Pegasys soluzione iniettabile in siringa preriempita – 90mcg soluzione iniettabile uso sottocutaneo siringa preriempita (vetro) 0,5ml (180mcg/ml) 1 penna preriempita 1 ago per iniezione
Epatite cronica B Pazienti adulti Pegasys è indicato per il trattamento dell’epatite cronica B (CHB), in pazienti adulti positivi o negativi per l’antigene dell’envelope (HBeAg)-, con malattia epatica compensata ed evidenza di replicazione virale, con livelli di alanina aminotrasferasi (ALT) aumentati e infiammazione e/o fibrosi epatica istologicamente confermata (vedere paragrafi 4.
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Principi attivi
Composizione di Pegasys soluzione iniettabile in siringa preriempita – 90mcg soluzione iniettabile uso sottocutaneo siringa preriempita (vetro) 0,5ml (180mcg/ml) 1 penna preriempita 1 ago per iniezione - Che principio attivo ha Pegasys soluzione iniettabile in siringa preriempita – 90mcg soluzione iniettabile uso sottocutaneo siringa preriempita (vetro) 0,5ml (180mcg/ml) 1 penna preriempita 1 ago per iniezione?
Pegasys 90 microgrammi soluzione iniettabile in siringa preriempita Ciascuna siringa da 0,5 ml di soluzione contiene 90 microgrammi di peginterferone alfa-2a*. Pegasys 135 microgrammi soluzione iniettabile in siringa preriempita Ciascuna siringa da 0,5 ml di soluzione contiene 135 microgrammi di peginterferone alfa-2a*. Pegasys 180 microgrammi soluzione iniettabile in siringa preriempita Ciascuna siringa da 0,5 ml di soluzione contiene 180 microgrammi di peginterferone alfa-2a*. La dose indica la quantità di interferone alfa-2a, porzione del peginterferone alfa-2a senza considerare la pegilazione. *Il principio attivo, il peginterferone alfa-2a, è un coniugato covalente della proteina interferone alfa- 2a prodotta attraverso la tecnica del DNA ricombinante nell’Escherichia coli e coniugata con bis[monometossi polietilenglicole]. La potenza di questo medicinale non deve essere confrontata con quella di un’altra proteina pegilata o non-pegilata della stessa classe terapeutica. Per ulteriori informazioni, vedere paragrafo 5.1. Eccipiente con effetto noto: Alcool benzilico (10 mg/1 ml) Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Eccipienti
Composizione di Pegasys soluzione iniettabile in siringa preriempita – 90mcg soluzione iniettabile uso sottocutaneo siringa preriempita (vetro) 0,5ml (180mcg/ml) 1 penna preriempita 1 ago per iniezione - Cosa contiene Pegasys soluzione iniettabile in siringa preriempita – 90mcg soluzione iniettabile uso sottocutaneo siringa preriempita (vetro) 0,5ml (180mcg/ml) 1 penna preriempita 1 ago per iniezione?
Sodio cloruro Polisorbato 80 Alcool benzilico Sodio acetato Acido acetico Acqua per preparazioni iniettabili
Indicazioni
Indicazioni terapeutiche - Perchè si usa Pegasys soluzione iniettabile in siringa preriempita – 90mcg soluzione iniettabile uso sottocutaneo siringa preriempita (vetro) 0,5ml (180mcg/ml) 1 penna preriempita 1 ago per iniezione? A cosa serve?
Epatite cronica B Pazienti adulti Pegasys è indicato per il trattamento dell’epatite cronica B (CHB), in pazienti adulti positivi o negativi per l’antigene dell’envelope (HBeAg)-, con malattia epatica compensata ed evidenza di replicazione virale, con livelli di alanina aminotrasferasi (ALT) aumentati e infiammazione e/o fibrosi epatica istologicamente confermata (vedere paragrafi 4.4 e 5.1). Pazienti in età pediatrica di età uguale o superiore ai 3 anni Pegasys è indicato per il trattamento della CHB HBeAg-positiva in bambini e adolescenti non cirrotici di età uguale o superiore ai 3 anni con evidenza di replicazione virale e innalzamenti persistenti dei livelli sierici di ALT. Per quanto riguarda la decisione di iniziare il trattamento in pazienti in età pediatrica, vedere paragrafi 4.2, 4.4 e 5.1. Epatite cronica C: Pazienti adulti Pegasys è indicato in associazione con altri medicinali per il trattamento dell’epatite cronica C (CHC) in pazienti con malattia epatica compensata (vedere paragrafi 4.2, 4.4 e 5.1). Per l’attività specifica per genotipo dell’epatite C (HCV), vedere paragrafi 4.2 e 5.1. Pazienti in età pediatrica dai 5 anni di età Pegasys, in associazione con ribavirina, è indicato per il trattamento della CHC in pazienti naïve, bambini e adolescenti dai 5 anni di età in su, positivi per HCV-RNA sierico. La decisione di iniziare un trattamento durante l’infanzia deve considerare l’inibizione della crescita indotta dalla terapia di associazione. La reversibilità dell’inibizione della crescita è incerta. La decisione di trattare o meno deve essere presa caso per caso (vedere paragrafo 4.4).
Controndicazioni
Quando non deve essere usato Pegasys soluzione iniettabile in siringa preriempita – 90mcg soluzione iniettabile uso sottocutaneo siringa preriempita (vetro) 0,5ml (180mcg/ml) 1 penna preriempita 1 ago per iniezione?
• Ipersensibilità al principio attivo, agli interferoni alfa o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 • Epatite autoimmune • Disfunzione epatica severa o cirrosi epatica scompensata • Ananmesi di pregressa malattia cardiaca severa, compresa malattia cardiaca instabile o non controllata nei sei mesi precedenti (vedere paragrafo 4.4) • Pazienti con HIV-HCV che presentino cirrosi e punteggio di Child-Pugh ≥ 6, salvo se dovuto a iperbilirubinemia indiretta causata da medicinali quali atazanavir e indinavir • Associazione con telbivudina (vedere paragrafo 4.5) • Neonati e bambini fino a 3 anni, per la presenza di alcool benzilico come eccipiente (vedere paragrafo 4.4 per l’alcool benzilico) • Nei pazienti pediatrici, in presenza o con un’anamnesi di disturbi psichiatrici, in particolare depressione grave, ideazione suicidaria o tentativo di suicidio.
Posologia
Quantità e modalità di assunzione di Pegasys soluzione iniettabile in siringa preriempita – 90mcg soluzione iniettabile uso sottocutaneo siringa preriempita (vetro) 0,5ml (180mcg/ml) 1 penna preriempita 1 ago per iniezione - Come si assume Pegasys soluzione iniettabile in siringa preriempita – 90mcg soluzione iniettabile uso sottocutaneo siringa preriempita (vetro) 0,5ml (180mcg/ml) 1 penna preriempita 1 ago per iniezione?
Il trattamento deve essere iniziato solo da un medico con esperienza nel trattamento dei pazienti con epatite B o C. Fare riferimento anche al Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto dei medicinali che sono utilizzati in combinazione con Pegasys. La monoterapia per l’epatite C deve essere presa in considerazione solo in caso di controindicazione ad altri medicinali. Posologia Epatite cronica B- pazienti adulti La dose e la durata di Pegasys raccomandati per il trattamento della CHB, sia HBeAg-positiva che HBeAg-negativa, è 180 microgrammi una volta alla settimana per 48 settimane. Per informazioni sui valori predittivi della risposta al trattamento, vedere paragrafo 5.1. Epatite cronica C Pazienti adulti mai trattati in precedenza La dose raccomandata di Pegasys è 180 microgrammi una volta alla settimana sia in associazione con ribavirina orale sia come monoterapia. La dose di ribavirina da usare in associazione con Pegasys è riportata nella Tabella 1. La dose di ribavirina deve essere somministrata a stomaco pieno. Durata del trattamento - duplice terapia con Pegasys e ribavirina La durata della terapia di associazione con ribavirina per la CHC dipende dal genotipo virale. I pazienti infettati dall’HCV con genotipo 1 che hanno HCV RNA rilevabile alla settimana 4, indipendentemente dalla carica virale pre-trattamento devono essere trattati per 48 settimane.Il trattamento per 24 settimane può essere preso in considerazione per i pazienti con infezione - da genotipo 1 e bassa carica virale (LVL) (≤ 800.000 UI/ml) al basale o - da genotipo 4 che diventano HCV RNA negativi alla settimana 4 di trattamento e rimangono HCV RNA negativi alla settimana 24. Tuttavia, il trattamento della durata complessiva di 24 settimane può essere associato ad un più alto rischio di ricaduta rispetto ad un trattamento della durata di 48 settimane (vedere paragrafo 5.1). In questi pazienti, la tollerabilità alla terapia di associazione e fattori prognostici aggiuntivi, come il grado di fibrosi, devono essere presi in considerazione quando si decide la durata del trattamento. Una riduzione della durata del trattamento in pazienti con infezione da genotipo 1 e alta carica virale (HVL) (> 800.000 UI/ml) al basale, che diventano HCV RNA negativi alla settimana 4 di trattamento e rimangono HCV RNA negativi alla settimana 24, deve essere presa in considerazione con molta cautela dal momento che i limitati dati disponibili suggeriscono che questo può avere un impatto significativamente negativo sulla risposta virologica sostenuta. I pazienti che presentano un’infezione da HCV di genotipo 2 o 3 e che mostrano livelli rilevabili di HCV-RNA alla settimana 4, indipendentemente dalla carica virale pre-trattamento, devono ricevere 24 settimane di terapia. Un trattamento di 16 settimane può essere preso in considerazione in pazienti selezionati che presentano un’infezione con genotipo 2 o 3 con LVL (≤ 800.000 UI/ml) al basale, che diventano HCV-negativi entro la settimana 4 di trattamento e rimangono HCV-negativi entro la settimana 16. 16 settimane totali di trattamento possono essere associate ad una minor possibilità di risposta e sono associate ad un più alto rischio di recidiva rispetto a un trattamento della durata di 24 settimane (vedere paragrafo 5.1). In questi pazienti devono essere presi in considerazione, quando si valutano scostamenti dalla durata standard del trattamento (24 settimane), la tollerabilità della terapia di associazione e la presenza di ulteriori fattori clinici o prognostici, quale il grado della fibrosi. Deve essere considerata con maggior cautela la riduzione della durata del trattamento in pazienti infettati con genotipo 2 o 3 con HVL (> 800.000 UI/ml) al basale, che diventano HCV-negativi entro la settimana 4, in quanto questa può avere un impatto significativamente negativo sulla risposta virologica sostenuta (vedere Tabella 1). I dati disponibili per i pazienti infettati con genotipo 5 o 6 sono limitati; pertanto è raccomandata una terapia di associazione con 1000/1200 mg di ribavirina per 48 settimane. Tabella 1: Dosi raccomandate per la terapia di associazione per pazienti adulti con epatite cronica
Genotipo | Dose di Pegasys | Dose di ribavirina | Durata |
Genotipo 1 LVL con RVR* | 180 microgrammi | <75 kg = 1000 mg | 24 settimane o 48 settimane |
≥75 kg = 1200 mg | |||
Genotipo 1 HVL con RVR* | 180 microgrammi | <75 kg = 1000 mg | 48 settimane |
≥75 kg = 1200 mg | |||
Genotipo 4 con RVR* | 180 microgrammi | <75 kg = 1000 mg | 24 settimane o 48 settimane |
≥75 kg = 1200 mg | |||
Genotipo 1 o 4 senza RVR* | 180 microgrammi | <75 kg = 1000 mg | 48 settimane |
≥75 kg = 1200 mg | |||
Genotipo 2 o 3 senza RVR** | 180 microgrammi | 800 mg | 24 settimane |
Genotipo 2 o 3 LVL con RVR** | 180 microgrammi | 800 mg(a) | 16 settimane(a) o 24 settimane |
Genotipo 2 o 3 HVL con RVR** | 180 microgrammi | 800 mg | 24 settimane |
Genotipo | Negativo | Positivo | ||||
Nessuna risposta entro la settimana 12 | Nessuna risposta sostenuta | Valore predittivo | Risposta entro la settimana 12 | Risposta sostenuta | Valore predittivo | |
Genotipo 1 (N=569) | 102 | 97 | 95% (97/102) | 467 | 271 | 58% (271/467) |
Genotipo 2 e 3 (N=96) | 3 | 3 | 100% (3/3) | 93 | 81 | 87% (81/93) |
Ridurre la ribavirina a 600 mg | Sospendere la ribavirina | Ridurre Pegasys a 135/90/45 mcg | Sospendere Pegasys | Interrompere la associazione | |
Conta assoluta dei neutrofili | Da 500 a < 750 cellule/mm³ | < 500 cellule/mm³ | |||
Conta delle piastrine | Da 25.000 a < 50.000 cellule/mm³ | < 25.000 cellule/mm³ | |||
Emoglobina - assenza di malattia cardiaca | < 10 g/dl e ≥ 8,5 g/dl | < 8,5 g/dl | |||
Emoglobina - malattia cardiaca stabile | diminuzione ≥ 2 g/dl in un periodo di 4 settimane | < 12 g/dl nonostante 4 settimane a dose ridotta |
Parametri clinici | Grado di anormalità | Punteggio |
Encefalopatia | Assente | 1 |
Grado 1-2 | 2 | |
Grado 3-4* | 3 | |
Ascite | Assente | 1 |
Lieve | 2 | |
Moderata | 3 | |
Bilirubina (mg/dl) | <2 | 1 |
2,0-3 | 2 | |
>3 | 3 | |
(Unità SI = mcmol/l) | <34 | 1 |
34-51 | 2 | |
>51 | 3 | |
Albumina (g/dl) | >3,5 | 1 |
3,5-2,8 | 2 | |
<2,8 | 3 | |
INR | <1,7 | 1 |
1,7-2,3 | 2 | |
>2,3 | 3 |
BSA (m²) = | √ | ( | Altezza (cm) x Peso (kg) | ) |
3600 |
Area di Superficie Corporea (BSA) intervallo (m²) | Dose settimanale (mcg) | |
CHC | CHB | |
0,71-0,74 | 0,54-0,74 | 65 |
0,75-1,08 | 90 | |
1,09-1,51 | 135 | |
>1,51 | 180 |
Dose iniziale (mcg) | 1° livello di riduzione (mcg) | 2° livello di riduzione (mcg) | 3° livello di riduzione (mcg) |
65 | 45 | 30 | 20 |
90 | 65 | 45 | 20 |
135 | 90 | 65 | 30 |
180 | 135 | 90 | 45 |
Tossicità | Modifica della dose di Pegasys |
Neutropenia | Da 500 a < 750 cellule/mm³: aggiustamento immediato di 1 livello. |
Da 250 a < 500 cellule/mm³: sospendere il trattamento fino avalori ≥1000 cellule/mm³. Riprendere quindi la somministrazione alla dose aggiustata di 2 livelli e monitorare. | |
<250 cellule/mm³ (o neutropenia febbrile): interrompere il trattamento. | |
Trombocitopenia | Piastrine da 25.000 a < 50.000 cellule/mm³: aggiustamento di 2 livelli. |
Piastrine < 25.000 cellule/mm³: interrompere il trattamento. | |
Aumento dei livelli di alanina aminotransferasi (ALT) | In caso di innalzamenti persistenti o crescenti ≥5 ma <10 volte l’ULN, ridurre la dose con aggiustamento di 1 livello e monitorare settimanalmente i livelli di ALT per accertarsi che siano stabili o in via di diminuzione. |
In caso di valori di ALT persistentemente ≥10 l’ULN, interrompere il trattamento. |
Peso corporeo (Kg) (libbre) | Dose giornaliera di ribavirina (appros.15 mg/kg/giorno) | Numero di compresse di ribavirina |
23-33 (51-73) | 400 mg/giorno | 1 da 200 mg al mattino 1 da 200 mg alla sera |
34 - 46 (75-101) | 600 mg/giorno | 1 da 200 mg al mattino 2 da 200 mg alla sera |
47 - 59 (103-131) | 800 mg/giorno | 2 da 200 mg al mattino 2 da 200 mg alla sera |
60 - 74 (132-163) | 1000 mg/giorno | 2 da 200 mg al mattino 3 da 200 mg alla sera |
≥75 (>165) | 1200 mg/giorno | 3 da 200 mg al mattino 3 da 200 mg alla sera |
Dose piena(appros. 15 mg/kg/giorno) | Primo step di modifica della dose(appros. 7.5 mg/kg/giorno) | Numero di compresse di ribavirina |
400 mg/giorno | 200 mg/giorno | 1 da 200 mg al mattino |
600 mg/giorno | 400 mg/giorno | 1 da 200 mg al mattino 1 da 200 mg alla sera |
800 mg/giorno | 400 mg/giorno | 1 da 200 mg al mattino 1 da 200 mg alla sera |
1000 mg/giorno | 600 mg/giorno | 1 da 200 mg al mattino 2 da 200 mg alla sera |
1200 mg/giorno | 600 mg/giorno | 1 da 200 mg al mattino 2 da 200 mg alla sera |
Conservazione
Come si conserva Pegasys soluzione iniettabile in siringa preriempita – 90mcg soluzione iniettabile uso sottocutaneo siringa preriempita (vetro) 0,5ml (180mcg/ml) 1 penna preriempita 1 ago per iniezione?
Conservare in frigorifero (2°C - 8°C). Non congelare. Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
Avvertenze
Su Pegasys soluzione iniettabile in siringa preriempita – 90mcg soluzione iniettabile uso sottocutaneo siringa preriempita (vetro) 0,5ml (180mcg/ml) 1 penna preriempita 1 ago per iniezione è importante sapere che:
Sistema Nervoso Centrale (SNC) e sintomatologia psichiatrica: durante il trattamento con Pegasys ed anche nel periodo di follow-up di 6 mesi dopo il termine del trattamento, in alcuni pazienti sono stati osservati eventi avversi gravi a carico del SNC, in particolare depressione, ideazione suicidaria e tentativo di suicidio. Altri eventi avversi a carico del SNC, tra cui comportamento aggressivo (talvolta diretto verso altre persone, come pensiero omicida), disturbo bipolare, mania, confusione e alterazioni dello stato mentale, sono stati osservati con gli interferoni alfa. Tutti i pazienti devono essere monitorati attentamente in caso di qualsiasi segno o sintomo di disturbi psichiatrici. In caso si manifestino sintomi di disturbi psichiatrici, deve essere tenuta in considerazione da parte del medico la potenziale gravità di questi effetti indesiderati e deve essere considerata la necessità di un’adeguata gestione terapeutica. Se i sintomi psichiatrici persistono o peggiorano, o si manifesta ideazione suicidaria, si raccomanda di interrompere la terapia con Pegasys e di monitorare il paziente con un adeguato intervento di tipo psichiatrico. Pazienti con presenza o storia di gravi affezioni psichiatriche: qualora il trattamento con Pegasys sia ritenuto necessario in pazienti che presentino o abbiano avuto una storia di gravi affezioni psichiatriche, esso deve essere iniziato soltanto a seguito di una adeguata diagnosi individuale e del trattamento dell’affezione psichiatrica in questione. L’uso di Pegasys in bambini e adolescenti in presenza di un’anamnesi di gravi disturbi psichiatrici è controindicato (vedere paragrafo 4.3). Pazienti che fanno uso/abuso di sostanze stupefacenti: i pazienti con infezione da HCV che hanno un disturbo concomitante di abuso di sostanze (alcol, cannabis, ecc) hanno un aumentato rischio di sviluppare disturbi psichiatrici o esacerbazione di disturbi psichiatrici già esistenti quando vengono trattati con interferone alfa. Se il trattamento con interferone alfa viene ritenuto necessario in questi pazienti, la presenza di comorbilità psichiatriche e il potenziale di uso di altre sostanze deve essere attentamente valutato e adeguatamente gestito prima di iniziare la terapia. Se necessario, un approccio interdisciplinare che includa un assistente sanitario d’igiene mentale o uno specialista di tossicodipendenze deve essere preso in considerazione per valutare, trattare e seguire il paziente. I pazienti devono essere attentamente monitorati durante la terapia e anche dopo l'interruzione del trattamento. Si raccomanda un intervento precoce in caso di ricomparsa o di sviluppo di disturbi psichiatrici e utilizzo di sostanze stupefacenti. Crescita e sviluppo (bambini e adolescenti) Durante la terapia con Pegasys± ribavirina fino a 48 settimane nei pazienti con età compresa tra i 3 e i 17 anni, sono comuni la perdita di peso e l’inibizione della crescita (vedere paragrafi 4.8 e 5.1). Il beneficio atteso dal trattamento deve essere attentamente valutato alla luce degli eventi avversi osservati in bambini ed adolescenti nel corso degli studi clinici caso per caso (vedere paragrafi 4.8 e 5.1). È importante considerare che la terapia con Pegasys ± ribavirina induce un’inibizione della crescita durante il trattamento, la cui reversibilità è incerta. Il rischio di inibizione della crescita deve essere valutato considerando le caratteristiche della malattia del bambino, quali evidenza di progressione di malattia (specialmente la fibrosi), co-morbidità che possono influenzare negativemente la progressione di malattia (come la co-infezione da HIV), così come fattori prognostici di risposta per l’infezione da HBV principalmente il genotipo di HBV e i livelli di ALT; per l’infezione da HCV principalmente il genotipo di HCV e i livelli di HCV-RNA) (vedere paragrafo 5.1).. Quando possibile, il bambino deve essere trattato al completamento dello sviluppo puberale, per ridurre il rischio di inibizione della crescita. Non ci sono dati relativi a effetti a lungo termine sullo sviluppo sessuale. Al fine di migliorare la tracciabilità dei prodotti medicinali biologici, il nome commerciale del prodotto e il numero di lotto somministrato devono essere chiaramente registrati. Test di laboratorio prima e durante il trattamento Prima di iniziare la terapia con Pegasys, è raccomandata per tutti i pazienti l’esecuzione di test di laboratorio standard ematologici e biochimici. Per iniziare il trattamento possono essere considerati come valori basali i seguenti: - Conta piastrinica ≥ 90.000 cellule/mm³ - CAN ≥ 1500 cellule/mm³ - Funzionalità tiroidea adeguatamente controllata (TSH e T4). I test ematologici devono essere ripetuti dopo 2 e 4 settimane e quelli biochimici devono essere effettuati dopo 4 settimane. Ulteriori test devono essere effettuati periodicamente durante la terapia (compreso il monitoraggio del glucosio).. Negli studi clinici il trattamento con Pegasys è stato associato ad una diminuzione sia dei globuli bianchi totali (WBC) sia della CAN, che inizia di solito entro le prime 2 settimane di trattamento (vedere paragrafo 4.8). Dopo 8 settimane di terapia ulteriori diminuzioni si sono verificate raramente. La diminuzione della CAN è risultata reversibile dopo la riduzione della dose o l’interruzione della terapia (vedere paragrafo 4.2), raggiungendo valori normali entro 8 settimane nella maggior parte dei pazienti e ritornando a valori basali in tutti i pazienti dopo circa 16 settimane. Il trattamento con Pegasys è stato associato a diminuzioni nella conta piastrinica, che è ritornata a livelli pre-trattamento nel periodo di osservazione successivo al trattamento (vedere paragrafo 4.8). In alcuni casi, può essere necessaria una modificazione della dose (vedere paragrafo 4.2). La comparsa di anemia (emoglobina <10 g/dl) è stata osservata fino al 15% dei pazienti affetti da CHC in studi clinici sul trattamento di associazione con Pegasys e ribavirina. La frequenza dipende dalla durata del trattamento e dalla dose di ribavirina (vedere paragrafo 4.8). Il rischio di sviluppare anemia è maggiore nella popolazione femminile. Deve essere usata cautela quando si somministra Pegasys in associazione con altri farmaci potenzialmente mielosoppressivi. In letteratura sono stati riportati casi di pancitopenia e di soppressione midollare entro 3 - 7 settimane dopo la somministrazione di peginterferone e ribavirina in associazione ad azatioprina. Tale mielotossicità risultava reversibile entro 4 - 6 settimane dalla sospensione della terapia antivirale antiHCV associata ad aziatioprina e non si ripresentava dopo la reintroduzione di entrambe le terapie singolarmente (vedere paragrafo 4.5).L’impiego della terapia di associazione con Pegasys e ribavirina in pazienti affetti da CHC risultati non responsivi a un precedente trattamento non è stata studiata in modo adeguato in pazienti che hanno interrotto la terapia precedente per reazioni avverse di natura ematologica. I medici che considerano il trattamento in questi pazienti devono valutare con attenzione i rischi e i benefici del ritrattamento. Sistema endocrino Sono stati riportati con l’uso di interferoni alfa, compreso Pegasys, anormalità della funzionalità tiroidea o peggioramento dei disturbi tiroidei preesistenti. Prima di iniziare la terapia con Pegasys, si devono valutare i livelli di TSH e T4. Il trattamento con Pegasys può essere iniziato o continuato nei casi in cui i livelli di TSH possono essere mantenuti nell’intervallo di normalità mediante trattamento farmacologico. Si devono determinare i livelli di TSH durante il periodo di trattamento se un paziente sviluppa sintomi clinici compatibili con una possibile disfunzione tiroidea (vedere paragrafo 4.8). Con Pegasys si sono osservati ipoglicemia, iperglicemia e diabete mellito (vedere paragrafo 4.8). I pazienti, che presentano tali condizioni cliniche e non possono essere adeguatamente monitorati, non devono iniziare Pegasys in monoterapia o in associazione con ribavirina. Se tali manifestazioni emergono in corso di trattamento e non possono essere adeguatamente monitorate, i pazienti devono interrompere la terapia con Pegasys in monoterapia o in associaizone a ribavirina. Sistema cardiovascolare Ipertensione, aritmie sopraventricolari, scompenso cardiaco congestizio, dolore toracico e infarto miocardico sono stati associati alle terapie con interferone alfa, incluso Pegasys. Nei pazienti con preesistenti anormalità cardiache si raccomanda un controllo elettrocardiografico prima dell’inizio del trattamento con Pegasys. In caso di peggioramento della malattia cardiovascolare, la terapia deve essere sospesa o interrotta. In pazienti con malattia cardiovascolare, l’anemia può rendere necessaria una riduzione della dose o l’interruzione del trattamento con ribavirina (vedere paragrafo 4.2). Funzionalità epatica In pazienti che sviluppano evidenza di scompenso epatico durante il trattamento, Pegasys deve essere interrotto. Si è osservato nei pazienti trattati con Pegasys, inclusi quelli con una risposta virale, un aumento dei livelli delle ALT al di sopra del basale. Quando l’aumento dei livelli delle ALT è progressivo e clinicamente significativo, nonostante la riduzione della dose, o è accompagnato da aumento della bilirubina diretta, la terapia deve essere interrotta (vedere paragrafi 4.2 e 4.8). Nella CHB, al contrario della CHC, esacerbazioni della malattia durante la terapia non sono rare e sono caratterizzate da transitori e potenzialmente significativi incrementi dei livelli sierici di ALT. Negli studi clinici con Pegasys nell’epatite B, marcati picchi di transaminasi sono stati accompagnati da lievi modificazioni in altre misurazioni della funzionalità epatica e senza evidenza di scompenso epatico. In circa la metà dei casi di incrementi maggiori di 10 volte l’ULN, la dose di Pegasys è stata ridotta o sospesa finchè tali innalzamenti di transaminasi non si fossero abbassati, mentre il resto della terapia è continuato immodificato. Un monitoraggio più frequente della funzionalità epatica è stato raccomandato in tutti i casi. Ipersensibilità Durante la terapia con interferone alfa sono state raramente osservate reazioni di ipersensibilità acute e serie (ad es. orticaria, angioedema, broncocostrizione, anafilassi). In questo caso, la terapia deve essere interrotta e deve essere istituita immediatamente una terapia medica appropriata. Episodi di rash transitori non necessitano di interruzione del trattamento. Malattia autoimmune Durante il trattamento con interferoni alfa è stato segnalato lo sviluppo di autoanticorpi e di disturbi autoimmuni. I pazienti predisposti allo sviluppo di disturbi autoimmuni possono essere esposti a un rischio maggiore. I pazienti che presentano segni o sintomi compatibili con i disturbi autoimmuni devono esssere valutati con cautela e deve essere rivalutato il rapporto rischio-beneficio della terapia continuata con interferone (vedere anche Sistema endocrino ai paragrafi 4.4 e 4.8). In pazienti affetti da CHC trattati con interferone sono stati riportati casi di sindrome di VogtKoyanagi-Harada (VKH), ovvero un disordine infiammatorio granulomatoso che colpisce gli occhi, il sistema uditivo, le meningi e la cute. Se si sospettata la sindrome di VKH, il trattamento antivirale deve essere sospeso e deve essere presa in considerazione la terapia steroidea (vedere paragrafo 4.8). Febbre/infezioni Mentre la febbre può essere associata alla sindrome simil-influenzale comunemente riportata durante la terapia con interferone, altre cause di febbre persistente, in particolare infezioni gravi (di origine batterica, virale o micotica), devono essere escluse, in particolare in pazienti con neutropenia. Infezioni gravi (batteriche, virali, fungine) e sepsi sono state descritte durante il trattamento con alfainterferoni, tra cui Pegasys. In questi casi deve essere iniziata immediatamente una terapia antiinfettiva appropriata e deve essere presa in considerazione la sospensione della terapia. Disturbi oculari Con Pegasys sono stati segnalati rari casi di retinopatia, che comprendevano emorragia retinica, essudati cotonosi, papilledema, neuropatia ottica e ostruzione della vena o dell’arteria retinica, che possono portare a perdita dell’acuità visiva. Tutti i pazienti devono essere sottoposti a visita oculistica basale. Ogni paziente con diminuzione o perdita dell’acuità visiva deve sottoporsi ad un esame oftalmologico immediato e completo. I pazienti con disturbi oftalmologici preesistenti (ad es. retinopatia diabetica o ipertensiva) devono essere sottoposti ad esami oftalmologici periodici durante la terapia con Pegasys. Il trattamento con Pegasys deve essere interrotto in pazienti che sviluppano nuovi disturbi oftalmologici o loro peggioramenti. Disturbi polmonari Con Pegasys sono stati riportati sintomi polmonari, inclusi dispnea, infiltrati polmonari e polmonite. In caso di persistenti o anomali infiltrati polmonari o danno della funzionalità polmonare, il trattamento deve essere interrotto. Alterazioni della cute L’uso di interferoni alfa è stato associato a esacerbazione o scatenamento di psoriasi e sarcoidosi. Pegasys deve essere usato con cautela in pazienti con psoriasi e nei casi di comparsa o peggioramento di lesioni psoriasiche deve essere considerata l’interruzione della terapia. Trapianto La sicurezza e l’efficacia del trattamento con Pegasys e ribavirinanon sono state determinate in pazienti sottoposti a trapianto di fegato o di altri organi. Con Pegasys, da solo o in combinazione con ribavirina, sono stati riportati casi di rigetto di trapianto epatico e renale. Pazienti con co-infezione da HIV-HCV Fare riferimento al riassunto delle caratteristiche del prodotto dei singoli farmaci antiretrovirali che devono essere assunti contemporaneamente alla terapia HCV per la conoscenza e il trattamento delle tossicità specifiche di ciascun prodotto e per la possibilità che vi siano tossicità sovrapponibili con Pegasys con o senza ribavirina. Nello studio NR15961, nei pazienti trattati contemporaneamente con stavudina e interferone con o senza ribavirina, l’incidenza di pancreatite e/o acidosi lattica è stata del 3% (12/398). I pazienti coinfettati con HIV e trattati con terapia HAART presentano un aumentato rischio di sviluppare acidosi lattica. Pertanto si deve esercitare cautela quando si aggiungono Pegasys e ribavirina alla terapia HAART (vedere l’RCP della ribavirina). I pazienti coinfettati con un grado avanzato di cirrosi e trattati con terapia HAART presentano anche un aumentato rischio di scompenso epatico ed eventualmente morte quando trattati con ribavirina in associazione con interferoni, compreso Pegasys. Le variabili al basale che possono essere associate a scompenso epatico in pazienti cirrotici coinfettati comprendono: aumento della bilirubina sierica, diminuzione dell’emoglobina, aumento della fosfatasi alcalina o diminuzione della conta piastrinica e trattamento con didanosina (ddI). L’uso concomitante di ribavirina e zidovudina non è raccomandato a causa di un aumentato rischio di anemia (vedere paragrafo 4.5). Durante il trattamento i pazienti coinfettati devono essere attentamente monitorati al fine di individuare segni e sintomi di scompenso epatico (comprensivi di ascite, encefalopatia epatica, sanguinamento da varici esofagee, sintesi epatica compromessa; ad esempio punteggio di Child Pugh uguale a 7 o superiore). Il punteggio di Child Pugh può essere influenzato da fattori correlati al trattamento (cioè iperbilirubinemia indiretta, ipoalbuminemia) e non necessariamente attribuibile a scompenso epatico. Il trattamento con Pegasys deve essere interrotto immediatamente nei pazienti con segni di scompenso epatico. Nei pazienti coinfettati con HIV-HCV, sono disponibili dati limitati relativi all’efficacia e alla sicurezza in pazienticon conte CD4 inferiori a 200 cellule/mcl. I pazienti con basse conte CD4 devono quindi essere trattati con cautela. Disordini dentali e periodontali Disordini dentali e periodontali, che possono portare alla perdita dei denti, sono stati riportati in pazienti trattati con Pegasys e ribavirina in associazione. Inoltre, la xerostomia può indurre un effetto dannoso sui denti e sulle membrane mucose della bocca, durante schemi terapeutici prolungati con la associazione di Pegasys e ribavirina. I pazienti devono lavare i propri denti energicamente due volte al giorno e sottoporsi a regolari visite di controllo dentali. Inoltre, alcuni pazienti potrebbero presentare vomito. In tal caso, essi devono essere consigliati ad un ulteriore igiene dentale dopo il vomito. Uso di peginterferone come monoterapia di mantenimento a lungo termine (uso non approvato) In uno studio randomizzato e controllato, condotto in USA (HALT-C) in pazienti HCV non responder con vari gradi di fibrosi, nel quale è stato studiato il trattamento per 3,5 anni con Pegasys 90 microgrammi a settimana in monoterapia, non sono state osservate riduzioni significative del tasso di progressione della fibrosi o degli eventi clinici correlati. Eccipienti: Pegasys contiene alcool benzilico. Non deve essere somministrato a bambini prematuri o neonati. Può causare reazioni tossiche e anafilattoidi nei bambini fino a 3 anni di età. Pegasys contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per dose, cioè essenzialmente ‘senza sodio’.
Interazioni
Quali medicinali o alimenti possono interagire con Pegasys soluzione iniettabile in siringa preriempita – 90mcg soluzione iniettabile uso sottocutaneo siringa preriempita (vetro) 0,5ml (180mcg/ml) 1 penna preriempita 1 ago per iniezione?
Sono stati effettuati studi di interazione solo negli adulti. La somministrazione di Pegasys 180 microgrammi una volta alla settimana per 4 settimane in soggetti maschi sani non ha evidenziato alcun effetto sui profili farmacocinetici di mefentoina, dapsone, debrisochina e tolbutamide; ciò suggerisce che Pegasys non ha effetti sull’attività metabolica in vivo degli isoenzimi 3A4, 2C9, 2C19 e 2D6 del citocromo P450. Nello stesso studio, è stato osservato un aumento del 25% nell’AUC della teofillina (marker dell’attività del citocromo P450 1A2) e questo dimostra che Pegasys è un inibitore dell’attività del citocromo P450 1A2. Le concentrazioni sieriche di teofillina devono essere monitorate e occorre prevedere un appropriato aggiustamento della dose di teofillina in pazienti che assumono contemporaneamente teofillina e Pegasys. L’interazione tra teofillina e Pegasys è probabilmente massima dopo più di 4 settimane di terapia con Pegasys. Pazienti monoinfetti da virus HCV e pazienti monoinfetti da virus HBV In uno studio di farmacocinetica su 24 pazienti con infezione da HCV che ricevevano in concomitanza una terapia di mantenimento con metadone (dose mediana 95 mg; range 30 mg-150 mg), il trattamento con Pegasys 180 microgrammi s.c. una volta alla settimana per 4 settimane era associato a livelli medi di metadone che erano dal 10 al 15% più elevati rispetto al basale. Il significato clinico di questa condizione è sconosciuto; tuttavia i pazienti devono essere monitorati per la comparsa di segni e sintomi di tossicità da metadone. Specialmente in pazienti ad alte dosi di metadone, si deve considerare il rischio di un allungamento dell’intervallo QT. La ribavirina, essendo dotata di un effetto inibitorio sull’inosina monofosfato deidrogenasi, può interferire con il metabolismo dell’azatioprina comportando possibilmente un accumulo di 6metiltioinosina monofosfato (6-MTIMP), che è stato associato a mielotossicità in pazienti trattati con azatioprina. L’utilizzo di peginterferone alfa-2a e ribavirina in associazione ad azatioprina deve essere evitato. In casi singoli, dove il beneficio della somministrazione contemporanea di ribavirina e azatioprina supera i rischi potenziali, è raccomandato che venga effettuato uno stretto monitoraggio ematologico durante l'uso concomitante di azatioprina, per identificare i segni di mielotossicità; in questo caso il trattamento con questi medicinali deve essere interrotto (vedere paragrafo 4.4). I risultati da sottostudi di farmacocinetica dei trial pivotal di fase III non hanno dimostrato interazioni farmacocinetiche tra Pegasys e lamivudina in pazienti affetti da HBV o tra Pegasys e ribavirina in pazienti affetti da HCV. Uno studio clinico che ha valutato l’associazione di telbivudina 600 mg al giorno con interferone pegilato alfa-2a 180 microgrammi una volta alla settimana per via sottocutanea per il trattamento dell’HBV, indica che la combinazione è associata ad un aumentato rischio di sviluppare neuropatia periferica. Il meccanismo alla base di questi eventi non è noto; quindi la co-somministrazione di telbivudina e altri interferoni (pegilati o standard) può anche comportare un rischio eccessivo. Inoltre, il beneficio dell’associazione di telbivudina con interferone alfa (pegilato o standard) non è attualmente stabilito. Pertanto, la combinazione di Pegasys con telbivudina è controindicata (vedere paragrafo 4.3). Pazienti con coinfezione da HIV-HCV Non è stata osservata alcuna evidenza apparente di interazioni farmacologiche in 47 pazienti con coinfezione da HIV-HCV che hanno completato un sottostudio farmacocinetico della durata di 12 settimane allo scopo di esaminare l’effetto della ribavirina sulla fosforilazione intracellulare di alcuni inibitori nucleosidici della trascrittasi inversa (lamivudina e zidovudina o stavudina). Tuttavia, dato l’elevato grado di variabilità, gli intervalli di confidenza risultavano piuttosto ampi. L’esposizione plasmatica della ribavirina non sembrava influenzata dalla somministrazione concomitante degli inibitori nucleosidici della trascrittasi inversa (NRTI). La somministrazione concomitante di ribavirina e didanosina non è raccomandata. L’esposizione a didanosina o al suo metabolita attivo (dideossiadenosina 5’-trifosfato) aumenta in vitro in caso di somministrazione concomitante di ribavirina. In seguito all’uso di ribavirina, sono stati segnalati casi di insufficienza epatica fatale e di neuropatia periferica, pancreatite ed iperlattacidemia sintomatica/acidosi lattica. È stato riportato un peggioramento dell’anemia dovuto alla ribavirina quando la zidovudina è parte del regime utilizzato per trattare l’HIV, sebbene l’esatto meccanismo debba ancora essere chiarito. L’uso concomitante di ribavirina e zidovudina non è raccomandato a causa di un aumentato rischio di anemia (vedere paragrafo 4.4). Occorre prendere in considerazione la possibilità di sostituire la zidovudina in un regime di associazione alla terapia antiretrovirale se questo è già in corso. Questo è particolarmente importante in pazienti con anamnesi di anemia indotta da zidovudina.
In gravidanza
Se è in corso una gravidanza, se sospetta o sta pianificando una gravidanza, o se sta allattando con latte materno chiedere consiglio al medico prima di prenderePegasys soluzione iniettabile in siringa preriempita – 90mcg soluzione iniettabile uso sottocutaneo siringa preriempita (vetro) 0,5ml (180mcg/ml) 1 penna preriempita 1 ago per iniezione?
Gravidanza Non vi sono o sono limitati i dati derivati dall’uso del peginterferone alfa-2a in donne in gravidanza. Gli studi condotti su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per l’uomo non è noto. Pegasys deve essere utilizzato durante la gravidanza solo se il possibile beneficio giustifica il rischio potenziale per il feto. Allattamento Non è noto se metaboliti di peginterferone alfa-2a vengano escreti nel latte materno. A causa di potenziali reazioni avverse nei neonati durante l’ allattamento, l’allattamento deve essere interrotto prima dell’inizio del trattamento. Fertilità Non ci sono dati sugli effetti di peginterferone alfa-2a sulla fertilità nelle donne. Si è osservato un prolungamento del ciclo mestruale con peginterferon alfa-2a nelle femmine di scimmia (vedere paragrafo 5.3). Uso con ribavirina Sono stati dimostrati significativi effetti teratogenici e/o embriocidi in tutte le specie animali esposte a ribavirina. La terapia con ribavirina è controindicata nella donne in stato di gravidanza. Deve essere prestata estrema cautela per evitare gravidanze nelle pazienti o nelle compagne di pazienti maschi che assumono Pegasys in associazione con ribavirina. Le pazienti di sesso femminile in età fertile devono usare un contraccettivo efficace durante il trattamento e per 4 mesi dopo aver portato a termine il trattamento. I pazienti di sesso maschile o le loro partner devono usare un contraccettivo efficace durante il trattamento e per 7 mesi dopo aver portato a termine il trattamento. Fare riferimento all’RCP della ribavirina.
Sovradosaggio
Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Pegasys soluzione iniettabile in siringa preriempita – 90mcg soluzione iniettabile uso sottocutaneo siringa preriempita (vetro) 0,5ml (180mcg/ml) 1 penna preriempita 1 ago per iniezione?
Sono stati riportati sovradosaggi da due iniezioni in giorni consecutivi (anziché con un intervallo settimanale) fino ad una iniezione al giorno per 1 settimana (cioè 1260 microgrammi a settimana). Nessuno di questi pazienti ha sviluppato eventi insoliti, gravi o che limitano il trattamento. Sono state somministrate dosi settimanali fino a 540 e 630 microgrammi in studi clinici con pazienti affetti da carcinoma renale e leucemia mieloide cronica, rispettivamente. La tossicità dose-limitante era dovuta ad astenia, aumento degli enzimi epatici, neutropenia e piastrinopenia, in linea con la terapia con interferone.
Effetti indesiderati
Quali sono gli effetti collaterali di Pegasys soluzione iniettabile in siringa preriempita – 90mcg soluzione iniettabile uso sottocutaneo siringa preriempita (vetro) 0,5ml (180mcg/ml) 1 penna preriempita 1 ago per iniezione? - Come tutti i medicinali, Pegasys soluzione iniettabile in siringa preriempita – 90mcg soluzione iniettabile uso sottocutaneo siringa preriempita (vetro) 0,5ml (180mcg/ml) 1 penna preriempita 1 ago per iniezione può causare effetti collaterali, sebbene non tutte le persone li manifestino.
Riassunto del profilo di sicurezza Epatite Cronica B in pazienti adulti Nelle sperimentazioni cliniche che prevedevano 48 settimane di trattamento e 24 settimane di followup, il profilo di sicurezza di Pegasys nella CHB è risultato simile a quello osservato nella CHC. Fatta eccezione per la piressia, la frequenza della maggior parte delle reazioni avverse segnalate si è rivelata notevolmente inferiore nei pazienti affetti da CHB trattati con Pegasys in monoterapia rispetto ai pazienti affetti da CHC trattati con Pegasys in monoterapia (vedere Tabella 9). Durante gli studi, l’88% dei pazienti trattati con Pegasys e il 53% di quelli appartenenti al gruppo di confronto lamivudina hanno manifestato eventi avversi, mentre il 6% e il 4% dei pazienti trattati rispettivamente con Pegasys e lamivudina hanno sviluppato eventi avversi gravi. Il 5% dei pazienti ha abbandonato la terapia con Pegasys a causa di eventi avversi o anomalie di laboratorio, mentre meno dell’1% dei pazienti ha cessato il trattamento con lamivudina per le stesse ragioni. Il tasso di abbandono dei pazienti con cirrosi è risultato simile a quello riscontrato nella popolazione globale in ciascun gruppo di trattamento. Epatite cronica C in pazienti adulti La frequenza e la gravità delle reazioni avverse più comunemente segnalate con Pegasys sono simili a quelle segnalate con interferone alfa-2a (vedere Tabella 9). Le reazioni avverse più frequentemente segnalate con Pegasys 180 microgrammi erano per la maggior parte di gravità da lieve a moderata ed erano trattabili senza dover modificare le dosi o sospendere la terapia. Epatite cronica C in pazienti precedentemente non responsivi Nel complesso il profilo di sicurezza di Pegasys in associazione con ribavirina in pazienti precedentemente non responsivi è stato simile a quello dei pazienti mai trattati in precedenza. In uno studio clinico condotto su pazienti non responsivi a una precedente terapia con interferone alfa-2b pegilato/ribavirina, che ha esposto i pazienti a 48 o 72 settimane di trattamento, la frequenza della sospensione del trattamento per eventi avversi o anomalie di laboratorio derivanti dal trattamento con Pegasys e ribavirina è stata rispettivamente del 6% e del 7% nel braccio di trattamento per 48 settimane e rispettivamente del 12% e 13% nel braccio di trattamento per 72 settimane. Analogamente, per i pazienti con cirrosi o transizione a cirrosi, la frequenza della sospensione del trattamento con Pegasys e ribavirina è stata più elevata nei bracci di trattamento di 72 settimane (13% e 15%) rispetto ai bracci di trattamento di 48 settimane (6% e 6%). I pazienti che si erano ritirati dalla precedente terapia con interferone pegilato alfa-2b/ribavirina per tossicità ematologica sono stati esclusi dallo studio. In un altro studio clinico i pazienti non responsivi con fibrosi avanzata o cirrosi (punteggio di Ishak di 3-6) e una bassa conta piastrinica al basale (50.000 cellule/mm³) sono stati trattati per 48 settimane. Le anomalie ematologiche evidenziate da test di laboratorio che si sono osservate nel corso delle prime 20 settimane dello studio includevano anemia (il 26% dei pazienti ha manifestato un livello dell’emoglobina <10 g/dl), neutropenia (il 30% ha manifestato un valore di CAN <750 cellule/mm³) e trombocitopenia (il 13% ha manifestato una conta piastrinica <50000 cellule /mm³) (vedere paragrafo 4.4). Epatite cronica C e co-infezione da HIV In pazienti con coinfezione da HIV-HCV, i profili clinici di reazione avversa riportati in seguito al trattamento con Pegasys, in monoterapia o in associazione con ribavirina, erano simili a quelli osservati in pazienti monoinfettati da HCV. Nei pazienti affetti da HIV-HCV trattati con Pegasys in associazione con ribavirina altri effetti indesiderati sono stati riportati in ≥ 1% fino a ≤ 2% dei pazienti: iperlattacidemia/acidosi lattica, influenza, polmonite, labilità emotiva, apatia, tinnito, dolore faringolaringeo, cheilite, lipodistrofia acquisita e cromaturia. Il trattamento con Pegasys è stato associato ad una diminuzione della conta assoluta delle cellule CD4+ nelle prime 4 settimane, non accompagnata da una riduzione della percentuale di cellule CD4+. La diminuzione della conta delle cellule CD4+ era reversibile a seguito della riduzione della dose o della sospensione della terapia. L’impiego di Pegasys non ha avuto alcun impatto negativo osservabile sul controllo della viremia dell’HIV sia durante la terapia che al follow-up. Dati limitati sulla sicurezza sono disponibili per quanto riguarda i pazienti coinfettati con conta delle cellule CD4+ <200/mcl. Lista tabulata delle reazioni avverse La Tabella 9 riassume gli effetti indesiderati segnalati con Pegasys in monoterapia in pazienti adulti affetti da epatite cronica B o epatite cronica C e con Pegasys in associazione con ribavirina per pazienti con epatite cronica C. Gli effetti indesiderati riportati negli studi clinici sono raggruppati in accordo alla frequenza come segue: molto comuni (≥ 1/10), comuni (≥ 1/100 a < 1/10), non comuni (≥ 1/1000 a < 1/100), rari (≥ 1/10.000 a < 1/1000), molto rari (< 1/10.000). Per report spontanei di effetti indesiderati provenienti dall’esperienza post-marketing, la frequenza non è nota (non è possibile stimarla dai dati disponibili). All’interno di ciascun raggruppamento per frequenza, le reazioni avverse sono presentate in ordine decrescente di severità. Tabella 9: Effetti indesiderati riportati con Pegasys in monoterapia per CHB o CHC o in associazione con ribavirina per pazienti con CHC negli studi clinici o nell’esperienza PostMarketing
Classificazione Sistemica Organica | Molto comuni | Comuni | Non comuni | Rari | Molto rari | Frequenza non nota |
Infezioni ed infestazioni | Bronchite infezione delle vie aeree superiori, candidosi orale, herpes simplex, infezioni micotiche, virali e batteriche | Polmonite, infezione cutanea | Endocardite, otite esterna | Sepsi | ||
Tumori benigni e maligni | Tumore epatico | |||||
Patologie del sistema emolinfopoietico | Trombocitopenia, anemia, linfodenopatia | Pancitopenia | Anemia aplastica | Aplasia pura dei globuli rossi | ||
Disturbi del sistema immunitario | Sarcoidosi, tiroidite | Anafilassi, lupus eritematoso sistemico, artrite reumatoide | Porpora trombocitopenica idiopatica o trombotica | Rigetto di trapianto di fegato e rene, Malattia di VogtKoyanagi- Harada | ||
Patologie endocrine | Ipotiroidismo, ipertiroidismo | Diabete | Chetoacidosi diabetica | |||
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Anoressia | Disidratazione | ||||
Disturbi psichiatrici | Depressione*, ansia, insonnia* | Aggressività, alterazione dell’umore Disturbi emozionali, nervosismo, diminuzione del desiderio sessuale | Ideazione suicidaria, allucinazioni | Suicidio, disturbi psicotici | Mania, disordini biporali, ideazione omicida | |
Patologie del sistema nervoso | Cefalea, capogiri*, riduzione della concentrazione | Sincope, emicrania, diminuzione della memoria, debolezza, ipoestesia, iperestesia, parestesia, tremore, disturbi del gusto, incubi notturni, sonnolenza | Neuropatia periferica | Coma, convulsioni, paralisi facciale | Ischemia cerebrale | |
Patologie dell’occhio | Visione offuscata, dolore oculare, infiammazione oculare, xeroftalmia | Emorragia retinica | Neuropatia ottica, papilledema, retinopatia vascolare, retinopatia, ulcera corneale | Perdita della vista | Distacco sieroso della retina, neurite ottica | |
Patologie dell’orecchio e del labirinto | Vertigini, otalgia | Perdita dell’udito | ||||
Patologie cardiache | Tachicardia, edema periferico, palpitazioni, | Infarto del miocardio, scompenso cardiaco congestizio, cardiomiopatia angina, aritmia, fibrillazione atriale, pericardite, tachicardia sopraventricolare | ||||
Patologie vascolari | Vampate | Ipertensione | emorragia cerebrale, vasculite | Ischemia periferica | ||
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Dispnea, tosse | Dispnea da sforzo, epistassi, nasofaringite, congestione dei seni nasali e paranasali, congestione nasale, rinite, mal di gola | Sibili | Polmonite interstiziale che include esito letale, embolia polmonare | Ipertensione arteriosa polmonare§ | |
Patologie gastrointestinali | Diarrea*, nausea*, dolore addominale* | Vomito, dispepsia, disfagia, ulcerazioni della bocca, emorragia gengivale, glossite, stomatite, flatulenza secchezza delle fauci | Emorragia gastrointestinale | Ulcera peptica, pancreatite | Colite ischemica, pigmentazione della lingua | |
Patologie epatobiliari | Disfunzione epatica | Compromissione epatica, colangite, steatosi | ||||
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Alopecia, dermatite, prurito, secchezza cutanea | Psoriasi, orticaria, eczema, rash, aumento della sudorazione, disturbi cutanei, reazione di fotosensibilità, sudori notturni | Sindrome di StevensJohnson, angioedema, necrolisi epidermica tossica, eritema multiforme | |||
Patologie del sistema muscoloscheletrico, del tessuto connettivo | Mialgia, artralgia | Mal di schiena, artrite, debolezza muscolare, dolore osseo, dolore al collo, dolore muscoloscheletrico, crampi muscolari | Miosite | Rabdomiolisi | ||
Patologie urinarie e renali | Insufficienza renale | |||||
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | Impotenza | |||||
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Febbre, brividi*, dolore*, astenia, affaticamento, reazione al sito di iniezione*, irritabilità* | Dolore toracico, malattia similinfluenzale, malessere, letargia, vampate, sete | ||||
Esami diagnostici | Perdita di peso | |||||
Traumatismo e avvelenamento | Sovradosaggio di sostanza |
Classificazione Sistemica Organica | Molto comune | Comune |
Infezioni ed infestazioni | Mononucleosi infettiva, faringite streptococcica, influenza, gatroenterite virale, candidiasi, gastroenterite, ascesso dentale, orzaiolo, infezione delle vie urinarie, nasofaringite | |
Patologie del sistema emolinfopoietico | Anemia | |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Riduzione dell’appetito | Iperglicemia, diabete mellito di tipo 1 |
Disturbi psichiatrici | Insonnia | Depressione, ansia, allucinazioni, comportamento anomalo, aggressività, rabbia, disturbo da deficit di attenzione/iperattività |
Patologie del sistema nervoso | Mal di testa | Vertigini, disturbi dell’attenzione, emicrania |
Patologie dell’occhio | Cecità transitoria, essudati retinici, disturbi della vista, irritazione dell’occhio, dolore all’occhio, prurito all’occhio | |
Patologie dell’orecchio e del labirinto | Dolore all’orecchio | |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Dispnea, epistassi | |
Patologie gastrointestinali | Disturbi gastrointestinali | Dolore dell’addome superiore, stomatite, nausea, stomatite aftosa, disturbi del cavo orale |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Rash, prurito, alopecia | Gonfiore del viso, eruzioni da farmaci |
Patologie del sistema muscoloscheletrico, e del tessuto connettivo | Dolore muscoloscheletrico | Mal di schiena, dolore alle estremità |
Patologie urinarie e renali | Disuria, incontinenza, disturbi delle vie urinarie | |
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | Perdite vaginali | |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Sindrome simil-influenzale, reazioni al sito d’iniezione, irritabilità, affaticamento | Piressia, ematoma al sito d’iniezione, dolore |
Indagini diagnostiche | Valutazione psichiatrica anormale | |
Procedure mediche e chirurgiche | Estrazione dentale colecistectomia | |
Condizioni sociali | Problemi educativi |
Codice AIC
035683150
Data di pubblicazione
28-01-2023
Categorie farmaco
Sostanza
Produttore
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