Matrifen cerotto transdermico – 75 mcg/ora cerotti transdermici 3 cerotti
Adulti: MATRIFEN è indicato nel trattamento del dolore cronico severo che richiede somministrazione continua a lungo termine di oppioidi.
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- Principi attivi
- Eccipienti
- Indicazioni
- Controindicazioni
- Posologia
- Conservazione
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- In gravidanza
- Sovradosaggio
- Effetti indesiderati
- Codice AIC
 
Principi attivi
Composizione di Matrifen cerotto transdermico – 75 mcg/ora cerotti transdermici 3 cerotti - Che principio attivo ha Matrifen cerotto transdermico – 75 mcg/ora cerotti transdermici 3 cerotti?
Matrifen 12 microgrammi/ora: ogni cerotto transdermico contiene 1,38 mg di fentanil in un cerotto di 4,2 cm² e rilascia 12 microgrammi/ora di fentanil. Matrifen 25 microgrammi/ora: ogni cerotto transdermico contiene 2,75 mg di fentanil in un cerotto di 8,4 cm² e rilascia 25 microgrammi/ora di fentanil. Matrifen 50 microgrammi/ora: ogni cerotto transdermico contiene 5,50 mg di fentanil in un cerotto di 16,8 cm² e rilascia 50 microgrammi/ora di fentanil. Matrifen 75 microgrammi/ora: ogni cerotto transdermico contiene 8,25 mg di fentanil in un cerotto di 25,2 cm² e rilascia 75 microgrammi/ora di fentanil. Matrifen 100 microgrammi/ora: ogni cerotto transdermico contiene 11,0 mg di fentanil in un cerotto di 33,6 cm² e rilascia 100 microgrammi/ora di fentanil. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Eccipienti
Composizione di Matrifen cerotto transdermico – 75 mcg/ora cerotti transdermici 3 cerotti - Cosa contiene Matrifen cerotto transdermico – 75 mcg/ora cerotti transdermici 3 cerotti?
Glicole dipropilenico; Idrossipropilcellulosa; Dimeticone; Silicone adesivo (amino-resistente); Membrana di rilascio, etilenvinilacetato (EVA); Pellicola di copertura, film in polietilene tereftalato (PET); Pellicola protettiva asportabile, film in poliestere rivestito con fluoropolimero; Inchiostro di stampa.
Indicazioni
Indicazioni terapeutiche - Perchè si usa Matrifen cerotto transdermico – 75 mcg/ora cerotti transdermici 3 cerotti? A cosa serve?
Adulti: MATRIFEN è indicato nel trattamento del dolore cronico severo che richiede somministrazione continua a lungo termine di oppioidi. Bambini: Trattamento a lungo termine del dolore cronico severo nei bambini di età superiore a 2 anni che sono già in trattamento con oppioidi.
Controndicazioni
Quando non deve essere usato Matrifen cerotto transdermico – 75 mcg/ora cerotti transdermici 3 cerotti?
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Dolore acuto o postoperatorio, poiché non è possibile aumentare gradualmente la dose durante un impiego a breve termine e potrebbe inoltre comportare un possibile rischio di ipoventilazione grave o pericolosa per la vita. Severa depressione respiratoria.
Posologia
Quantità e modalità di assunzione di Matrifen cerotto transdermico – 75 mcg/ora cerotti transdermici 3 cerotti - Come si assume Matrifen cerotto transdermico – 75 mcg/ora cerotti transdermici 3 cerotti?
Posologia. La dose di MATRIFEN deve essere personalizzata in base alle condizioni del paziente e deve essere valutata a intervalli regolari dopo l'applicazione. Deve essere utilizzata la dose minima efficace. I cerotti sono progettati per rilasciare circa 12, 25, 50, 75 e 100 mcg/h di fentanil nella circolazione sistemica, che rappresentano rispettivamente circa 0,3, 0,6, 1,2, 1,8 e 2,4 mg al giorno. Scelta del dosaggio iniziale: La dose appropriata iniziale di MATRIFEN deve basarsi sull’uso corrente di oppioidi da parte del paziente. Si raccomanda di utilizzare MATRIFEN in pazienti che hanno dimostrato tolleranza agli oppioidi. Altri fattori da considerare sono le condizioni generali e mediche del paziente, inclusi il peso, l’età e il grado di debilitazione nonché il grado di tolleranza agli oppioidi. Adulti. Pazienti con tolleranza agli oppioidi: Per convertire i pazienti con tolleranza agli oppioidi dal trattamento con oppioidi per via orale o parenterale al trattamento con MATRIFEN fare riferimento alla tabella di conversione di potenza equianalgesica sottostante. La dose potrà essere successivamente aumentata o diminuita gradualmente, se necessario, con variazioni di 12 o 25 mcg/h in modo da raggiungere la dose minima appropriata di MATRIFEN a seconda della risposta e delle esigenze analgesiche supplementari. Pazienti naïve agli oppioidi: Generalmente la via di somministrazione transdermica non è raccomandata in pazienti naïve agli oppioidi. Devono essere considerate vie alternative di somministrazione (orale, parenterale). Per prevenire il sovradosaggio si raccomanda che i pazienti naïve ricevano basse dosi di oppioidi a rilascio immediato (ad es. morfina, idromorfone, ossicodone, tramadolo e codeina) che devono essere aumentate gradualmente fino a raggiungere una dose analgesica equivalente a MATRIFEN con un rilascio di 12 mcg/h o 25 mcg/h. A questo punto i pazienti possono passare a MATRIFEN. In circostanze in cui è impossibile cominciare con oppioidi orali e MATRIFEN è l’unica opzione di trattamento appropriata per un paziente naïve agli oppioidi, la dose iniziale deve essere quella più bassa (cioè 12 mcg/h). In tali circostanze il paziente deve essere attentamente monitorato. Nei pazienti naïve agli oppioidi, la possibilità di ipoventilazione grave o pericolosa per la vita esiste anche se per iniziare la terapia viene utilizzata la dose più bassa di MATRIFEN (vedere paragrafi 4.4 e 4.9). Conversione della potenza equianalgesica: Nei pazienti che stanno assumendo analgesici oppioidi, la dose iniziale di MATRIFEN deve essere basata sulla dose giornaliera dell’oppioide precedente. Per calcolare la dose iniziale appropriata di MATRIFEN, seguire i passaggi riportati di seguito. 1. Calcolare la dose delle 24 ore (mg/die) dell’oppioide attualmente utilizzato. 2. Convertire questa quantità nella dose equianalgesica di morfina orale delle 24 ore utilizzando i fattori di moltiplicazione nella Tabella 1 per la via di somministrazione appropriata. 3. Per ricavare la dose di MATRIFEN corrispondente alla dose equianalgesica calcolata di morfina per le 24 ore, usare la Tabella 2 o Tabella 3 di conversione della dose come segue: a. la Tabella 2 indica le dosi per pazienti adulti che necessitano di rotazione dell’oppioide o che sono meno stabili clinicamente (il rapporto di conversione da morfina orale a fentanil transdermico è circa pari a 150:1) b. la Tabella 3 indica le dosi per pazienti adulti che sono in terapia stabile e ben tollerata con oppioidi (il rapporto di conversione da morfina orale a fentanil transdermico è circa pari a 100:1). Tabella 1: Tabella di conversione - fattori di moltiplicazione per convertire la dose giornaliera degli oppioidi precedenti alla dose equianalgesica di morfina orale per le 24 ore (mg/die di oppioide precedente x fattore di moltiplicazione = dose equianalgesica di morfina orale per le 24 ore)
Oppioide precedente | Via di somministrazione | Fattore moltiplicativo |
Morfina | orale | 1a |
parenterale | 3 | |
Buprenorfina | sublinguale | 75 |
parenterale | 100 | |
Codeina | orale | 0,15 |
parenterale | 0,23b | |
Diamorfina | orale | 0,5 |
parenterale | 6b | |
Fentanil | orale | - |
parenterale | 300 | |
Idromorfone | orale | 4 |
parenterale | 20b | |
Ketobemidone | orale | 1 |
parenterale | 3 | |
Levorfanolo | orale | 7,5 |
parenterale | 15b | |
Metadone | orale | 1,5 |
parenterale | 3b | |
Ossicodone | orale | 1.5 |
parenterale | 3 | |
Ossimorfone | rettale | 3 |
parenterale | 30b | |
Petidina | orale | - |
parenterale | 0,4b | |
Tapentadolo | orale | 0,4 |
parenterale | - | |
Tramadolo | orale | 0,25 |
parenterale | 0,3 |
Morfina orale nelle 24 ore (mg/die) | Dose di MATRIFEN (mcg/h) |
<90 | 12 |
90-134 | 25 |
135-224 | 50 |
225-314 | 75 |
315-404 | 100 |
405-494 | 125 |
495-584 | 150 |
585-674 | 175 |
675-764 | 200 |
765-854 | 225 |
855-944 | 250 |
945-1034 | 275 |
1035-1124 | 300 |
Morfina orale nelle 24 ore (mg/die) | Dose di MATRIFEN (mcg/h) |
≤ 44 | 12 |
45-89 | 25 |
90-149 | 50 |
150-209 | 75 |
210-269 | 100 |
270-329 | 125 |
330-389 | 150 |
390-449 | 175 |
450-509 | 200 |
510-569 | 225 |
570-629 | 250 |
630-689 | 275 |
690-749 | 300 |
Morfina orale nelle 24 ore (mg/die) | Dose di MATRIFEN (mcg/h) |
30-44 | 12 |
45-134 | 25 |
Conservazione
Come si conserva Matrifen cerotto transdermico – 75 mcg/ora cerotti transdermici 3 cerotti?
Questo medicinale non richiede alcuna condizione speciale di conservazione.
Avvertenze
Su Matrifen cerotto transdermico – 75 mcg/ora cerotti transdermici 3 cerotti è importante sapere che:
I pazienti che hanno manifestato eventi avversi seri devono essere monitorati per almeno 24 ore dopo la rimozione di MATRIFEN, o anche più a lungo se i sintomi clinici lo impongono, poiché le concentrazioni sieriche di fentanil diminuiscono gradualmente e si riducono a circa il 50% dopo 20-27 ore. I pazienti e le persone che si prendono cura di loro devono essere informati che MATRIFEN contiene un principio attivo in una quantità che può essere fatale, soprattutto per un bambino. Pertanto, essi devono tenere tutti i cerotti fuori dalla vista e dalla portata dei bambini, sia prima che dopo l'uso. Pazienti naïve e pazienti che non hanno tolleranza agli oppioidi: L’uso di MATRIFEN in pazienti naïve agli oppioidi è stato associato con rari casi di depressione respiratoria significativa e/o morte quando viene utilizzato come terapia oppioide iniziale, soprattutto in pazienti con dolore non oncologico. Esiste il rischio potenziale di ipoventilazione grave o pericolosa per la vita anche se viene utilizzata la dose più bassa di MATRIFEN come terapia iniziale in pazienti naïve agli oppioidi, soprattutto in pazienti anziani o con compromissione epatica o renale. La tendenza a sviluppare tolleranza ha un’ampia variabilità interindividuale. Si raccomanda di utilizzare MATRIFEN in pazienti che hanno dimostrato tolleranza agli oppioidi (vedere paragrafo 4.2). Depressione respiratoria: Con MATRIFEN, in alcuni pazienti, si può verificare una significativa depressione respiratoria; i pazienti devono essere tenuti sotto controllo per questi effetti. La depressione respiratoria può persistere anche dopo la rimozione del cerotto di MATRIFEN. L'incidenza di depressione respiratoria aumenta con l'aumentare della dose di MATRIFEN (vedere paragrafo 4.9). Sostanze ad azione depressiva del SNC possono aggravare la depressione respiratoria (vedere paragrafo 4.5). Rischio dovuto all’uso concomitante di farmaci sedativi come benzodiazepine o farmaci correlati: L'uso concomitante di Matrifen e di farmaci sedativi come benzodiazepine o farmaci correlati può causare sedazione, depressione respiratoria, coma e morte. A causa di questi rischi, la prescrizione concomitante con questi farmaci sedativi deve essere riservata a quei pazienti per i quali non sono possibili opzioni terapeutiche alternative. Se viene presa la decisione di prescrivere Matrifen in concomitanza con farmaci sedativi, deve essere usata la dose più bassa efficace e la durata del trattamento deve essere la più breve possibile. I pazienti devono essere seguiti attentamente per segni e sintomi di depressione respiratoria e sedazione. A tale riguardo, si raccomanda fortemente di informare i pazienti e chi li assiste affinchè siano a conoscenza di questi sintomi (vedere paragrafo 4.5). Malattia polmonare cronica: MATRIFEN può avere effetti indesiderati più severi in pazienti con malattie polmonari croniche, ostruttive o di altro tipo. In questi pazienti gli oppioidi possono ridurre il drive respiratorio e aumentare la resistenza delle vie aeree. Dipendenza e potenziale di abuso: Nel caso di somministrazione ripetuta di oppioidi si possono sviluppare tolleranza, dipendenza fisica e dipendenza psicologica. Fentanil può essere oggetto di abuso in modo simile ad altri agonisti oppioidi. L’abuso o l’uso improprio intenzionale di MATRIFEN possono provocare sovradosaggio e/o morte. I pazienti con una precedente storia di tossicodipendenza/abuso di alcol sono più a rischio di sviluppare dipendenza e abuso in seguito a trattamento con oppioidi. I pazienti con rischio aumentato di abuso di oppioidi possono essere comunque trattati in modo appropriato anche con formulazioni di oppioidi a rilascio modificato; tali pazienti richiedono comunque un monitoraggio per segni e sintomi di uso improprio, abuso o dipendenza. Patologie del SNC inclusa ipertensione intracranica: MATRIFEN deve essere usato con cautela nei pazienti che possono essere particolarmente sensibili agli effetti endocranici della ritenzione di CO2, come quelli con segni di aumento della pressione intracranica, alterazione della coscienza o coma. MATRIFEN deve essere usato con cautela nei pazienti affetti da tumori cerebrali. Malattie cardiache: Fentanil può produrre bradicardia e deve pertanto essere somministrato con cautela ai pazienti con bradiaritmie. Ipotensione: Gli oppioidi possono causare ipotensione, soprattutto in pazienti con ipovolemia acuta. Ipotensione e/o ipovolemia sintomatica sottostanti devono essere corrette prima di iniziare il trattamento con cerotti transdermici di fentanil. Compromissione epatica: Poiché fentanil viene metabolizzato a metaboliti inattivi nel fegato, la compromissione epatica può ritardarne l'eliminazione. Se pazienti con compromissione epatica ricevono MATRIFEN, questi devono essere tenuti sotto stretto controllo per i sintomi di tossicità da fentanil e la dose di MATRIFEN deve essere ridotta se necessario (vedere paragrafo 5.2). Compromissione renale: Sebbene non ci si aspetti che la compromissione della funzione renale influenzi l’eliminazione di fentanil in misura clinicamente rilevante, si consiglia cautela poiché la farmacocinetica di fentanil non è stata valutata in questa popolazione di pazienti (vedere paragrafo 5.2). Se pazienti con compromissione renale ricevono MATRIFEN, questi devono essere tenuti sotto stretto controllo per i sintomi di tossicità da fentanil e la dose deve essere ridotta se necessario. Ulteriori limitazioni vanno applicate ai pazienti naïve agli oppioidi con compromissione renale (vedere paragrafo 4.2). Febbre/esposizione a sorgenti esterne di calore: Le concentrazioni sieriche di fentanil possono aumentare se la temperatura cutanea aumenta (vedere paragrafo 5.2). Pertanto, i pazienti con febbre devono essere monitorati per gli effetti indesiderati degli oppioidi e la dose di MATRIFEN deve essere aggiustata se necessario. È possibile che avvenga un aumento temperatura-dipendente del rilascio di fentanil dal sistema che può portare a sovradosaggio e morte. Tutti i pazienti devono evitare l'esposizione del sito di applicazione di MATRIFEN a sorgenti di calore esterne dirette quali termofori, termocoperte, letti ad acqua riscaldati, lampade termiche o abbronzanti, esposizioni intensive al sole, borse di acqua calda, lunghi bagni in acqua calda, saune e idromassaggi termali caldi. Sindrome serotoninergica: Si raccomanda cautela quando MATRIFEN è somministrato in concomitanza a medicinali che interessano i sistemi di trasmissione serotoninergica. Lo sviluppo di una sindrome serotoninergica potenzialmente pericolosa per la vita può verificarsi con l’uso concomitante di sostanze che agiscono sulla serotonina, come gli Inibitori Selettivi della Ricaptazione della Serotonina (SSRI), gli Inibitori della Ricaptazione della Serotonina-Noradrenalina (SNRI) e alcuni medicinali che alterano il metabolismo della serotonina (compresi gli Inibitori delle Monoamino Ossidasi [IMAO]). La sindrome serotoninergica può verificarsi alle dosi raccomandate. La sindrome serotoninergica può includere alterazioni dello stato mentale (es. agitazione, allucinazioni, coma), instabilità del sistema nervoso autonomo (es. tachicardia, pressione arteriosa instabile, ipertermia), alterazioni neuromuscolari (es. iperriflessia, incoordinazione, rigidità) e/o sintomi gastrointestinali (es. nausea, vomito, diarrea). Se si sospetta la sindrome serotoninergica, il trattamento con MATRIFEN deve essere interrotto. Interazioni con altri medicinali. Inibitori del CYP3A4: L’uso concomitante di MATRIFEN con inibitori del citocromo P450 3A4 (CYP3A4) può provocare un aumento delle concentrazioni plasmatiche di fentanil che possono portare ad un aumento o ad un prolungamento sia degli effetti terapeutici che degli eventi avversi, nonché causare depressione respiratoria grave. Quindi, l’uso concomitante di MATRIFEN e inibitori del CYP3A4 non è raccomandato a meno che i benefici superino l’aumento del rischio di effetti indesiderati. In generale, il paziente deve attendere 2 giorni dopo l’interruzione del trattamento con un inibitore del CYP3A4 prima di applicare il primo cerotto di MATRIFEN. La durata dell’inibizione, comunque, è variabile e per alcuni inibitori del CYP3A4 con lunga emivita di eliminazione, come amiodarone, o per gli inibitori tempo-dipendenti come eritromicina, idelalisib, nicardipina e ritonavir, può essere richiesto un periodo più lungo. Pertanto, prima di applicare il primo cerotto di MATRIFEN, si deve consultare il Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto dell’inibitore del CYP3A4 per conoscerne l’emivita del principio attivo e la durata dell’effetto inibitorio. Un paziente in trattamento con MATRIFEN deve attendere almeno 1 settimana dopo la rimozione dell’ultimo cerotto prima di iniziare un trattamento con un inibitore del CYP3A4. Se l’uso concomitante di MATRIFEN con un inibitore di CYP3A4 non può essere evitato, è necessario un attento monitoraggio dei segni e sintomi di aumento o prolungamento sia degli effetti terapeutici sia degli eventi avversi di fentanil (in particolare la depressione respiratoria), e la dose di MATRIFEN deve essere ridotta o sospesa come ritenuto necessario (vedere paragrafo 4.5). Esposizione accidentale per trasferimento del cerotto: Il trasferimento accidentale di un cerotto di fentanil alla cute di un soggetto non utilizzatore (particolarmente nei bambini), mentre si dorme nello stesso letto o in caso di stretto contatto fisico con un utilizzatore, può causare un’overdose da oppioidi per il non utilizzatore. I pazienti devono essere allertati che in caso di trasferimento accidentale, il cerotto deve essere rimosso immediatamente dalla cute del non utilizzatore (vedere paragrafo 4.9). Uso in pazienti anziani: I dati di studi con somministrazione endovenosa di fentanil suggeriscono che i pazienti anziani possono presentare una minore capacità di eliminazione, un’emivita prolungata del farmaco, e una maggiore sensibilità al principio attivo rispetto a pazienti più giovani. I pazienti anziani in trattamento con MATRIFEN devono essere tenuti sotto attento controllo per eventuali segni di tossicità da fentanil e la dose deve essere ridotta se necessario (vedere paragrafo 5.2). Tratto gastrointestinale: Gli oppioidi aumentano il tono e diminuiscono le contrazioni propulsive della muscolatura liscia del tratto gastrointestinale. Il risultante prolungamento del tempo di transito gastrointestinale può essere responsabile dell’effetto costipante di fentanil. I pazienti devono adottare misure per prevenire la stipsi e, deve essere considerato l’uso profilattico di lassativi. Cautela aggiuntiva deve essere usata in pazienti con stipsi cronica. Se è presente o sospettato ileo paralitico, il trattamento con MATRIFEN deve essere interrotto. Pazienti con miastenia grave: Possono verificarsi reazioni (mio)cloniche non epilettiche. Deve essere usata cautela nel trattamento di pazienti affetti da miastenia grave. Uso concomitante di agonisti/antagonisti oppioidi misti: L'uso concomitante di buprenorfina, nalbufina o pentazocina non è raccomandato (vedere anche paragrafo 4.5). Popolazione pediatrica: MATRIFEN non deve essere somministrato a pazienti pediatrici naïve agli oppioidi (vedere paragrafo 4.2). Esiste il potenziale rischio di ipoventilazione grave o pericolosa per la vita, indipendentemente dalla dose somministrata di MATRIFEN sistema transdermico. MATRIFEN non è stato studiato in bambini di età inferiore a 2 anni. MATRIFEN deve essere somministrato solo a bambini tolleranti agli oppioidi di età pari o superiore a 2 anni (vedere paragrafo 4.2). Per premunirsi dall’ingestione accidentale da parte dei bambini, scegliere con cura il sito di applicazione di MATRIFEN (vedere paragrafi 4.2 e 6.6) e monitorare attentamente l’adesione del cerotto.
Interazioni
Quali medicinali o alimenti possono interagire con Matrifen cerotto transdermico – 75 mcg/ora cerotti transdermici 3 cerotti?
Interazioni farmacodinamiche. Medicinali ad azione centrale e alcol: L'uso concomitante di altri medicinali depressivi del sistema nervoso centrale (comprendenti oppioidi, sedativi come benzodiazepine o farmaci correlati, ipnotici, anestetici generali, fenotiazine, tranquillanti, antistaminici sedativi e bevande alcoliche) e di miorilassanti, può produrre ulteriori effetti depressivi sul CNS; si possono verificare ipotensione, sedazione profonda, ipoventilazione, depressione respiratoria, coma o morte. Pertanto l'uso di uno qualsiasi di questi medicinali in concomitanza con MATRIFEN richiede una particolare attenzione e il monitoraggio del paziente. La dose e la durata dell’uso concomitante devono essere limitati (vedere paragrafo 4.4). Inibitori delle monoaminossidasi (IMAO): L’uso di MATRIFEN non è raccomandato in pazienti che richiedono la somministrazione contemporanea di IMAO. Sono state segnalate interazioni severe e imprevedibili con gli IMAO, comprendenti un potenziamento degli effetti degli oppioidi o degli effetti serotoninergici. Pertanto MATRIFEN non deve essere utilizzato nei 14 giorni successivi all’interruzione della terapia con IMAO. Medicinali serotoninergici: La co-somministrazione di fentanil con medicinali serotoninergici, come un Inibitore Selettivo della Ricaptazione della Serotonina (SSRI) o un Inibitore della Ricaptazione della Serotonina-Noradrenalina (SNRI) o un Inibitore delle Monoamino Ossidasi (IMAO) può aumentare il rischio di sindrome serotoninergica, una condizione potenzialmente pericolosa per la vita. Uso concomitante di agonisti/antagonisti oppioidi misti: L'uso concomitante di buprenorfina, nalbufina o pentazocina non è raccomandato. Questi medicinali hanno elevata affinità per i recettori oppioidi con un’attività intrinseca relativamente bassa, quindi antagonizzano in parte l'effetto analgesico di fentanil e possono indurre sintomi da astinenza in pazienti dipendenti dagli oppioidi (vedere anche paragrafo 4.4). Interazioni farmacocinetiche. Inibitori del CYP3A4: Fentanil, principio attivo ad elevata clearance, viene rapidamente metabolizzato principalmente dal citocromo CYP3A4. L’uso concomitante di MATRIFEN e di inibitori del citocromo P450 3A4 (CYP3A4) può comportare un aumento della concentrazione plasmatica di fentanil, che potrebbe aumentare o prolungare sia gli effetti terapeutici che quelli indesiderati e potrebbe causare depressione respiratoria grave. Ci si aspetta che l’entità dell’interazione con gli inibitori potenti di CYP3A4 sia maggiore di quella con gli inibitori deboli o moderati. Sono stati segnalati casi di depressione respiratoria grave dopo la co-somministrazione di inibitori del CYP3A4 con fentanil transdermico, compreso un caso fatale dopo la co-somministrazione con un inibitore moderato del CYP3A4. L’uso concomitante di inibitori del CYP3A4 e MATRIFEN non è raccomandato, a meno che il paziente sia monitorato attentamente (vedere paragrafo 4.4). Esempi di principi attivi che possono aumentare le concentrazioni di fentanil sono: amiodarone, cimetidina, claritromicina, diltiazem, eritromicina, fluconazolo, itraconazolo, ketoconazolo, nefazodone, ritonavir, verapamil e voriconazolo (l’elenco non è completo). Dopo la co-somministrazione di inibitori deboli, moderati o potenti del CYP3A4 con fentanil e.v. a breve durata d’azione, la diminuzione della clearance di fentanil è stata generalmente ≤25%, tuttavia con ritonavir (inibitore potente di CYP3A4), la clearance media di fentanil è diminuita in media del 67%. L’entità dell’interazione degli inibitori di CYP3A4 con fentanil transdermico a lunga durata d’azione è nota, ma può essere maggiore che con la somministrazione e.v. a breve durata d’azione. Induttori di CYP3A4: L’uso concomitante di fentanil transdermico con induttori del citocromo CYP3A4 può comportare una diminuzione delle concentrazioni plasmatiche di fentanil e una diminuzione dell’effetto terapeutico. Si raccomanda cautela nell’uso concomitante di induttori di CYP3A4 e MATRIFEN. La dose di MATRIFEN può richiedere un aumento oppure può essere necessario passare a un altro medicinale analgesico. In previsione dell’interruzione di un trattamento concomitante con un induttore di CYP3A4 è necessario diminuire la dose di fentanil e monitorare attentamente il paziente. Gli effetti dell’induttore diminuiscono gradualmente e ciò può comportare un aumento delle concentrazioni plasmatiche di fentanil, le quali possono aumentare o prolungare sia gli effetti terapeutici sia gli effetti indesiderati, e potrebbero causare una grave depressione respiratoria. L’attento monitoraggio deve continuare fino al raggiungimento di effetti stabili del farmaco. Esempi di principi attivi che possono diminuire le concentrazioni plasmatiche di fentanil sono: carbamazepina, fenobarbital, fenitoina e rifampicina (l’elenco non è completo). Popolazione pediatrica: Sono stati effettuati studi d’interazione solo negli adulti.
In gravidanza
Se è in corso una gravidanza, se sospetta o sta pianificando una gravidanza, o se sta allattando con latte materno chiedere consiglio al medico prima di prendereMatrifen cerotto transdermico – 75 mcg/ora cerotti transdermici 3 cerotti?
Gravidanza: Non ci sono dati adeguati sull’uso di MATRIFEN nelle donne in gravidanza. Studi sugli animali hanno dimostrato una certa tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Non è noto il rischio potenziale nell’uomo sebbene fentanil, quando utilizzato per via endovenosa come anestetico, abbia dimostrato di attraversare la barriera placentare in gravidanza. È stata riportata sindrome da sospensione in neonati nati da madri in terapia cronica con MATRIFEN durante la gravidanza. MATRIFEN non deve essere utilizzato durante la gravidanza a meno che non sia strettamente necessario. L’uso di MATRIFEN durante il parto non è raccomandato poiché non può essere utilizzato nel trattamento del dolore acuto o post-operatorio (vedere paragrafo 4.3). Inoltre, poiché fentanil passa attraverso la placenta, l’uso di MATRIFEN durante il parto può provocare depressione respiratoria nel neonato. Allattamento: Fentanil viene escreto nel latte materno e può provocare sedazione/depressione respiratoria nel neonato allattato. L’allattamento con latte materno dovrà pertanto essere interrotto durante il trattamento con MATRIFEN e per almeno 72 ore dopo la rimozione del cerotto. Fertilità: Non ci sono dati clinici sugli effetti di fentanil sulla fertilità. Alcuni studi nei ratti hanno evidenziato una riduzione della fertilità e un aumento della mortalità embrionale a dosi tossiche per le madri (vedere paragrafo 5.3).
Sovradosaggio
Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Matrifen cerotto transdermico – 75 mcg/ora cerotti transdermici 3 cerotti?
Sintomi e segni: Le manifestazioni di un sovradosaggio di fentanil sono un potenziamento delle sue azioni farmacologiche, il cui effetto più grave è la depressione respiratoria. Trattamento: Per la gestione della depressione respiratoria, le contromisure immediate comprendono la rimozione del cerotto di MATRIFEN e la stimolazione fisica o verbale del paziente. Queste azioni possono essere seguite dalla somministrazione di un antagonista oppioide specifico, come il naloxone. La depressione respiratoria dopo un sovradosaggio può durare oltre la durata d’azione dell’antagonista oppioide. L’intervallo tra le somministrazioni endovenose di antagonista deve essere scelto con cura, data la possibilità di "rinarcotizzazione" dopo la rimozione del cerotto; potrebbe essere necessaria la somministrazione ripetuta o l'infusione continua di naloxone. L'inversione dell'effetto narcotico può avere come risultato l'insorgenza acuta del dolore e del rilascio di catecolamine. Se la situazione clinica lo giustifica, si deve instaurare e mantenere la pervietà delle vie aeree, possibilmente per via orofaringea o con una cannula endotracheale; se appropriato, si deve procedere alla somministrazione di ossigeno e all'assistenza o al controllo della respirazione. Vanno mantenuti temperatura corporea e bilancio idrico adeguati. Se insorge ipotensione grave o persistente, deve essere considerata la possibile ipovolemia, e la condizione deve essere trattata con un'adeguata fluidoterapia per via parenterale.
Effetti indesiderati
Quali sono gli effetti collaterali di Matrifen cerotto transdermico – 75 mcg/ora cerotti transdermici 3 cerotti? - Come tutti i medicinali, Matrifen cerotto transdermico – 75 mcg/ora cerotti transdermici 3 cerotti può causare effetti collaterali, sebbene non tutte le persone li manifestino.
La sicurezza di MATRIFEN è stata valutata in 1565 soggetti adulti e 289 pediatrici che hanno preso parte a 11 studi clinici (1 in doppio cieco, controllato vs placebo; 7 in aperto, vs controllo attivo; 3 in aperto, non controllati) nel trattamento del dolore cronico oncologico o non oncologico. Tutti questi soggetti hanno ricevuto almeno 1 dose di MATRIFEN e hanno fornito dati di sicurezza. Sulla base dei dati di sicurezza aggregati di questi studi clinici, le reazioni avverse riportate più comunemente (incidenza ≥10%) sono state: nausea (35,7%), vomito (23,2%), stipsi (23,1%), sonnolenza (15,0%), capogiri (13,1%) e cefalea (11,8%). Le reazioni avverse riportate con l’uso di MATRIFEN negli studi clinici, incluse quelle elencate sopra, e quelle e nell’esperienza post-marketing sono elencate sotto nella Tabella 5. Le frequenze sono riportate in accordo alla seguente convenzione: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). Le reazioni avverse sono presentate secondo la Classificazione per Sistemi e Organi e in ordine decrescente di gravità all’interno di ciascuna categoria di frequenza. Tabella 5: Reazioni avverse in pazienti adulti e pediatrici
Classificazione per sistemi e organi | Frequenza | ||||
Molto comune | Comune | Non comune | Raro | Non noto | |
Disturbi del sistema immunitario | Ipersensibilità | shock anafilattico, reazione anafilattica, reazione anafilattoide | |||
Patologie endocrine | Carenza di androgeni | ||||
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | anoressia | ||||
Disturbi psichiatrici | insonnia, depressione, ansia, stato confusionale, allucinazioni | agitazione, disorientamento, umore euforico | Delirium | ||
Patologie del sistema nervoso | sonnolenza, capogiro, cefalea | tremore, parestesia | ipoestesia, convulsioni (incluse convulsioni cloniche e da grande male), amnesia; riduzione del livello di coscienza, perdita di coscienza | ||
Patologie dell’occhio | visione offuscata | miosi | |||
Patologie dell’orecchio e del labirinto | vertigini | ||||
Patologie cardiache | palpitazioni, tachicardia | bradicardia, cianosi | |||
Patologie vascolari | ipertensione | ipotensione | |||
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | dispnea | depressione respiratoria, distress respiratorio | apnea, ipoventilazione | bradipnea, | |
Patologie gastrointestinali | nausea, vomito, stipsi | diarrea, bocca secca, dolore addominale, dolore addominale superiore, dispepsia | ileo | sub ileo | |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | iperidrosi, prurito, rash, eritema | eczema, dermatite allergica, patologia della pelle, dermatite, dermatite da contatto | |||
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | spasmi muscolari | contrazioni muscolari | |||
Patologie renali e urinarie | ritenzione urinaria | ||||
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | disfunzione erettile, disfunzioni sessuali | ||||
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | affaticamento, edema periferico, astenia, malessere, sensazione di freddo | reazioni al sito di applicazione, malattia simil- influenzale, sensazione di modificazioni della temperatura corporea, ipersensibilità nel sito di applicazione, sindrome da sospensione, piressia* | dermatite nel sito di applicazione, eczema nel sito di applicazione |
Codice AIC
037405178
Data di pubblicazione
28-01-2023
Categorie farmaco
Sostanza
Produttore
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Fonte dei dati
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