Ricap 40 mg/ml gocce orali, soluzione – 40 mg/ml gocce orali, soluzione flacone 15 ml
Sindromi depressive endogene e prevenzione delle ricadute e delle ricorrenze.
- Indice di navigazione
- Principi attivi
- Eccipienti
- Indicazioni
- Controindicazioni
- Posologia
- Conservazione
- Avvertenze
- Interazioni
- In gravidanza
- Sovradosaggio
- Effetti indesiderati
- Codice AIC
 
Principi attivi
Composizione di Ricap 40 mg/ml gocce orali, soluzione – 40 mg/ml gocce orali, soluzione flacone 15 ml - Che principio attivo ha Ricap 40 mg/ml gocce orali, soluzione – 40 mg/ml gocce orali, soluzione flacone 15 ml?
Gocce orali 40 mg/ml, soluzione Un ml (= 20 gocce) di soluzione contiene: Principio attivo: Citalopram cloridrato 44,48 mg pari a citalopram 40 mg. Per gli eccipienti, vedere 6.1.
Eccipienti
Composizione di Ricap 40 mg/ml gocce orali, soluzione – 40 mg/ml gocce orali, soluzione flacone 15 ml - Cosa contiene Ricap 40 mg/ml gocce orali, soluzione – 40 mg/ml gocce orali, soluzione flacone 15 ml?
Metile paraidrossibenzoato, propile paraidrossibenzoato, etanolo, idrossietilcellulosa, acqua depurata.
Indicazioni
Indicazioni terapeutiche - Perchè si usa Ricap 40 mg/ml gocce orali, soluzione – 40 mg/ml gocce orali, soluzione flacone 15 ml? A cosa serve?
Sindromi depressive endogene e prevenzione delle ricadute e delle ricorrenze. Disturbi d’ansia con crisi di panico, con o senza agorafobia.
Controndicazioni
Quando non deve essere usato Ricap 40 mg/ml gocce orali, soluzione – 40 mg/ml gocce orali, soluzione flacone 15 ml?
Ipersensibilità al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti (vedere paragrafo 6.1 “Elenco degli eccipienti”). MAO - inibitori (inibitori delle monoamino ossidasi). Alcuni casi si presentano con le caratteristiche simili alla sindrome serotoninergica. Citalopram non deve essere somministrato a pazienti in trattamento con inibitori delle Monoamino ossidasi (I-MAO) inclusa la selegilina in dosi giornaliere superiori a 10 mg/die. Citalopram non deve essere somministrato prima di 14 giorni dopo la sospensione di un I-MAO irreversibile o per il tempo specificato dopo l'interruzione di un I-MAO reversibile (RIMA) come indicato nel foglietto illustrativo del RIMA. Gli I-MAO non devono essere somministrati prima di 7 giorni dopo la sospensione del citalopram (vedere paragrafo 4.5 “Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione”). Citalopram è controindicato in combinazione con il linezolid a meno che non ci siano macchinari per l'attenta osservazione e monitoraggio della pressione sanguigna (vedere paragrafo 4.5 “Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione”). Citalopram è controindicato per i pazienti di cui è noto che sono affetti da prolungamento dell'intervallo QT o sindrome congenita del QT lungo. Citalopram è controindicato in co-somministrazione con medicinali noti per causare un prolungamento dell'intervallo QT (vedere paragrafo 4.5).
Posologia
Quantità e modalità di assunzione di Ricap 40 mg/ml gocce orali, soluzione – 40 mg/ml gocce orali, soluzione flacone 15 ml - Come si assume Ricap 40 mg/ml gocce orali, soluzione – 40 mg/ml gocce orali, soluzione flacone 15 ml?
Sindromi depressive endogene. Adulti: Citalopram deve essere somministrato come singola dose orale giornaliera da 16 mg (8 gocce). Sulla base della risposta individuale del paziente, la dose può essere aumentata fino ad un massimo di 32 mg (16 gocce) al giorno. L’effetto antidepressivo si manifesta in genere entro 2-4 settimane dall’inizio della terapia; è opportuno che il paziente venga seguito dal medico fino a remissione dello stato depressivo. Poiché il trattamento con antidepressivo è sintomatico, deve essere continuato per un appropriato periodo di tempo, in genere 4-6 mesi nelle malattie maniaco-depressive. In pazienti con depressione unipolare ricorrente può essere necessario continuare la terapia di mantenimento per lungo termine al fine di prevenire nuovi episodi depressivi. Disturbi d’ansia con crisi di panico, con o senza agorafobia Adulti: Per la prima settimana di trattamento la dose raccomandata è di 8 mg (4 gocce), successivamente la dose viene aumentata a 16 mg (8 gocce) al giorno. Sulla base della risposta individuale del paziente, la dose può essere aumentata fino ad un massimo di 32 mg (16 gocce) al giorno. Nei disturbi con crisi di panico il trattamento è a lungo termine. Il mantenimento della risposta clinica è stato dimostrato durante il trattamento prolungato (1 anno). In caso di insonnia o di forte irrequietezza si raccomanda un trattamento addizionale con sedativi in fase acuta. Quando si decide di interrompere il trattamento le dosi devono essere ridotte in modo graduale per minimizzare l’entità dei sintomi di astinenza. Pazienti anziani (> 65 anni di età): Per i pazienti anziani, la dose deve essere ridotta a metà della dose raccomandata, ad esempio 8 mg (4 gocce) fino a 16 mg (8 gocce) al giorno. La dose massima raccomandata per gli anziani è pari a 16 mg (8 gocce) al giorno Ridotta funzionalità epatica: Per i pazienti con insufficienza epatica lieve o moderata, la dose iniziale raccomandata per le prime due settimane di trattamento è di 8 mg (4 gocce) al giorno. Sulla base della risposta individuale del paziente, la dose può essere aumentata fino ad un massimo di 16 mg (8 gocce) al giorno. Si consiglia cautela ed una attenzione maggiore nella titolazione posologica in pazienti con funzionalità epatica gravemente ridotta (vedere paragrafo 5.2). Metabolizzatori lenti del CYP2C19: Per i pazienti noti per essere metabolizzatori lenti in merito al CYP2C19 è raccomandata una dose iniziale di 8 mg (4 gocce) al giorno durante le prime due settimane di trattamento. Sulla base della risposta individuale del paziente, la dose può essere aumentata fino ad un massimo di 16 mg (8 gocce) al giorno. (vedere paragrafo 5.2). Assunzione da parte dei bambini e adolescenti di età inferiore ai 18 anni: RICAP non deve essere utilizzato per il trattamento di bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni di età. Insufficienza epatica: nei pazienti con insufficienza epatica è consigliabile una dose giornaliera non superiore a 20-30 mg. Insufficienza renale: in questi pazienti è consigliabile attenersi al dosaggio minimo consigliato. Modalità di somministrazione: le gocce possono essere miscelate con acqua, succo d’arancia o succo di mela. Citalopram gocce orali, soluzione ha una biodisponibilità più alta rispetto alle compresse approssimativamente del 25%. Di conseguenza, le corrispondenze tra le dosi delle compresse e quelle delle gocce sono le seguenti:
Compresse | Soluzione |
10 mg | 8 mg (4 gocce) |
20 mg | 16 mg (8 gocce) |
30 mg | 24 mg (12 gocce) |
40 mg | 32 mg (16 gocce) |
Conservazione
Come si conserva Ricap 40 mg/ml gocce orali, soluzione – 40 mg/ml gocce orali, soluzione flacone 15 ml?
Conservare a temperatura non superiore a 25°C al riparo dalla luce nel confezionamento originale. Tenere il medicinale fuori dalla portata e dalla vista dei bambini.
Avvertenze
Su Ricap 40 mg/ml gocce orali, soluzione – 40 mg/ml gocce orali, soluzione flacone 15 ml è importante sapere che:
Trattamento di pazienti anziani e di pazienti con ridotta funzionalità renale ed epatica, vedere paragrafo 4.2. Uso in bambini ed adolescenti al di sotto dei 18 anni di età: Gli antidepressivi non devono essere utilizzati per il trattamento di bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni di età. Comportamenti suicidari (tentativo di suicidio e ideazione suicidiaria) e ostilità (essenzialmente aggressività, comportamento di opposizione e collera) sono stati osservati con maggiore frequenza negli studi clinici effettuati su bambini e adolescenti trattati con antidepressivi rispetto a quelli trattati con placebo. Qualora, in base ad esigenze mediche, dovesse essere presa la decisione di effettuare il trattamento, il paziente deve essere sorvegliato attentamente per quanto concerne la comparsa di sintomi suicidari. Per di più, non sono disponibili i dati sulla sicurezza a lungo termine per i bambini e gli adolescenti per quanto concerne la crescita, la maturazione e lo sviluppo cognitivo e comportamentale. Ansia paradossa: Alcuni pazienti con disturbi di panico possono manifestare sintomi di ansia intensificata all'inizio del trattamento con antidepressivi. Queste reazioni paradosse generalmente si attenuano entro le prime due settimane dall'inizio del trattamento. Si consiglia una dose di partenza più bassa per ridurre la probabilità di effetti ansiogeni paradossi (vedere paragrafo 4.2 “Posologia e modo di somministrazione”). Iponatremia: L'iponatremia, probabilmente dovuta ad un'inappropriata secrezione dell'ormone antidiuretico (SIADH) è stata riportata come rara reazione avversa, con l'uso degli SSRI e generalmente è reversibile dopo l'interruzione della terapia. I pazienti anziani di sesso femminile sembrano essere a rischio particolarmente elevato. Suicidio/pensieri suicidari o peggioramento del quadro clinico: La depressione è associata ad aumentato rischio di pensieri suicidari, autolesionismo e suicidio (suicidio/eventi correlati). Questo rischio persiste fino a quando non si verifichi una remissione significativa. Poiché possono non verificarsi miglioramenti durante le prime settimane o più di trattamento, i pazienti devono essere attentamente controllati fino a quando non si verifichi tale miglioramento. È esperienza clinica in generale che il rischio di suicidio può aumentare nelle prime fasi precoci di miglioramento. Anche altre patologie psichiatriche per le quali viene prescritto citalopram possono essere associate ad un aumentato rischio di eventi correlati al suicidio. Inoltre, può esservi co-morbilità di tali patologie con la depressione maggiore. Le stesse precauzioni adottate nella terapia dei pazienti affetti da depressione maggiore devono pertanto essere adottate nella terapia di pazienti affetti da altre patologie psichiatriche. I pazienti con anamnesi positiva di eventi correlati al suicidio o coloro che manifestano un grado significativo di ideazione suicidaria prima dell'inizio della terapia sono maggiormente a rischio di pensieri suicidari o di tentativi di suicidio, e devono essere attentamente controllati durante la terapia. Una meta-analisi degli studi clinici condotti con farmaci antidepressivi in confronto con placebo nella terapia di disturbi psichiatrici nei pazienti adulti, ha mostrato un aumento del rischio di comportamento suicidario nella fascia di età inferiore a 25 anni dei pazienti trattati con antidepressivi rispetto al placebo. La terapia farmacologica con antidepressivi, specialmente nelle fasi iniziali del trattamento e a seguito di variazioni del dosaggio, deve sempre essere associata ad una stretta sorveglianza dei pazienti, in particolar modo di quelli ad alto rischio. I pazienti (e le persone che si prendono cura di loro) devono essere avvertiti della necessità di monitorare ogni peggioramento clinico, comportamenti o pensieri suicidari e modifiche inusuali del comportamento e di rivolgersi immediatamente al medico curante qualora tali sintomi si presentino. Acatisia/agitazione psicomotoria: L'utilizzo di SSRI/SNRI è stato associato allo sviluppo di acatisia, caratterizzata da irrequietezza soggettivamente spiacevole od angosciante e necessità di muoversi spesso accompagnata da incapacità di sedersi o restare immobile. È più probabile che tali sintomi si presentino entro le prime settimane di trattamento. Nei pazienti che sviluppano tali sintomi, l'aumento del dosaggio può essere dannoso. Mania: In pazienti con malattia maniaco-depressiva si può verificare un cambio verso la fase maniacale. Citalopram deve essere interrotto se il paziente entra in una fase maniacale. Attacchi epilettici: Gli attacchi epilettici sono un potenziale rischio con l'uso di farmaci antidepressivi. Citalopram deve essere interrotto in tutti i pazienti in cui si manifestano attacchi epilettici. Citalopram deve essere evitato in pazienti con epilessia instabile ed i pazienti con epilessia controllata devono essere attentamente monitorati. Citalopram deve essere interrotto se si verifica un aumento nella frequenza di crisi epilettiche. Diabete: In pazienti diabetici il trattamento con SSRI può alterare il controllo glicemico. Può essere necessario aggiustare il dosaggio dell'insulina e/o degli ipoglicemizzanti orali. Sindrome serotoninergica: In rari casi è stata riportata una sindrome serotoninergica in pazienti trattati con SSRI. Un'associazione di sintomi quali alterazioni dello stato mentale, agitazione, tremore, mioclono ed ipertermia, instabilità autonomica, anomalie neuromuscolari e/o sintomi gastrointestinali può indicare lo sviluppo di questa condizione. Il trattamento con citalopram deve essere immediatamente interrotto ed iniziata una terapia sintomatica. Citalopram non deve essere usato in associazione con prodotti medicinali con effetto serotoninergico come sumatriptan o altri triptani, tramadolo, ossitriptano e triptofano, inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), inibitori della ricaptazione della serotonina-noradrenalina (SNRI), monoaminossidasi (anti MAO), gli antidepressivi triciclici, o buprenorfina (con o senza naloxone) (vedere paragrafo 4.5 “Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione”) Nel caso in cui sia clinicamente giustificato un trattamento concomitante con altri agenti serotoninergici, si consiglia un’attenta osservazione del paziente, in particolare all’inizio del trattamento e agli incrementi di dose. Emorragia: Con gli SSRI sono stati segnalati tempi di coagulazione prolungati e/o anomalie della coagulazione quali ecchimosi, emorragie ginecologiche, sanguinamento gastrointestinale ed altre forme di emorragia cutanea o di sanguinamento delle mucose (vedere paragrafo 4.8 “Effetti indesiderati”). È consigliata cautela in pazienti che assumono SSRI particolarmente in caso di uso concomitante di sostanze attive che possono influenzare la funzionalità piastrinica o altre sostanze che possono aumentare il rischio di emorragie, così pure in pazienti con anamnesi di disturbi della coagulazione (vedere paragrafo 4.5 “Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione”). Gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) e della serotonina-norepinefrina (SNRI) possono aumentare il rischio di emorragia postpartum (vedere paragrafi 4.6 e 4.8). Terapia elettroconvulsivante (ECT): L'esperienza clinica relativa alla somministrazione contemporanea di ECT e SSRI è limitata, pertanto si raccomanda cautela. Erba di S. Giovanni: Gli effetti indesiderati possono essere più comuni durante l'uso concomitante di citalopram e preparazioni erboristiche contenenti l'Erba di S. Giovanni (Hypericum perforatum). Pertanto citalopram e le preparazioni contenenti l'Erba di S. Giovanni non devono essere assunte contemporaneamente (vedere paragrafo 4.5 “Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione”). Sintomi da sospensione osservati in seguito all'interruzione del trattamento di SSRI: Alla sospensione del trattamento è comune l'insorgenza di sintomi da sospensione in particolar modo se la sospensione è improvvisa (vedere paragrafo 4.8 “Effetti indesiderati”). In uno studio clinico sulla prevenzione delle ricorrenze, si sono manifestati eventi avversi nel 40% dei pazienti dopo l'interruzione del trattamento con citalopram, rispetto al 20% dei pazienti che hanno continuato il trattamento con citalopram. Il rischio di sintomi da sospensione può dipendere da vari fattori, comprese durata e dosaggio della terapia e velocità di riduzione del dosaggio. Le reazioni avverse più comunemente riportate sono: capogiro, disturbi sensoriali (compresa parestesia), disturbi del sonno (compresa insonnia e sogni vividi), agitazione o ansia, nausea e/o vomito, tremori, confusione, sudorazione, cefalea, diarrea, palpitazioni, instabilità emotiva, irritabilità e disturbi visivi. Generalmente tali sintomi sono da lievi a moderati; tuttavia, in alcuni pazienti essi possono essere di grave intensità. Essi compaiono solitamente entro i primi giorni dalla sospensione del trattamento; sono stati tuttavia riferiti casi molto rari di sintomi da astinenza in pazienti che avevano inavvertitamente dimenticato di assumere una dose. In generale tali sintomi sono autolimitanti e si risolvono solitamente entro 2 settimane, sebbene in alcuni pazienti essi possano prolungarsi (2-3 mesi o più). Qualora si debba sospendere il trattamento si consiglia pertanto di ridurre gradualmente il dosaggio di citalopram in un periodo di varie settimane o mesi, conformemente alle necessità del paziente (vedere "Sintomi da sospensione osservati in seguito ad interruzione del trattamento", paragrafo 4.2 “Posologia e modo di somministrazione). Psicosi: Il trattamento di pazienti psicotici con episodi depressivi può far aumentare i sintomi psicotici. Prolungamento dell'intervallo QT: Citalopram è risultato causare un prolungamento dose dipendente dell'intervallo QT. Durante l'esperienza post-marketing sono stati segnalati casi di prolungamento dell'intervallo QT e di aritmie ventricolari, inclusa Torsione di Punta, prevalentemente in pazienti di sesso femminile, con ipopotassemia o con un preesistente prolungamento dell'intervallo QT o altre patologie cardiache (vedere paragrafi 4.3, 4.5, 4.8, 4.9 e 5.1). Si consiglia cautela con i pazienti affetti da significativa bradicardia, in pazienti con recente infarto acuto del miocardio o con insufficienza cardiaca non compensata. Squilibri elettrolitici come ipopotassiemia e ipomagnesemia aumentano il rischio di aritmie maligne e devono essere corretti prima di iniziare il trattamento con citalopram. Se si trattano pazienti con patologia cardiaca stabile, si deve considerare l'opportunità di effettuare un controllo ECG prima di iniziare il trattamento. Se durante il trattamento con citalopram si dovessero presentare segni di aritmia cardiaca, il trattamento deve essere sospeso e deve essere effettuato un ECG Glaucoma ad angolo chiuso: Gli SSRI, incluso il citalopram, possono influenzare la dimensione della pupilla provocando midriasi. Questo effetto midriatico ha la capacità di restringere l'angolo dell'occhio determinando un aumento della pressione endo-oculare e glaucoma ad angolo chiuso, specialmente nei pazienti predisposti. Il citalopram deve essere usato con cautela in pazienti con glaucoma ad angolo chiuso o con storia di glaucoma. Disfunzione sessuale: Gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) e della serotonina-noradrenalina (SNRI) possono causare sintomi di disfunzione sessuale (vedere paragrafo 4.8). Sono stati segnalati casi di disfunzione sessuale a lungo termine con persistenza dei sintomi dopo l’interruzione dell’uso di SSRI/SNRI.
Interazioni
Quali medicinali o alimenti possono interagire con Ricap 40 mg/ml gocce orali, soluzione – 40 mg/ml gocce orali, soluzione flacone 15 ml?
Interazioni farmacodinamiche. A livello farmacodinamico, sono stati riportati casi di sindrome da serotonina con citalpopram e moclobemide e buspirone. Associazioni controindicate. MAO-inibitori: L’uso contemporaneo di citalopram e MAO-inibitori può provocare gravi effetti indesiderati, inclusa la sindrome serotoninergica (vedere paragrafo 4.3 “Controindicazioni”). Sono stati riferiti casi di reazioni gravi, e talvolta fatali, in pazienti sottoposti ad un trattamento con SSRI associato ad un inibitore delle monoammino ossidasi (IMAO), compresi la selegilina, un IMAO irreversibile, e la linezolide e la moclobemide, IMAO reversibili ed in pazienti che avevano recentemente interrotto il trattamento con SSRI ed avevano iniziato la terapia con un IMAO. Alcuni casi si presentavano con caratteristiche simili a quelle della sindrome serotoninergica. I sintomi di un’interazione del principio attivo con un IMAO includono: agitazione, tremore, mioclono e ipertermia. Prolungamento dell’intervallo QT: Non sono stati condotti studi di farmacocinetica e farmacodinamica sull’associazione tra citalopram e altri medicinali che prolungano l’intervallo QT. Non può essere escluso un effetto additivo di citalopram con altri medicinali. Di conseguenza è controindicata la co-somministrazione di citalopram con medicinali che prolungano l’intervallo QT, quali antiaritmici di classe IA e III, antipsicotici (come derivati fenotiazinici, pimozide, aloperodolo), antidepressivi triciclici, alcuni agenti antimicrobici (come sparfloxacina, moxifloxacina, eritromicina IV, trattamenti antimalarici, in particolare alofantrina), alcuni antistaminici (astemizolo, mizolastina), etc. Pimozide: La concomitante somministrazione di una dose singola di 2 mg di pimozide a volontari sani, che sono stati trattati con citalopram 40 mg/die per 11 giorni, ha causato solo un aumento nell’AUC e Cmax di pimozide, non statisticamente significativo. L’intervallo QTc è stato più prolungato dopo concomitante somministrazione di citalopram e pimozide (in medi 10 ms). Poiché questa interazione era già stata osservata dopo somministrazione di una bassa dose di pimozide, il concomitante trattamento con citalopram è controindicato. Associazioni che richiedono precauzioni d’uso. Selegilina (inibitore MAO-B selettivo): Uno studio di interazione farmacinetica/farmacodinamica con somministrazione concomitante di citalopram (20 mg al giorno) e selegilina (10 mg al giorno) (un inibitore selettivo MAO-B) ha dimostrato interazioni non clinicamente rilevanti. L’uso concomitante di citalopram e selegilina (a dosi superiori a 10 mg al giorno) è controindicato (vedere paragrafo 4.3). Prodotti medicinali serotoninergici. Litio e Triptofano: Non sono state riscontrate interazioni farmacodinamiche negli studi clinici in cui il citalopram è stato somministrato in concomitanza con il litio: tuttavia è stato segnalato un aumento dell’effetto serotoninergico quando i farmaci SSRI vengono somministarti in associazione al litio o al triptofano. Si consiglia di usare cautela in casi di utilizzo contemporaneo di citalopram con questi principi attivi. Il monitoraggio di routine dei livelli di litio deve essere proseguito come di consuetudine. La co-somministrazione con medicinali ad azione serotoninergica (ad es. tramadolo, sumatriptan) o può portare ad aumento degli effetti 5-HT associati. Sino a quando non saranno disponibili informazioni ulteriori, l’uso contemporaneo di citalopram e di agonisti della serotonina (o 5-HT), come il sumatriptan ed altri triptani non è raccomandato (vedere paragrafo 4.4 “avvertenze speciali ed opportune precauzioni di impiego”). Erba di San Giovanni: Gli effetti indesiderati possono essere più frequenti durante la somministrazione contemporanea di SSRI e preparati erboristici contenenti iperico (Hypericum perforatum) (vedere paragrafo 4.4 “Avvertenze speciali ed opportune precauzioni di impiego”). Le interazioni farmacocinetiche non sono state investigate. Emorragie: È necessaria particolare cautela per quei pazienti che vengono trattati contemporaneamente con anticoagulanti, farmaci che possono influenzare la funzione delle piastrine, quali gli antinfiammatori non steroidei (o FANS), l’acido acetisalicilico, il dipiridamolo e la ticlopidina o altri farmaci (per esempio antipsicotici aticpici) che possono aumentare il rischio di emorragie (vedere paragrafo 4.4 “Avvertenze speciali e precauzioni di impiego”). Terapia Elettroconvulsivante (ECT) Non ci sono studi clinici che stabiliscono il rischio o il beneficio dell’uso combinato della terapia elettroconvulsiva (ECT) e il citalopram (vedere paragrafo 4.4 “Avvertenze speciali e precauzioni di impiego”). Alcol: Non sono state dimostrate interazioni farmacodinamiche o farmacocinetiche di citalopram con l’alcol, l’associazione tra citalopram ed alcol è tuttavia sconsigliata. Prodotti medicinali che inducono ipokaliemia o ipomagnesemia: Si richiede cautela per l’uso concomitante di medicinali che inducono ipokaliemia/ipomagnesemia, poiché queste condizioni aumentano il rischio di aritmie maligne (vedere paragrafo 4.4) Prodotti medicinali che abbassano la soglia convulsiva: Gli SSRI possono abbassare la soglia convulsiva. Si raccomanda cautela quando si usano concomitantemente medicinali capaci di abbassare la soglia convulsiva: antidepressivi (SSRI), neurolettici (tioxanteni e butirrofenoni), meflochina, bupropione e tramadolo. Ricap deve essere usato con cautela se somministrato insieme a buprenorfina (con o senza naloxone) Interazioni farmacocinetiche. La biotrasformazione di citalopram in demetilcitalopram è mediata dagli isoenzimi del sistema citocromo P450, CYP2C19 (circa il 38%), CYP3A4 (circa il 31%) e CYP2D6 (circa il 31%). Il fatto che il citalopram sia metabolizzato da più di un CYP significa che l'inibizione della sua biotrasformazione è meno probabile poichè l'inibizione di un enzima può essere compensato da un altro. Pertanto la co-somministrazione del citalopram con altri prodotti medicinali nella pratica clinica ha una probabilità bassa di produrre interazioni farmacocinetiche. Cibo: Non sono stati segnalati effetti del cibo sull'assorbimento e sulle altre proprietà farmacocinetiche di citalopram. Effetti di altri medicinali sulla farmacocinetica di citalopram: La co-somministrazione con ketoconazolo (potente inibitore del CYP3A4) non cambia la farmacocinetica del citalopram. Uno studio di interazione farmacocinetica del litio e citalopram non rivela alcuna interazione farmacocinetica (vedere sopra). Cimetidina: Cimetidina (un noto inibitore enzimatico) causa un moderato aumento dei livelli medi plasmatici di citalopram allo stato stazionario. Si raccomanda cautela quando si somministra citalopram in combinazione con cimetidina. La somministrazione contemporanea di escitalopram (l'enantiomero attivo del citalopram) con omeprazolo (un inibitore del CYP2C19) 30 mg una volta al giorno ha prodotto un moderato aumento (circa 50%) nelle concentrazioni plasmatiche di escitalopram. Occorre quindi usare cautela quando è utilizzato in concomitanza con inibitori del CYP2C19 (ad esempio, omeprazolo, esomeprazolo, fluconazolo, fluvoxamina, lansoprazolo, ticlopidina) o cimetidina. Una riduzione della dose di principio attivo può essere necessaria sulla base del monitoraggio degli effetti collaterali durante il trattamento concomitante (vedere paragrafo 4.4). Metoprololo: L'escitalopram (l'enantiomero attivo del citalopram) è un inibitore dell'enzima CYP2D6. Si raccomanda cautela quando il citalopram è somministrato contemporaneamente a prodotti medicinali che sono metabolizzati principalmente da questo enzima, e che hanno un ristretto indice terapeutico, es. flecainide, propafenone e metoprololo (quando usato nell'insufficienza cardiaca), o alcuni prodotti medicinali che agiscono sul SNC e che sono principalmente metabolizzati dal CYP2D6, es. antidepressivi come desipramina, clomipramina e nortriptilina o antipsicotici come risperidone, tioridazina ed aloperidolo. Aggiustamenti del dosaggio possono essere necessari. La co-somministrazione con metoprololo comporta un raddoppiamento dei livelli plasmatici di quest'ultimo. Non sono stati osservati effetti clinicamente significativi sulla pressione sanguigna o sulla frequenza cardiaca. Effetti del citalopram su altri prodotti medicinali: Uno studio di interazione farmacocinetica/farmacodinamica con somministrazione concomitante di citalopram e metoprololo (un substrato CYP2D6) ha mostrato un raddoppiamento dei livelli plasmatici di metoprololo, ma non sono stati osservati aumenti clinicamente significativi degli effetti del metoprololo sulla pressione sanguigna o sulla frequenza cardiaca nei volontari sani. Citalopram e demetilcitalopram sono inibitori trascurabili del CYP2C9, CYP2E1 e CYP3A4, e solo inibitori deboli del CYP1A2, CYP2C19 e CYP2D6, in confronto agli altri SSRI noti come inibitori significativi. Levomepromazina, digossina, carbamazepina: Non sono stati osservati cambiamenti o sono stati osservati solo piccoli cambiamenti privi di rilevanza clinica, quando il citalopram è stato somministrato con substrati CYP1A2 (clozapina e teofillina) CYP2C9 (warfarin) e CYP2C19 (imipramina e mefenitoina), CYP2D6 (sparteina, imipramina, amitriptilina, risperidone) e CYP3A4 (warfarin, carbamazepina e il suo metabolita carbamazepina epossido e triazolam). Non sono state osservate interazioni farmacocinetiche tra il citalopram e la levomepromazina, o la digossina (che indicano che il citalopram né induce né inibisce la glicoproteina P). Desipramina, imipramina: Nel corso di uno studio farmacocinetico, non è stato dimostrato nessun effetto né sui livelli di citalopram né su quelli di imipramina, anche se i livelli di desipramina, metabolita principale dell'imipramina, erano aumentati. Quando la desipramina è associata al citalopram, si osserva un aumento della concentrazione plasmatica della prima sostanza; può pertanto rendersi necessaria una riduzione del suo dosaggio.
In gravidanza
Se è in corso una gravidanza, se sospetta o sta pianificando una gravidanza, o se sta allattando con latte materno chiedere consiglio al medico prima di prendereRicap 40 mg/ml gocce orali, soluzione – 40 mg/ml gocce orali, soluzione flacone 15 ml?
Gravidanza: Un gran numero di dati su donne in gravidanza (più di 2500 risultati pubblicati), indicano nessuna tossicità malformativa feto/neonatale. Tuttavia citalopram non dovrebbe essere usato durante la gravidanza, a meno che ritenuto chiaramente necessario e solo dopo un'attenta considerazione del rapporto rischio/beneficio. I neonati devono essere tenuti in osservazione se l'uso del citalopram nella madre si è protratto nelle ultime fasi della gravidanza, in particolare nel terzo trimestre. Durante la gravidanza deve essere evitata una brusca interruzione. In seguito all'uso da parte della madre di SSRI/SNRI durante le ultime fasi della gravidanza, il neonato può manifestare i seguenti sintomi: disturbi respiratori, cianosi, apnea, convulsioni, temperatura instabile, difficoltà nella nutrizione, vomito, ipoglicemia, ipertonia, ipotonia, iperreflessia, tremori, nervosismo, irritabilità, letargia, pianto cronico, sonnolenza e difficoltà a dormire. Questi sintomi possono essere dovuti agli effetti serotonergici oppure ai sintomi da sospensione. Nella maggior parte dei casi le complicazioni iniziano immediatamente dopo il parto o nelle ore immediatamente successive (meno di 24 ore). Dati epidemiologici hanno suggerito che l'uso di SSRI in gravidanza, soprattutto verso la fine della gravidanza, può aumentare il rischio di ipertensione polmonare persistente nel neonato (PPHN). Il rischio osservato è stato di circa 5 casi ogni 1000 gravidanze. In generale si verificano 1-2 casi di PPHN ogni 1000 gravidanze. I dati osservazionali individuano un rischio aumentato (inferiore a 2 volte) di emorragia postpartum in seguito a esposizione a SSRI/SNRI nel mese precedente il parto (vedere paragrafi 4.4 e 4.8). Allattamento: Citalopram viene escreto nel latte materno. Si stima che i neonati che vengono allattati ricevano circa il 5% relativo alla dose giornaliera assunta dalla madre (in mg/kg). Nessun evento o solo eventi di lieve entità sono stati osservati nei neonati. Comunque, le informazioni esistenti sono insufficienti per valutare il rischio nei bambini. Si raccomanda cautela. Fertilità. Fertilità maschile: I dati sugli animali hanno dimostrato che citalopram può influire sulla qualità dello sperma (vedere sezione 5.3).Nell'uomo, segnalazioni provenienti da pazienti trattati con SSRI hanno dimostrato che l'effetto sulla qualità dello sperma è reversibile. Finora non è stato osservato impatto sulla fertilità.
Sovradosaggio
Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Ricap 40 mg/ml gocce orali, soluzione – 40 mg/ml gocce orali, soluzione flacone 15 ml?
Tossicità: I dati clinici comprensivi sul sovradosaggio da citalopram sono limitati e molti casi coinvolgono sovradosaggi concomitanti di altre droghe/alcol. Sono stati riportati casi fatali da sovradosaggio di citalopram da solo; comunque la maggior parte dei casi fatali sono dovuti al sovradosaggio con medicazioni concomitanti.Sintomi: Nei casi di sovradosaggio sono stati riportati i seguenti sintomi: convulsioni, tachicardia, sonnolenza, allungamento dell'intervallo QT, coma, vomito, tremore, ipotensione, arresto cardiaco, nausea, sindrome da serotonina, agitazione, bradicardia, capogiro, blocco di branca, prolungamento del QRS, ipertensione, midriasi, torsioni di punta, stupore, sudorazione, cianosi, iperventilazione e aritmia atrioventricolare. Trattamento: Non si conoscono antidoti specifici al citalopram. Il trattamento deve essere sintomatico e di supporto. Si devono tenere in considerazione il carbone attivo, lassativi osmotici (come il solfato di sodio) e lavanda gastrica. In presenza di compromissione dello stato di coscienza il paziente deve essere intubato. Si devono mantenere sotto controllo ECG e i segni vitali. In caso di sovradosaggio è consigliabile un monitoraggio ECG in pazienti affetti da scompenso cardiaco congestizio/bradiaritmie, in pazienti che utilizzano medicinali concomitanti che prolungano l'intervallo QT o in pazienti con alterazioni del metabolismo, ad esempio insufficienza epatica.
Effetti indesiderati
Quali sono gli effetti collaterali di Ricap 40 mg/ml gocce orali, soluzione – 40 mg/ml gocce orali, soluzione flacone 15 ml? - Come tutti i medicinali, Ricap 40 mg/ml gocce orali, soluzione – 40 mg/ml gocce orali, soluzione flacone 15 ml può causare effetti collaterali, sebbene non tutte le persone li manifestino.
Gli effetti indesiderati osservati con il citalopram sono in generale, di lieve entità e di tipo transitorio. Essi si manifestano soprattutto nella prima o seconda settimana di terapia, per poi attenuarsi successivamente. Le reazioni avverse sono presenti nella classificazione MedDRA. Per le seguenti reazioni è stata riscontrata una correlazione dose-risposta: aumentata sudorazione, bocca secca, insonnia, sonnolenza, diarrea, nausea e affaticamento. La tabella seguente mostra la percentuale di reazioni avverse associate con gli SSRI e/o col citalopram e manifestatesi sia nel ≥1% dei pazienti in studi clinici controllati con placebo in doppio cieco sia nell'esperienza post - marketing. Le classi di frequenza sono definite come segue: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, <1/10); non comune (≥ 1/1000, <1/100), raro (≥ 1/10000, <1/1000), molto raro (<1/10000; inclusi casi isolati), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Classificazione MedDRA | Frequenza | Termine preferenziale |
Patologie del sistema emolinfopoietico | Non nota | Trombocitopenia |
Disturbi del sistema immunitario | Non nota | Ipersensibilità, reazione anafilattica |
Patologie endocrine | Non nota | Inappropriata secrezione dell'ormone ADH |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Comune | Diminuzione dell'appetito, diminuzione del peso |
Non comune | Aumento dell'appetito, aumento del peso | |
Raro | Iponatremia | |
Non nota | Ipokalemia | |
Disturbi psichiatrici | Comune | Agitazione, libido diminuita, ansia, nervosismo, stato confusionale, orgasmo anormale (donne), disturbi dell'attività onirica |
Non comune | Aggressione, depersonalizzazione, allucinazione, mania | |
Non nota | Attacchi di panico, bruxismo, irrequietezza, ideazione suicidaria, comportamento suicidario¹ | |
Patologie del sistema nervoso | Molto Comune | Sonnolenza, insonnia, cefalea |
Comune | Tremore, parestesia, vertigini, disturbi dell'attenzione | |
Non comune | Sincope | |
Raro | Convulsioni grande male, discinesia, alterazioni del gusto | |
Non nota | Convulsioni, sindrome serotoninergica, disturbi extrapiramidali, acatisia, disturbi del movimento | |
Patologie dell'occhio | Non comune | Midriasi |
Non nota | Disturbi visivi | |
Patologie dell'orecchio e del labirinto | Comune | Tinnito |
Patologie cardiache | Non comune | Bradicardia, tachicardia |
Non nota | Prolungamento dell'intervallo QT,aritmie ventricolari, inclusa Torsione di Punta | |
Patologie vascolari | Raro | Emorragia |
Non nota | Ipotensione ortostatica | |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Comune | Sbadiglio |
Non nota | Epistassi | |
Patologie gastrointestinali | Molto comune | Bocca secca, nausea |
Comune | Diarrea, vomito, stitichezza | |
Non nota | Emorragia gastrointestinale (inclusa emorragia rettale) | |
Patologie epatobiliari | Raro | Epatite |
Non nota | Test anormali della funzionalità epatica | |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Molto comune | Sudorazione aumentata |
Comune | Prurito | |
Non comune | Orticaria, alopecia, rash, porpora, reazione di fotosensibilità | |
Non nota | Ecchimosi, angioedema | |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Comune | Mialgia, artralgia |
Patologie renali e urinarie | Non comune | Ritenzione urinaria |
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella | Comune | Impotenza, disturbi di eiaculazione, mancata eiaculazione |
Non comune | Femmine: menorragia | |
Non nota | Femmine: metrorragia, emorragia postpartum² Maschi: priapismo, galattorrea | |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Comune | Affaticamento |
Non comune | Edema | |
Raro | Piressia |
Codice AIC
036056012
Data di pubblicazione
28-01-2023
Categorie farmaco
Sostanza
Produttore
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Fonte dei dati
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