Omeprazolo aristo capsule rigide gastroresistenti – 10 mg capsule rigide gastroresistenti 14 capsule in blister alu/alu
OMEPRAZOLO ARISTO è indicato per: Adulti: • Trattamento delle ulcere duodenali.
- Indice di navigazione
- Principi attivi
- Eccipienti
- Indicazioni
- Controindicazioni
- Posologia
- Conservazione
- Avvertenze
- Interazioni
- In gravidanza
- Sovradosaggio
- Effetti indesiderati
- Codice AIC
 
Principi attivi
Composizione di Omeprazolo aristo capsule rigide gastroresistenti – 10 mg capsule rigide gastroresistenti 14 capsule in blister alu/alu - Che principio attivo ha Omeprazolo aristo capsule rigide gastroresistenti – 10 mg capsule rigide gastroresistenti 14 capsule in blister alu/alu?
OMEPRAZOLO ARISTO 10 mg: ogni capsula rigida gastroresistente contiene 10 mg di omeprazolo. OMEPRAZOLO ARISTO 20 mg: ogni capsula rigida gastroresistente contiene 20 mg di omeprazolo. OMEPRAZOLO ARISTO 40 mg: ogni capsula rigida gastroresistente contiene 40 mg di omeprazolo. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Eccipienti
Composizione di Omeprazolo aristo capsule rigide gastroresistenti – 10 mg capsule rigide gastroresistenti 14 capsule in blister alu/alu - Cosa contiene Omeprazolo aristo capsule rigide gastroresistenti – 10 mg capsule rigide gastroresistenti 14 capsule in blister alu/alu?
Sfere di zucchero (saccarosio e amido di mais), Carbossimetilamido sodico (Tipo A) Sodio laurilsolfato Povidone Fosfato trisodio dodecaidrato Ipromellosa acido metacrilico -etil acrilato Copolimero (1:1) Trietile citrato, Sodio idrossido Titanio diossido (E171) Talco Cappuccio della capsula Ossido di ferro rosso (E172) [solo 10 mg] Eritrosina (E127) Indigotina (E132) [solo 20 mg e 40 mg] Titanio diossido (E171) Acqua Gelatina Corpo della capsula Giallo di chinolina (E104) Eritrosina (E127) Titanio diossido (E171) Acqua Gelatina Inchiostro di stampa Gomma lacca Povidone Glicole propilenico Sodio idrossido Titanio diossido (E171)
Indicazioni
Indicazioni terapeutiche - Perchè si usa Omeprazolo aristo capsule rigide gastroresistenti – 10 mg capsule rigide gastroresistenti 14 capsule in blister alu/alu? A cosa serve?
OMEPRAZOLO ARISTO è indicato per: Adulti: • Trattamento delle ulcere duodenali. • Prevenzione delle recidive di ulcere duodenali. • Trattamento delle ulcere gastriche. • Prevenzione delle recidive di ulcere gastriche. • Eradicazione di Helicobacter pylori (H. pylori) nell’ulcera peptica, in associazione a terapia antibiotica appropriata. • Trattamento delle ulcere gastriche e duodenali associate all’assunzione di FANS. • Prevenzione delle ulcere gastriche e duodenali associate all’assunzione di FANS in pazienti a rischio. • Trattamento dell’esofagite da reflusso. • Gestione a lungo termine dei pazienti con esofagite da reflusso cicatrizzata. • Trattamento della malattia sintomatica da reflusso gastro-esofageo. • Trattamento della sindrome di Zollinger-Ellison. Uso pediatrico: Bambini di età superiore a 1 anno e con peso corporeo ≥ 10kg • Trattamento dell’esofagite da reflusso. • Trattamento sintomatico della pirosi e del rigurgito acido nella malattia da reflusso gastro-esofageo. Bambini di età superiore ai 4 anni ed adolescenti • Trattamento dell’ulcera duodenale causata da H. pylori, in associazione a terapia antibiotica.
Controndicazioni
Quando non deve essere usato Omeprazolo aristo capsule rigide gastroresistenti – 10 mg capsule rigide gastroresistenti 14 capsule in blister alu/alu?
Ipersensibilità al principio attivo, ai sostituti benzimidazolici o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Omeprazolo come altri inibitori di pompa protonica (IPP), non deve essere somministrato in concomitanza a nelfinavir (vedere paragrafo 4.5).
Posologia
Quantità e modalità di assunzione di Omeprazolo aristo capsule rigide gastroresistenti – 10 mg capsule rigide gastroresistenti 14 capsule in blister alu/alu - Come si assume Omeprazolo aristo capsule rigide gastroresistenti – 10 mg capsule rigide gastroresistenti 14 capsule in blister alu/alu?
Posologia negli adulti Trattamento dell’ulcera duodenale La dose raccomandata nei pazienti con ulcera duodenale attiva è Omeprazolo Aristo 20 mg una volta al giorno. Nella maggior parte dei pazienti la cicatrizzazione dell’ulcera si ottiene entro due settimane dall’inizio del trattamento. Nel caso di ulcere non completamente cicatrizzate durante il primo ciclo di trattamento, la cicatrizzazione si ottiene generalmente durante il trattamento prolungato per altre due settimane. Nei pazienti con ulcera duodenale scarsamente responsiva, si raccomanda la somministrazione di Omeprazolo Aristo 40 mg una volta al giorno, che consente generalmente di ottenere la cicatrizzazione in quattro settimane. Prevenzione delle recidive di ulcera duodenale Per la prevenzione delle recidive di ulcera duodenale in pazienti negativi per H. pylori o quando l’eradicazione di H. pylori non è possibile, la dose raccomandata è Omeprazolo Aristo 20 mg una volta al giorno. In alcuni pazienti può essere sufficiente una dose di 10 mg. In caso di insuccesso terapeutico, la dose può essere aumentata a 40 mg. Trattamento dell’ulcera gastrica La dose raccomandata è Omeprazolo Aristo 20 mg una volta al giorno. Nella maggior parte dei pazienti la cicatrizzazione si ottiene entro quattro settimane dall’inizio del trattamento. Nel caso di ulcere non completamente guarite dopo il primo ciclo di trattamento, la cicatrizzazione si ottiene generalmente durante il trattamento prolungato per altre quattro settimane. Nei pazienti con ulcera gastrica scarsamente responsiva, si raccomanda la somministrazione di Omeprazolo Aristo 40 mg una volta al giorno, che consente generalmente di ottenere la cicatrizzazione in otto settimane. Prevenzione delle recidive nei pazienti con ulcera gastrica Per la prevenzione delle recidive nei pazienti con ulcera gastrica scarsamente responsiva, la dose raccomandata è Omeprazolo Aristo 20 mg una volta al giorno. Se necessario, si può aumentare la dose ricorrendo ad Omeprazolo Aristo 40 mg una volta al giorno. Eradicazione di H. pylori nell’ulcera peptica Per l’eradicazione dell’ H. pylori, la selezione degli antibiotici deve essere basata sulla tolleranza individuale al farmaco del paziente e la terapia deve essere intrapresa in funzione dei pattern di resistenza locali, regionali, nazionali e delle linee guida per il trattamento. • Omeprazolo Aristo 20 mg + claritromicina 500 mg + amoxicillina 1.000 mg, ognuno due volte al giorno per una settimana, o • Omeprazolo Aristo 20 mg + claritromicina 250 mg (in alternativa 500 mg) + metronidazolo 400 mg (o 500 mg o tinidazolo 500 mg), ognuno due volte al giorno per una settimana, o • Omeprazolo Aristo 40 mg una volta al giorno con amoxicillina 500 mg e metronidazolo 400 mg (o 500 mg o tinidazolo 500 mg), entrambi tre volte al giorno per una settimana. Per ciascuno dei regimi terapeutici, se il paziente dovesse risultare ancora positivo per H. pylori la terapia può essere ripetuta. Trattamento delle ulcere gastriche e duodenali associate all’assunzione di FANS Per il trattamento delle ulcere gastriche e duodenali associate all’assunzione di FANS, la dose raccomandata è Omeprazolo Aristo 20 mg una volta al giorno. Nella maggior parte dei pazienti la cicatrizzazione si ottiene entro quattro settimane dall’inizio del trattamento. Nei pazienti non completamente guariti dopo il primo ciclo di trattamento, la cicatrizzazione si ottiene generalmente prolungando il trattamento per altre quattro settimane. Prevenzione delle ulcere gastriche e duodenali associate all’assunzione di FANS in pazienti a rischio Per la prevenzione delle ulcere gastriche o duodenali associate all’assunzione di FANS in pazienti a rischio (età> 60, anamnesi di ulcere gastriche e duodenali, anamnesi di sanguinamento gastrointestinale del tratto superiore) la dose raccomandata è Omeprazolo Aristo 20 mg una volta al giorno. Trattamento dell’esofagite da reflusso La dose raccomandata è Omeprazolo Aristo 20 mg una volta al giorno. Nella maggior parte dei pazienti la cicatrizzazione si raggiunge entro quattro settimane dall’inizio del trattamento. Nel caso di ulcere non completamente cicatrizzate dopo il primo ciclo di trattamento, la cicatrizzazione si ottiene generalmente prolungando il trattamento per altre quattro settimane. Nei pazienti con esofagite grave, si raccomanda la somministrazione di Omeprazolo Aristo 40 mg una volta al giorno, per ottenere la cicatrizzazione generalmente in otto settimane. Gestione a lungo termine dei pazienti con esofagite da reflusso cicatrizzata Per la gestione a lungo termine dei pazienti con esofagite da reflusso cicatrizzata, la dose raccomandata è Omeprazolo Aristo 10 mg una volta al giorno. Se necessario, si può aumentare la dose ricorrendo ad Omeprazolo Aristo 20-40 mg una volta al giorno. Trattamento della malattia da reflusso gastro-esofageo sintomatica La dose raccomandata è Omeprazolo Aristo 20 mg al giorno. I pazienti possono rispondere adeguatamente alla dose di 10 mg al giorno, pertanto deve essere preso in considerazione un adattamento individuale della dose. Se non viene raggiunto il controllo sintomatico dopo quattro settimane di trattamento con Omeprazolo Aristo 20 mg al giorno, si consiglia di procedere ad ulteriori indagini. Trattamento della sindrome di Zollinger-Ellison Nei pazienti con sindrome di Zollinger-Ellison il dosaggio deve essere adattato individualmente e il trattamento proseguito fino a quando clinicamente indicato. La dose iniziale raccomandata è Omeprazolo Aristo 60 mg al giorno. Tutti i pazienti con malattia grave, che avevano risposto scarsamente alle altre terapie, hanno mantenuto un controllo efficace e in più del 90% dei pazienti il controllo è stato mantenuto con dosi di Omeprazolo Aristo tra 20 mg e 120 mg/die. Dosaggi giornalieri superiori a 80 mg, devono essere suddivisi in due somministrazioni giornaliere. Popolazione pediatrica Bambini di età superiore a 1 anno e con peso corporeo ≥ 10 kg Trattamento dell’esofagite da reflusso Trattamento sintomatico della pirosi e del rigurgito acido nella malattia da reflusso gastro-esofageo Le dosi raccomandate sono le seguenti:
Età | Peso | Posologia |
≥ 1 anno di età | 10 - 20 kg | 10 mg una volta al giorno. La dose può essere aumentata a 20 mg una volta al giorno, se necessario |
≥ 2 anni di età | ≥ 20 kg | 20 mg una volta al giorno. La dose può essere aumentata a 40 mg una volta al giorno, se necessario |
Peso | Posologia |
15 - 30 kg | Associazione con due antibiotici: OMEPRAZOLO ARISTO 10 mg, amoxicillina 25 mg/kg peso corporeo e claritromicina 7,5 mg/kg peso corporeo, si somministrano tutti contemporaneamente due volte al giorno per una settimana |
31 - 40 kg | Associazione con due antibiotici: OMEPRAZOLO ARISTO 20 mg, amoxicillina 750 mg e claritromicina 7,5 mg/kg peso corporeo, si somministrano tutti due volte al giorno per una settimana |
> 40 kg | Associazione con due antibiotici: OMEPRAZOLO ARISTO 20 mg, amoxicillina 1 g e claritromicina 500 mg, si somministrano tutti due volte al giorno per una settimana |
Conservazione
Come si conserva Omeprazolo aristo capsule rigide gastroresistenti – 10 mg capsule rigide gastroresistenti 14 capsule in blister alu/alu?
Conservare a temperatura inferiore a 30°C. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall’umidità.
Avvertenze
Su Omeprazolo aristo capsule rigide gastroresistenti – 10 mg capsule rigide gastroresistenti 14 capsule in blister alu/alu è importante sapere che:
In presenza di alcuni sintomi d’allarme (es. significativa perdita di peso non intenzionale, vomito ricorrente, disfagia, ematemesi o melena) e quando si sospetta o è confermata la presenza di un’ulcera gastrica, la natura maligna dell’ulcera deve essere esclusa in quanto la risposta sintomatica alla terapia potrebbe ritardare una corretta diagnosi. La co-somministrazione di atazanavir e inibitori di pompa protonica non è raccomandata (vedere paragrafo 4.5). Se l’associazione di atazanavir e inibitore di pompa protonica è giudicata inevitabile, si raccomanda un attento monitoraggio clinico (ad es. carica virale) in associazione a un aumento della dose di atazanavir a 400 mg con 100 mg di ritonavir; la dose di omeprazolo non deve superare i 20 mg. Omeprazolo, così come tutti i medicinali acido-soppressivi, può ridurre l’assorbimento della vitamina B12 (cianocobalamina) a causa di ipo- o acloridria. Questo deve essere tenuto in considerazione in pazienti con ridotte riserve o fattori di rischio per ridotto assorbimento di vitamina B12 in caso di terapie a lungo termine. Omeprazolo è un inibitore del CYP2C19. All’inizio o alla fine del trattamento con omeprazolo deve essere considerata la potenziale interazione con farmaci metabolizzati dal CYP2C19. È stata osservata un’interazione tra clopidogrel e omeprazolo (vedere paragrafo 4.5). La rilevanza clinica di questa interazione è incerta. A titolo precauzionale, deve essere scoraggiato l’uso concomitante di clopidogrel e omeprazolo. Interferenza con esami di laboratorio Un livello aumentato di Cromogranina A (CgA) può interferire con gli esami diagnostici per tumori neuroendocrini. Per evitare tale interferenza, il trattamento con Omeprazolo Aristo deve essere sospeso per almeno 5 giorni prima delle misurazioni della CgA (vedere paragrafo 5.1). Se i livelli di CgA e di gastrina sono tornati entro il range di riferimento dopo la misurazione iniziale, occorre ripetere le misurazioni 14 giorni dopo l’interruzione del trattamento con inibitore della pompa protonica. Alcuni bambini affetti da patologie croniche possono necessitare di un trattamento a lungo termine sebbene non sia raccomandato.Il trattamento con inibitori di pompa protonica può causare un leggero aumento del rischio di infezioni gastrointestinali da Salmonella e Campylobacter (vedere paragrafo 5.1). Come in tutti i trattamenti a lungo termine, specialmente se la durata del trattamento è superiore a 1 anno, i pazienti devono essere tenuti sotto regolare controllo. Gli inibitori di pompa protonica, specialmente se utilizzati a dosaggi elevati e per periodi prolungati (> 1 anno), potrebbero causare un lieve aumento di rischio di fratture dell'anca, del polso e della colonna vertebrale, soprattutto in pazienti anziani o in presenza di altri fattori di rischio conosciuti. Studi osservazionali suggeriscono che gli inibitori di pompa protonica potrebbero aumentare il rischio complessivo di frattura dal 10% al 40%. Tale aumento potrebbe essere in parte dovuto ad altri fattori di rischio. l pazienti a rischio di osteoporosi devono ricevere le cure in base alle attuali linee guida di pratica clinica e devono assumere un'adeguata quantità di vitamina D e calcio. Ipomagnesiemia E' stato osservato che gli inibitori di pompa protonica (IPP) come omeprazolo possono causare grave ipomagnesiemia in pazienti in trattamento da almeno tre mesi e in molti casi da un anno. Gravi sintomi di ipomagnesiemia includono stanchezza, tetania, delirio, convulsioni, vertigini e aritmia ventricolare. Essi inizialmente si possono manifestare in modo insidioso ed essere trascurati. L'ipomagnesiemia, nella maggior parte dei pazienti, migliora dopo l'assunzione di magnesio e la sospensione dell'inibitore di pompa protonica. Gli operatori sanitari devono considerare l'eventuale misurazione dei livelli di magnesio prima di iniziare il trattamento con PPI e periodicamente durante il trattamento nei pazienti in terapia per un periodo prolungato o in terapia con digossina o medicinali che possono causare ipomagnesiemia (ad esempio diuretici). Questo medicinale contiene saccarosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, da malassorbimento di glucosio-galattosio, o da insufficienza di sucrasi isomaltasi, non devono assumere questo medicinale. Lupus eritematoso cutaneo subacuto (LECS) Gli inibitori della pompa protonica sono associati a casi estremamente infrequenti di LECS. In presenza di lesioni, soprattutto sulle parti cutanee esposte ai raggi solari, e se accompagnate da artralgia, il paziente deve rivolgersi immediatamente al medico e l’operatore sanitario deve valutare l’opportunità di interrompere il trattamento con Omeprazolo Aristo. La comparsa di LECS in seguito a un trattamento con un inibitore della pompa protonica può accrescere il rischio di insorgenza di LECS con altri inibitori della pompa protonica.
Interazioni
Quali medicinali o alimenti possono interagire con Omeprazolo aristo capsule rigide gastroresistenti – 10 mg capsule rigide gastroresistenti 14 capsule in blister alu/alu?
Influenza di omeprazolo sulla farmacocinetica di altri principi attivi Principi attivi con assorbimento dipendente dal pH L’assorbimento di principi attivi dipendente dal pH gastrico può essere aumentato o ridotto dalla diminuita acidità intragastrica durante il trattamento con omeprazolo. Nelfinavir, atazanavir I livelli plasmatici di nelfinavir e atazanavir diminuiscono in caso di co-somministrazione di omeprazolo. La somministrazione concomitante di omeprazolo e nelfinavir è controindicata (vedere paragrafo 4.3). La cosomministrazione di omeprazolo (40 mg una volta al giorno) ha ridotto l’esposizione media di nelfinavir di circa il 40% e ha ridotto l’esposizione media del metabolita farmacologicamente attivo M8 di circa il 7590%. L’interazione può anche coinvolgere l’inibizione del CYP2C19. La somministrazione concomitante di omeprazolo e atazanavir non è raccomandata (vedere paragrafo 4.4). La co-somministrazione di omeprazolo (40 mg una volta al giorno) e atazanavir 300 mg/ritonavir 100 mg in volontari sani ha determinato una riduzione del 75% dell’esposizione di atazanavir. L’aumento della dose di atazanavir a 400 mg non ha compensato l’impatto di omeprazolo sull’esposizione di atazanavir. La cosomministrazione di omeprazolo (20 mg una volta al giorno) e atazanavir 400 mg/ritonavir 100 mg in volontari sani ha determinato una riduzione di circa il 30% dell’esposizione di atazanavir rispetto ad atazanavir 300 mg/ritonavir 100 mg una volta al giorno. Digossina Il trattamento concomitante con omeprazolo (20 mg/die) e digossina in soggetti sani ha portato ad un aumento del 10% della biodiponibilità della digossina. La tossicità della digossina è stata raramente riportata. Tuttavia si raccomanda cautela nell’utilizzo di alti dosaggi di omeprazolo in pazienti anziani. Pertanto il monitoraggio terapeutico della digossina dovrebbe essere aumentato. Clopidogrel In uno studio clinico cross-over, clopidogrel (dose di carico 300 mg seguita da 75 mg/die) è stato somministrato per 5 giorni in monoterapia e con omeprazolo (80 mg somministrati insieme a clopidogrel). L’esposizione al metabolita attivo di clopidogrel è diminuita del 46% (giorno 1) e del 42% (giorno 5) quando clopidogrel e omeprazolo sono stati co-somministrati. Quando clopidogrel e omeprazolo sono stati cosomministrati si è avuta una diminuzione del 47% (24 ore) e del 30% (giorno 5) dell’inibizione media dell’aggregazione piastrinica (IPA). In un altro studio è stato dimostrato che la somministrazione di clopidiogrel e omeprazolo in tempi differenti non previene la loro interazione, che sembra guidata dall’azione inibitrice di omeprazolo sul CYP2C19. Sono stati riportati dati inconsistenti, provenienti da studi osservazionali e clinici, sulle implicazioni cliniche di questa interazione farmacocinetica/farmacodinamica in termini di eventi cardiovascolari maggiori. Altri principi attivi L’assorbimento di posaconazolo, erlotinib, ketoconazolo e itraconazolo è significativamente ridotto e pertanto l’efficacia clinica può essere compromessa. L’uso concomitante di posaconazolo ed erlotinib deve essere evitato. Principi attivi metabolizzati dal CYP2C19 Omeprazolo è un moderato inibitore del suo principale enzima metabolizzante, il CYP2C19. Pertanto, il metabolismo di principi attivi concomitanti metabolizzati anch’essi dal CYP2C19, può essere diminuito e l’esposizione a queste sostanze a livello sistemico aumentata. Esempi di tali farmaci sono R-warfarin e altri antagonisti della vitamina K, cilostazolo, diazepam e fenitoina. Cilostazolo Omeprazolo, somministrato alla dose di 40 mg in volontari sani in uno studio cross-over, ha aumentato la Cmax e l’AUC di cilostazolo rispettivamente del 18% e del 26% e di uno dei suoi metaboliti attivi rispettivamente del 29% e del 69%. Fenitoina Si raccomanda un monitoraggio della concentrazione plasmatica di fenitoina durante le prime due settimane dopo l’inizio del trattamento con omeprazolo e, se si rende necessario un aggiustamento della dose di fenitoina, si raccomanda il monitoraggio e un ulteriore aggiustamento della dose quando si termina il trattamento con omeprazolo. Meccanismo sconosciuto Saquinavir La somministrazione concomitante di omeprazolo e saquinavir/ritonavir ha determinato un aumento dei livelli plasmatici di saquinavir fino a circa il 70% con una buona tollerabilità in pazienti HIV-positivi. Tacrolimus È stato riportato che la somministrazione concomitante di omeprazolo aumenta i livelli sierici di tacrolimus. È necessario aumentare il monitoraggio delle concentrazioni di tacrolimus e della funzionalità renale (clearance della creatinina) e, se necessario, il dosaggio di tacrolimus deve essere aggiustato. Influenza di altri principi attivi sulla farmacocinetica di omeprazolo Inibitori del CYP2C19 e/o CYP3A4 Poichè omeprazolo è metabolizzato dal CYP2C19 e dal CYP3A4, i principi attivi inibitori del CYP2C19 o del CYP3A4 (come claritromicina e voriconazolo) possono aumentare i livelli sierici di omeprazolo, diminuendone la velocità di metabolizzazione. La co-somministrazione di voriconazolo determina un’esposizione più che raddoppiata ad omeprazolo. Poiché la somministrazione di dosi elevate di omeprazolo è stata ben tollerata, non è generalmente necessario alcun aggiustamento della dose di omeprazolo. Tuttavia, l’aggiustamento della dose deve essere preso in considerazione nei pazienti con grave compromissione della funzionalità epatica e nel caso di trattamento a lungo termine. Induttori del CYP2C19 e/o CYP3A4 Principi attivi induttori del CYP2C19 o del CYP3A4 o di entrambi (come rifampicina ed erba di S. Giovanni, iperico) possono determinare una diminuzione dei livelli sierici di omeprazolo, aumentandone la velocità di metabolizzazione.
In gravidanza
Se è in corso una gravidanza, se sospetta o sta pianificando una gravidanza, o se sta allattando con latte materno chiedere consiglio al medico prima di prendereOmeprazolo aristo capsule rigide gastroresistenti – 10 mg capsule rigide gastroresistenti 14 capsule in blister alu/alu?
I risultati di tre studi epidemiologici prospettici (più di 1000 esiti di pazienti esposti) indicano assenza di effetti indesiderati di omeprazolo sulla gravidanza o sulla salute del feto/neonato. Omeprazolo può essere usato durante la gravidanza. Omeprazolo è escreto nel latte materno ma è improbabile che possa avere effetti sul lattante quando somministrato in dosi terapeutiche.
Sovradosaggio
Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Omeprazolo aristo capsule rigide gastroresistenti – 10 mg capsule rigide gastroresistenti 14 capsule in blister alu/alu?
Sono disponibili informazioni limitate relative al sovradosaggio con omeprazolo nell’uomo. In letteratura vengono riportate dosi sino a 560 mg e sono stati occasionalmente segnalati casi di dosi orali singole sino a 2400 mg di omeprazolo (120 volte la dose clinica abitualmente raccomandata). Sono stati segnalati nausea, vomito, capogiri, dolori addominali, diarrea e cefalea. In casi singoli sono stati osservati anche apatia, depressione e confusione. I sintomi descritti sono stati transitori e non è stata riportata alcuna grave conseguenza. Con l’aumentare delle dosi la velocità di eliminazione non è cambiata (cinetica di primo ordine). Il trattamento, se necessario, è sintomatico.
Effetti indesiderati
Quali sono gli effetti collaterali di Omeprazolo aristo capsule rigide gastroresistenti – 10 mg capsule rigide gastroresistenti 14 capsule in blister alu/alu? - Come tutti i medicinali, Omeprazolo aristo capsule rigide gastroresistenti – 10 mg capsule rigide gastroresistenti 14 capsule in blister alu/alu può causare effetti collaterali, sebbene non tutte le persone li manifestino.
Gli effetti indesiderati più comuni (1-10% dei pazienti) sono cefalea, dolore addominale, stipsi, diarrea, flatulenza, nausea/vomito. Le seguenti reazioni avverse, identificate o sospette, sono state evidenziate durante le sperimentazioni cliniche con omeprazolo e dopo la commercializzazione. In nessun caso è stata stabilita una correlazione con la dose di farmaco somministrata. Gli effetti indesiderati sono classificati in base alla frequenza e al Sistema di Classificazione per Organo (SOC). Le classi di frequenza sono definite in base alla seguente convenzione: Molto comune (≥1/10) Comune (da ≥1/100 a <1/10) Non comune (da ≥1/1.000 a <1/100) Raro (da ≥1/10.000 a <1/1.000) Molto raro (<1/10.000) Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Comune | Non comune | Raro | Molto raro | Non nota | |
Patologie del sistema emolinfopoietico | leucopenia, trombocitopenia | pancitopenia, agranulocitosi | |||
Disturbi del sistema immunitario | Reazioni di ipersensibilità, ad es. febbre, angioedema e reazione/shock anafilattico | ||||
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Iponatriemia | Ipomagnesiemia (vedere paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego) | |||
Disturbi psichiatrici | insonnia | agitazione, confusione, depressione | aggressività, allucinazioni | ||
Patologie del sistema nervoso | cefalea | capogiri, parestesia, sonnolenza | alterazioni del gusto | ||
Patologie dell’occhio | visione offuscata | ||||
Patologie dell’orecchio e del labirinto | vertigini | ||||
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | broncospasmo | ||||
Patologie gastrointestinali | diarrea, stipsi, dolore addominale, nausea/vomito e flatulenza. polipi della ghiandola fundica (benigni) | secchezza delle fauci, stomatite, candidosi gastrointestinale | |||
Patologie epatobiliari | innalzamento dei valori degli enzimi epatici | epatite con o senza ittero | insufficienza epatica, encefalopatia nei pazienti con epatopatia pre-esistente | ||
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | dermatite, prurito, eruzione cutanea, orticaria | alopecia, fotosensibilizzazione | eritema multiforme, sindrome di StevensJohnson, necrolisi epidermica tossica (TEN) | Lupus eritematoso cutaneo subacuto (vedere il paragrafo 4.4.) | |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | frattura dell’anca, del polso o della colonna vertebrale (vedere paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego) | artralgia, mialgia | debolezza muscolare | ||
Patologie renali e urinarie | nefrite interstiziale | ||||
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | ginecomastia | ||||
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | malessere, edema periferico | aumento della sudorazione |
Codice AIC
042548014
Data di pubblicazione
28-01-2023
Categorie farmaco
Farmaci per disturbi correlati all'acidita'
Sostanza
Produttore
Disclaimer
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