Micardisplus compresse – 40 mg/12,5 mg compresse 28 compresse
Trattamento dell’ipertensione essenziale.
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- Principi attivi
- Eccipienti
- Indicazioni
- Controindicazioni
- Posologia
- Conservazione
- Avvertenze
- Interazioni
- In gravidanza
- Sovradosaggio
- Effetti indesiderati
- Codice AIC
 
Principi attivi
Composizione di Micardisplus compresse – 40 mg/12,5 mg compresse 28 compresse - Che principio attivo ha Micardisplus compresse – 40 mg/12,5 mg compresse 28 compresse?
MicardisPlus 40 mg/12,5 mg compresse: Ogni compressa contiene telmisartan 40 mg e idroclorotiazide 12,5 mg. MicardisPlus 80 mg/12,5 mg compresse: Ogni compressa contiene telmisartan 80 mg e idroclorotiazide 12,5 mg. Eccipienti con effetti noti: MicardisPlus 40 mg/12,5 mg compresse: Ogni compressa contiene 112 mg di lattosio monoidrato equivalente a 107 mg di lattosio anidro. Ogni compressa contiene 169 mg di sorbitolo (E420). MicardisPlus 80 mg/12,5 mg compresse: Ogni compressa contiene 112 mg di lattosio monoidrato equivalente a 107 mg di lattosio anidro. Ogni compressa contiene 338 mg di sorbitolo (E420). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Eccipienti
Composizione di Micardisplus compresse – 40 mg/12,5 mg compresse 28 compresse - Cosa contiene Micardisplus compresse – 40 mg/12,5 mg compresse 28 compresse?
Lattosio monoidrato, Magnesio stearato, Amido di mais, Meglumina, Cellulosa microcristallina, Povidone (K25), Ferro ossido rosso (E172), Sodio idrossido, Carbossimetilamido sodico (tipo A), Sorbitolo (E420).
Indicazioni
Indicazioni terapeutiche - Perchè si usa Micardisplus compresse – 40 mg/12,5 mg compresse 28 compresse? A cosa serve?
Trattamento dell’ipertensione essenziale. MicardisPlus, associazione a dose fissa (40 mg telmisartan/12,5 mg idroclorotiazide (HCTZ) e 80 mg telmisartan/12,5 mg HCTZ) è indicato negli adulti in cui non venga raggiunto un adeguato controllo pressorio con telmisartan in monoterapia.
Controndicazioni
Quando non deve essere usato Micardisplus compresse – 40 mg/12,5 mg compresse 28 compresse?
• Ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; • Ipersensibilità ad altre sostanze sulfonamide derivate (l’HCTZ è una sostanza sulfonamide derivata); • Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.4 e 4.6); • Colestasi e ostruzioni delle vie biliari; • Insufficienza epatica grave; • Insufficienza renale grave (clearance della creatinina < 30 ml/min); • Ipopotassiemia refrattaria, ipercalcemia. L’uso concomitante di telmisartan/HCTZ con medicinali contenenti aliskiren è controindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (velocità di filtrazione glomerulare GFR < 60 ml/min/1,73 m²) (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).
Posologia
Quantità e modalità di assunzione di Micardisplus compresse – 40 mg/12,5 mg compresse 28 compresse - Come si assume Micardisplus compresse – 40 mg/12,5 mg compresse 28 compresse?
Posologia L’associazione a dose fissa dovrebbe essere assunta da quei pazienti in cui non venga raggiunto un adeguato controllo pressorio con telmisartan in monoterapia. Si raccomanda di cercare di individuare una dose efficace di ciascuno dei singoli componenti prima di passare alla associazione a dose fissa. Quando clinicamente appropriato, può essere preso in considerazione il passaggio diretto dalla monoterapia alla associazione fissa. • MicardisPlus 40 mg/12,5 mg può essere somministrato una volta al giorno ai pazienti in cui non venga raggiunto un adeguato controllo pressorio con Micardis 40 mg; • MicardisPlus 80 mg/12,5 mg può essere somministrato una volta al giorno ai pazienti in cui non venga raggiunto un adeguato controllo pressorio con Micardis 80 mg. Anziani Non è necessario modificare la dose. Insufficienza renale Si consiglia un controllo periodico della funzionalità renale (vedere paragrafo 4.4). Insufficienza epatica Nei pazienti con insufficienza epatica lieve o moderata la dose non deve essere maggiore di MicardisPlus 40 mg/12,5 mg una volta al giorno. L’associazione a dose fissa è controindicata in pazienti con grave insufficienza epatica. I diuretici tiazidici devono essere utilizzati con cautela in pazienti con funzionalità epatica compromessa (vedere paragrafo 4.4). Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia dell’associazione a dose fissa nei bambini e negli adolescenti al di sotto di 18 anni non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili. Modo di somministrazione Le compresse di associazione a dose fissa sono per somministrazione orale, singola giornaliera e devono essere assunte con del liquido, con o senza cibo. Precauzioni che devono essere prese prima della manipolazione o della somministrazione del medicinale Le compresse di MicardisPlus devono essere conservate nel blister sigillato a causa delle loro caratteristiche igroscopiche. Devono essere estratte dal blister poco prima della somministrazione (vedere paragrafo 6.6).
Conservazione
Come si conserva Micardisplus compresse – 40 mg/12,5 mg compresse 28 compresse?
Questo medicinale non richiede alcuna temperatura particolare di conservazione. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall’umidità.
Avvertenze
Su Micardisplus compresse – 40 mg/12,5 mg compresse 28 compresse è importante sapere che:
Gravidanza La terapia con antagonisti del recettore dell’angiotensina II (AIIRA) non deve essere iniziata durante la gravidanza. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere ad un trattamento antipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un AIIRA. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con AIIRA deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6). Insufficienza epatica Telmisartan/HCTZ non deve essere somministrato a pazienti con colestasi, ostruzioni delle vie biliari o grave insufficienza epatica (vedere paragrafo 4.3) in quanto telmisartan è eliminato principalmente per via biliare. Per questi pazienti è prevedibile una ridotta clearance epatica di telmisartan. Inoltre, telmisartan/HCTZ deve essere utilizzato con cautela in pazienti con funzionalità epatica compromessa o malattia epatica progressiva, poiché alterazioni minori del fluido o dell'equilibrio elettrolitico possono causare coma epatico. Non c'è esperienza clinica nell'utilizzo di telmisartan/HCTZ in pazienti con insufficienza epatica. Ipertensione renovascolare Nei pazienti con stenosi bilaterale dell'arteria renale o stenosi dell'arteria renale afferente al singolo rene funzionante, trattati con un farmaco che influenza il sistema renina-angiotensina-aldosterone, c'è un aumentato rischio di ipotensione grave ed insufficienza renale. Insufficienza renale e trapianto renale Telmisartan/HCTZ non deve essere utilizzato in pazienti con grave insufficienza renale (clearance della creatinina < 30 ml/min) (vedere paragrafo 4.3). Non ci sono dati riguardo la somministrazione di telmisartan/HCTZ in pazienti recentemente sottoposti a trapianto renale. L’esperienza con telmisartan/HCTZ in pazienti con insufficienza renale da lieve a moderata è limitata e pertanto si raccomanda un controllo periodico dei livelli sierici di potassio, di creatinina e di acido urico. Nei pazienti con insufficienza renale può verificarsi aumento dell’azotemia associato ai diuretici tiazidici. Ipovolemia intravascolare Nei pazienti con ipovolemia e/o deplezione di sodio causate da dosi elevate di diuretici, diete con restrizione di sale, diarrea o vomito, si potrebbe verificare ipotensione sintomatica, specialmente dopo la prima dose. Deplezione di sodio e/o ipovolemia devono essere corrette prima di iniziare il trattamento con telmisartan/HCTZ. Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) Esiste l’evidenza che l’uso concomitante di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l’uso combinato di ACEinibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren non è pertanto raccomandato (vedere paragrafi 4.5 e 5.1). Se la terapia del duplice blocco è considerata assolutamente necessaria, ciò deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalità renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna. Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica. Altre condizioni legate alla stimolazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone Nei pazienti il cui tono vascolare e la funzione renale dipendono principalmente dall'attività del sistema renina-angiotensina-aldosterone (ad es. pazienti con grave insufficienza cardiaca congestizia o affetti da malattie renali, inclusa la stenosi dell'arteria renale), il trattamento con medicinali che influenzano questo sistema è stato associato ad ipotensione acuta, iperazotemia, oliguria o, raramente, insufficienza renale acuta (vedere paragrafo 4.8). Aldosteronismo primario I pazienti con aldosteronismo primario generalmente non rispondono a medicinali antipertensivi che agiscono tramite l'inibizione del sistema renina-angiotensina. Quindi, si sconsiglia l'utilizzo di telmisartan/HCTZ. Stenosi della valvola aortica e mitrale, cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva Come per altri vasodilatatori, si consiglia particolare cautela nei pazienti affetti da stenosi della valvola aortica o mitrale, o da cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva. Effetti sul metabolismo e sull’apparato endocrino La terapia con tiazidici può compromettere la tolleranza al glucosio, mentre si può verificare ipoglicemia in pazienti diabetici in terapia con insulina o antidiabetici ed in trattamento con telmisartan. Pertanto in questi pazienti si deve prendere in considerazione un monitoraggio della glicemia; potrebbe essere necessario un aggiustamento della dose dell’insulina o degli antidiabetici, ove indicato. Durante la terapia con tiazidici, il diabete mellito latente può diventare manifesto. Alla terapia con diuretici tiazidici è stato associato un incremento dei livelli di colesterolo e trigliceridi; tuttavia alla dose di 12,5 mg contenuta nel medicinale, sono stati riportati effetti minimi o non sono stati riportati affatto. In alcuni pazienti trattati con tiazidici possono verificarsi iperuricemia o manifestazioni gottose. Squilibrio elettrolitico Il controllo periodico degli elettroliti sierici deve essere effettuato ad intervalli appropriati, come per tutti i pazienti sottoposti a trattamento con diuretici. I tiazidici, inclusa l’idroclorotiazide, possono causare squilibrio di fluido o di elettroliti (incluse ipokaliemia, iponatremia e alcalosi ipocloremica). Segni indicativi di squilibrio di fluido o di elettroliti sono secchezza delle fauci, sete, astenia, letargia, sonnolenza, irrequietezza, dolore muscolare o crampi, affaticamento muscolare, ipotensione, oliguria, tachicardia e disturbi gastrointestinali quali nausea o vomito (vedere paragrafo 4.8). - Ipokaliemia Sebbene con l'uso dei diuretici tiazidici possa svilupparsi ipokaliemia, la terapia concomitante con telmisartan può ridurre l'ipokaliemia indotta dal diuretico. Il rischio di ipokaliemia è maggiore nei pazienti con cirrosi epatica, nei pazienti caratterizzati da diuresi abbondante, nei pazienti con un apporto non adeguato di elettroliti per via orale e nei pazienti in trattamento concomitante con corticosteroidi o ormone adrenocorticotropico (ACTH) (vedere paragrafo 4.5). - Iperkaliemia Viceversa, a causa dell'antagonismo esercitato sui recettori dell'angiotensina II (AT1) dal telmisartan contenuto nel medicinale, può verificarsi iperpotassemia. Sebbene non sia stata documentata iperpotassemia clinicamente significativa associata all'uso di telmisartan/HCTZ, i fattori di rischio per lo sviluppo di iperpotassemia includono insufficienza renale e/o insufficienza cardiaca e diabete mellito. Diuretici potassio-risparmiatori, integratori di potassio, sostitutivi del sale contenenti potassio devono essere somministrati con cautela in concomitanza con telmisartan/HCTZ (vedere paragrafo 4.5). - Iponatremia e alcalosi ipocloremica Non c'è evidenza che telmisartan/HCTZ riduca o prevenga l'iponatremia indotta da diuretici. La deficienza di cloruro è generalmente lieve e solitamente non richiede trattamento. - Ipercalcemia I diuretici tiazidici possono ridurre l'escrezione urinaria del calcio e causare, in assenza di disturbi noti del metabolismo del calcio, un intermittente e lieve aumento del calcio sierico. Un'ipercalcemia marcata può essere indicativa di iperparatiroidismo latente. La somministrazione di diuretici tiazidici deve essere sospesa prima di effettuare i test di funzionalità paratiroidea. - Ipomagnesemia I diuretici tiazidici hanno dimostrato di aumentare l'escrezione urinaria del magnesio determinando ipomagnesemia (vedere paragrafo 4.5). Differenze etniche Come tutti gli altri antagonisti del recettore dell'angiotensina II, telmisartan è apparentemente meno efficace nel ridurre la pressione sanguigna nei pazienti di razza nera rispetto ai pazienti di razza bianca, probabilmente a causa di una maggiore prevalenza di bassi livelli di renina nella popolazione di ipertesi di colore. Altro Come con qualsiasi agente antipertensivo, un'eccessiva diminuzione della pressione sanguigna in pazienti con cardiopatia ischemica o patologia cardiovascolare ischemica potrebbe causare infarto del miocardio o ictus. Generale Reazioni di ipersensibilità all’HCTZ possono verificarsi in pazienti con o senza storia precedente di allergia o asma bronchiale, ma è più probabile che si verifichino in pazienti con tale anamnesi. Con l'uso di diuretici tiazidici, compresa l’HCTZ, è stata riportata esacerbazione o attivazione di lupus eritematoso sistemico. Casi di reazioni di fotosensibilità sono stati riportati con i diuretici tiazidici (vedere paragrafo 4.8). Se durante il trattamento si manifesta una reazione di fotosensibilità, si raccomanda di sospendere il trattamento. Se la risomministrazione del diuretico è ritenuta necessaria, si raccomanda di proteggere le aree esposte ai raggi solari o ai raggi UVA artificiali. Effusione coroidale, miopia e glaucoma ad angolo chiuso acuto L’idroclorotiazide, una sulfonamide, può causare una reazione idiosincratica, con conseguenti effusione coroidale con difetti del campo visivo, miopia transitoria acuta e glaucoma acuto ad angolo chiuso. I sintomi includono l’insorgenza acuta di una diminuzione dell’acutezza visiva o di dolore oculare e tipicamente si verificano da ore a settimane dopo l’inizio dell’assunzione del medicinale. Il glaucoma acuto ad angolo chiuso non trattato può portare alla perdita permanente della vista. Il trattamento primario consiste nell’interrompere l’idroclorotiazide il più rapidamente possibile. Può essere necessario prendere in considerazione dei trattamenti medici o chirurgici immediati se la pressione intraoculare rimane incontrollata. I fattori di rischio per lo sviluppo del glaucoma acuto ad angolo chiuso possono includere una storia di allergia alla sulfonamide o alla penicillina. Cancro della pelle non melanoma In due studi epidemiologici basati sui dati del Registro nazionale dei tumori danese è stato osservato un aumento del rischio di cancro della pelle non-melanoma (NMSC) [carcinoma basocellulare (BCC) e carcinoma a cellule squamose (SCC)] associato all'aumento cumulativo della dose di HCTZ assunta. L’effetto fotosensibilizzante dell’HCTZ potrebbe rappresentare un possibile meccanismo dell’NMSC. I pazienti che assumono HCTZ devono essere informati del rischio di NMSC e consigliati di sottoporre a controllo regolare la cute per verificare la presenza di nuove lesioni e segnalare immediatamente eventuali lesioni cutanee sospette. Al fine di minimizzare il rischio di cancro cutaneo, occorre consigliare ai pazienti l’adozione di possibili misure preventive quali l’esposizione limitata alla luce solare e ai raggi UV e, in caso di esposizione, una protezione adeguata. Eventuali lesioni cutanee sospette devono essere esaminate immediatamente, possibilmente con l’ausilio di esami istologici su biopsie. Può essere inoltre necessario riconsiderare l’utilizzo di HCTZ nei pazienti che hanno manifestato NMSC in precedenza (vedere anche paragrafo 4.8). Lattosio Ogni compressa contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale. Sorbitolo MicardisPlus 40 mg/12,5 mg compresse MicardisPlus 40 mg/12,5 mg compresse contiene 169 mg di sorbitolo per compressa. MicardisPlus 80 mg/12,5 mg compresse MicardisPlus 80 mg/12,5 mg compresse contiene 338 mg di sorbitolo per compressa. Ai pazienti con intolleranza ereditaria al fruttosio non deve essere somministrato questo medicinale. Ogni compressa contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa, cioè essenzialmente “senza sodio”.
Interazioni
Quali medicinali o alimenti possono interagire con Micardisplus compresse – 40 mg/12,5 mg compresse 28 compresse?
Litio Aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche di litio e della tossicità sono stati riportati durante la somministrazione contemporanea di litio con ACE-inibitori (inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina). Sono stati riportati casi rari anche con antagonisti dei recettori dell'angiotensina II (incluso telmisartan/HCTZ). La co-somministrazione di litio e telmisartan/HCTZ non è raccomandata (vedere paragrafo 4.4). Se tale co-somministrazione fosse proprio necessaria, si raccomanda un attento monitoraggio dei livelli sierici di litio durante l'uso concomitante dei due medicinali. Medicinali associati alla perdita di potassio e all'ipopotassiemia (ad es. altri diuretici non risparmiatori di potassio, lassativi, corticosteroidi, ACTH, amfotericina, carbenoxolone, penicillina G sodica, acido salicilico e derivati) Se queste sostanze devono essere prescritte con l’associazione HCTZ-telmisartan, si raccomanda di monitorare i livelli plasmatici di potassio. Questi medicinali possono potenziare l'effetto dell'HCTZ sul potassio sierico (vedere paragrafo 4.4). Medicinali che possono aumentare i livelli di potassio o indurre iperpotassemia (ad es. ACE inibitori, diuretici potassio-risparmiatori, integratori di potassio, sostitutivi del sale contenenti potassio, ciclosporina od altri medicinali quali l'eparina sodica) Se questi medicinali devono essere prescritti con l’associazione HCTZ-telmisartan, si raccomanda di monitorizzare i livelli plasmatici di potassio. Sulla base dell'esperienza acquisita con l'uso di altri medicinali che inibiscono il sistema renina-angiotensina, l'uso concomitante dei suddetti medicinali può indurre un aumento del potassio sierico e pertanto non è raccomandato (vedere paragrafo 4.4). Medicinali influenzati dalle alterazioni del potassio sierico Si raccomanda il monitoraggio periodico del potassio sierico e l'ECG quando telmisartan/HCTZ è somministrato con medicinali influenzati dalle alterazioni di potassio sierico (ad es. glicosidi della digitale, antiaritmici) ed i seguenti medicinali che inducono torsioni di punta (che includono alcuni antiaritmici), essendo l'ipopotassiemia un fattore predisponente alle torsioni di punta. - antiaritmici classe Ia (ad es. chinidina, idrochinidina, disopiramide); - antiaritmici classe III (ad es. amiodarone, sotalolo, dofetilide, ibutilide); - alcuni antipsicotici (ad es. tioridazina, clorpromazina, levomepromazina, trifluoperazina, cyamemazina, sulpiride, sultopride, amisulpride, tiapride, pimozide, aloperidolo, droperidolo); - altri (ad es. bepridil, cisapride, difemanil, eritromicina IV, alofantrin, mizolastin, pentamidina, sparfloxacina, terfenadina, vincamina IV). Glicosidi della digitale Ipopotassiemia o ipomagnesiemia indotte dai tiazidici favoriscono l'insorgenza di aritmia cardiaca indotta da digitale (vedere paragrafo 4.4). Digossina Quando telmisartan è stato co-somministrato con digossina, sono stati osservati incrementi medi della concentrazione plasmatica di picco (49%) e della concentrazione di valle (20%) di digossina. Qualora si inizi, si modifichi e si interrompa il trattamento con telmisartan, occorre monitorare i livelli di digossina al fine di mantenerli all’interno dell’intervallo terapeutico. Altri agenti antipertensivi Telmisartan può incrementare l'effetto ipotensivo di altri agenti antipertensivi. I dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensinaaldosterone (RAAS) attraverso l’uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren, è associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta) rispetto all’uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.1). Medicinali antidiabetici (agenti orali ed insulina) Può essere necessario un aggiustamento posologico dei medicinali antidiabetici (vedere paragrafo 4.4). Metformina La metformina deve essere utilizzata con cautela: rischio di acidosi lattica indotta da una possibile insufficienza renale funzionale correlata all’HCTZ. Resine colestiramina e colestipolo L'assorbimento dell’HCTZ è ridotto in presenza di resine a scambio anionico. Medicinali antinfiammatori non steroidei I FANS (ad es. acido acetilsalicilico a dosi antinfiammatorie, inibitori dei COX-2 e FANS non selettivi) possono ridurre gli effetti diuretici, natriuretici ed antipertensivi dei diuretici tiazidici e gli effetti antipertensivi degli antagonisti del recettore dell’angiotensina II. In alcuni pazienti con funzionalità renale compromessa (come pazienti disidratati o pazienti anziani con funzionalità renale compromessa) la co-somministrazione di antagonisti del recettore dell’angiotensina II e di agenti che inibiscono la ciclo-ossigenasi può indurre un ulteriore deterioramento della funzionalità renale, inclusa possibile insufficienza renale acuta che è solitamente reversibile. Pertanto la co-somministrazione deve essere effettuata con cautela, soprattutto negli anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere considerato il monitoraggio della funzionalità renale dopo l’inizio della terapia concomitante e quindi periodicamente. In uno studio la co-somministrazione di telmisartan e ramipril ha determinato un aumento fino a 2,5 volte dell’AUC0-24 e della Cmax di ramipril e ramiprilato. La rilevanza clinica di questa osservazione non è nota. Amine pressorie (ad es. noradrenalina) L'effetto delle amine pressorie può essere ridotto. Miorilassanti non depolarizzanti (ad es. tubocurarina) L'effetto dei miorilassanti non depolarizzanti può essere potenziato dall’HCTZ. Medicinali utilizzati nel trattamento della gotta (come probenecid, sulfinpirazone e allopurinolo) Può essere necessario un aggiustamento posologico dei medicinali uricosurici in quanto l’HCTZ può incrementare il livello sierico di acido urico. Può essere necessario un aumento della dose di probenecid o di sulfinpirazone. La somministrazione concomitante di tiazide può aumentare l'incidenza delle reazioni di ipersensibilità all'allopurinolo. Sali di calcio I diuretici tiazidici possono determinare un aumento dei livelli sierici di calcio in quanto ne riducono l'escrezione. Qualora debba essere prescritta un'integrazione di calcio o medicinali risparmiatori di calcio (ad es. terapia con vitamina D), i livelli sierici di calcio devono essere controllati e la dose dello stesso aggiustata di conseguenza. Beta-bloccanti e diazossido L'effetto iperglicemico dei beta-bloccanti e del diazossido può essere incrementato dai tiazidici. Agenti anticolinergici (ad es. atropina, biperiden) possono incrementare la biodisponibilità dei diuretici tiazidici riducendo la motilità gastrointestinale e la velocità di svuotamento dello stomaco. Amantadina I tiazidici possono aumentare il rischio degli effetti indesiderati causati dall'amantadina. Agenti citotossici (ad es. ciclofosfamide, metotrexato) I tiazidici possono ridurre l'escrezione renale dei medicinali citotossici e potenziarne l'effetto mielosoppressivo. Sulla base delle loro caratteristiche farmacologiche ci si può aspettare che i seguenti medicinali possano potenziare gli effetti ipotensivi di tutti gli antipertensivi incluso telmisartan: baclofene, amifostina. Inoltre l’ipotensione ortostatica può essere aggravata da alcol, barbiturici, narcotici o antidepressivi.
In gravidanza
Se è in corso una gravidanza, se sospetta o sta pianificando una gravidanza, o se sta allattando con latte materno chiedere consiglio al medico prima di prendereMicardisplus compresse – 40 mg/12,5 mg compresse 28 compresse?
Gravidanza L’uso degli antagonisti del recettore dell’angiotensina II (AIIRA) non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L’uso degli AIIRA è controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Non vi sono dati sufficienti sull’uso di telmisartan/HCTZ in donne in gravidanza. Gli studi condotti sugli animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). L’evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicità a seguito dell’esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non può essere escluso un lieve aumento del rischio. Sebbene non siano disponibili dati epidemiologici controllati sul rischio con antagonisti del recettore dell’angiotensina II (AIIRA), un simile rischio può esistere anche per questa classe di medicinali. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere ad un trattamento antipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un AIIRA. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con AIIRA deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa. È noto che nella donna l’esposizione ad AIIRA durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicità fetale (ridotta funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo nell’ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia) (vedere paragrafo 5.3). Se dovesse verificarsi un’esposizione ad un AIIRA dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio. I neonati le cui madri abbiano assunto AIIRA devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l’ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). L’esperienza con l’HCTZ in gravidanza è limitata, specialmente durante il primo trimestre. Gli studi sugli animali sono insufficienti. L’idroclorotiazide attraversa la placenta. Considerando il meccanismo di azione farmacologica dell’HCTZ, il suo uso durante il secondo ed il terzo trimestre può compromettere la perfusione feto-placentare e causare effetti fetali e neonatali quali ittero, alterazioni dell’equilibrio elettrolitico e trombocitopenia. L’idroclorotiazide non deve essere usata per edema gestazionale, ipertensione gestazionale o preeclampsia a causa del rischio di diminuzione del volume del plasma e ipoperfusione placentare, senza alcun effetto benefico sul decorso della malattia. L’idroclorotiazide non deve essere usata per ipertensione essenziale in donne in gravidanza tranne che in rare situazioni dove nessun altro trattamento può essere usato. Allattamento Poiché non sono disponibili dati riguardanti l’uso di telmisartan/HCTZ durante l’allattamento, telmisartan/HCTZ non è raccomandato e sono da preferire trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l’uso durante l’allattamento, specialmente in caso di allattamento di neonati e prematuri. L’idroclorotiazide viene escreta nel latte materno umano in piccole quantità. I tiazidici ad alte dosi, causando intensa diuresi, possono inibire la produzione di latte. L’uso di telmisartan/HCTZ durante l’allattamento non è raccomandato. Se telmisartan/HCTZ viene utilizzato durante l’allattamento, si devono mantenere le dosi più basse possibili. Fertilità Negli studi preclinici, non è stato osservato alcun effetto di telmisartan e HCTZ sulla fertilità maschile e femminile.
Sovradosaggio
Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Micardisplus compresse – 40 mg/12,5 mg compresse 28 compresse?
Le informazioni disponibili riguardo al sovradosaggio di telmisartan nell’uomo sono limitate. Non è stata stabilita la quantità di HCTZ che viene rimossa dall’emodialisi. Sintomi Le manifestazioni più rilevanti legate al sovradosaggio di telmisartan sono state ipotensione e tachicardia; sono stati riportati anche bradicardia, capogiro, vomito, aumento della creatinina sierica e insufficienza renale acuta. Il sovradosaggio dell’HCTZ è associato alla deplezione di elettroliti (ipokaliemia e ipocloremia) e a ipovolemia causata dalla eccessiva diuresi. I segni e sintomi più comuni di sovradosaggio sono nausea e sonnolenza. L’ipokaliemia può indurre spasmo muscolare e/o accentuare aritmie cardiache associate all’uso concomitante di glicosidi della digitale o di alcuni medicinali antiaritmici. Trattamento Telmisartan non viene rimosso dall’emodialisi. Il paziente deve essere strettamente controllato e il trattamento deve essere sintomatico e di supporto. Il trattamento dipende dal tempo trascorso dall’ingestione e dalla gravità dei sintomi. Le misure suggerite includono induzione di emesi e/o lavanda gastrica. Il carbone attivo può essere utile nel trattamento del sovradosaggio. I livelli degli elettroliti sierici e della creatinina devono essere controllati frequentemente. Nel caso di ipotensione, il paziente deve essere posto in posizione supina e sali e fluidi devono essere reintegrati rapidamente.
Effetti indesiderati
Quali sono gli effetti collaterali di Micardisplus compresse – 40 mg/12,5 mg compresse 28 compresse? - Come tutti i medicinali, Micardisplus compresse – 40 mg/12,5 mg compresse 28 compresse può causare effetti collaterali, sebbene non tutte le persone li manifestino.
Riassunto del profilo di sicurezza La reazione avversa più comunemente riportata è il capogiro. Raramente si può verificare angioedema grave (≥ 1/10.000, < 1/1.000). L’incidenza complessiva delle reazioni avverse riportate con telmisartan/HCTZ è risultata confrontabile a quella riportata con telmisartan in monoterapia, in studi randomizzati controllati che hanno coinvolto 1.471 pazienti randomizzati per ricevere telmisartan e HCTZ (835) o telmisartan in monoterapia (636). Non è stata stabilita una relazione tra le reazioni avverse e la dose e il genere, l’età o la razza dei pazienti. Elenco riassuntivo delle reazioni avverse Le reazioni avverse riportate in tutti gli studi clinici e verificatesi più frequentemente (p ≤ 0,05) con telmisartan e HCTZ che con il placebo sono di seguito riportate in accordo alla classificazione per sistemi e organi. Le reazioni avverse note per uno dei singoli componenti, che non siano state osservate negli studi clinici, possono verificarsi durante il trattamento con telmisartan/HCTZ. Le reazioni avverse sono state classificate per frequenza ricorrendo alla seguente convenzione: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ogni gruppo di frequenza, le reazioni avverse sono elencate in ordine decrescente di gravità.
Infezioni e infestazioni | |
Raro: | Bronchite, faringite, sinusite |
Disturbi del sistema immunitario | |
Raro: | Esacerbazione o attivazione di lupus eritematoso sistemico¹ |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | |
Non comune: | Ipokaliemia |
Raro: | Iperuricemia, iponatremia |
Disturbi psichiatrici | |
Non comune: | Ansia |
Raro: | Depressione |
Patologie del sistema nervoso | |
Comune: | Capogiro |
Non comune: | Sincope, parestesia |
Raro: | Insonnia, disturbi del sonno |
Patologie dell'occhio | |
Raro: | Disturbo della vista, visione offuscata |
Patologie dell’orecchio e del labirinto | |
Non comune: | Vertigini |
Patologie cardiache | |
Non comune: | Tachicardia, aritmia |
Patologie vascolari | |
Non comune: | Ipotensione, ipotensione ortostatica |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | |
Non comune: | Dispnea |
Raro: | Distress respiratorio (polmonite ed edema polmonare inclusi) |
Patologie gastrointestinali | |
Non comune: | Diarrea, bocca secca, flatulenza |
Raro: | Dolore addominale, stipsi, dispepsia, vomito, gastrite |
Patologie epatobiliari | |
Raro: | Funzionalità epatica alterata/disturbo epatico² |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | |
Raro: | Angioedema (anche con esito fatale), eritema, prurito, eruzione cutanea, iperidrosi, orticaria |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | |
Non comune: | Dolore alla schiena, spasmi muscolari, mialgia |
Raro: | Artralgia, crampi muscolari, dolore agli arti |
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | |
Non comune: | Disfunzione erettile |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | |
Non comune: | Dolore toracico |
Raro: | Malattia simil-influenzale, dolore |
Esami diagnostici | |
Non comune: | Aumento di acido urico ematico |
Raro: | Aumento della creatinina ematica, aumento della creatina fosfochinasi ematica, aumento degli enzimi epatici |
Infezioni e infestazioni | |
Non comune: | Infezioni del tratto respiratorio superiore, infezione del tratto urinario inclusa cistite |
Raro: | Sepsi anche con esito fatale³ |
Patologie del sistema emolinfopoietico | |
Non comune: | Anemia |
Raro: | Eosinofilia, trombocitopenia |
Disturbi del sistema immunitario | |
Raro: | Ipersensibilità, reazioni anafilattiche |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | |
Non comune: | Iperkaliemia |
Raro: | Ipoglicemia (in pazienti diabetici) |
Patologie cardiache | |
Non comune: | Bradicardia |
Patologie del sistema nervoso | |
Raro: | Sonnolenza |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | |
Non comune: | Tosse |
Molto raro: | Malattia polmonare interstiziale³ |
Patologie gastrointestinali | |
Raro: | Disturbo gastrico |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | |
Raro: | Eczema, eruzione da farmaci, eruzione cutanea tossica |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | |
Raro: | Artrosi, dolore ai tendini |
Patologie renali e urinarie | |
Non comune: | Compromissione renale (inclusa insufficienza renale acuta) |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | |
Non comune: | Astenia |
Esami diagnostici | |
Raro: | Riduzione dell’emoglobina |
Infezioni e infestazioni | |
Non nota: | Scialoadenite |
Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi) | |
Non nota: | cancro cutaneo non melanoma (carcinoma basocellulare e carcinoma a cellule squamose) |
Patologie del sistema emolinfopoietico | |
Raro: | Trombocitopenia (talvolta associata a porpora) |
Non nota: | Anemia aplastica, anemia emolitica, depressione del midollo osseo, leucopenia, neutropenia, agranulocitosi |
Disturbi del sistema immunitario | |
Non nota: | Reazioni anafilattiche, ipersensibilità |
Patologie endocrine | |
Non nota: | Diabete mellito non adeguatamente controllato |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | |
Comune: | Ipomagnesemia |
Raro: | Ipercalcemia |
Molto raro: | Alcalosi ipocloremica |
Non nota: | Anoressia, appetito ridotto, squilibrio elettrolitico, ipercolesterolemia, iperglicemia, ipovolemia |
Disturbi psichiatrici | |
Non nota: | Agitazione |
Patologie del sistema nervoso | |
Raro: | Cefalea |
Non nota: | Stordimento |
Patologie dell’occhio | |
Non nota: | Xantopsia, miopia acuta, glaucoma acuto ad angolo chiuso, effusione coroidale |
Patologie vascolari | |
Non nota: | Vasculite necrotizzante |
Patologie gastrointestinali | |
Comune: | Nausea |
Non nota: | Pancreatite, disturbo gastrico |
Patologie epatobiliari | |
Non nota: | Ittero epatocellulare, ittero colestatico |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | |
Non nota: | Sindrome simil lupus eritematoso, reazioni di fotosensibilità, vasculite cutanea, necrolisi tossica epidermica, eritema multiforme |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | |
Non nota: | Debolezza |
Patologie renali e urinarie | |
Non nota: | Nefrite interstiziale, disfunzione renale, glicosuria |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | |
Non nota: | Piressia |
Esami diagnostici | |
Non nota: | Aumento dei trigliceridi |
Codice AIC
035608025
Data di pubblicazione
28-01-2023
Categorie farmaco
Sostanze ad azione sul sistema renina-angiotensina
Sostanza
Produttore
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Fonte dei dati
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