: | |
Molto comune: | eruzione cutanea |
Raro: | angioedema |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: | |
Non comune: | rabdomiolisi¹, debolezza muscolare¹ |
Raro: | osteomalacia (che si è manifestata come dolore osseo e raramente ha contribuito a fratture)1, 2, miopatia¹ |
Patologie renali e urinarie: | |
Non comune: | creatinina aumentata, tubulopatia renale prossimale (inclusa la sindrome di Fanconi) |
Raro: | insufficienza renale acuta, insufficienza renale, necrosi tubulare acuta, nefrite (incluso nefrite interstiziale acuta)², diabete insipido nefrogenico |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: | |
Molto comune: | astenia |
Comune: | stanchezza |
Codice AIC
035565035
Data di pubblicazione
28-01-2023
Categorie farmaco
Sostanza
Produttore
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