Vepesid capsule molli – 50 mg capsule molli 20 capsule
Cancro del testicolo refrattario o ricorrente: VEPESID è indicato in combinazione con altri agenti chemioterapici approvati per il trattamento del cancro del testicolo refrattario o ricorrente negli adulti.
- Indice di navigazione
- Principi attivi
- Eccipienti
- Indicazioni
- Controindicazioni
- Posologia
- Conservazione
- Avvertenze
- Interazioni
- In gravidanza
- Sovradosaggio
- Effetti indesiderati
- Codice AIC
 
Principi attivi
Composizione di Vepesid capsule molli – 50 mg capsule molli 20 capsule - Che principio attivo ha Vepesid capsule molli – 50 mg capsule molli 20 capsule?
Ogni capsula contiene 50 mg di etoposide Ogni capsula contiene 100 mg di etoposide Eccipiente(i) con effetti noti: Ogni capsula molle da 50 mg contiene: • 0,93 mg di sodio p-idrossibenzoato di etile (E215) e • 0,47 mg di sodio p-ossibenzoato di propile (E217). Ogni capsula molle da 100 mg contiene: • 1,22 mg di sodio p-idrossibenzoato di etile (E215) e • 0,61 mg di sodio p-ossibenzoato di propile (E217). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Eccipienti
Composizione di Vepesid capsule molli – 50 mg capsule molli 20 capsule - Cosa contiene Vepesid capsule molli – 50 mg capsule molli 20 capsule?
Contenuto delle capsule: Acido citrico anidro (E330), Macrogol 400 (E1521), Glicerolo (85%) (E422), Acqua purificata. Involucro delle capsule: Glicerolo (85%) (E422), Gelatina (E441), Sodio p-idrossibenzoato di etile (E215), Sodio p-ossibenzoato di propile (E217), Biossido di titanio (E171), Ossido di ferro rosso (E172).
Indicazioni
Indicazioni terapeutiche - Perchè si usa Vepesid capsule molli – 50 mg capsule molli 20 capsule? A cosa serve?
Cancro del testicolo refrattario o ricorrente: VEPESID è indicato in combinazione con altri agenti chemioterapici approvati per il trattamento del cancro del testicolo refrattario o ricorrente negli adulti. Carcinoma polmonare a piccole cellule: VEPESID è indicato in combinazione con altri agenti chemioterapici approvati per il trattamento del carcinoma polmonare a piccole cellule negli adulti. Linfoma di Hodgkin: VEPESID è indicato in combinazione con altri agenti chemioterapici approvati per il trattamento del linfoma di Hodgkin refrattario o recidivante negli adulti. Linfoma non Hodgkin: VEPESID è indicato per la terapia delle recidive in combinazione con altri agenti chemioterapici approvati per il trattamento del linfoma non Hodgkin negli adulti. Leucemia mieloide acuta: VEPESID è indicato in combinazione con altri agenti chemioterapici approvati per il trattamento della leucemia mieloide acuta refrattaria o recidivante negli adulti. Cancro dell’ovaio: VEPESID è indicato in combinazione con altri agenti chemioterapici approvati per il trattamento del cancro dell’ovaio non epiteliale negli adulti. VEPESID è indicato per il trattamento del cancro dell’ovaio epiteliale refrattario/resistente al platino negli adulti.
Controndicazioni
Quando non deve essere usato Vepesid capsule molli – 50 mg capsule molli 20 capsule?
Ipersensibilità al principio attivo, sodio p-idrossibenzoato di etile (E215), sodio p-ossibenzoato di propile (E217) o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Nei pazienti immunosoppressi, l’uso concomitante del vaccino per la febbre gialla o di altri vaccini vivi è controindicato (vedere paragrafo 4.5). Allattamento (vedere paragrafo 4.6)
Posologia
Quantità e modalità di assunzione di Vepesid capsule molli – 50 mg capsule molli 20 capsule - Come si assume Vepesid capsule molli – 50 mg capsule molli 20 capsule?
Le capsule di VEPESID devono essere somministrate esclusivamente sotto la supervisione e da parte di un medico qualificato ed esperto nell’uso di prodotti medicinali anti-neoplastici (vedere paragrafo 4.4). Posologia: La dose delle capsule di VEPESID si basa sulla dose endovenosa raccomandata prendendo in considerazione la biodisponibilità dose-dipendente delle capsule di VEPESID, e nomi associati. Una dose orale da 100 mg sarebbe paragonabile a una dose endovenosa da 75 mg; una dose orale da 400 mg sarebbe paragonabile a una dose endovenosa da 200 mg. La variabilità intra-soggetto nell’esposizione (i.e. tra i cicli) è maggiore con la somministrazione orale rispetto a quella endovenosa (vedere sezioni 4.4 e 5.2). Monoterapia: La dose abituale di VEPESID e denominazioni associate somministrata per via orale varia da 100 a 200 mg/m²/die dal giorno 1 al giorno 5 oppure 200 mg/m²/die da somministrare nei giorni 1, 3 e 5 ogni 3 o 4 settimane. Le dosi giornaliere superiori a 200 mg devono essere divise e somministrate due volte al giorno. Terapia di combinazione: La dose abituale di VEPESID somministrata per via orale varia da 100 a 200 mg/m²/die dal giorno 1 al giorno 5 oppure 200 mg/m²/die da somministrare nei giorni 1, 3 e 5 ogni 3 o 4 settimane, in combinazione con altri farmaci approvati per l’uso nella malattia da trattare. La dose deve essere modificata per tenere conto degli effetti mielosoppressivi di altri medicinali presenti nella combinazione oppure degli effetti delle radio o chemioterapia precedente (vedere paragrafo 4.4), che possono aver compromesso la riserva midollare. Se la conta dei neutrofili è inferiore a 500 cellule/mm³ per più di 5 giorni, le dosi successive a quella iniziale devono essere aggiustate. Inoltre, la dose deve essere aggiustata in caso di febbre, infezione o conta delle piastrine inferiore a 25.000 cellule/mm³, non correlate alla malattia. Le dosi di follow-up devono essere aggiustate qualora si verifichino tossicità di grado 3 o 4 oppure se la clearance renale della creatinina è inferiore a 50 ml/min. In presenza di una clearance della creatinina di 15- 50 ml/min, si raccomanda una riduzione della dose del 25%. Schema posologico alternativo: Uno schema posologico alternativo per le capsule di VEPESID è di 50 mg/m²/die per 2 o 3 settimane, con cicli ripetuti dopo un periodo di pausa di una settimana oppure al recupero dalla mielosoppressione. Neutropenia e trombocitopenia: I pazienti non devono iniziare un nuovo ciclo di trattamento con VEPESID se la conta dei neutrofili è inferiore a 1.500 cellule/mm³ oppure se la conta piastrinica è inferiore a 100.000 cellule/mm³, a meno che queste non siano dovute alla malattia maligna. Popolazione Anziani: Nei pazienti anziani (età > 65 anni), non è necessario alcun aggiustamento della dose, se non in base alla funzionalità renale (vedere paragrafo 5.2). Popolazione pediatrica: La sicurezza e l’efficacia di VEPESID nei bambini al di sotto dei 18 anni di età non sono state stabilite. I dati al momento disponibili sono riportati nel paragrafo 5.2, ma non può essere fatta alcuna raccomandazione riguardante la posologia. Insufficienza renale: Nei pazienti con funzionalità renale compromessa, occorre considerare la seguente modifica della dose iniziale in base alla clearance della creatinina misurata.
Clearance della creatinina misurata | Dose di etoposide |
>50 ml/min | 100% della dose |
15-50 ml/min | 75% della dose |
Conservazione
Come si conserva Vepesid capsule molli – 50 mg capsule molli 20 capsule?
Conservare a temperatura inferiore a 25 °C. Conservare nella confezione originale.
Avvertenze
Su Vepesid capsule molli – 50 mg capsule molli 20 capsule è importante sapere che:
VEPESID può essere somministrato esclusivamente sotto la supervisione e da parte di un medico qualificato ed esperto nell’uso di medicinali anti-neoplastici. In tutti i casi in cui l’uso di VEPESID viene preso in considerazione per la chemioterapia, il medico deve valutare la necessità e l’utilità del medicinale rispetto al rischio di reazioni avverse. La maggior parte di tali reazioni avverse è reversibile, se diagnosticata in fase precoce. Se si verificano reazioni gravi, l’assunzione del medicinale deve essere ridotta oppure interrotta e devono essere prese misure correttive idonee in base al giudizio clinico del medico. La del decisione di riprendere la terapia con VEPESID deve essere valutata con cautela, tenendo debitamente in considerazione l’ulteriore necessità del medicinale, nonché prestando grande attenzione alla possibile recidiva della tossicità. Variabilità intra-soggetto: I dati disponibili sull’efficacia di etoposide nelle diverse indicazioni si basano generalmente su studi nei quali questo agente è stato usato per via endovenosa. La variabilità intra-soggetto in termini di esposizione (i.e. tra i cicli) è maggiore con la somministrazione orale rispetto a quella endovenosa. Il coefficiente di variazione si aggira intorno al 30% dopo la somministrazione orale rispetto al 10% dopo quella endovenosa (la variabilità tra soggetti è simile dopo la somministrazione endovenosa od orale, i.e. 30-40%). La maggiore variabilità intra-soggetto in termini di esposizione può portare a una variabilità superiore nella relazione tra dose e risposta ossia, portare a una maggiore variabilità nella sensibilità dei pazienti a sviluppare tossicità correlate al trattamento da un ciclo a un altro, e compromettere potenzialmente l’efficacia complessiva del trattamento in alcuni pazienti. Per questo motivo, è fondamentale valutare con attenzione i vantaggi della somministrazione per via orale rispetto agli svantaggi di una maggiore variabilità intra-soggetto in termini di esposizione dopo la somministrazione orale. In caso di intento curativo, occorre utilizzare la formulazione endovenosa (vedere paragrafo 5.2). Mielosoppressione: La soppressione del midollo osseo dose-limitante rappresenta la tossicità più significativa associata alla terapia a base di VEPESID. In seguito alla somministrazione di etoposide, è stata riportata mielosoppressione fatale. Nei pazienti trattati con VEPESID la mielosoppressione deve essere tenuta sotto controllo in modo attento e frequente, sia durante che dopo la terapia. I seguenti parametri ematologici devono essere misurati all’inizio della terapia e prima di ogni dose successiva di VEPESID: conta piastrinica, emoglobina, conta totale e differenziale dei leucociti. Se prima di iniziare il trattamento con etoposide è stata somministrata radioterapia o chemioterapia, occorre prevedere un intervallo adeguato di tempo per permettere al midollo di recuperare. VEPESID non deve essere somministrato a pazienti con conta dei neutrofili inferiore a 1.500 cellule/mm³ oppure conta piastrinica inferiore a 100.000 cellule/mm³, a meno che queste non siano dovute a malattia maligna. Le dosi successive a quella iniziale devono essere aggiustate se la conta dei neutrofili è inferiore a 500 cellule/mm³ per più di 5 giorni o è associata a febbre o infezione, se la conta piastrinica è inferiore a 25.000 cellule/mm³, se si sviluppa una qualsiasi tossicità di grado 3 o 4 oppure se la clearance renale è inferiore a 50 ml/min. Può verificarsi una mielosoppressione grave con conseguente infezione o emorragia. Le infezioni batteriche devono essere tenute sotto controllo prima del trattamento con VEPESID. Leucemia secondaria: Lo sviluppo di leucemia acuta, che può manifestarsi con o senza sindrome mielodisplastica, è stato descritto in pazienti che sono stati trattati con regimi chemioterapici contenenti etoposide. Non sono noti né il rischio cumulativo, né i fattori predisponenti correlati allo sviluppo di leucemia secondaria. I ruoli degli schemi posologici e delle dosi cumulative dell’etoposide sono stati suggeriti, ma non sono stati definiti chiaramente. In alcuni casi di leucemia secondaria, in pazienti trattati con epipodofillotossine, è stata osservata un’anomalia cromosomica 11q23. Tale anomalia è stata osservata anche nei pazienti che hanno sviluppato leucemia secondaria dopo essere stati trattati con regimi chemioterapici non contenenti epipodofillotossine e nella leucemia primaria. Un’altra caratteristica che è stata associata alla leucemia secondaria nei pazienti trattati con epipodofillotossine sembra essere il breve periodo di latenza, con un tempo medio per lo sviluppo della leucemia di circa 32 mesi. Ipersensibilità: I medici devono essere a conoscenza della possibile comparsa di una reazione anafilattica associata a VEPESID, caratterizzata da brividi, piressia, tachicardia, broncospasmo, dispnea e ipotensione, con potenziale esito fatale. Il trattamento è sintomatico. La terapia a base di VEPESID deve essere interrotta immediatamente e seguita dalla somministrazione di agenti pressori, corticosteroidi, antistaminici o espansori del volume plasmatico, a discrezione del medico. Livelli bassi di albumina nel siero: L’esposizione a etoposide è associata a livelli bassi di albumina nel siero. Pertanto, i pazienti che presentano livelli bassi di albumina nel siero sono esposti a un rischio aumentato di tossicità associate a etoposide. Funzionalità renale compromessa: Nei pazienti affetti da insufficienza renale moderata (CrCl =15 - 50 ml/min) o severa (CrCl <15ml/min) sottoposti a emodialisi, l’etoposide deve essere somministrato a un dosaggio ridotto (vedere paragrafo 4.2). Nei pazienti affetti da insufficienza renale moderata e severa, occorre misurare i parametri ematologici e, nei cicli successivi, prendere in considerazione aggiustamenti della dose in base alla tossicità ematologica e all’effetto clinico. Funzionalità epatica compromessa: I pazienti affetti da insufficienza epatica devono essere monitorati regolarmente a causa del rischio di accumulo. Sindrome da lisi tumorale: La sindrome da lisi tumorale (a volte fatale) è stata riportata in seguito all’uso di etoposide in associazione con altri medicinali chemioterapici. Per poter rilevare i segnali precoci della sindrome da lisi tumorale, in particolare nei pazienti con fattori di rischio come tumori bulky sensibili al trattamento e insufficienza renale, occorre monitorare da vicino i pazienti. Nei pazienti a rischio di questa complicanza della terapia, occorre considerare delle misure preventive appropriate. Potenziale mutageno: Dato il potenziale mutageno dell’etoposide, durante il trattamento e fino a 6 mesi dopo la fine dello stesso, i pazienti di entrambi i sessi devono adottare un metodo di contraccezione efficace. Si raccomanda una consulenza genetica per i pazienti che al termine del trattamento desiderano avere dei figli. Poiché l’etoposide può ridurre la fertilità maschile, può essere consigliabile la conservazione dello sperma a scopo di paternità futura (vedere paragrafo 4.6). Eccipienti VEPESID contiene sodio p-idrossibenzoato di etile e sodio p-idrossibenzoato di propile: Le capsule di VEPESID contengono sodio p-ossibenzoato di propile e sodio p-ossibenzoato di etile che possono causare reazioni allergiche (potenzialmente ritardate). VEPESID contiene sodio: Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per capsule molli, cioè essenzialmente “senza sodio”. Popolazione pediatrica: La sicurezza e l’efficacia di VEPESID nella popolazione pediatrica non sono state studiate sistematicamente.
Interazioni
Quali medicinali o alimenti possono interagire con Vepesid capsule molli – 50 mg capsule molli 20 capsule?
Effetti di altri medicinali sulla farmacocinetica di etoposide: Dosi elevate di ciclosporina, con conseguenti concentrazioni nel plasma superiori a 2.000 ng/ml, somministrate insieme a etoposide orale, hanno portato a un aumento dell’80% dell’esposizione di etoposide (AUC) con una riduzione del 38% della clearance corporea totale di etoposide rispetto a etoposide in monoterapia. La terapia concomitante a base di cisplatino è associata a una riduzione della clearance corporea totale di etoposide. La terapia concomitante a base di fenitoina è associata a un aumento della clearance di etoposide e una riduzione dell’efficacia, e altre terapie antiepilettiche con effetto di induzione enzimatica possono essere associate a un aumento della clearance di VEPESID, e a una riduzione dell’efficacia. Il legame con le proteine plasmatiche in vitro è del 97%. Il fenilbutazone, il salicilato di sodio e l’acido acetilsalicilico possono spiazzare l’etoposide dal legame con le proteine plasmatiche. Effetto di etoposide sulla farmacocinetica di altri medicinali: La co-somministrazione di medicinali antiepilettici e VEPESID può causare una riduzione del controllo delle crisi convulsive per via delle interazioni farmacocinetiche tra i medicinali.La co-somministrazione di warfarin ed etoposide può causare un aumento del rapporto internazionale normalizzato (International normalized ratio, INR). Si raccomanda un attento monitoraggio dell’INR. Interazioni farmacodinamiche: Esiste un maggior rischio di malattia sistemica fatale da vaccinazione in seguito alla somministrazione del vaccino contro la febbre gialla. I vaccini vivi sono controindicati nei pazienti immunosoppressi (vedere paragrafo 4.3). L’uso precedente o concomitante di altri medicinali con azione mielosoppressiva simile all’etoposide può causare effetti aggiuntivi o sinergici (vedere paragrafo 4.4). È stata segnalata resistenza crociata tra antracicline ed etoposide negli studi pre-clinici. Popolazione pediatrica: Sono stati effettuati studi d’interazione solo negli adulti.
In gravidanza
Se è in corso una gravidanza, se sospetta o sta pianificando una gravidanza, o se sta allattando con latte materno chiedere consiglio al medico prima di prendereVepesid capsule molli – 50 mg capsule molli 20 capsule?
Donne in età fertile/Contraccezione maschile e femminile: Le donne in età fertile devono adottare misure contraccettive adeguate per evitare di iniziare una gravidanza durante la terapia a base di etoposide. L’etoposide è risultato teratogeno su topi e ratti (vedere paragrafo 5.3). Dato il potenziale mutageno dell’etoposide, durante il trattamento e fino a 6 mesi dopo la fine dello stesso, i pazienti di entrambi i sessi devono adottare un metodo di contraccezione efficace (vedere paragrafo 4.4). Si raccomanda una consulenza genetica per i pazienti che al termine del trattamento desiderano avere dei figli. Gravidanza: I dati sull’uso di etoposide nelle donne in gravidanza non sono disponibili o sono molto limitati. Gli studi sugli animali hanno dimostrato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). In generale, l’etoposide può provocare danni al feto se viene somministrato a donne in gravidanza. VEPESID non deve essere utilizzato durante la gravidanza, a meno che le condizioni cliniche della donna non richiedano il trattamento con l’etoposide. Le donne in età fertile devono essere informate della necessità di evitare il concepimento di un figlio. Le donne in età fertile devono adottare un metodo contraccettivo efficace durante il trattamento e nei 6 mesi successivi alla fine dello stesso. In caso di utilizzo di questo medicinale durante la gravidanza o di concepimento di un figlio durante il trattamento con questo medicinale, la paziente deve essere informata del potenziale pericolo per il feto. Allattamento: L’etoposide viene escreto nel latte materno. I neonati allattati da donne che hanno assunto VEPESID, corrono il rischio di sviluppare reazioni avverse gravi. Occorre quindi decidere se interrompere l’allattamento al seno o l’assunzione di VEPESID tenendo in considerazione i vantaggi di tale allattamento per il bambino e i vantaggi della terapia per la madre (vedere paragrafo 4.3). Fertilità: Poiché l’etoposide può ridurre la fertilità maschile, può essere consigliabile la conservazione dello sperma a scopo di paternità futura.
Sovradosaggio
Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Vepesid capsule molli – 50 mg capsule molli 20 capsule?
Dosi totali di 2,4 g/m² - 3,5 g/m² somministrate per via endovenosa nell’arco di tre giorni hanno causato mielotossicità e mucosite grave. Acidosi metabolica e grave tossicità epatica sono state riferite a seguito della somministrazione di dosi di etoposide più elevate rispetto a quelle raccomandate. Si prevedono tossicità simili con la formulazione orale. Non è disponibile un antidoto specifico. Pertanto, il trattamento deve essere sintomatico e di supporto, e i pazienti devono essere tenuti sotto stretto monitoraggio. L’etoposide e i suoi metaboliti non sono dializzabili.
Effetti indesiderati
Quali sono gli effetti collaterali di Vepesid capsule molli – 50 mg capsule molli 20 capsule? - Come tutti i medicinali, Vepesid capsule molli – 50 mg capsule molli 20 capsule può causare effetti collaterali, sebbene non tutte le persone li manifestino.
Riassunto del profilo di sicurezza: La soppressione del midollo osseo dose-limitante rappresenta la tossicità più significativa associata alla terapia a base di VEPESID. Negli studi clinici in cui VEPESID è stato somministrato come agente singolo, sia per via orale che tramite iniezione, le reazioni avverse più frequenti di qualsiasi grado di gravità sono state leucopenia (dal 60 al 91%), trombocitopenia (dal 22 al 41%), nausea e/o vomito (dal 31 al 43%) e alopecia (dall’8 al 66%). Tabella riassuntiva delle reazioni avverse. Le seguenti reazioni avverse sono state riportate dall’esperienza post-marketing e dagli studi clinici condotti su VEPESID. Queste reazioni avverse sono elencate in base alla classificazione per sistemi e organi e alla frequenza, che viene definita dalle seguenti categorie: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1, 000, <1/100), raro (≥1/10, 000, <1/1,000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Classificazione per sistemi e organi | Frequenza | Reazione avversa (termini MedDRA) |
Infezioni ed infestazioni | non nota | infezione |
Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi) | comune | leucemia acuta |
Patologie del sistema emolinfopoietico | molto comune | anemia, leucopenia, mielosoppressione*, neutropenia, trombocitopenia |
Disturbi del sistema immunitario | raro | reazioni anafilattiche |
non nota | angioedema, broncospasmo | |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | non nota | sindrome da lisi tumorale |
Patologie del sistema nervoso | comune | capogiro |
non comune | neuropatia periferica | |
raro | cecità corticale transitoria, neurotossicità (ad es., sonnolenza e affaticamento), neurite ottica, crisi convulsive** | |
Patologie cardiache | comune | aritmia, infarto miocardico |
Patologie vascolari | comune | ipertensione |
non nota | emorragia | |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | raro | polmonite interstiziale, fibrosi polmonare |
Patologie gastrointestinali | molto comune | dolore addominale, anoressia, stipsi, nausea e vomito |
comune | diarrea, mucosite (inclusa stomatite ed esofagite) | |
raro | disgeusia, disfagia | |
Patologie epatobiliari | molto comune | epatotossicità |
non nota | aumento di alanina aminotransferasi, aumento della fosfatasi alcalina, aumento dell’aspartato aminotransferasi, aumento della bilirubina | |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | molto comune | alopecia, disturbo della pigmentazione |
comune | prurito, eruzione cutanea, orticaria | |
raro | dermatite da recall di radiazioni, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica | |
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | non nota | infertilità |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | molto comune | astenia, malessere |
raro | piressia | |
*Sono stati riportati casi di mielosoppressione con esito fatale. | ||
**La crisi convulsiva è occasionalmente associata a reazioni allergiche. |
Codice AIC
024639039
Data di pubblicazione
28-01-2023
Categorie farmaco
Sostanza
Produttore
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