Likacin – soluzione iniettabile – 1 g/4 ml soluzione iniettabile 1 fiala
LIKACIN è indicato nel trattamento a breve termine di infezioni gravi da ceppi sensibili di germi Gram-negativi, comprese le specie di Pseudomonas, E.
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- Principi attivi
- Eccipienti
- Indicazioni
- Controindicazioni
- Posologia
- Conservazione
- Avvertenze
- Interazioni
- In gravidanza
- Sovradosaggio
- Effetti indesiderati
- Codice AIC
 
Principi attivi
Composizione di Likacin – soluzione iniettabile – 1 g/4 ml soluzione iniettabile 1 fiala - Che principio attivo ha Likacin – soluzione iniettabile – 1 g/4 ml soluzione iniettabile 1 fiala?
1 flaconcino im iv 250 mg contiene: Principio attivo: amikacina solfato pari a amikacina mg 250 1 flaconcino im iv 500 mg contiene: Principio attivo: amikacina solfato pari a amikacina mg 500 1 flaconcino im iv 1000 mg contiene: Principio attivo: amikacina solfato pari a amikacina mg 1000 Per gli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Eccipienti
Composizione di Likacin – soluzione iniettabile – 1 g/4 ml soluzione iniettabile 1 fiala - Cosa contiene Likacin – soluzione iniettabile – 1 g/4 ml soluzione iniettabile 1 fiala?
Sodio citrato, Sodio bisolfito, Acido Solforico, Acqua per preparazioni iniettabili.
Indicazioni
Indicazioni terapeutiche - Perchè si usa Likacin – soluzione iniettabile – 1 g/4 ml soluzione iniettabile 1 fiala? A cosa serve?
LIKACIN è indicato nel trattamento a breve termine di infezioni gravi da ceppi sensibili di germi Gram-negativi, comprese le specie di Pseudomonas, E. Coli, Proteus indolo + e indolo -, di Providencia, del gruppo Klebsiella-Serratia, e di Acinetobacter. Questo antibiotico si dimostra efficace: • nella terapia delle batteriemie, delle setticemie e delle sepsi neonatali; • nella terapia delle infezioni gravi delle vie respiratorie, delle ossa e delle articolazioni, del SNC (inclusa la meningite), delle infezioni intraaddominali (inclusa la peritonite), delle ustioni e delle infezioni postoperatorie (incluse quelle della chirurgia vascolare); • nella terapia delle infezioni gravi, complicate e ricorrenti, delle vie urinarie, causate da germi Gram-negativi. Per contro, come gli altri aminoglicosidi, l’Amikacina non è indicata negli episodi infettivi iniziali non complicati del tratto urinario, quando l’agente eziologico è sensibile ad antibiotici potenzialmente meno tossici: • nella terapia delle infezioni da stafilococco; perciò si può adottare come terapia d’attacco in caso di infezioni stafilococciche accertate o presunte, quando il paziente è allergico ad altri antibiotici, o è presente un’infezione mista da stafilococchi e Gram-negativi; • nella terapia delle sepsi neonatali, quando il test di sensibilità indica che altri aminoglicosidi non si possono impiegare. In tali casi può essere indicata anche una terapia concomitante con un antibiotico di tipo penicillinico, a causa della possibilità di sovrinfezione da Gram-positivi (streptococchi o pneumococchi). LIKACIN è in grado di combattere le infezioni da germi Gram-negativi resistenti alla gentamicina ed alla tobramicina, particolarmente da Proteus rettgeri, Providencia stuartii, Serratia mercescens e Pseudomonas aeruginosa. Si devono tenere in considerazione le lineee guida ufficiali sull’uso appropriato degli agenti antibatterici.
Controndicazioni
Quando non deve essere usato Likacin – soluzione iniettabile – 1 g/4 ml soluzione iniettabile 1 fiala?
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. L’amikacina solfato iniettabile è controindicata per i pazienti con allergia nota all’amikacina o ad altro componente della formulazione. Un’anamnesi di ipersensibilità o reazioni tossiche gravi agli aminoglicosidi possono costituire controindicazione all’uso di qualsiasi aminoglicoside a causa della nota sensibilità crociata dei pazienti a farmaci di questa categoria.
Posologia
Quantità e modalità di assunzione di Likacin – soluzione iniettabile – 1 g/4 ml soluzione iniettabile 1 fiala - Come si assume Likacin – soluzione iniettabile – 1 g/4 ml soluzione iniettabile 1 fiala?
Somministrazione intramuscolare ed endovenosa Alla posologia raccomandata le infezioni meno gravi sostenute da germi sensibili all’Amikacina dovrebbero rispondere entro 24-48 ore. La durata del trattamento è in genere di 3-7 giorni per la somministrazione endovenosa e di 7-10 giorni per la somministrazione intramuscolare. Se il quadro clinico non si modifica entro 3-5 giorni, prendere in considerazione una terapia alternativa in base ai risultati delle indagini microbiologiche. Adulti e bambini sopra i 12 anni Il dosaggio intramuscolare o endovenoso raccomandato per adulti e adolescenti con funzionalità renale normale (clearance della creatinina ≥50 ml/min.) è di 15 mg/kg/die da somministrarsi come dose giornaliera singola o frazionato in due dosi uguali, ovvero 7.5 mg/kg ogni 12 ore. La dose giornaliera totale non deve superare 1.5 g. Nei pazienti con endocardite e neutropenia febbrile la posologia dev’essere di due somministrazioni al giorno, in quanto non si dispone di dati sufficienti a supporto della somministrazione giornaliera unica. Bambini di età compresa tra 4 settimane e 12 anni La dose intramuscolare o endovenosa (infusione venosa lenta) raccomandata per i bambini con funzionalità renale normale è di 15-20 mg/kg/die somministrabile come dose unica di 15-20 mg/kg o frazionata in due dosi da 7.5 mg/kg ogni 12 ore. Nei pazienti con endocardite e neutropenia febbrile la posologia dev’essere di due somministrazioni al giorno, in quanto non si dispone di dati sufficienti a supporto della somministrazione giornaliera unica. Neonati Un’iniziale dose di carica di 10 mg/kg seguita da 7.5 mg/kg ogni 12 h (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Neonati prematuri La dose raccomandata nei prematuri è di 7.5 mg/kg ogni 12 ore (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Infezioni ad alto rischio e/o sostenute da Pseudomonas: la dose iniziale nell’adulto può essere aumentata a 500 mg ogni 8 ore, ma non si deve superare mai la dose di 1,5 g/die né protrarre la terapia per più di 10 giorni. La dose totale massima è di 15 g. Infezioni del tratto urinario non complicate (escluse le infezioni da Pseudomonas): 7,5 mg/kg/die suddivise in due somministrazioni (una ogni 12 ore). Alterata funzionalità renale Nei pazienti affetti da disfunzione renale, la dose giornaliera dovrebbe essere ridotta e/o aumentati gli intervalli tra una somministrazione e l’altra onde evitare un accumulo del farmaco. Un metodo consigliato per stabilire le dosi da somministrare ai pazienti con una diminuita funzionalità renale, sospetta o accertata, è quello di moltiplicare per 9 le concentrazioni sieriche di creatinina: il risultato ottenuto rappresenta l’intervallo espresso in ore, tra una dose e l’altra. Posologia normale (7,5 mg/kg) a intervalli prolungati:
Creatinina SIERICA (mg/100 ml) | Intervallo (ore) | |
1,5 | x 9 = | 13,5 |
2,0 | x 9 = | 18 |
2,5 | x 9 = | 22,5 |
3,0 | x 9 = | 27 |
3,5 | x 9 = | 31,5 |
4,0 | x 9 = | 36 |
4,5 | x 9 = | 40,5 |
5,0 | x 9 = | 45 |
5,5 | x 9 = | 49,5 |
6,0 | x 9 = | 54 |
CC del paziente osservata (ml/min) | x 7,5 |
CC del paziente normale (ml/min) |
Conservazione
Come si conserva Likacin – soluzione iniettabile – 1 g/4 ml soluzione iniettabile 1 fiala?
Le soluzioni contenenti 2,5 mg/ml di principio attivo, possono essere utilizzate entro le 24 ore se conservate in frigorifero e comunque non al di sopra dei 25°C.
Avvertenze
Su Likacin – soluzione iniettabile – 1 g/4 ml soluzione iniettabile 1 fiala è importante sapere che:
Si richiede cautela nella somministrazione del prodotto a pazienti con preesistente insufficienza renale, o preesistente danno uditivo o vestibolare. I pazienti in terapia con aminoglicosidi parenterali devono essere sottoposti ad attento monitoraggio clinico a causa della potenziale ototossicità e nefrotossicità associati al loro uso. La sicurezza del farmaco per periodi di trattamento superiori a 14 giorni non è stata determinata. Neurotossicità/ototossicità Nei pazienti in trattamento con aminoglicosidi può verificarsi neurotossicità che si manifesta sotto forma di ototossicità vestibolare e/o uditiva bilaterale. Il rischio di ototossicità indotta dagli aminoglicosidi è maggiore nei pazienti con compromissione della funzionalità renale, o nei pazienti sottoposti a terapia di durata superiore a 5-7 giorni, anche se sani. Normalmente all’inizio si ha sordità alle alte frequenze che si può rilevare solo con un esame audiometrico. Il paziente può inoltre accusare vertigini che possono essere la manifestazione di un danno vestibolare. Altre manifestazioni di neurotossicità possono comprendere insensibilità, formicolii, spasmi muscolari e convulsioni. I pazienti che sviluppano danno cocleare o vestibolare durante la terapia possono non rilevare sintomi che indichino lo sviluppo di tossicità dell’ottavo nervo cranico, e la sordità bilaterale totale o parziale irreversibile o vertigini invalidanti possono verificarsi dopo la sospensione del farmaco. L’ototossicità indotta dagli aminoglicosidi è generalmente irreversibile. Non è nota la potenziale ototossicità dell’Amikacina nei bambini. Finché non siano a disposizione maggiori dati, questo antibiotico si dovrebbe usare in pediatria solo quando i tests di sensibilità indicano che altri aminoglicosidi non si possono impiegare e quando il bambino può essere controllato strettamente circa l’insorgenza della tossicità a quel livello. Neurotossicità muscolare Blocco neuromuscolare e paralisi respiratoria sono stati riferiti a seguito di iniezione parenterale, instillazione topica (come nel caso di irrigazione ortopedica e addominale o nel trattamento locale dell’empiema) e a seguito dell’assunzione orale di aminoglicosidi. La possibilità della paralisi respiratoria va presa in considerazione con la somministrazione di aminoglicosidi per qualsiasi via di somministrazione, particolarmente in pazienti che ricevono anestetici, bloccanti neuromuscolari (vedere capitolo paragrafo 4.5). Se si verifica il blocco neuromuscolare, la somministrazione di sali di calcio può eliminare la paralisi respiratoria, ma può rendersi necessaria la ventilazione artificiale. Il blocco neuromuscolare e la paralisi muscolare sono stati evidenziati in animali di laboratorio a cui erano state somministrate dosi elevate di amikacina. Gli aminoglicosidi vanno somministrati con cautela in pazienti con disturbi muscolari come la miastenia grave o la malattia di Parkinson, dato che questi farmaci possono aggravare la debolezza muscolare per via del loro potenziale effetto simil-curaro sulla giunzione neuromuscolare. Tossicità renale Gli aminoglicosidi sono potenzialmente nefrotossici. La tossicità renale è indipendente dalla concentrazione massima (Cmax) plasmatica. Il rischio di nefrotossicità è maggiore nei pazienti con compromissione renale e in quanti ricevono dosi elevate o che sono sottoposti a terapia prolungata. Durante il trattamento i pazienti devono essere ben idratati e la loro funzione funzionalità renale deve essere valutata con i consueti metodi prima d’iniziare la terapia e quotidianamente nel corso del trattamento. È necessario procedere ad una riduzione del dosaggio se vi sono prove di disfunzione renale, come la presenza di cilindri urinari, globuli bianchi o rossi, albuminuria, diminuzione della clearance della creatinina, diminuzione del peso specifico dell’urina, aumento dell’azoto ureico nel sangue, della creatinina serica od oliguria. Se si osserva un aumento dell’azotemia o una progressiva diminuzione della produzione urinaria, il trattamento deve essere sospeso. I pazienti anziani possono avere una ridotta funzionalità renale non evidenziata dai test di screening di routine come l’indice di azoto ureico nel sangue o la creatinina serica. A tale scopo la determinazione della clearance della creatinina può risultare più utile. Il monitoraggio della funzionalità renale dei pazienti anziani durante il trattamento con aminoglicosidi è particolarmente importante. La funzionalità dei reni e dell’ottavo nervo cranico va monitorata attentamente specie nei pazienti con compromissione renale nota o sospetta all’inizio della terapia, e anche in coloro la cui funzionalità renale è inizialmente normale, ma sviluppano segni di disfunzione renale nel corso della terapia. Se possibile vanno monitorate le concentrazioni sieriche di amikacina per assicurare che i livelli siano adeguati e per evitare livelli potenzialmente tossici. Nell’esame delle urine bisogna verificare che non vi sia una diminuzione del peso specifico, un aumento dell’escrezione di proteine e la presenza di cellule o cilindri. Anche l’indice di azoto ureico nel sangue, la creatinina sierica o la clearance della creatinina vanno periodicamente misurati. Nei pazienti abbastanza adulti da poter essere testati, è opportuno effettuare audiogrammi seriali, in particolare nei pazienti ad alto rischio. La presenza di ototossicità (capogiri, vertigine, tinnito, acufeni e perdita d’udito) o di nefrotossicità richiede l’interruzione della terapia o un adeguamento del dosaggio. L’uso concomitante e/o sequenziale di altri prodotti sistemici, orali o topici che possono provocare neurotossicità o nefrotossicità deve essere evitato. Altri fattori che possono accrescere il rischio di tossicità sono l’età avanzata e la disidratazione. L’inattivazione dell’aminoglicoside assume significatività clinica solo nei pazienti con grave compromissione renale. L’inattivazione può continuare in campioni di fluidi corporei raccolti a scopo di analisi, portando a letture inaccurate dell’aminoglicoside. Tali campioni devono essere trattati in modo adeguato (analizzati immediatamente, congelati o trattati con beta-lattamasi). Reazioni allergiche L’amikacina solfato in fiale per iniezione contiene sodio bisolfito, un solfito che in persone sensibili può causare reazioni allergiche compresi sintomi anafilattici ed episodi asmatici potenzialmente fatali o di minor gravità. La prevalenza globale di sensibilità ai solfiti nella popolazione generale non è comune ed è probabilmente bassa. La sensibilità ai solfiti si riscontra con maggior frequenza nei soggetti asmatici rispetto ai non asmatici. Altro Gli aminoglicosidi sono assorbiti rapidamente e quasi totalmente quando vengono applicati localmente, ad eccezione della vescica, in relazione a procedure chirurgiche. A seguito di irrigazione con preparati a base di aminoglicosidi di aree chirurgiche sia piccole che grandi sono state riportate sordità irreversibile, insufficienza renale e morte per blocco neuromuscolare. È possibile allergia crociata con gli altri aminoglicosidi. Come con altri antibiotici, l’uso di amikacina può provocare la proliferazione di organismi non suscettibili. In questo caso bisogna istituire una terapia adeguata. Nei casi in cui l’Amikacina è indicata in associazione con altri antibiotici si deve evitare di miscelare tali agenti sia nelle siringhe sia nei flaconi per l’infusione. È consigliabile effettuare un antibiogramma prima di iniziare la terapia. L’Amikacina può, comunque, essere adottata come terapia iniziale, quando in una infezione si sospetti l’eziologia da Gram - negativi e non siano ancora a disposizione i risultati dell’antibiogramma. Tuttavia la decisione di continuare la terapia con questo antibiotico dovrebbe basarsi sui risultati dei tests di sensibilità, sulla gravità dell’infezione, sulla risposta del paziente e tenendo presente le avvertenze riportate più avanti. Gli aminoglicosidi vanno impiegati con cautela nei bambini prematuri e nei neonati a causa dell’immaturità renale di questi pazienti e del conseguente prolungamento dell’emivita sierica di questi farmaci. L’infarto della macula, talvolta risultante in cecità permanente, è stato riferito a seguito della somministrazione intravitreale (iniezione nell’occhio) di amikacina. Tenere il medicinale fuori dalla portata e dalla vista dei bambini.
Interazioni
Quali medicinali o alimenti possono interagire con Likacin – soluzione iniettabile – 1 g/4 ml soluzione iniettabile 1 fiala?
La co-somministrazione o l’uso seriale - sia topico che sistemico - di altri agenti neurotossici, ototossici o nefrotossici, in particolare bacitracina, cisplatino, amfotericina B, ciclosporina, tacrolimo, cefaloridina, paromomicina, viomicina, polimixina B, colistina, vancomicina o altri aminoglicosidi (kanamicina, gentamicina, tobramicina, neomicina, streptomicina), va evitato a causa dei potenziali effetti additivi. È stato osservato un aumento della nefrotossicità a seguito della co-somministrazione parenterale di antibiotici aminoglicosidici e cefalosporine. L’uso cconcomitante di cefalosporine può produrre un falso aumento del livello sierico della creatinina. Bisogna evitare la concomitante somministrazione di amikacina solfato iniettabile e di potenti diuretici (acido etacrinico o furosemide) in quanto i diuretici possono di per sé causare ototossicità. Inoltre se somministrati per endovena, i diuretici possono potenziare la tossicità dell’aminoglicoside alterando le concentrazioni dell’antibiotico nel siero e nei tessuti. Una riduzione dell’attività sierica si può verificare anche quando un aminoglicoside o una penicillina vengono somministrati in vivo per vie di somministrazione separate. Quando gli aminoglicosidi vengono somministrati con i bisfosfonati vi è un maggior rischio di ipocalcemia. Il rischio di nefrotossicità e la possibilità di ototossicità sono maggiori quando gli aminoglicosidi sono somministrati con composti al platino. Se somministrata con l’amikacina, la tiamina (vitamina B1) può venir distrutta dal componente reattivo sodio bisolfito della formulazione dell’amikacina solfato. L’indometacina può aumentare la concentrazione plasmatica dell’amikacina nei neonati. Nei pazienti che ricevono anestetici, bloccanti neuromuscolari come tubocurarina, succinilcolina, decametonio, atracurio, rocuronio, vecuronio, o nei pazienti che ricevono massicce trasfusioni di sangue anticoagulato con citrato, c’è rischio di paralisi respiratoria.
In gravidanza
Se è in corso una gravidanza, se sospetta o sta pianificando una gravidanza, o se sta allattando con latte materno chiedere consiglio al medico prima di prendereLikacin – soluzione iniettabile – 1 g/4 ml soluzione iniettabile 1 fiala?
Gravidanza L’amikacina dev’essere somministrata a donne incinte e neonati solo se chiaramente necessario e sotto controllo medico (vedere paragrafo 4.4). Ci sono dati limitati sull’uso degli aminoglicosidi in gravidanza. Gli aminoglicosidi possono causare danno fetale. Gli aminoglicosidi attraversano la placenta e sono stati riferiti casi di sordità totale, irreversibile, bilaterale, congenita in bambini le cui madri avevano ricevuto streptomicina in gravidanza. Sebbene non siano stati riferiti effetti avversi nel feto o nei neonati nati da donne che avevano ricevuto altri aminoglicosidi in gravidanza, il rischio potenziale di danno sussiste. Se l’amikacina viene utilizzata in gravidanza o se la paziente resta incinta durante il trattamento con questo farmaco, la paziente dev’essere messa al corrente dei potenziali rischi per il feto. Allattamento Non è noto se l’amikacina venga escreta nel latte materno. Per questo motivo occorre decidere se interrompere l’allattamento al seno o la terapia. Fertilità Studi di tossicità riproduttiva effettuati su topi e ratti non hanno evidenziato effetti nocivi sulla fertilità o tossicità fetale.
Sovradosaggio
Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Likacin – soluzione iniettabile – 1 g/4 ml soluzione iniettabile 1 fiala?
In caso di sovradosaggio vi è un generale rischio di reazioni nefrotossiche, ototossiche e neurotossiche (blocco neuromuscolare). Il blocco neuromuscolare con arresto respiratorio richiede un trattamento appropriato che comprende l’applicazione di calcio ionizzato (p. es. calcio gluconato o lattobionato in soluzione al 10-20%) (vedere paragrafo 4.4). In caso di sovradosaggio o reazione tossica, la dialisi peritoneale o l’emodialisi aiuteranno a rimuovere l’amikacina dal sangue. I livelli di amikacina si possono ridurre anche con emofiltrazione arterovenosa continua. Nel neonato si può prendere in considerazione anche la trasfusione di scambio.
Effetti indesiderati
Quali sono gli effetti collaterali di Likacin – soluzione iniettabile – 1 g/4 ml soluzione iniettabile 1 fiala? - Come tutti i medicinali, Likacin – soluzione iniettabile – 1 g/4 ml soluzione iniettabile 1 fiala può causare effetti collaterali, sebbene non tutte le persone li manifestino.
Potenzialmente tutti gli aminoglicosidi possono indurre ototossicità, tossicità renale e blocco neuromuscolare. Tale tossicità si verifica più di frequente in pazienti con compromissione renale, in pazienti trattati con altri farmaci ototossici o nefrotossici e in pazienti trattati per periodi di tempo prolungati e/o a dosi superiori a quelle raccomandate (vedere paragrafo 4.4). Gli effetti indesiderati vengono presentati per classe di sistemi e organi, con la terminologia definita da MedDRA, e per frequenza, utilizzando le seguenti categorie: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, < 1/10), non comune (≥1/1000, <1/100), raro (≥1/10000, <1/1000), molto raro < 1/10000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Classificazione per sistemi e organi | Frequenza | Termine MedDRA |
Infezioni ed infestazioni | Non comune | Superinfezioni o colonizzazione da parte di batteri o lieviti resistenti a |
Patologie del sistema emolinfopoietico | Raro | Anemia, eosinofilia |
Disturbi del sistema immunitario | Non nota | Risposta anafilattica (reazione anafilattica, shock anafilattico e reazione anafilattoide), ipersensibilità |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Raro | Ipomagnesiemia |
Patologie del sistema nervoso | Non nota | Paralisi a |
Raro | Tremorea, parestesiaa, mal di testa, disturbo dell’equilibrioa | |
Patologie dell’occhio | Raro | Cecità b, infarto della retina b |
Patologie dell’orecchio e del labirinto | Raro | Tinnitoa, ipoacusiaa |
Non nota | Sorditàa, sordità neurosensorialea | |
Patologie vascolari | Raro | Ipotensione |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Non nota | Apnea, broncospasmo |
Patologie gastrointestinali | Non comune | Nausea, vomito |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Non comune | Rash |
Raro | Prurito, orticaria | |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Raro | Artralgia, spasmi muscolari a |
Patologie renali e urinarie | Non nota | Insufficienza renale acuta, nefropatia tossica, cellule nelle urinea |
Raro | Oliguriaa, aumento della creatinina sericaa, albuminuriaa, azotemiaa, globuli rossi nelle urinea, globuli bianchi nelle urinea | |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Raro | Piressia |
Codice AIC
024475067
Data di pubblicazione
28-01-2023
Categorie farmaco
Antibatterici per uso sistemico
Sostanza
Produttore
Disclaimer
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