Omeprazolo sun capsule rigide gastroresistenti – 10 mg capsule gastroresistenti 28 capsule in flacone hdpe dpe/al
Omeprazolo SUN è indicato per: Adulti • Trattamento delle ulcere duodenali • Prevenzione delle recidive di ulcere duodenali • Trattamento delle ulcere gastriche • Prevenzione delle recidive di ulcere gastriche • Eradicazione di Helicobacter pylori (H.
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- Principi attivi
- Eccipienti
- Indicazioni
- Controindicazioni
- Posologia
- Conservazione
- Avvertenze
- Interazioni
- In gravidanza
- Sovradosaggio
- Effetti indesiderati
- Codice AIC
 
Principi attivi
Composizione di Omeprazolo sun capsule rigide gastroresistenti – 10 mg capsule gastroresistenti 28 capsule in flacone hdpe dpe/al - Che principio attivo ha Omeprazolo sun capsule rigide gastroresistenti – 10 mg capsule gastroresistenti 28 capsule in flacone hdpe dpe/al?
10 mg: ogni capsula contiene 10 mg di omeprazolo 20 mg: ogni capsula contiene 20 mg di omeprazolo Eccipienti con effetto noto: 10 mg: ogni capsula contiene 2 mg di lattosio. 20 mg: ogni capsula contiene 5 mg di lattosio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Eccipienti
Composizione di Omeprazolo sun capsule rigide gastroresistenti – 10 mg capsule gastroresistenti 28 capsule in flacone hdpe dpe/al - Cosa contiene Omeprazolo sun capsule rigide gastroresistenti – 10 mg capsule gastroresistenti 28 capsule in flacone hdpe dpe/al?
Contenuto delle capsule Mannitolo Lattosio anidro Cellulosa microcristallina Idrossipropilcellulosa Disodio idrogeno fosfato diidrato Sodio laurilsolfato Ipromellosa Copolimero dell’acido metacrilico/etilacrilato Macrogol 400 Magnesio stearato. Involucro della capsula Gelatina Sodio laurilsolfato Titanio diossido (E171) Ferro ossido rosso (E172) Ferro ossido nero (E172) (solo nel 20 mg) Ferro ossido giallo (E172) (solo nel 20 mg) Inchiostro di stampa (contenente shellac, glicole propilenico, ferro ossido nero, potassio idrossido).
Indicazioni
Indicazioni terapeutiche - Perchè si usa Omeprazolo sun capsule rigide gastroresistenti – 10 mg capsule gastroresistenti 28 capsule in flacone hdpe dpe/al? A cosa serve?
Omeprazolo SUN è indicato per: Adulti • Trattamento delle ulcere duodenali • Prevenzione delle recidive di ulcere duodenali • Trattamento delle ulcere gastriche • Prevenzione delle recidive di ulcere gastriche • Eradicazione di Helicobacter pylori (H. pylori) nell’ulcera peptica, in associazione a terapia antibiotica appropriata • Trattamento delle ulcere gastriche e duodenali associate all’assunzione di FANS • Prevenzione delle ulcere gastriche e duodenali associate all’assunzione di FANS in pazienti a rischio • Trattamento dell’esofagite da reflusso • Gestione a lungo termine dei pazienti con esofagite da reflusso cicatrizzata • Trattamento della malattia sintomatica da reflusso gastro-esofageo • Trattamento della sindrome di Zollinger-Ellison. Popolazione pediatrica Bambini di età superiore a 1 anno e con peso corporeo ≥ 10 kg • Trattamento dell’esofagite da reflusso • Trattamento sintomatico della pirosi e del rigurgito acido nella malattia da reflusso gastroesofageo. Bambini e adolescenti di età superiore a 4 anni • Trattamento dell’ulcera duodenale causata da H. pylori, in associazione a terapia antibiotica.
Controndicazioni
Quando non deve essere usato Omeprazolo sun capsule rigide gastroresistenti – 10 mg capsule gastroresistenti 28 capsule in flacone hdpe dpe/al?
Ipersensibilità al principio attivo, ai sostituti benzimidazolici o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati nel paragrafo 6.1. L’omeprazolo come altri inibitori della pompa protonica (IPP), non deve essere somministrato in concomitanza a nelfinavir (vedere paragrafo 4.5).
Posologia
Quantità e modalità di assunzione di Omeprazolo sun capsule rigide gastroresistenti – 10 mg capsule gastroresistenti 28 capsule in flacone hdpe dpe/al - Come si assume Omeprazolo sun capsule rigide gastroresistenti – 10 mg capsule gastroresistenti 28 capsule in flacone hdpe dpe/al?
Posologia negli adulti Trattamento dell’ulcera duodenale La dose raccomandata nei pazienti con ulcera duodenale attiva è 20 mg una volta al giorno di Omeprazolo SUN. Nella maggior parte dei pazienti la cicatrizzazione dell’ulcera avviene entro due settimane dall’inizio del trattamento. Nei pazienti non completamente guariti dopo il primo ciclo di trattamento, la cicatrizzazione avviene generalmente durante il trattamento prolungato per altre due settimane. Nei pazienti con ulcera duodenale scarsamente responsiva, si raccomanda la somministrazione di Omeprazolo SUN 40 mg una volta al giorno e la cicatrizzazione avviene generalmente in quattro settimane. Prevenzione delle recidive dell’ulcera duodenale Per la prevenzione delle recidive dell’ulcera duodenale in pazienti negativi per H. pylori o quando l’eradicazione di H. pylori non è possibile, la dose raccomandata è 20 mg una volta al giorno di Omeprazolo SUN. In alcuni pazienti può essere sufficiente una dose giornaliera di 10 mg. In caso di insuccesso terapeutico, la dose può essere aumentata a 40 mg. Trattamento dell’ulcera gastrica La dose raccomandata è 20 mg una volta al giorno di Omeprazolo SUN. Nella maggior parte dei pazienti la cicatrizzazione avviene entro quattro settimane. Nei pazienti non completamente guariti dopo il primo ciclo di trattamento, la cicatrizzazione avviene generalmente durante il trattamento prolungato per altre quattro settimane. Nei pazienti con ulcera gastrica scarsamente responsiva, si raccomanda la somministrazione di 40 mg una volta al giorno di Omeprazolo SUN e la cicatrizzazione avviene generalmente in otto settimane. Prevenzione delle recidive nei pazienti con ulcera gastrica Per la prevenzione delle recidive nei pazienti con ulcera gastrica scarsamente responsiva, la dose raccomandata è 20 mg una volta al giorno di Omeprazolo SUN. Se necessario, la dose può essere aumentata a 40 mg una volta al giorno di Omeprazolo SUN. Eradicazione di H. pylori nell’ulcera peptica Per l’eradicazione dell’H. pylori, la selezione degli antibiotici deve essere basata sulla tolleranza individuale del paziente al medicinale e la terapia deve essere intrapresa secondo gli schemi di resistenza locali, regionali, nazionali e delle linee guida per il trattamento. - Omeprazolo SUN 20 mg + claritromicina 500 mg + amoxicillina 1000 mg, ciascuno due volte al giorno per una settimana, oppure - Omeprazolo SUN 20 mg + claritromicina 250 mg (in alternativa 500 mg) + metronidazolo 400 mg (o 500 mg o tinidazolo 500 mg), ciascuno due volte al giorno per una settimana oppure - Omeprazolo SUN 40 mg una volta al giorno con amoxicillina 500 mg e metronidazolo 400 mg (o 500 mg o tinidazolo 500 mg), entrambi tre volte al giorno per una settimana. Per ciascuno dei regimi terapeutici, se il paziente dovesse risultare ancora positivo per H. pylori la terapia può essere ripetuta. Trattamento delle ulcere gastriche e duodenali associate all’assunzione di FANS Per il trattamento delle ulcere gastriche e duodenali associate all’assunzione di FANS, la dose raccomandata è 20 mg una volta al giorno di Omeprazolo SUN. Nella maggior parte dei pazienti la cicatrizzazione avviene entro quattro settimane. Nei pazienti non completamente guariti dopo il primo ciclo di trattamento, la cicatrizzazione avviene generalmente durante il trattamento prolungato per altre quattro settimane. Prevenzione delle ulcere gastriche e duodenali associate all’assunzione di FANS in pazienti a rischio Per la prevenzione delle ulcere gastriche o duodenali associate all’assunzione di FANS in pazienti a rischio (età>60 anni, anamnesi di ulcere gastriche e duodenali, anamnesi di sanguinamento del tratto gastrointestinale superiore) la dose raccomandata è 20 mg una volta al giorno di Omeprazolo SUN. Trattamento dell’esofagite da reflusso La dose raccomandata è 20 mg una volta al giorno di Omeprazolo SUN. Nella maggior parte dei pazienti la cicatrizzazione avviene entro quattro settimane dall’inizio del trattamento. Nei pazienti non completamente guariti dopo il primo ciclo di trattamento, la cicatrizzazione avviene generalmente dopo ulteriori quattro settimane di trattamento. Nei pazienti con esofagite grave, si raccomanda la somministrazione di 40 mg una volta al giorno di Omeprazolo SUN; la cicatrizzazione si raggiunge di solito in otto settimane. Gestione a lungo termine di pazienti con esofagite da reflusso cicatrizzata Per la gestione a lungo termine dei pazienti con esofagite da reflusso cicatrizzata, la dose raccomandata è 10 mg una volta al giorno di Omeprazolo SUN. Se necessario, la dose può essere aumentata a Omeprazolo SUN 20-40 mg una volta al giorno. Trattamento della malattia da reflusso gastro-esofageo sintomatica La dose raccomandata è 20 mg al giorno di Omeprazolo SUN. I pazienti possono rispondere adeguatamente alla dose di 10 mg al giorno e pertanto deve essere preso in considerazione un aggiustamento individuale della dose. Se non viene raggiunto il controllo sintomatico dopo quattro settimane di trattamento con Omeprazolo SUN 20 mg al giorno, si raccomandano ulteriori accertamenti. Trattamento della sindrome di Zollinger-Ellison Nei pazienti con sindrome di Zollinger-Ellison la dose deve essere adattata individualmente e il trattamento proseguito fino a quando clinicamente indicato. La dose iniziale raccomandata è 60 mg al giorno di Omeprazolo SUN. Tutti i pazienti con malattia grave e con una risposta inadeguata alle altre terapie, hanno mantenuto un controllo efficace e in più del 90% dei pazienti il controllo è stato mantenuto con dosi di Omeprazolo SUN tra 20 mg e 120 mg al giorno. Dosi giornaliere superiori a 80 mg, devono essere suddivise in due somministrazioni giornaliere. Posologia nei bambini Bambini di età superiore a 1 anno e con peso corporeo ≥ 10 kg Trattamento dell’esofagite da reflusso Trattamento sintomatico della pirosi e del rigurgito acido nella malattia da reflusso gastro-esofageo Le dosi raccomandate sono le seguenti:
Età | Peso | Posologia |
≥ 1 anno di età | 10-20 kg | 10 mg una volta al giorno. La dose può essere aumentata a 20 mg una volta al giorno, se necessario |
≥ 2 anni di età | > 20 kg | 20 mg una volta al giorno. La dose può essere aumentata a 40 mg una volta al giorno, se necessario |
Peso | Posologia |
15-30 kg | Associazione con due antibiotici: Omeprazolo SUN 10 mg, amoxicillina 25 mg/kg peso corporeo e claritromicina 7,5 mg/kg peso corporeo, tutti somministrati contemporaneamente due volte al giorno per una settimana. |
31-40 kg | Associazione con due antibiotici: Omeprazolo SUN 20 mg, amoxicillina 750 mg e claritromicina 7,5 mg/kg peso corporeo, tutti somministrati due volte al giorno per una settimana. |
> 40 kg | Associazione con due antibiotici: Omeprazolo SUN 20 mg, amoxicillina 1 g e claritromicina 500 mg, tutti somministrati due volte al giorno per una settimana. |
Conservazione
Come si conserva Omeprazolo sun capsule rigide gastroresistenti – 10 mg capsule gastroresistenti 28 capsule in flacone hdpe dpe/al?
Blister: conservare a temperatura inferiore a 25°C nella confezione originale per proteggere il medicinale dall’umidità. Flacone: conservare a temperatura inferiore a 25°C, nel contenitore ben chiuso per proteggere il medicinale dall’umidità.
Avvertenze
Su Omeprazolo sun capsule rigide gastroresistenti – 10 mg capsule gastroresistenti 28 capsule in flacone hdpe dpe/al è importante sapere che:
In presenza di alcuni sintomi d’allarme (per esempio una significativa perdita di peso non intenzionale, vomito ricorrente, disfagia, ematemesi o melena) e quando si sospetta o è confermata la presenza di un’ulcera gastrica, la natura maligna dell’ulcera deve essere esclusa, poiché il trattamento può alleviare i sintomi e ritardare la diagnosi. La somministrazione concomitante di atazanavir e inibitori della pompa protonica non è raccomandata (vedere paragrafo 4.5). Se l’associazione di atazanavir e di un inibitore della pompa protonica è giudicata inevitabile, si raccomanda un attento monitoraggio clinico (per esempio carica virale) in associazione a un aumento della dose di atazanavir a 400 mg con 100 mg di ritonavir; la dose di omeprazolo non deve superare i 20 mg. L’omeprazolo, così come tutti i medicinali acido-soppressivi, può ridurre l’assorbimento della vitamina B12 (cianocobalamina) a causa di ipo- o acloridria. Questo deve essere tenuto in considerazione in pazienti con ridotte riserve o fattori di rischio per ridotto assorbimento della vitamina B12 in caso di terapie a lungo termine. L’omeprazolo è un inibitore del CYP2C19. All’inizio o alla fine del trattamento con omeprazolo, deve essere considerata la potenziale interazione con medicinali metabolizzati dal CYP2C19. È stata osservata un’interazione tra clopidogrel e omeprazolo (vedere paragrafo 4.5). La rilevanza clinica di questa interazione non è certa. Come precauzione, deve essere scoraggiato l’uso concomitante di omeprazolo e clopidogrel. È stato osservato che gli inibitori di pompa protonica (IPP) come omeprazolo, in pazienti trattati per almeno tre mesi, e in molti casi per un anno, possono causare grave ipomagnesiemia. Gravi sintomi di ipomagnesiemia includono stanchezza, tetania, delirio, convulsioni, vertigini e aritmia ventricolare. Essi, inizialmente, si possono manifestare in modo insidioso ed essere trascurati. L’ipomagnesiemia, nella maggior parte dei pazienti, migliora dopo l’assunzione di magnesio e la sospensione dell’inibitore di pompa protonica. Gli operatori sanitari devono considerare l’eventuale misurazione dei livelli di magnesio prima di iniziare il trattamento con IPP e periodicamente durante il trattamento nei pazienti in terapia per un periodo prolungato o in terapia con digossina o medicinali che possono causare ipomagnesiemia (ad esempio diuretici). Gli inibitori della pompa protonica, specialmente se utilizzati a dosaggi elevati e per periodi prolungati (> 1 anno), potrebbero causare un lieve aumento di rischio di fratture dell’anca, del polso e della colonna vertebrale, soprattutto in pazienti anziani o in presenza di altri fattori di rischio conosciuti. Studi osservazionali suggeriscono che gli inibitori della pompa protonica potrebbero aumentare il rischio complessivo di frattura dal 10% al 40%. Tale aumento potrebbe essere in parte dovuto ad altri fattori di rischio. I pazienti a rischio di osteoporosi devono ricevere le cure in base alle attuali linee guida di pratica clinica e devono assumere un’adeguata quantità di vitamina D e calcio. Lupus eritematoso cutaneo subacuto (LECS) Gli inibitori della pompa protonica sono associati a casi estremamente infrequenti di LECS. In presenza di lesioni, soprattutto sulle parti cutanee esposte ai raggi solari, e se accompagnate da artralgia, il paziente deve rivolgersi immediatamente al medico e l'operatore sanitario deve valutare l'opportunità di interrompere il trattamento con Omeprazolo SUN. La comparsa di LECS in seguito a un trattamento con un inibitore della pompa protonica può accrescere il rischio di insorgenza di LECS con altri inibitori della pompa protonica. Interferenza con gli esami di laboratorio Un livello aumentato di Cromogranina A (CgA) può interferire con gli esami diagnostici per tumori neuroendocrini. Per evitare tale interferenza, il trattamento con Omeprazolo SUN deve essere sospeso per almeno cinque giorni prima delle misurazioni della CgA (vedere paragrafo 5.1). Se i livelli di CgA e di gastrina non sono tornati entro il range di riferimento dopo la misurazione iniziale, occorre ripetere le misurazioni 14 giorni dopo l’interruzione del trattamento con inibitore della pompa protonica. Popolazione pediatrica Alcuni bambini affetti da patologie croniche possono necessitare di un trattamento a lungo termine sebbene non sia raccomandato.Omeprazolo SUN contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit totale di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale. Il trattamento con inibitori della pompa protonica può causare un leggero aumento del rischio di infezioni gastrointestinali da Salmonella e Campylobacter e, in pazienti ospedalizzati, eventualmente anche da Clostridium difficile (vedere paragrafo 5.1). Come in tutti i trattamenti a lungo termine, specialmente se la durata del trattamento è superiore a 1 anno, i pazienti devono essere tenuti sotto regolare controllo.
Interazioni
Quali medicinali o alimenti possono interagire con Omeprazolo sun capsule rigide gastroresistenti – 10 mg capsule gastroresistenti 28 capsule in flacone hdpe dpe/al?
Influenza di omeprazolo sulla farmacocinetica di altri principi attivi Principi attivi con assorbimento dipendente dal pH L’assorbimento di principi attivi dipendente dal pH gastrico può essere aumentato o ridotto dalla diminuita acidità intragastrica durante il trattamento con omeprazolo. Nelfinavir, atazanavir I livelli plasmatici di nelfinavir e atazanavir diminuiscono in caso di somministrazione concomitante di omeprazolo. La somministrazione concomitante di omeprazolo e nelfinavir è controindicata (vedere paragrafo 4.3). La somministrazione concomitante di omeprazolo (40 mg una volta al giorno) ha ridotto l’esposizione media di nelfinavir di circa il 40% e ha ridotto l’esposizione media del metabolita farmacologicamente attivo M8 di circa il 75-90%. L’interazione può anche coinvolgere l’inibizione del CYP2C19. La somministrazione concomitante di omeprazolo e atazanavir non è raccomandata (vedere paragrafo 4.4). La somministrazione concomitante di omeprazolo (40 mg una volta al giorno) e atazanavir 300 mg/ritonavir 100 mg in volontari sani ha determinato una riduzione del 75% dell’esposizione di atazanavir. L’aumento della dose di atazanavir a 400 mg non ha compensato l’impatto di omeprazolo sull’esposizione di atazanavir. La somministrazione concomitante di omeprazolo (20 mg una volta al giorno) e atazanavir 400 mg/ritonavir 100 mg in volontari sani ha determinato una riduzione di circa il 30% dell’esposizione di atazanavir rispetto ad atazanavir 300 mg/ritonavir 100 mg una volta al giorno. Digossina Il trattamento concomitante con omeprazolo (20 mg al giorno) e digossina in soggetti sani ha portato ad un aumento del 10% della biodisponibilità della digossina. La tossicità della digossina è stata raramente riportata. Tuttavia si raccomanda cautela nell’utilizzo di alte dosi di omeprazolo in pazienti anziani. Pertanto il monitoraggio terapeutico della digossina deve essere aumentato. Clopidogrel I risultati di studi su soggetti sani hanno mostrato una interazione farmacocinetica (FC)/ farmacodinamica (FD) tra clopidogrel (300 mg di dose da carico/75 mg dose giornaliera di mantenimento) e omeprazolo (80 mg per os al giorno) con una conseguente riduzione dell’esposizione al metabolita attivo di clopidogrel in media del 46% e di una diminuzione dell’inibizione massima (ADP indotta) dell’aggregazione piastrinica in media del 16%. Sono stati riportati dati inconsistenti, provenienti da studi di osservazione e clinici, sulle implicazioni cliniche di questa interazione farmacocinetica/farmacodinamica di omeprazolo in termini di eventi cardiovascolari maggiori. Per precauzione, l’uso concomitante di omeprazolo e clopidogrel deve essere scoraggiato (vedere paragrafo 4.4). Altri principi attivi L’assorbimento di posaconazolo, erlotinib, ketoconazolo e itraconazolo è significativamente ridotto e pertanto l’efficacia clinica può essere compromessa. L’uso concomitante di posaconazolo ed erlotinib deve essere evitato. Principi attivi metabolizzati dal CYP2C19 L’omeprazolo è un moderato inibitore del CYP2C19, suo principale enzima metabolizzante. Pertanto, il metabolismo di principi attivi concomitanti metabolizzati anch’essi dal CYP2C19, può essere diminuito e l’esposizione a queste sostanze a livello sistemico aumentata. Esempi di tali medicinali sono R-warfarin e altri antagonisti della vitamina K, cilostazolo, diazepam e fenitoina. Cilostazolo L’omeprazolo, somministrato alla dose di 40 mg in volontari sani in uno studio cross-over, ha aumentato la Cmax e l’AUC di cilostazolo rispettivamente del 18% e del 26% e di uno dei suoi metaboliti attivi rispettivamente del 29% e del 69%. Fenitoina Si raccomanda un monitoraggio della concentrazione plasmatica di fenitoina durante le prime due settimane dopo l’inizio del trattamento con omeprazolo e, se si rende necessario un aggiustamento della dose di fenitoina, si raccomanda il monitoraggio e un ulteriore aggiustamento della dose quando si termina il trattamento con omeprazolo. Meccanismo non noto Saquinavir La somministrazione concomitante di omeprazolo e saquinavir/ritonavir ha determinato un aumento dei livelli plasmatici di saquinavir fino a circa il 70% con una buona tollerabilità in pazienti HIV positivi. Tacrolimus È stato riportato che la somministrazione concomitante di omeprazolo aumenta i livelli sierici di tacrolimus. Occorre aumentare il monitoraggio delle concentrazioni di tacrolimus e della funzionalità renale (clearance della creatinina) e, se necessario, la dose di tacrolimus deve essere aggiustata. Metotrexato Quando somministrato insieme ad inibitori di pompa protonica, in alcuni pazienti è stato riportato un aumento dei livelli di metotrexato. Quando si somministrano alte dosi di metotrexato, può essere necessario considerare la sospensione temporanea di omeprazolo. Influenza di altri principi attivi sulla farmacocinetica di omeprazolo Inibitori del CYP2C19 e/o CYP3A4 Poiché l’omeprazolo è metabolizzato dal CYP2C19 e dal CYP3A4, i principi attivi inibitori del CYP2C19 o del CYP3A4 (come claritromicina e voriconazolo) possono aumentare i livelli sierici di omeprazolo, diminuendone la velocità di metabolizzazione. Il trattamento concomitante con voriconazolo determina un’esposizione più che raddoppiata ad omeprazolo. Poiché la somministrazione di dosi elevate di omeprazolo è stata ben tollerata, non è generalmente necessario alcun aggiustamento della dose di omeprazolo. Tuttavia, l’aggiustamento della dose deve essere preso in considerazione nei pazienti con grave compromissione della funzionalità epatica e nel caso di trattamento a lungo termine. Induttori del CYP2C19 e/o CYP3A4 Principi attivi noti come induttori del CYP2C19 o del CYP3A4 o di entrambi (come rifampicina ed Erba di San Giovanni) possono determinare una diminuzione dei livelli sierici di omeprazolo, aumentandone la velocità di metabolizzazione.
In gravidanza
Se è in corso una gravidanza, se sospetta o sta pianificando una gravidanza, o se sta allattando con latte materno chiedere consiglio al medico prima di prendereOmeprazolo sun capsule rigide gastroresistenti – 10 mg capsule gastroresistenti 28 capsule in flacone hdpe dpe/al?
Gravidanza I risultati di tre studi epidemiologici prospettici (più di 1000 esiti di pazienti esposti) indicano assenza di effetti indesiderati di omeprazolo sulla gravidanza o sulla salute del feto/neonato. L’omeprazolo può essere usato durante la gravidanza. Allattamento L’omeprazolo è escreto nel latte materno ma è improbabile che possa avere effetti sul lattante quando somministrato a dosi terapeutiche. Fertilità Gli studi sugli animali con la miscela racemica di omeprazolo, somministrata per via orale non indicano effetti sulla fertilità.
Sovradosaggio
Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Omeprazolo sun capsule rigide gastroresistenti – 10 mg capsule gastroresistenti 28 capsule in flacone hdpe dpe/al?
Sono disponibili informazioni limitate relative agli effetti del sovradosaggio con omeprazolo nell’uomo. In letteratura sono riportate dosi fino a 560 mg e sono stati occasionalmente segnalati casi di dosi orali singole fino a 2400 mg di omeprazolo (120 volte la dose clinica abitualmente raccomandata). Sono stati segnalati nausea, vomito, capogiri, dolori addominali, diarrea e cefalea. In casi singoli sono stati osservati anche apatia, depressione e confusione. I sintomi descritti sono stati transitori e non è stata riportata alcuna grave conseguenza. Con l’aumentare delle dosi la velocità di eliminazione non è cambiata (cinetica di primo ordine). Il trattamento, se necessario, è sintomatico.
Effetti indesiderati
Quali sono gli effetti collaterali di Omeprazolo sun capsule rigide gastroresistenti – 10 mg capsule gastroresistenti 28 capsule in flacone hdpe dpe/al? - Come tutti i medicinali, Omeprazolo sun capsule rigide gastroresistenti – 10 mg capsule gastroresistenti 28 capsule in flacone hdpe dpe/al può causare effetti collaterali, sebbene non tutte le persone li manifestino.
Riassunto del profilo di sicurezza Gli effetti indesiderati più comuni (1-10% dei pazienti) sono cefalea, dolore addominale, stipsi, diarrea, flatulenza, nausea/vomito. Tabella delle reazioni avverse I seguenti effetti indesiderati, identificati o sospetti, sono stati evidenziati durante le sperimentazioni cliniche con omeprazolo e dopo la commercializzazione. In nessun caso è stata stabilita una correlazione con la dose. Gli effetti indesiderati sotto elencati sono classificati in base alla frequenza e alla Classificazione Sistemica Organica (SOC). Le classi di frequenza sono definite in base alla seguente convenzione: molto comune (≥1/10), comune (da ≥1/100 a <1/10), non comune (da ≥1/1000 a <1/100), raro (da ≥1/10.000 a <1/1000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
SOC/frequenza | Effetti indesiderati |
Patologie del sistema emolinfopoietico | |
Raro | Leucopenia, trombocitopenia |
Molto raro | Agranulocitosi, pancitopenia |
Disturbi del sistema immunitario | |
Raro | Reazioni di ipersensibilità, per esempio febbre, angioedema e reazione/shock anafilattico |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | |
Raro | Iponatriemia |
Non nota | Ipomagnesiemia; grave ipomagnesiemia che può portare a ipocalcemia Ipomagnesiemia che può essere associata a ipokaliemia |
Disturbi psichiatrici | |
Non comune | Insonnia |
Raro | Agitazione, confusione, depressione |
Molto raro | Aggressività, allucinazioni |
Patologie del sistema nervoso | |
Comune | Cefalea |
Non comune | Capogiri, parestesia, sonnolenza |
Raro | Alterazioni del gusto |
Patologie dell’occhio | |
Raro | Visione offuscata |
Patologie dell’orecchio e del labirinto | |
Non comune | Vertigini |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | |
Raro | Broncospasmo |
Patologie gastrointestinali | |
Comune | Dolore addominale, stipsi, diarrea, flatulenza, nausea/vomito, polipi della ghiandola fundica (benigni) |
Raro | Secchezza della bocca, stomatite, candidosi gastrointestinale |
Non nota | Colite microscopica |
Patologie epatobiliari | |
Non comune | Aumento dei valori degli enzimi epatici |
Raro | Epatite con o senza ittero |
Molto raro | Insufficienza epatica, encefalopatia nei pazienti con epatopatia pre-esistente |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | |
Non comune | Dermatite, prurito, eruzione cutanea, orticaria |
Raro | Alopecia, fotosensibilità |
Molto raro | Eritema multiforme, sindrome di Steven-Johnson, necrolisi epidermica tossica (NET) |
Non nota | Lupus eritematoso cutaneo subacuto (vedere paragrafo 4.4) |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | |
Non comune | Frattura dell’anca, del polso o della colonna vertebrale |
Raro | Artralgia, mialgia |
Molto raro | Debolezza muscolare |
Patologie renali e urinarie | |
Raro | Nefrite interstiziale |
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | |
Molto raro | Ginecomastia |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | |
Non commune | Malessere, edema periferico |
Raro | Aumento della sudorazione |
Codice AIC
040880371
Data di pubblicazione
28-01-2023
Categorie farmaco
Farmaci per disturbi correlati all'acidita'
Sostanza
Produttore
Disclaimer
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