Muskidol polvere e solvente per soluzione iniettabile – 500 mg/2,5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare e ev 6 flaconcini polvere + 6 fiale solventi da 2,5 ml
Trattamento sintomatico degli episodi dolorosi acuti in corso di: - affezioni infiammatorie dell'apparato muscolo-scheletrico; - affezioni neoplastiche; - sindromi dolorose post-traumatiche; - sindromi dolorose post-operatorie.
- Indice di navigazione
- Principi attivi
- Eccipienti
- Indicazioni
- Controindicazioni
- Posologia
- Conservazione
- Avvertenze
- Interazioni
- In gravidanza
- Sovradosaggio
- Effetti indesiderati
- Codice AIC
 
Principi attivi
Composizione di Muskidol polvere e solvente per soluzione iniettabile – 500 mg/2,5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare e ev 6 flaconcini polvere + 6 fiale solventi da 2,5 ml - Che principio attivo ha Muskidol polvere e solvente per soluzione iniettabile – 500 mg/2,5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare e ev 6 flaconcini polvere + 6 fiale solventi da 2,5 ml?
MUSKIDOL 500 mg/2,5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile Un flaconcino di polvere sterile contiene 0,9 g di acetilsalicilato di lisina (pari a 0,5 g di acido acetilsalicilico). MUSKIDOL 1 g/5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile Un flaconcino di polvere sterile contiene 1,8 g di acetilsalicilato di lisina (pari a 1 g di acido acetilsalicilico). Per l’elenco completo degli eccipienti vedere paragrafo 6.1.
Eccipienti
Composizione di Muskidol polvere e solvente per soluzione iniettabile – 500 mg/2,5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare e ev 6 flaconcini polvere + 6 fiale solventi da 2,5 ml - Cosa contiene Muskidol polvere e solvente per soluzione iniettabile – 500 mg/2,5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare e ev 6 flaconcini polvere + 6 fiale solventi da 2,5 ml?
Una fiala di solvente contiene acqua per preparazioni iniettabili.
Indicazioni
Indicazioni terapeutiche - Perchè si usa Muskidol polvere e solvente per soluzione iniettabile – 500 mg/2,5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare e ev 6 flaconcini polvere + 6 fiale solventi da 2,5 ml? A cosa serve?
Trattamento sintomatico degli episodi dolorosi acuti in corso di: - affezioni infiammatorie dell'apparato muscolo-scheletrico; - affezioni neoplastiche; - sindromi dolorose post-traumatiche; - sindromi dolorose post-operatorie.
Controndicazioni
Quando non deve essere usato Muskidol polvere e solvente per soluzione iniettabile – 500 mg/2,5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare e ev 6 flaconcini polvere + 6 fiale solventi da 2,5 ml?
• Ipersensibilità al principio attivo, ad altri farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) (cross-reattività) o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. • Anamnesi di asma o polipi nasali associati ad asma indotti o aggravati da somministrazione di acetilsalicilati o sostanze con attività simile, specialmente farmaci antinfiammatori non steroidei • Terzo trimestre di gravidanza (oltre le 24 settimane di gestazione) (vedere paragrafo 4.6) • Ulcera gastroduodenale attiva, cronica o ricorrente, anamnesi di emorragia gastrica o perforazione dopo trattamento con acido acetilsalicilico o altri FANS. • Qualsiasi malattia emorragica costituzionale o acquisita • Rischio emorragico • Insufficienza epatica grave • Insufficienza renale grave (ClCr < 30 ml/min) • Insufficienza cardiaca grave, non controllata • Co-somministrazione di metotrexato utilizzato a dosi > 15 mg/settimana con acido acetilsalicilico a dosi antinfiammatorie (≥ 1g per dose e/o ≥ 3g die), o a dosi analgesiche o antipiretiche (≥ 500mg per dose e/o < 3g die) (vedere paragrafo 4.5) • Co-somministrazione di anticoagulanti orali con acido acetilsalicilico usato a dosi antinfiammatorie (≥ 1g per dose e/o ≥ 3g die), o a dosi analgesiche o antipiretiche (≥ 500mg per dose e/o < 3g die) in pazienti con una storia di ulcere gastro-duodenali (vedere paragrafo 4.5). • Pazienti con mastocitosi preesistente, nei quali l’utilizzo di acido acetilsalicilico può indurre gravi reazioni di ipersensibilità (che comprendono shock circolatorio con vampate di calore, ipotensione, tachicardia e vomito). L’uso di questo medicinale è controindicato nei bambini e nei ragazzi di età inferiore a sedici anni. Ipersensibilità ai salicilati. Il medicinale è controindicato in corso di terapia diuretica intensiva, diatesi emorragica, in corso di trattamenti con anticoagulanti in quanto ne sinergizza l'azione.
Posologia
Quantità e modalità di assunzione di Muskidol polvere e solvente per soluzione iniettabile – 500 mg/2,5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare e ev 6 flaconcini polvere + 6 fiale solventi da 2,5 ml - Come si assume Muskidol polvere e solvente per soluzione iniettabile – 500 mg/2,5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare e ev 6 flaconcini polvere + 6 fiale solventi da 2,5 ml?
Nell'adulto da 1 a 4 flaconi al giorno, o secondo il giudizio del medico, per via endovenosa o intramuscolare. In presenza di accessi dolorosi particolarmente intensi, è consigliabile iniettare contemporaneamente due flaconi (MUSKIDOL g 0,9) per via endovenosa. Il prodotto può essere diluito in soluzione fisiologica, glucosata, isoelettrica, destrano, soluzioni di Ringer e Darrow e somministrato per fleboclisi. Il dosaggio giornaliero può essere aumentato secondo il giudizio del medico. Nella preanestesia e nelle premedicazioni nel corso di esami endoscopici ed arteriografici il prodotto può essere associato ad atropina (un flacone di MUSKIDOL 1 g/5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile oppure due flaconi di MUSKIDOL 500 mg/2,5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile e 1/4 di mg di atropina iniettati contemporaneamente per via endovenosa). Nel trattamento di pazienti anziani la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovrà valutare una eventuale riduzione dei dosaggi sopraindicati.
Conservazione
Come si conserva Muskidol polvere e solvente per soluzione iniettabile – 500 mg/2,5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare e ev 6 flaconcini polvere + 6 fiale solventi da 2,5 ml?
Non conservare a temperatura superiore a 25°C.
Avvertenze
Su Muskidol polvere e solvente per soluzione iniettabile – 500 mg/2,5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare e ev 6 flaconcini polvere + 6 fiale solventi da 2,5 ml è importante sapere che:
Questo medicinale non deve essere utilizzato nei bambini e nei ragazzi di età inferiore a 16 anni (vedere paragrafo 4.3).I soggetti di età superiore ai 70 anni, soprattutto in presenza di terapie concomitanti, devono usare questo medicinale solo dopo aver consultato un medico. Se durante il trattamento compaiono vomito prolungato e profonda sonnolenza interrompere la somministrazione. L'impiego pre-operatorio può ostacolare l'emostasi intraoperatoria. Per la interazione con il metabolismo dell'acido arachidonico, il medicinale può determinare in asmatici e soggetti predisposti, crisi di broncospasmo ed eventualmente shock ed altri fenomeni allergici. Questo prodotto interferisce con la sintesi delle prostaglandine e di loro importanti intermedi, che sono partecipi di funzioni fisiologiche. Il medicinale, pertanto, richiede particolari precauzioni o se ne impone l'esclusione dall'uso allorché nel paziente siano presenti le seguenti condizioni: stati di ipoperfusione del rene, malattie renali, insufficienza cardiaca. Utilizzare con prudenza nei pazienti con insufficienza epatica lieve e moderata. Questo medicinale non può essere considerato un semplice antidolorifico e richiede di essere impiegato sotto lo stretto controllo del medico. Inoltre, superato l'episodio doloroso acuto, è prudente passare all'impiego di preparazioni per uso non parenterale che, pur offrendo qualitativamente gli stessi effetti indesiderati, sono meno inclini ad indurre reazioni gravi. L'eventuale impiego del medicinale per un prolungato periodo di trattamento è consentito solo negli ospedali e case di cura. Le iniezioni devono essere eseguite secondo rigorose norme di sterilizzazione e asepsi. • Non associare altri farmaci contenenti acido acetilsalicilico per non superare la dose giornaliera raccomandata. In caso di co-somministrazione con altri medicinali, al fine di evitare qualsiasi rischio di sovradosaggio, verificare che l'acido acetilsalicilico sia assente dalla composizione degli altri medicinali. • È stata osservata sindrome di Reye, una malattia molto rara e pericolosa per la vita, in bambini e adolescenti con segni di infezione virale (in particolare varicella ed episodi simil-influenzali) che assumevano acido acetilsalicilico. Di conseguenza, l’acido acetilsalicilico deve essere somministrato a bambini e adolescenti in queste condizioni seguendo le avvertenze mediche, quando altri trattamenti hanno fallito. In caso di vomito persistente, disturbi della coscienza o comportamento anomalo, il trattamento con acido acetilsalicilico deve essere interrotto. • Nei bambini di età inferiore a 1 mese, la somministrazione di acido acetilsalicilico è giustificata solo in situazioni specifiche e su prescrizione medica. • In caso di somministrazione a lungo termine di analgesici a dosi elevate, l'insorgenza di mal di testa non deve essere trattata con dosi più alte. • L'uso regolare di analgesici, in particolare la combinazione di analgesici, può condurre a persistenti lesioni renali, con rischio di insufficienza renale. • Il monitoraggio del trattamento deve essere rafforzato nei seguenti casi: - nei pazienti affetti da deficit di G6PD, l’acido acetilsalicilico deve essere somministrato sotto attento controllo medico a causa del rischio di emolisi (vedere paragrafi 4.8); - nei pazienti con storia di ulcera gastrica o duodenale, o sanguinamento gastrointestinale, o gastrite; - nei pazienti con insufficienza renale lieve o moderata (nell’insufficienza renale grave il farmaco è controindicato) (vedere paragrafo 4.3); - nei pazienti con insufficienza epatica lieve o moderata (nell’insufficienza epatica grave il farmaco è controindicato (vedere paragrafo 4.3); - nei pazienti con asma: il verificarsi di un attacco d'asma, in alcuni pazienti, può essere collegato ad una allergia ai farmaci antinfiammatori non steroidei o all’acido acetilsalicilico, in questo caso, questo medicinale è controindicato (vedere paragrafo 4.3); - nei pazienti con metrorragia o menorragia (rischio di aumentare il volume e la durata dei periodi mestruali). • Sanguinamento o ulcere / perforazioni gastrointestinali possono verificarsi in qualsiasi momento durante il trattamento, senza necessariamente la presenza di segni recenti o di una storia nel paziente. Il rischio relativo aumenta con la dose, nei soggetti anziani, nei soggetti con un basso peso corporeo, nei pazienti con precedenti di ulcera gastrointestinale in particolare se complicata da emorragia o perforazione e nei pazienti in trattamento con anticoagulanti o inibitori dell'aggregazione piastrinica (vedere paragrafo 4.5). In caso di sanguinamento gastrointestinale, il trattamento deve essere sospeso immediatamente. • In pazienti che ricevono in concomitanza nicorandil e FANS, inclusi acido acetilsalicilico, vi è un aumento del rischio di gravi complicanze quali ulcera, perforazione ed emorragia gastrointestinali. Pertanto occorre prestare cautela in caso di assunzione contemporanea di acido acetilsalicilico o FANS e nicorandil (vedere paragrafo 4.5). • In considerazione dell'effetto inibitorio dell'acido acetilsalicilico sull'aggregazione piastrinica, che si verifica anche a dosi molto basse e che persiste per diversi giorni, il paziente deve essere avvertito del rischio di emorragia in caso di intervento chirurgico, anche di carattere minore (es. estrazione dei denti). L’interruzione del trattamento prima dell’intervento deve essere determinata caso per caso. • A dosi analgesiche o antipiretiche, l’acido acetilsalicilico inibisce l'escrezione di acido urico aumentandone la concentrazione sierica; alle dosi usate in reumatologia (dosi antinfiammatorie), l'acido acetilsalicilico ha un effetto uricosurico. • A dosi elevate utilizzate in reumatologia (dosi antinfiammatorie), i pazienti devono essere monitorati per la possibile insorgenza di sintomi di sovradosaggio. In caso di ronzio nelle orecchie, difficoltà uditiva o vertigini e capogiri, le modalità di trattamento devono essere rivalutate. Nei bambini, si raccomanda di monitorare per salicilismo, specialmente all'inizio del trattamento. • L'uso di questo medicinale non è raccomandato durante l'allattamento (vedere paragrafo 4.6). • Ci sono evidenze che il farmaco, inibendo la sintesi di ciclo-ossigenasi/ prostaglandine, possa causare una riduzione della fertilità femminile attraverso un effetto sull’ovulazione. Questo effetto è reversibile alla sospensione del farmaco (vedere paragrafo 4.6). • L'alcool può aumentare il rischio di danno gastrointestinale e prolungare il tempo di sanguinamento quando assunto insieme ad acido acetilsalicilico. Pertanto, le bevande alcoliche devono essere consumate con cautela dai pazienti durante l’assunzione di acido acetilsalicilico e nelle 36 ore successive. • Il trattamento concomitante con levotiroxina e salicilati deve essere evitato. I salicilati possono inibire il legame degli ormoni tiroidei alle proteine di trasporto e quindi portare ad un temporaneo aumento iniziale degli ormoni tiroidei liberi, seguito da una riduzione complessiva del livello di ormoni tiroidei. Pertanto, se levotiroxina e salicilati vengono assunti in concomitanza, è necessario monitorare i livelli degli ormoni tiroidei (vedere paragrafo 4.5). • Nei pazienti che ricevono il vaccino contro la varicella l’uso di acido acetilsalicilico deve essere evitato per le 6 settimane successive alla vaccinazione (vedere paragrafo 4.5).
Interazioni
Quali medicinali o alimenti possono interagire con Muskidol polvere e solvente per soluzione iniettabile – 500 mg/2,5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare e ev 6 flaconcini polvere + 6 fiale solventi da 2,5 ml?
Diverse sostanze sono coinvolte nelle interazioni a causa delle loro proprietà di inibire l’aggregazione piastrinica: Abciximab, acido acetilsalicilico, clopidogrel, epoprostenolo, eptifibatide, iloprost e iloprost trometamolo, ticlopidina e tirofiban. L'uso di differenti inibitori dell'aggregazione piastrinica aumenta il rischio di sanguinamento, così come la loro combinazione con eparina o molecole affini, anticoagulanti orali o con altri trombolitici, e questa possibilità deve essere presa in considerazione, mantenendo un regolare monitoraggio clinico. Combinazioni controindicate (vedere paragrafo 4.3): • Metotrexato a dosi> 15 mg / settimana: a dosi antinfiammatorie (≥ 1g per dose e/o ≥ 3g die) o a dosi analgesiche o antipiretiche di acido acetilsalicilico (≥ 500mg per dose e/o <3g die): aumentata tossicità del metotrexato, in particolare tossicità ematologica (a causa della riduzione della clearance renale di metotrexato da parte dell’acido acetilsalicilico). • Anticoagulanti orali: a dosi antinfiammatorie (≥1g per dose e/o ≥ 3g die) o a dosi analgesiche o antipiretiche di acido acetilsalicilico (≥ 500mg per dose e/o < 3g die) nei pazienti con storia di ulcera gastro-duodenale: aumentato rischio di emorragia. Associazioni non raccomandate: • Anticoagulanti: - anticoagulanti orali a dosi analgesiche o antipiretiche di acido acetilsalicilico (≥ 500mg per dose e/o <3 g die) nei pazienti senza storia di ulcera gastroduodenale: aumentato rischio di emorragia. In caso di associazione è necessario valutare il tempo di sanguinamento. - anticoagulanti orali a dosi di acido acetilsalicilico utilizzato per l'inibizione dell'aggregazione piastrinica e nei pazienti con storia di ulcera gastro-duodenale: aumentato rischio di emorragia. - eparine a basso peso molecolare (e molecole affini) e eparine non frazionate a dosi terapeutiche in pazienti anziani (≥ 65 anni), indipendentemente dalla dose di eparina, e per le dosi antinfiammatorie di acido acetilsalicilico (≥ 1g per dose e/o ≥ 3g die) o per dosi analgesiche o antipiretiche di acido acetilsalicilico (≥ 500mg per dose e/o < 3g die): aumento del rischio di emorragia (inibizione dell’aggregazione piastrinica e lesione della mucosa gastroduodenale da parte dell’acido acetilsalicilico). Deve essere somministrato un altro medicinale antiinfiammatorio o un altro analgesico o antipiretico. • Altri farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), a dosi anti-infiammatorie (≥ 1g per dose e/o ≥ 3g die) o a dosi analgesiche o antipiretiche (≥ 500mg per dose e/o < 3g die) di acido acetilsalicilico: aumento del rischio di ulcere ed emorragie gastrointestinali. • Levotiroxina: i salicilati, in particolare a dosi superiori a 2,0 g/die, possono inibire il legame degli ormoni tiroidei alle proteine di trasporto e quindi portare ad un iniziale aumento transitorio degli ormoni tiroidei liberi, seguito da una diminuzione complessiva dei livelli di ormoni tiroidei totali. Pertanto, i livelli degli ormoni tiroidei devono essere monitorati (vedere paragrafo 4.4). • Vaccino contro la varicella: si raccomanda di non somministrare salicilati ai pazienti che hanno ricevuto la vaccinazione contro la varicella per un periodo di sei settimane dopo la vaccinazione. Casi di sindrome di Reye si sono verificati a seguito dell'uso di salicilati durante l’infezione di varicella. • Clopidogrel (oltre alle indicazioni approvate per questa combinazione nei pazienti con sindrome coronarica acuta): aumento del rischio di emorragia. Se la co-somministrazione non può essere evitata, il monitoraggio clinico è raccomandato. • Uricosurici (benzbromarone, probenecid): la somministrazione concomitante di acido acetilsalicilico e uricosurici oltre alla riduzione dell'effetto uricosurico porta ad una diminuzione dell’escrezione di acido acetilsalicilico e ad un suo aumento dei livelli plasmatici. • Ticlopidina: aumento del rischio di emorragia. Se la co-somministrazione non può essere evitata, il monitoraggio clinico è raccomandato. • Glucocorticoidi (tranne la terapia sostitutiva con idrocortisone) per dosi antinfiammatorie dell'acido acetilsalicilico (≥ 1g per dose e/o ≥ 3g die): aumentato rischio di emorragia. • Pemetrexed: la somministrazione concomitante di FANS e pemetrexed può ridurre la clearance di pemetrexed. Usare cautela quando l’acido acetilsalicilico (a dosi antinfiammatorie) e pemetrexed vengono co-somministrati in pazienti con insufficienza renale lieve o moderata (clearance della creatinina tra 45 ml/min e 80 ml/min). La tossicità di pemetrexed deve essere monitorata. • Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (citalopram, escitalopram,fluoxetina, fluvoxamina, paroxetina, sertralina): se somministrati simultaneamente aumenta in generale il rischio di emorragia e in particolare l’emorragia del tratto digestivo superiore. Quindi, se possibile l’uso concomitante deve essere evitato. Associazioni che richiedono precauzioni per l'uso: • Diuretici, inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE inibitori) e antagonisti del recettore dell'angiotensina II a dosi antinfiammatorie (≥ 1g per dose e/o ≥ 3g die) o dosi analgesiche e antipiretiche (≥ 500mg per dose e/o <3g die) di acido acetilsalicilico: insufficienza renale acuta si può verificare in pazienti disidratati a causa della ridotta velocità di filtrazione glomerulare secondaria alla diminuzione della sintesi delle prostaglandine renali. Inoltre può verificarsi la riduzione dell’effetto antipertensivo. Assicurarsi che il paziente sia idratato e che la funzionalità renale sia controllata all'inizio del trattamento. • Metotrexato a dosaggi ≤ 15 mg / settimana a dosi antinfiammatorie (≥ 1g per dose e/o ≥ 3g die) o a dosi analgesiche o antipiretiche (≥ 500mg per dose e/o <3 g die) di acido acetilsalicilico: aumento della tossicità del metotrexato, in particolare la tossicità ematologica (a causa della riduzione della clearance renale di metotrexato da parte dell’acido acetilsalicilico). La conta delle cellule ematiche deve essere controllata settimanalmente durante le prime settimane di somministrazione concomitante. Occorre un attento monitoraggio nei pazienti con insufficienza renale (anche lieve), così come nei pazienti anziani. • Metotrexato a dosi > 15 mg a dosi di acido acetilsalicilico utilizzato per l'inibizione dell'aggregazione piastrinica: aumento della tossicità del metotrexato, in particolare tossicità ematologica (a causa della riduzione della clearance renale di metotrexato da parte dell’acido acetilsalicilico). La conta delle cellule ematiche deve essere controllata settimanalmente durante le prime settimane di co-somministrazione. Occorre un attento monitoraggio nei pazienti con insufficienza renale (anche lieve), così come nei pazienti anziani. • Clopidogrel (nelle indicazioni approvate per questa combinazione nei pazienti con sindrome coronarica acuta): aumento del rischio di emorragia. Il monitoraggio clinico è raccomandato. • Topici gastrointestinali, antiacidi e adsorbenti: diminuzione dell’assorbimento gastrointestinale di acido acetilsalicilico. Si raccomanda di somministrare i topici gastrointestinali e gli antiacidi almeno a 2 ore di distanza dall’acido acetilsalicilico, se possibile. • Eparine a basso peso molecolare (e molecole affini) e eparine non frazionate, a dosi preventive in pazienti al di sotto dei 65 anni di età: la co-somministrazione di farmaci che agiscono a diversi livelli di emostasi aumenta il rischio di emorragia. Pertanto, nei pazienti con meno di 65 anni di età, la cosomministrazione di eparine a dosi preventive (o molecole affini), e di acido acetilsalicilico, a prescindere dalla dose, deve essere valutata, mantenendo il monitoraggio clinico e il monitoraggio di laboratorio, quando necessario. • Eparine a basso peso molecolare (e molecole affini) e eparine non frazionate a dosi terapeutiche o in pazienti anziani (≥ 65 anni), indipendentemente dalla dose di eparina, e per dosi di acido acetilsalicilico utilizzate per l'inibizione dell'aggregazione piastrinica: aumento del rischio di emorragia (inibizione dell'aggregazione piastrinica e lesione della mucosa gastroduodenale da parte dell’acido acetilsalicilico). • Trombolitici: aumentato rischio di emorragia. • Anticoagulanti orali a dosi di acido acetilsalicilico utilizzate per l'inibizione dell'aggregazione piastrinica (da 50mg a 375mg/die): aumentato rischio di emorragia, specialmente in caso di precedenti di ulcera gastroduodenale. • Altri farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) con dosi di acido acetilsalicilico utilizzate per l'inibizione dell'aggregazione piastrinica (da 50 a 375 mg/die): aumento del rischio di ulcere ed emorragie gastrointestinali. • Potenziale effetto additivo sull’aggregazione piastrinica: a causa di un aumentato rischio di sanguinamento dovuto al potenziale effetto additivo sull’aggregazione piastrinica, la somministrazione concomitante di farmaci associati a rischio di sanguinamento deve essere intrapresa con cautela, mantenendo un regolare monitoraggio clinico. • Glucocorticoidi (eccetto terapia sostitutiva con idrocortisone) e dosi analgesiche ed antipiretiche di acido acetilsalicilico (≥ 500 mg per dose e/o <3 g die): aumento del rischio di emorragia; ridotti livelli ematici di salicilati durante il trattamento con corticosteroidi e rischio di sovradosaggio di salicilato dopo la sospensione. • Acetazolamide: si raccomanda cautela in caso di somministrazione concomitante di salicilati e acetazolamide poiché esiste un maggior rischio di tossicità da salicilato (vomito, tachicardia, iperpnea, confusione mentale) o di tossicità da acetazolamide (affaticamento, letargia, sonnolenza, confusione, acidosi metabolica ipercloremica). • Acido valproico: la somministrazione concomitante di salicilati e acido valproico può determinare una riduzione del legame delle proteine dell’acido valproico e l’inibizione del metabolismo dell’acido valproico con conseguente aumento dei livelli sierici dell’acido valproico totale e libero. I livelli di valproato devono essere monitorati attentamente durante la somministrazione concomitante. • Tenofovir: la somministrazione concomitante di tenofovir disoproxil fumarato e FANS può aumentare il rischio di insufficienza renale in particolare in quei pazienti che presentano fattori di rischio di disfunzione renale. Pertanto, se tenofovir disoproxil viene co-somministrato con un FANS, la funzionalità renale deve essere adeguatamente monitorata • Antidiabetico (in particolare sulfoniluree e insulina): c’è un potenziamento dell’effetto ipoglicemizzante in caso di co-somministrazione con acido acetilsalicilico • Nicorandil: nei pazienti che ricevono in concomitanza nicorandil e FANS, compreso acido acetilsalicilico, vi è un aumento del rischio di gravi complicanze quali ulcerazione, perforazione ed emorragie gastrointestinali (vedere paragrafo 4.4) Il medicinale può interagire con: - farmaci antirigetto (es. ciclosporina, tacrolimus). Dati sperimentali suggeriscono che ibuprofene può inibire l’effetto dell’acido acetilsalicilico a basse dosi sull’aggregazione piastrinica quando i farmaci sono somministrati in concomitanza (vedere paragrafo 5.1) Tuttavia, i limiti di tali dati e le incertezze riguardanti l’estrapolazione dei dati ex vivo alla situazione clinica implicano che nessuna conclusione definitiva può essere fatta per l’uso continuativo di ibuprofene; sembra che non vi siano effetti clinicamente rilevanti dall’uso occasionale dell’ibuprofene. • Metamizolo: può ridurre l’effetto dell’acido acetilsalicilico sull’aggregazione piastrinica quando assunto in concomitanza. Pertanto, questa combinazione deve essere usata con cautela nei pazienti che assumono basse dosi di acido acetilsalicilico per la cardioprotezione.
In gravidanza
Se è in corso una gravidanza, se sospetta o sta pianificando una gravidanza, o se sta allattando con latte materno chiedere consiglio al medico prima di prendereMuskidol polvere e solvente per soluzione iniettabile – 500 mg/2,5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare e ev 6 flaconcini polvere + 6 fiale solventi da 2,5 ml?
- Basse dosi inferiori a 100 mg/die Gli studi clinici indicano che l’acido acetilsalicilico a dosi inferiori a 100 mg/die sembra essere sicuro solo in casi ostetrici estremamente limitati, che richiedono un monitoraggio specialistico. - Dosi tra 100 e 500 mg/die Ci sono insufficienti dati clinici relativi all’uso di acido acetilsalicilico a dosi tra 100 mg/die e fino a 500 mg/die. Quindi, le raccomandazioni di seguito riportate per le dosi di 500 mg/die ed oltre si applicano anche a questo range di dosaggio (vedere paragrafo sottostante). - Dosi di 500 mg/die ed oltre L’inibizione della sintesi di prostaglandine può interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l’uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine, nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache era aumentato da meno dell’1% fino a circa l’1,5%. È stato stimato che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalità embrione-fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, è stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori della sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico. Durante le prime 24 settimane di gravidanza, l’acido acetilsalicilico non deve essere somministrato se non in casi strettamente necessari. Se l’acido acetilsalicilico è usato da una donna in attesa di concepimento o durante le prime 24 settimane di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere mantenute le più basse possibili. Oltre le 24 settimane, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a: - tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); - disfunzione renale, che può progredire in insufficienza renale con oligoidroamnios. Alla fine della gravidanza, la madre e il neonato possono presentare: - prolungamento del tempo di sanguinamento a causa dell’inibizione dell'aggregazione piastrinica, che può manifestarsi anche dopo la somministrazione di dosi molto basse di acido acetilsalicilico - inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio. Conseguentemente, l’acido acetilsalicilico è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza (dopo le 24 settimane di gestazione) (vedere paragrafo 4.3). Nelle donne in stato di gravidanza od allattamento il prodotto va usato in caso di necessità e sotto il diretto controllo del medico. Allattamento L'acido acetilsalicilico passa nel latte materno: l'acido acetilsalicilico non è quindi raccomandato durante l'allattamento al seno per il rischio di effetti indesiderati al bambino (vedere paragrafo 4.4). Fertilità Ci sono evidenze che il farmaco, inibendo la sintesi di ciclo-ossigenasi/ prostaglandine, possa causare una riduzione della fertilità femminile attraverso un effetto sull’ovulazione. Questo effetto è reversibile alla sospensione del farmaco (vedere paragrafo 4.4). Di ciò devono essere informati i soggetti di sesso femminile ed in particolare le donne che hanno problemi di fertilità o che sono sottoposte ad indagini sulla fertilità.
Sovradosaggio
Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Muskidol polvere e solvente per soluzione iniettabile – 500 mg/2,5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare e ev 6 flaconcini polvere + 6 fiale solventi da 2,5 ml?
Non sono stati segnalati casi di sovradosaggio. Per l'acido acetilsalicilico le dosi tossiche sono comprese tra 200 mg/kg e 300 mg/kg per os. Il rischio di sovradosaggio è importante nei soggetti anziani e in particolare nei bambini piccoli (sovradosaggio terapeutico o, più frequentemente, intossicazione accidentale), dove può essere fatale. In caso di sovradosaggio acuto e cronico di acido acetilsalicilico può verificarsi un edema polmonare non cardiogeno pericoloso per la vita (vedere paragrafo 4.8). Sintomi Avvelenamento moderato: ronzii auricolari, sensazione di riduzione dell’acutezza uditiva, cefalea, capogiri, vertigini, confusione e nausea sono indicativi di sovradosaggio e possono essere controllati da una riduzione del dosaggio. Avvelenamento grave: febbre, iperventilazione, chetosi, alcalosi respiratoria, acidosi metabolica, coma, collasso cardiovascolare, insufficienza respiratoria, grave ipoglicemia. Nei bambini, un sovradosaggio può essere fatale già a partire da un dosaggio di 100 mg / kg in una singola assunzione. Il sovradosaggio con salicilati è significativo negli anziani e in particolare nei bambini piccoli e può portare a grave ipoglicemia e ad intossicazione potenzialmente fatale. Gestione delle emergenze - Immediato trasferimento in una unità ospedaliera specializzata - Lavanda gastrica e somministrazione di carbone attivo - Controllo dell’equilibrio acido-base - Alcalinizzazione delle urine con monitoraggio del pH delle urine - Emodialisi nei casi di avvelenamento grave - Trattamento sintomatico
Effetti indesiderati
Quali sono gli effetti collaterali di Muskidol polvere e solvente per soluzione iniettabile – 500 mg/2,5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare e ev 6 flaconcini polvere + 6 fiale solventi da 2,5 ml? - Come tutti i medicinali, Muskidol polvere e solvente per soluzione iniettabile – 500 mg/2,5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare e ev 6 flaconcini polvere + 6 fiale solventi da 2,5 ml può causare effetti collaterali, sebbene non tutte le persone li manifestino.
Le frequenze non possono essere definite sulla base dei dati disponibili. Pertanto le frequenze sono elencate come "non note". Patologie del sistema emolinfopoietico sindromi emorragiche (ecchimosi, emorragia urogenitale, epistassi, sanguinamento delle gengive, porpora, ecc.) con un aumento del tempo di sanguinamento. Il rischio di sanguinamento può persistere per 4-8 giorni dopo l'interruzione di acido acetilsalicilico. Esso può causare un aumentato rischio di emorragia in caso di intervento chirurgico. Possono anche verificarsi emorragia intracranica e gastrointestinale. L’emorragia intracranica potrebbe essere fatale, specialmente quando il farmaco è somministrato agli anziani. Trombocitopenia. Anemia emolitica in pazienti affetti da deficit di glucosio 6 fosfato deidrogenasi (G6PD) (vedere paragrafo 4.4). Pancitopenia, bicitopenia, anemia aplastica, insufficienza midollare, agranulocitosi, neutropenia, leucopenia. Disturbi del sistema immunitario Reazioni di ipersensibilità, reazioni anafilattiche, asma, angioedema. Patologie del sistema nervoso Mal di testa, vertigini e capogiri che possono presentarsi con alte dosi a lungo termine. Il trattamento deve essere interrotto immediatamente se il paziente manifesta episodi di capogiri. Emorragia intracranica che può essere fatale, specialmente negli anziani. Patologie dell’orecchio e del labirinto Tinnito e sordità possono presentarsi con alte dosi a lungo termine. Il trattamento deve essere interrotto immediatamente se il paziente manifesta questi episodi. Patologie gastrointestinali Dispepsia Dolore addominale, ulcere gastriche e duodenali e perforazioni gastriche, emorragia gastrointestinale occulta o conclamata (ematemesi, melena, ecc) con conseguente anemia da carenza di ferro. Il rischio di sanguinamento è dosedipendente. Queste reazioni possono verificarsi in pazienti con o senza segni premonitori o grave storia gastrointestinale. - Patologie del tratto gastrointestinale superiore: esofagiti, duodeniti erosive, gastriti erosive, ulcera esofagea, ulcere, perforazioni. - Patologie del tratto gastrointestinale inferiore: ulcere del piccolo (digiuno ed ileo) e grande intestino (colon e retto), coliti e perforazioni intestinali. Queste reazioni possono o non possono essere associate ad emorragia e possono presentarsi con qualsiasi dose di acido acetilsalicilico e in pazienti con o senza sintomi predittivi e con o senza anamnesi di gravi eventi gastrointestinali. Pancreatite acuta nel contesto di una reazione di ipersensibilità all’acido acetilsalicilico. Patologie epatobiliari Aumento degli enzimi epatici, danno epatico, soprattutto epatocellulare, epatite cronica. Sindrome di Reye (vedere paragrafo 4.4). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Orticaria, reazioni cutanee, eruzioni fisse da farmaco. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Dolore e reazione locale della cute nel sito di somministrazione Edema associato a dosi elevate di acido acetilsalicilico. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche L’uso cronico può causare edema polmonare non cardiogeno che può verificarsi anche nel contesto di una reazione di ipersensibilità all’acido acetilsalicilico. Broncospasmo e asma. Patologie renali e urinarie Insufficienza renale. Patologie vascolari Emorragia potenzialmente fatale, vasculite compresa la Porpora di SchönleinHenoch. Patologie cardiache Sindrome di Kounis (angina allergica vasospastica/infarto miocardico allergico) nel contesto di una reazione di ipersensibilità all’acido acetilsalicilico. Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Ematospermia Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
Codice AIC
022620165
Data di pubblicazione
28-01-2023
Categorie farmaco
Sostanza
Produttore
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Fonte dei dati
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