Olanzapina aurobindo compresse – 2,5 mg compresse 28 compresse in blister pvc/pa/al/pvc-al
Adulti Olanzapina è indicata per il trattamento della schizofrenia.
- Indice di navigazione
- Principi attivi
- Eccipienti
- Indicazioni
- Controindicazioni
- Posologia
- Conservazione
- Avvertenze
- Interazioni
- In gravidanza
- Sovradosaggio
- Effetti indesiderati
- Codice AIC
 
Principi attivi
Composizione di Olanzapina aurobindo compresse – 2,5 mg compresse 28 compresse in blister pvc/pa/al/pvc-al - Che principio attivo ha Olanzapina aurobindo compresse – 2,5 mg compresse 28 compresse in blister pvc/pa/al/pvc-al?
Ogni compressa contiene 2,5 mg di olanzapina. Eccipiente con effetti noti: 45,25 mg di lattosio monoidrato. Ogni compressa contiene 5 mg di olanzapina. Eccipiente con effetti noti: 90,50 mg di lattosio monoidrato. Ogni compressa contiene 7,5 mg di olanzapina. Eccipiente con effetti noti: 135,75 mg di lattosio monoidrato. Ogni compressa contiene 10 mg di olanzapina. Eccipiente con effetti noti: 181,00 mg di lattosio monoidrato. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Eccipienti
Composizione di Olanzapina aurobindo compresse – 2,5 mg compresse 28 compresse in blister pvc/pa/al/pvc-al - Cosa contiene Olanzapina aurobindo compresse – 2,5 mg compresse 28 compresse in blister pvc/pa/al/pvc-al?
Lattosio monoidrato Crospovidone (Tipo B) Idrossipropilcellulosa (basso grado di viscosità) Magnesio stearato
Indicazioni
Indicazioni terapeutiche - Perchè si usa Olanzapina aurobindo compresse – 2,5 mg compresse 28 compresse in blister pvc/pa/al/pvc-al? A cosa serve?
Adulti Olanzapina è indicata per il trattamento della schizofrenia. Olanzapina è efficace nel mantenimento del miglioramento clinico durante il proseguimento della terapia nei pazienti che hanno mostrato una risposta iniziale al trattamento. Olanzapina è indicata per il trattamento degli episodi maniacali da moderati a gravi. Olanzapina è indicata per la prevenzione della recidiva in pazienti con disturbo bipolare che hanno risposto al trattamento con olanzapina per gli episodi maniacali (vedere paragrafo 5.1).
Controndicazioni
Quando non deve essere usato Olanzapina aurobindo compresse – 2,5 mg compresse 28 compresse in blister pvc/pa/al/pvc-al?
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Pazienti con rischio noto di glaucoma ad angolo chiuso.
Posologia
Quantità e modalità di assunzione di Olanzapina aurobindo compresse – 2,5 mg compresse 28 compresse in blister pvc/pa/al/pvc-al - Come si assume Olanzapina aurobindo compresse – 2,5 mg compresse 28 compresse in blister pvc/pa/al/pvc-al?
Adulti Schizofrenia: la dose iniziale raccomandata per olanzapina è di 10 mg/die. Episodi maniacali: la dose iniziale è di 15 mg in singola dose giornaliera in monoterapia oppure di 10 mg al giorno in terapia di associazione (vedere paragrafo 5.1). Prevenzione della recidiva nel disturbo bipolare: la dose iniziale raccomandata è di 10 mg/die. Per i pazienti che assumono olanzapina per il trattamento degli episodi maniacali, continuare la terapia per prevenire la recidiva alla stessa dose. In caso di un nuovo episodio maniacale, depressivo o misto, il trattamento con olanzapina deve essere continuato (con l’ottimizzazione della dose se necessario), con una terapia supplementare per il trattamento dei sintomi dell’umore, come indicato clinicamente. Durante il trattamento per la schizofrenia, gli episodi maniacali e la prevenzione della recidiva nel disturbo bipolare, la dose giornaliera può essere successivamente aggiustata sulla base della condizione clinica individuale all’interno dell’intervallo 5-20 mg/die. Un aumento a una dose superiore alla dose iniziale raccomandata è consigliato solo dopo appropriata rivalutazione clinica e generalmente deve avvenire ad intervalli di non meno di 24 ore. Olanzapina può essere somministrata con o senza cibo, poiché il suo assorbimento non è influenzato dal cibo. Quando si interrompe la terapia con olanzapina si deve considerare la riduzione graduale della dose. Popolazioni speciali Anziani Una dose iniziale inferiore (5 mg/die) non è indicata di routine ma deve essere considerata per i soggetti al di sopra dei 65 anni e quando giustificato da fattori clinici (vedere anche paragrafo 4.4). Compromissione della funzione renale e/o epatica Per questi pazienti deve essere considerata una dose iniziale più bassa (5 mg). In caso di insufficienza epatica moderata (cirrosi, classe Child-Pugh A o B), la dose iniziale deve essere di 5 mg e deve essere aumentata solo con cautela. Fumatori Di routine, la dose iniziale e l’intervallo di dose non devono essere modificati per i non fumatori rispetto ai fumatori. Il metabolismo di olanzapina può essere accelerato dal fumo. Si raccomanda un monitoraggio clinico e, se necessario, può essere considerato un aumento del dosaggio di olanzapina (vedere paragrafo 4.5). Quando è presente più di un fattore che può causare un rallentamento del metabolismo (sesso femminile, età avanzata, non fumatore), si deve tenere in considerazione la riduzione della dose iniziale. In questi pazienti l’aumento progressivo della dose, se indicato, deve essere prudente (vedere paragrafi 4.5 e 5.2). Popolazione pediatrica L’uso di olanzapina non è raccomandato nei bambini e negli adolescenti al di sotto dei 18 anni di età a causa della mancanza di dati sulla sicurezza e sull’efficacia. Negli studi a breve termine in pazienti adolescenti sono stati riferiti un maggiore aumento di peso, e alterazioni dei lipidi e della prolattina maggiori rispetto a quelli osservati nei pazienti adulti (vedere paragrafi 4.4, 4.8, 5.1 e 5.2).
Conservazione
Come si conserva Olanzapina aurobindo compresse – 2,5 mg compresse 28 compresse in blister pvc/pa/al/pvc-al?
Conservare a temperatura inferiore a 25 °C.
Avvertenze
Su Olanzapina aurobindo compresse – 2,5 mg compresse 28 compresse in blister pvc/pa/al/pvc-al è importante sapere che:
Durante il trattamento antipsicotico, il miglioramento della condizione clinica del paziente può richiedere da numerosi giorni ad alcune settimane. Durante questo periodo i pazienti devono essere attentamente monitorati. Psicosi e/o disturbi comportamentali correlati a demenza Olanzapina non è raccomandata per un uso nei pazienti con psicosi e/o disturbi comportamentali correlati a demenza a causa di un aumento della mortalità e del rischio di eventi avversi cerebrovascolari. In studi clinici controllati con placebo (6-12 settimane) in pazienti anziani (età media 78 anni) con psicosi e/o disturbi del comportamento correlati a demenza, l’incidenza di morte nel gruppo di pazienti trattati con olanzapina è aumentato di 2 volte rispetto ai pazienti trattati con placebo (3,5% vs. 1,5% rispettivamente). La maggiore incidenza di morte non è risultata associata alla dose di olanzapina (dose media giornaliera 4,4 mg) o alla durata del trattamento. I fattori di rischio che possono predisporre questa popolazione di pazienti ad aumentata mortalità includono età >65 anni, disfagia, sedazione, malnutrizione e disidratazione, malattie polmonari (ad es. polmonite, con o senza aspirazione) o uso concomitante di benzodiazepine. Tuttavia l’incidenza di morte è stata più elevata nei pazienti trattati con olanzapina rispetto a quelli trattati con placebo, indipendentemente dai fattori di rischio. Negli stessi studi clinici, sono stati riferiti eventi avversi cerebrovascolari (EACV, ad es. ictus, attacco ischemico transitorio), inclusi casi fatali. Gli eventi avversi cerebrovascolari sono aumentati di 3 volte nei pazienti trattati con olanzapina rispetto ai pazienti trattati con placebo (1,3% vs. 0,4% rispettivamente). Tutti i pazienti trattati con olanzapina e con placebo che hanno manifestato un evento cerebrovascolare avevano fattori di rischio precedenti. Un’età al di sopra dei 75 anni e demenza di tipo vascolare/misto sono stati identificati come fattori di rischio per gli eventi avversi cerebrovascolari in associazione con il trattamento con olanzapina. L’efficacia di olanzapina non è stata stabilita in questi studi. Malattia di Parkinson L’uso di olanzapina non è raccomandato nel trattamento della psicosi indotta da agonisti della dopamina in pazienti con malattia di Parkinson. Negli studi clinici, sono stati segnalati, molto comunemente e più frequentemente rispetto al placebo, casi di peggioramento della sintomatologia parkinsoniana e delle allucinazioni (vedere anche paragrafo 4.8), e l’olanzapina non è stata più efficace del placebo nel trattamento dei sintomi psicotici. In questi studi clinici, era richiesto che in fase iniziale i pazienti fossero mantenuti stabili con la più bassa dose efficace di medicinali anti-Parkinson (agonisti della dopamina) e che questo trattamento anti-Parkinson rimanesse lo stesso per medicinali e dosaggi impiegati per tutta la durata dello studio. Olanzapina era somministrata inizialmente alla dose di 2,5 mg/die e con un aumento graduale della dose fino a un massimo di 15 mg/die sulla base del giudizio dello sperimentatore. Sindrome maligna da neurolettici (SMN) La SMN è una condizione potenzialmente pericolosa per la vita associata alla terapia antipsicotica. Sono stati segnalati rari casi di SMN anche in associazione con olanzapina. Le manifestazioni cliniche di SMN includono iperpiressia, rigidità muscolare, stato mentale alterato e segni di instabilità autonomica (polso o pressione sanguigna irregolare, tachicardia, diaforesi e aritmia cardiaca). Segni aggiuntivi possono includere un aumento della creatinfosfochinasi, mioglobinuria (rabdomiolisi) e insufficienza renale acuta. Se un paziente sviluppa segni e sintomi indicativi di SMN o presenta una inspiegabile febbre elevata senza altre manifestazioni cliniche della SMN, tutti i medicinali antipsicotici, inclusa olanzapina, devono essere interrotti. Iperglicemia e diabete Non comunemente sono stati segnalati casi di iperglicemia e/o sviluppo o esacerbazione del diabete, occasionalmente associati a chetoacidosi o coma, inclusi alcuni casi fatali (vedere paragrafo 4.8). In alcuni casi, è stato riferito un precedente aumento di peso che può essere un fattore predisponente. Si consiglia un appropriato monitoraggio clinico in accordo con le linee guida utilizzate per gli antipsicotici, ad esempio la misurazione della glicemia al basale, dopo 12 settimane dall’inizio del trattamento con olanzapina e, successivamente, annualmente. I pazienti trattati con medicinali antipsicotici, inclusa olanzapina, devono essere tenuti sotto osservazione per verificare l’insorgenza di segni e sintomi di iperglicemia (quali polidipsia, poliuria, polifagia e debolezza) e i pazienti con diabete mellito o con fattori di rischio per lo sviluppo del diabete mellito devono essere monitorati regolarmente per un possibile peggioramento del controllo glicemico. Il peso deve essere monitorato regolarmente, ad esempio al basale, dopo 4,8,12 settimane dall’inizio del trattamento con olanzapina e, successivamente, ogni tre mesi. Alterazione dei lipidi In studi clinici controllati con placebo, nei pazienti trattati con olanzapina sono state osservate alterazioni indesiderate nei lipidi (vedere paragrafo 4.8). Le alterazioni devono essere gestite in maniera clinicamente appropriata, in particolare nei pazienti dislipidemici e nei pazienti con fattori di rischio per lo sviluppo di disturbi lipidici. Nei pazienti trattati con qualsiasi medicinale antipsicotico, inclusa olanzapina, i livelli lipidici devono essere monitorati regolarmente in accordo con le linee guida utilizzate per gli antipsicotici ad esempio al basale, dopo 12 settimane dall’inizio del trattamento con olanzapina e successivamente, ogni 5 anni. Attività anticolinergica Anche se l’olanzapina ha dimostrato attività anticolinergica in vitro, l’esperienza durante gli studi clinici ha rivelato una bassa incidenza di eventi ad essa correlati. Tuttavia, poiché l’esperienza clinica con olanzapina in pazienti con malattia concomitante è limitata, si consiglia cautela nella prescrizione di olanzapina in pazienti con ipertrofia prostatica, ileo paralitico e condizioni correlate. Funzionalità epatica Sono stati comunemente osservati aumenti transitori, asintomatici delle aminotransferasi epatiche, ALT, AST, soprattutto all’inizio del trattamento. Si consigliano cautela e controlli periodici in pazienti con ALT e/o AST elevati, in pazienti con segni e sintomi di compromissione epatica, in pazienti con condizioni precedenti associate a riserva funzionale epatica limitata e in pazienti in trattamento con medicinali potenzialmente epatotossici. Nei casi in cui sia stata diagnosticata epatite (inclusa lesione epatica epatocellulare, colestatica o mista), il trattamento con olanzapina deve essere interrotto. Neutropenia Si consiglia cautela nei pazienti con leucopenia e/o neutropenia per qualunque causa, in pazienti che ricevono medicinali che notoriamente causano neutropenia, in pazienti con un’anamnesi di depressione/tossicità del midollo osseo farmaco-indotta, in pazienti con depressione del midollo osseo causata da malattia concomitante, radioterapia o chemioterapia, e in pazienti con condizioni ipereosinofiliche associate o con malattia mieloproliferativa. Neutropenia è stata comunemente segnalata quando olanzapina e valproato sono stati utilizzati in concomitanza (vedere paragrafo 4.8). Sospensione del trattamento Raramente sono stati segnalati sintomi acuti, quali sudorazione, insonnia, tremore, ansia, nausea o vomito ((≥0,01%, <0,1%) quando olanzapina viene sospeso bruscamente. Intervallo QT Negli studi clinici, prolungamenti clinicamente significati dell’intervallo QTc (correzione QT Fridericia [QTcF] ≥ 500 millisecondi [msec] in ogni momento dopo il basale nei pazienti con basale pari a QTcF <500 msec) sono stati non comuni (da 0,1% a 1%) nei pazienti trattati con olanzapina, senza differenze significative associate a eventi cardiaci rispetto al placebo. Tuttavia, si consiglia cautela quando olanzapina viene prescritta con medicinali che notoriamente causano un aumento dell’intervallo QTc, soprattutto nei pazienti anziani, nei pazienti con sindrome congenita del prolungamento QT, insufficienza cardiaca congestizia, ipertrofia cardiaca, ipocaliemia o ipomagnesemia. Tromboembolismo L’associazione temporale del trattamento di olanzapina e tromboembolismo venoso (VTE) non è stata riportata comunemente (> 0.1% e < 1%). Non è stata stabilita una relazione causale tra l’insorgenza del tromboembolismo venoso e il trattamento con olanzapina. Tuttavia, poiché i pazienti con schizofrenia spesso presentano fattori di rischio acquisiti per tromboembolismo venoso, devono essere identificati tutti i possibili fattori di rischio per il VTE come ad es. l’immobilizzazione del paziente e devono essere prese misure di prevenzione. Attività generale sul SNC Considerati gli effetti primari di olanzapina sul SNC, si raccomanda cautela quando viene assunta in associazione con altri medicinali che agiscono a livello centrale e con alcool. Poiché l’olanzapina dimostra di possedere in vitro un’attività dopamino-antagonista, questo medicinale può antagonizzare gli effetti degli agonisti diretti e indiretti della dopamina. Convulsioni Olanzapina deve essere utilizzata con cautela in pazienti con un’anamnesi di convulsioni o soggetti a fattori che possono ridurre la soglia epilettica. Non comunemente sono state segnalate convulsioni in pazienti quando venivano trattati con olanzapina. Nella maggioranza di questi casi, è stata riferita un’anamnesi di crisi epilettiche o di fattori di rischio ad esse associati. Discinesia tardiva In studi di comparazione di durata fino a un anno, l’olanzapina è stata associata ad una minor incidenza statisticamente significativa di discinesia tardiva derivante dal trattamento. Tuttavia il rischio di discinesia tardiva aumenta con l’esposizione a lungo termine; pertanto, se compaiono segni o sintomi di discinesia tardiva in un paziente trattato con olanzapina, si deve prendere in considerazione la riduzione della dose o l’interruzione del trattamento. Questi sintomi possono temporaneamente peggiorare o persino insorgere dopo l’interruzione del trattamento. Ipotensione posturale Negli studi clinici su olanzapina è stata frequentemente osservata ipotensione posturale nei pazienti anziani. Si raccomanda di controllare la pressione sanguigna periodicamente nei pazienti al di sopra dei 65 anni. Morte cardiaca improvvisa Nelle segnalazioni post-marketing è stato riferito l’evento di morte cardiaca improvvisa nei pazienti in trattamento con olanzapina. In uno studio osservazionale retrospettivo di coorte, il rischio di presunta morte cardiaca improvvisa in pazienti trattati con olanzapina è stato circa due volte quello riscontrato in pazienti che non usavano antipsicotici. Nello studio, il rischio con olanzapina è stato paragonabile al rischio valutato in un’analisi che raggruppava gli antipsicotici atipici. Popolazione pediatrica L’uso di olanzapina non è indicato nel trattamento di bambini e adolescenti. Studi in pazienti di età compresa tra i 13 e i 17 anni hanno mostrato diverse reazioni avverse, inclusi aumento di peso, alterazioni nei parametri metabolici e aumenti nei livelli di prolattina (vedere paragrafi 4.8 e 5.1). Lattosio Olanzapina Aurobindo compresse contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit totale di lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
Interazioni
Quali medicinali o alimenti possono interagire con Olanzapina aurobindo compresse – 2,5 mg compresse 28 compresse in blister pvc/pa/al/pvc-al?
Gli studi di interazione sono stati condotti solo negli adulti. Potenziali interazione che influenzano olanzapina Poiché l’olanzapina è metabolizzata dal CYP1A2, le sostanze che possono specificamente indurre o inibire questo isoenzima possono influenzare la farmacocinetica di olanzapina. Induzione del CYP1A2 Il metabolismo di olanzapina può essere indotto dal fumo e dalla carbamazepina, che possono portare a concentrazioni ridotte di olanzapina. Sono stati osservati solo aumenti da lievi a moderati nella clearance di olanzapina. È probabile che le conseguenze cliniche siano limitate, ma si raccomanda il monitoraggio clinico e se necessario può essere preso in considerazione un aumento della dose di olanzapina (vedere paragrafo 4.2). Inibizione del CYP1A2 La fluvoxamina, un inibitore specifico di CYP1A2, ha dimostrato di inibire in maniera significativa il metabolismo di olanzapina. L’aumento medio della Cmax di olanzapina in seguito a somministrazione di fluvoxamina era del 54% nelle donne non fumatrici e del 77% negli uomini fumatori. L’aumento medio dell’AUC di olanzapina era rispettivamente del 52% e 108%. Una dose iniziale inferiore deve essere considerata in pazienti in trattamento con fluvoxamina o altri inibitori di CYP1A2, quali ciprofloxacina. Una riduzione della dose di olanzapina deve essere presa in considerazione se viene iniziato il trattamento con un inibitore di CYP1A2. Ridotta biodisponibilità Il carbone attivo riduce la biodisponibilità di olanzapina orale del 50-60% e deve essere preso almeno due ore prima o dopo olanzapina. Fluoxetina (un inibitore di CYP2D6), singole dosi di antiacidi (alluminio, magnesio) o cimetidina non influenzano in maniera significativa la farmacocinetica di olanzapina. Potenziali effetti di olanzapina su altri medicinali Olanzapina può antagonizzare gli effetti degli agonisti diretti o indiretti della dopamina. In vitro olanzapina non inibisce i principali isoenzimi di CYP450 (ad es. 1A2, 2D6, 2C9, 2C19, 3A4). Perciò non sono previste particolari interazioni, come verificate in studi in vivo, nei quali non è stata rilevata alcuna inibizione del metabolismo dei seguenti principi attivi: antidepressivi triciclici (metabolizzati principalmente da CYP2D6), warfarin (CYP2C9), teofillina (CYP1A2) o diazepam (CYP3A4 e 2C19). Olanzapina non ha mostrato interazioni quando somministrato in concomitanza con litio o biperidene. Il monitoraggio terapeutico dei livelli plasmatici di valproato non ha indicato la necessità di un aggiustamento di dose di valproato dopo l’introduzione del trattamento concomitante con olanzapina. Attività generale sul SNC Si consiglia cautela in pazienti che consumano alcool o in trattamento con medicinali che possono causare depressione del sistema nervoso centrale. L’uso concomitante di olanzapina con medicinali anti-Parkinson in pazienti con malattia di Parkinson e demenza non è raccomandato (vedere paragrafo 4.4). Intervallo QTc Si deve usare cautela quando olanzapina viene somministrata in concomitanza con medicinali che notoriamente aumentano l’intervallo QTc (vedere paragrafo 4.4).
In gravidanza
Se è in corso una gravidanza, se sospetta o sta pianificando una gravidanza, o se sta allattando con latte materno chiedere consiglio al medico prima di prendereOlanzapina aurobindo compresse – 2,5 mg compresse 28 compresse in blister pvc/pa/al/pvc-al?
Gravidanza Non sono disponibili studi adeguati e ben controllati su donne in gravidanza. Le pazienti devono essere consigliate di avvertire il proprio medico se entrano in gravidanza o se stanno pianificando una gravidanza durante il trattamento con olanzapina. Ciò nonostante, poiché l’esperienza sull’uomo è limitata, olanzapina deve essere usata in gravidanza solo se il potenziale beneficio giustifica il potenziale rischio al feto. I neonati esposti agli antipsicotici (inclusa olanzapina) durante il terzo trimestre di gravidanza sono a rischio di effetti indesiderati inclusi sintomi extrapiramidali e/o da astinenza che possono variare per gravità e durata dopo la nascita. Sono stati riferiti casi di agitazione, ipertonia, ipotonia, tremore, sonnolenza, stress respiratorio o disturbo della nutrizione. Pertanto i neonati devono essere attentamente monitorati. Allattamento In uno studio effettuato su donne sane durante il periodo di allattamento al seno, l’olanzapina è stata escreta nel latte materno. L’esposizione media del neonato (mg/kg) allo stato stazionario è stata stimata essere dell’1,8% della dose materna di olanzapina (mg/kg). Le madri devono essere avvertite di non allattare al seno se stanno prendendo olanzapina. Fertilità Gli effetti sulla fertilità sono sconosciuti (vedere paragrafo 5.3 per le informazioni di preclinica).
Sovradosaggio
Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Olanzapina aurobindo compresse – 2,5 mg compresse 28 compresse in blister pvc/pa/al/pvc-al?
Segni e sintomi Sintomi molto comuni di sovradosaggio (incidenza >10%) includono tachicardia, agitazione/aggressività, disartria, numerosi sintomi extrapiramidali e ridotti livelli di coscienza che variano dalla sedazione al coma. Altre conseguenze del sovradosaggio significative dal punto di vista medico includono delirio, convulsioni, coma, possibile sindrome maligna da neurolettici, depressione respiratoria, aspirazione, ipertensione o ipotensione, aritmie cardiache (<2% dei casi di sovradosaggio) e arresto cardiopolmonare. Esiti fatali sono stati riferiti in sovradosaggi acuti a dosi basse, come con 450 mg, ma sono stati riferiti anche casi di sopravvivenza in seguito a sovradosaggio acuto di circa 2 g di olanzapina orale. Trattamento Non esiste un antidoto specifico per olanzapina. Non è raccomandata l’induzione dell’emesi. Possono essere utilizzate le procedure standard per il trattamento del sovradosaggio (ad es. lavanda gastrica, somministrazione di carbone attivo). È stato dimostrato che la somministrazione concomitante di carbone attivo riduce la biodisponibilità orale di olanzapina del 50-60%. Devono essere effettuati trattamento sintomatico e monitoraggio delle funzioni vitali secondo il quadro clinico, inclusi il trattamento dell’ipotensione e del collasso circolatorio e il supporto della funzione respiratoria. Non usare epinefrina, dopamina o altri agenti simpaticomimetici con attività beta-agonista, poiché la beta-stimolazione può peggiorare l’ipotensione. È necessario il monitoraggio cardiovascolare per rilevare eventuali aritmie. La stretta supervisione medica e il monitoraggio devono continuare fino alla guarigione del paziente.
Effetti indesiderati
Quali sono gli effetti collaterali di Olanzapina aurobindo compresse – 2,5 mg compresse 28 compresse in blister pvc/pa/al/pvc-al? - Come tutti i medicinali, Olanzapina aurobindo compresse – 2,5 mg compresse 28 compresse in blister pvc/pa/al/pvc-al può causare effetti collaterali, sebbene non tutte le persone li manifestino.
Riassunto del profilo di sicurezza Adulti Le reazioni avverse segnalate più frequentemente (osservate in ≥ 1% dei pazienti) associate all’uso di olanzapina negli studi clinici sono state sonnolenza, aumento di peso, eosinofilia, elevati livelli di prolattina, colesterolo, glucosio e trigliceridi (vedere paragrafo 4.4), glicosuria, aumento dell’appetito, capogiro, acatisia, parkinsonismo, leucopenia, neutropenia (vedere paragrafo 4.4), discinesia, ipotensione ortostatica, effetti anticolinergici, aumenti transitori e asintomatici delle aminotransferasi epatiche (vedere paragrafo 4.4), eruzione cutanea, astenia, affaticamento, piressia, artralgia, fosfatasi alcalina aumentata, gammaglutammiltransferasi elevati, acido urico elevato, creatin fosfochinasi elevata ed edema. Tabella delle reazioni avverse La seguente tabella elenca le reazioni avverse e gli esami di laboratorio osservati nelle segnalazioni spontanee e negli studi clinici. All’interno di ciascun gruppo di frequenza, le reazioni avverse vengono presentate in ordine decrescente di gravità. I termini che indicano la frequenza sono definiti come segue: Molto comune (≥1/10), Comune (≥1/100, <1/10), Non comune (≥1/1.000, <1/100), Raro (≥1/10.000, <1/1.000), Molto raro (<1/10.000), Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Molto comune | Comune | Non comune | Raro | Non nota |
Disturbi del sistema emolinfopoietico | ||||
Eosinofilia, Leucopenia10, Neutropenia10, | Trombocitopenia11 | |||
Disturbi del sistema immunitario | ||||
Ipersensibilità11 | ||||
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | ||||
Aumento di peso¹ | Livelli elevati di colesterolo2,3, Livelli elevati di glucosio4, Livelli elevati di trigliceridi2,5, Glicosuria, Aumento dell’appetito | Sviluppo o esacerbazione del diabete occasionalmente associato a chetoacidosi o coma, inclusi alcuni casi fatali (vedere paragrafo 4.4)11 | Ipotermia12 | |
Patologie del sistema nervoso | ||||
Sonnolenza | Capogiro, Acatisia6, Parkinsonismo6, Discinesia6 | Convulsioni in cui nella maggior parte dei casi venivano segnalati un’anamnesi di crisi epilettiche o la presenza di fattori di rischio per la comparsa di crisi epilettiche11, Distonia (inclusa oculorotazione)11, Discinesia tardiva11, Amnesia9, Disartria, Balbuzie11, Sindrome delle gambe senza riposo11 | Sindrome maligna da neurolettici (vedere paragrafo 4.4)12, Sintomi da astinenza7,12 | |
Patologie cardiache | ||||
Bradicardia, Prolungamento dell’intervallo QTc (vedere paragrafo 4.4) | Tachicardia, ventricolare /fibrillazione, morte improvvisa (vedere paragrafo 4.4)11 | |||
Patologie vascolari | ||||
Ipotensione ortostatica10 | Tromboembolismo (inclusa embolia polmonare e trombosi venosa profonda) (vedere paragrafo 4.2) | |||
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | ||||
Epistassi9 | ||||
Patologie gastrointestinali | ||||
Effetti anticolinergici lievi e transitori, inclusa costipazione e bocca secca | Distensione addominale9, Ipersecrezione salivare11 | Pancreatiti11 | ||
Patologie epatobiliari | ||||
Aumenti transitori e asintomatici delle aminotransferasi epatiche (ALT, AST), in particolare all’inizio del trattamento (vedere paragrafo 4.4) | Epatite (incluso danno epatocellulare, colestatico o misto)11 | |||
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | ||||
Eruzione cutanea | Reazione di fotosensibilità, Alopecia | Reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS) | ||
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | ||||
Artralgia9 | Rabdomiolisi11 | |||
Patologie renali e urinarie | ||||
Incontinenza urinaria, Ritenzione urinaria, Difficoltà iniziale alla minzione11 | ||||
Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali | ||||
Sindrome da astinenza neonatale (vedere paragrafo 4.6) | ||||
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | ||||
Disfunzione erettile negli uomini, Diminuzione della libido nei maschi e nelle femmine | Amenorrea, Aumento del seno, Galattorrea nelle femmine, Ginecomastia/aumento del seno nei maschi | Priapismo12 | ||
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | ||||
Astenia, Affaticamento, Edema, Piressia10 | ||||
Esami diagnostici | ||||
Livelli plasmatici di prolattina elevati | Aumento della fosfatasi alcalina10, Alti livelli di creatina fosfochinasi11, Gamma-glutammiltransferasi elevate10, Acido urico elevato10 | Aumento della bilirubina totale |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione |
Molto comune: Aumento di peso13, aumentati livelli di trigliceridi14, aumento dell’appetito. |
Comune: Aumentati livelli di colesterolo15. |
Patologie del sistema nervoso |
Molto comune: Sedazione (incluse: ipersonnia, letargia, sonnolenza). |
Patologie gastrointestinali |
Comune: Bocca secca. |
Patologie epatobiliari |
Molto comune: Aumenti delle aminotransferasi epatiche (ALT/AST; vedere paragrafo 4.4). |
Esami diagnostici |
Molto comune: Ridotta bilirubina totale, aumento delle GGT, livelli aumentati di prolattina plasmatica16. |
Codice AIC
040429033
Data di pubblicazione
28-01-2023
Categorie farmaco
Sostanza
Produttore
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Fonte dei dati
Farmadati Italia - Sito internet: https://www.farmadati.it/
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