Lenvima capsule rigide – 4 mg – capsula rigida – uso orale – blister (poliammide/alluminio/pvc/alluminio) – 30 capsule
Carcinoma tiroideo differenziato (DTC) LENVIMA come monoterapia è indicato negli adulti per il trattamento del carcinoma differenziato della tiroide (Differentiated Thyroid Carcinoma, DTC) (papillare/follicolare/a cellule di Hürthle) progressivo, localmente avanzato o metastatico, refrattario allo iodio radioattivo (Radioactive Iodine, RAI).
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Principi attivi
Composizione di Lenvima capsule rigide – 4 mg – capsula rigida – uso orale – blister (poliammide/alluminio/pvc/alluminio) – 30 capsule - Che principio attivo ha Lenvima capsule rigide – 4 mg – capsula rigida – uso orale – blister (poliammide/alluminio/pvc/alluminio) – 30 capsule?
LENVIMA 4 mg capsule rigide Ogni capsula rigida contiene 4 mg di lenvatinib (come mesilato).LENVIMA 10 mg capsule rigide Ogni capsula rigida contiene 10 mg di lenvatinib (come mesilato). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Eccipienti
Composizione di Lenvima capsule rigide – 4 mg – capsula rigida – uso orale – blister (poliammide/alluminio/pvc/alluminio) – 30 capsule - Cosa contiene Lenvima capsule rigide – 4 mg – capsula rigida – uso orale – blister (poliammide/alluminio/pvc/alluminio) – 30 capsule?
Contenuto della capsula Carbonato di calcio Mannitolo Cellulosa microcristallina Idrossipropilcellulosa Idrossipropilcellulosa a bassa sostituzione Talco Involucro della capsula Ipromellosa Titanio biossido (E171) Ossido di ferro giallo (E172) Ossido di ferro rosso (E172) Inchiostro di stampa Gommalacca Ossido di ferro nero (E172) Potassio idrossido Propilenglicole
Indicazioni
Indicazioni terapeutiche - Perchè si usa Lenvima capsule rigide – 4 mg – capsula rigida – uso orale – blister (poliammide/alluminio/pvc/alluminio) – 30 capsule? A cosa serve?
Carcinoma tiroideo differenziato (DTC) LENVIMA come monoterapia è indicato negli adulti per il trattamento del carcinoma differenziato della tiroide (Differentiated Thyroid Carcinoma, DTC) (papillare/follicolare/a cellule di Hürthle) progressivo, localmente avanzato o metastatico, refrattario allo iodio radioattivo (Radioactive Iodine, RAI). Carcinoma epatocellulare (HCC) LENVIMA come monoterapia è indicato per il trattamento del carcinoma epatocellulare (Hepatocellular Carcinoma, HCC) avanzato o non operabile negli adulti che non hanno ricevuto una precedente terapia sistemica (vedere paragrafo 5.1). Carcinoma dell’endometrio (EC) LENVIMA in associazione a pembrolizumab è indicato in pazienti adulti per il trattamento del carcinoma dell’endometrio (Endometrial Carcinoma, EC) avanzato o ricorrente, che abbiano mostrato progressione della malattia durante o dopo il trattamento precedente con una terapia contenente platino in qualsiasi contesto e che non siano candidati all’intervento chirurgico o alla radioterapia curativi.
Controndicazioni
Quando non deve essere usato Lenvima capsule rigide – 4 mg – capsula rigida – uso orale – blister (poliammide/alluminio/pvc/alluminio) – 30 capsule?
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Allattamento (vedere paragrafo 4.6).
Posologia
Quantità e modalità di assunzione di Lenvima capsule rigide – 4 mg – capsula rigida – uso orale – blister (poliammide/alluminio/pvc/alluminio) – 30 capsule - Come si assume Lenvima capsule rigide – 4 mg – capsula rigida – uso orale – blister (poliammide/alluminio/pvc/alluminio) – 30 capsule?
Il trattamento con LENVIMA deve essere iniziato e supervisionato da un operatore sanitario esperto nell’uso di terapie oncologiche. La gestione medica ottimale (trattamento o terapia) di nausea, vomito e diarrea deve essere iniziata prima di un’eventuale sospensione o di una riduzione della dose di lenvatinib; la tossicità gastrointestinale deve essere trattata attivamente, al fine di ridurre il rischio di sviluppare compromissione o insufficienza renale (vedere paragrafo 4.4). Posologia Se un paziente omette una dose e non può assumerla entro 12 ore, tale dose deve essere saltata e la dose successiva deve essere assunta all’orario di somministrazione abituale. Il trattamento deve continuare fino a quando si osserva un beneficio clinico o fino a quando non si verifica una tossicità inaccettabile. Cancro differenziato della tiroide (DTC) La dose giornaliera raccomandata di lenvatinib è 24 mg (due capsule da 10 mg e una capsula da 4 mg) una volta al giorno. La dose giornaliera deve essere modificata se necessario, secondo il piano di gestione della dose/tossicità. Aggiustamento della dose e interruzioni per DTC La gestione delle reazioni avverse può richiedere la sospensione della dose, l’aggiustamento della dose o l’interruzione della terapia con lenvatinib (vedere paragrafo 4.4). Le reazioni avverse da lievi a moderate (ad es. di grado 1 o 2) non giustificano in genere la sospensione di lenvatinib, a meno che non risultino intollerabili per il paziente nonostante la gestione ottimale. Le reazioni avverse severe (ad es. di grado 3) o intollerabili richiedono la sospensione di lenvatinib fino al miglioramento della reazione a grado da 0 a 1 o ai valori iniziali. Per le tossicità correlate a lenvatinib (vedere Tabella 4), alla risoluzione/al miglioramento della reazione a grado da 0 a 1 o ai valori iniziali, il trattamento deve essere ripreso a una dose ridotta di lenvatinib, come suggerito nella Tabella 1.
Tabella 1 Modifiche rispetto alla dose giornaliera raccomandata di lenvatinib nei pazienti con DTCa | ||
Livello di dose | Dose giornaliera | Numero di capsule |
Dose giornaliera raccomandata | 24 mg per via orale una volta al giorno | Due capsule da 10 mg più una capsula da 4 mg |
Prima riduzione della dose | 20 mg per via orale una volta al giorno | Due capsule da 10 mg |
Seconda riduzione della dose | 14 mg per via orale una volta al giorno | Una capsula da 10 mg più una capsula da 4 mg |
Terza riduzione della dose | 10 mg per via orale una volta al giornoa | Una capsula da 10 mg |
Tabella 2 Modifiche rispetto alla dose giornaliera raccomandata di lenvatinib nei pazienti conHCC | ||||
Dose iniziale | Peso corporeo ≥ 60 kg12 mg (tre capsule da 4 mg per via orale una volta al giorno) | Peso corporeo < 60 kg8 mg (due capsule da 4 mg per via orale una volta al giorno) | ||
Tossicità persistenti e intollerabili di grado 2 o 3a | ||||
Reazioni avverse | Modifiche | Dose aggiustatab(Peso corporeo ≥ 60 kg) | Dose aggiustatab (Peso corporeo< 60 kg) | |
Prima comparsa c | Sospendere fino a che non si risolve al grado 0-1 o torna ai valori inizialid | 8 mg (due capsule da 4 mg) per via orale una volta al giorno | 4 mg (una capsula da 4 mg) per via orale una volta al giorno | |
Seconda comparsa (stessa reazione o nuova reazione) | Sospendere fino a che non si risolve al grado 0-1 o torna ai valori iniziali d | 4 mg (una capsula da 4 mg) per via orale una volta al giorno | 4 mg (una capsula da 4 mg) per via orale a giorni alterni | |
Terza comparsa (stessa reazione o nuova reazione) | Sospendere fino a che non si risolve al grado 0-1 o torna ai valori iniziali d | 4 mg (una capsula da 4 mg) per via orale a giorni alterni | Interrompere | |
Tossicità pericolose per la vita (Grado 4): interromperee | ||||
a Avviare la gestione medica per nausea, vomito o diarrea prima della sospensione o riduzione della dose. | ||||
b Ridurre la dose in successione in base al livello di dose precedente (12 mg, 8 mg, 4 mg o 4 mg a giorni alterni). | ||||
c Tossicità ematologica o proteinuria: non è richiesto alcun aggiustamento della dose per la prima comparsa. | ||||
d Per la tossicità ematologica, il dosaggio può ricominciare quando si risolve al grado 2; proteinuria, riprendere quando si risolve a un valore inferiore a 2 g/24 ore. | ||||
e Escludendo le anomalie di laboratorio ritenute non pericolose per la vita, che devono essere gestite come grado 3. |
Tabella 3 Modifiche della dose rispetto alla dose giornaliera raccomandata di lenvatinib nei pazienti con ECa | ||
Dose inizialein associazione a pembrolizumab | 20 mg per via orale una volta al giorno (due capsule da 10 mg) | |
Tossicità persistenti e intollerabili di grado 2 o 3 | ||
Reazione avversa | Modifica | Dose aggiustata |
Prima comparsa | Sospendere fino a che non si risolve al grado 0-1 o torna ai valori iniziali | 14 mg per via orale una volta al giorno (una capsula da 10 mg + una capsula da 4 mg) |
Seconda comparsa (stessa reazione o nuova reazione) | Sospendere fino a che non si risolve al grado 0-1 o torna ai valori iniziali | 10 mg per via orale una volta al giorno (una capsula da 10 mg) |
Terza comparsa (stessa reazione o nuova reazione) | Sospendere fino a che non si risolve al grado 0-1 o torna ai valori iniziali | 8 mg per via orale una volta al giorno (due capsule da 4 mg) |
Tossicità pericolose per la vita (grado 4): interrompereb | ||
a Sono disponibili dati limitati per dosi inferiori a 8 mg. | ||
b Il trattamento deve essere interrotto in caso di reazioni pericolose per la vita (ad es. di grado 4), ad eccezione delle anomalie di laboratorio giudicate non pericolose per la vita, che devono essere gestite come reazioni severe (ad es. di grado 3). |
Tabella 4 Reazioni avverse che richiedono una modifica della dose di lenvatinib | |||
Reazione avversa | Severità | Azione | Ridurre la dose e riprendere lenvatinib |
Ipertensione | Grado 3 (nonostante una terapia antipertensiva ottimale) | Sospendere | Si risolve a grado 0, 1 o 2. Vedere linee guida dettagliate nella Tabella 5, paragrafo 4.4. |
Grado 4 | Interrompere | Non riprendere il trattamento. | |
Proteinuria | ≥ 2 g/24 ore | Sospendere | Si risolve a meno di 2 g/24 ore. |
Sindrome nefrosica | ------- | Interrompere | Non riprendere il trattamento. |
Compromissione o insufficienza renale | Grado 3 | Sospendere | Si risolve a grado 0-1 o torna ai valori iniziali. |
Grado 4* | Interrompere | Non riprendere il trattamento. | |
Disfunzione cardiaca | Grado 3 | Sospendere | Si risolve a grado 0-1 o torna ai valori iniziali. |
Grado 4 | Interrompere | Non riprendere il trattamento. | |
Sindrome da encefalopatia posteriore reversibile (PRES)/sindrome della leucoencefalopatia posteriore reversibile (RPLS) | Qualsiasi grado | Sospendere | Considerare la ripresa del trattamento a una dose ridotta in caso di risoluzione a grado 0-1. |
Epatotossicità | Grado 3 | Sospendere | Si risolve a grado 0-1 o torna ai valori iniziali. |
Grado 4* | Interrompere | Non riprendere il trattamento. | |
Tromboembolia arteriosa | Qualsiasi grado | Interrompere | Non riprendere il trattamento. |
Emorragia | Grado 3 | Sospendere | Si risolve a grado 0-1. |
Grado 4 | Interrompere | Non riprendere il trattamento. | |
Perforazione o fistola gastrointestinale | Grado 3 | Sospendere | Si risolve a grado 0-1 o torna ai valori iniziali. |
Grado 4 | Interrompere | Non riprendere il trattamento. | |
Fistola non gastrointestinale | Grado 4 | Interrompere | Non riprendere il trattamento. |
Prolungamento dell’intervallo QT | > 500 ms | Sospendere | Si risolve a < 480 ms o ritorna ai valori iniziali. |
Diarrea | Grado 3 | Sospendere | Si risolve a grado 0-1 o torna ai valori iniziali. |
Grado 4 (nonostante la gestione medica) | Interrompere | Non riprendere il trattamento. | |
*Le anomalie di laboratorio di grado 4 giudicate non pericolose per la vita possono essere gestite come reazioni severe (ad es. di grado 3). |
Conservazione
Come si conserva Lenvima capsule rigide – 4 mg – capsula rigida – uso orale – blister (poliammide/alluminio/pvc/alluminio) – 30 capsule?
Non conservare a temperatura superiore ai 25°C. Conservare nel blister originale per proteggere il medicinale dall’umidità.
Avvertenze
Su Lenvima capsule rigide – 4 mg – capsula rigida – uso orale – blister (poliammide/alluminio/pvc/alluminio) – 30 capsule è importante sapere che:
Ipertensione Ipertensione è stata segnalata nei pazienti trattati con lenvatinib ed è comparsa di solito ai primi stadi del ciclo di trattamento (vedere paragrafo 4.8). La pressione arteriosa (PA) deve essere ben controllata prima del trattamento con lenvatinib e, se i pazienti hanno una diagnosi di ipertensione, devono essere in terapia antipertensiva con dose stabile da almeno 1 settimana prima di iniziare il trattamento con lenvatinib. Sono state segnalate complicanze gravi di ipertensione scarsamente controllata, compresa dissezione dell’aorta. Il rilevamento precoce e la gestione efficace dell’ipertensione sono importanti per ridurre al minimo la necessità di sospendere la somministrazione e di ridurre la dose di lenvatinib. La somministrazione di antipertensivi deve iniziare non appena si conferma un innalzamento della pressione arteriosa. La PA deve essere monitorata dopo 1 settimana di trattamento con lenvatinib, poi ogni 2 settimane per i primi 2 mesi e successivamente una volta al mese. La scelta del trattamento antipertensivo deve essere personalizzata in base alle circostanze cliniche del paziente e deve seguire la pratica medica standard. Per i soggetti in precedenza normotesi, la monoterapia con una delle classi di antipertensivi deve essere iniziata quando si osserva un innalzamento della pressione arteriosa. Per i pazienti già in terapia antipertensiva, può essere aumentata la dose del farmaco attualmente impiegato, se opportuno, o si devono aggiungere uno o più farmaci di una diversa classe di antipertensivi. Se necessario, gestire l’ipertensione secondo le raccomandazioni contenute nella Tabella 5.
Tabella 5 Gestione raccomandata dell’ipertensione | |
Livello di pressione arteriosa (PA) | Azione raccomandata |
PA sistolica da ≥ 140 mmHg fino a < 160 mmHg o PA diastolica da ≥ 90 mmHg fino a < 100 mmHg | Continuare lenvatinib e iniziare la terapia antipertensiva, se non già in corso OPPURE Continuare lenvatinib e aumentare la dose della terapia antipertensiva attuale, oppure iniziare una terapia antipertensiva supplementare |
PA sistolica ≥ 160 mmHg o PA diastolica ≥ 100 mmHg nonostante una terapia antipertensiva ottimale | 1. Sospendere lenvatinib |
2. Quando la PA è ≤ 150 mmHg, la PA diastolica è ≤ 95 mmHg e il paziente segue una terapia antipertensiva a dose stabile da almeno 48 ore, riprendere lenvatinib a una dose ridotta (vedere paragrafo 4.2) | |
Conseguenze potenzialmente letali (ipertensione maligna, deficit neurologico o crisi ipertensiva) | È indicato un intervento urgente. Sospendere lenvatinib e istituire una gestione medica appropriata. |
Interazioni
Quali medicinali o alimenti possono interagire con Lenvima capsule rigide – 4 mg – capsula rigida – uso orale – blister (poliammide/alluminio/pvc/alluminio) – 30 capsule?
Effetto di altri medicinali su lenvatinib Agenti chemioterapici La somministrazione concomitante di lenvatinib, carboplatino e paclitaxel non ha avuto un impatto significativo sulla farmacocinetica di queste tre sostanze. Effetto di lenvatinib su altri medicinali Uno studio clinico di interazione farmacologica (DDI) in pazienti oncologici ha mostrato che le concentrazioni plasmatiche di midazolam (un substrato sensibile del CYP3A e della P-gp) non sono state alterate in presenza di lenvatinib. Non si attendono pertanto interazioni farmacologiche significative tra lenvatinib e altri substrati del CYP3A/della P-gp. Contraccettivi orali Non è noto attualmente se lenvatinib possa ridurre l’efficacia dei contraccettivi ormonali; pertanto, le donne che usano contraccettivi ormonali orali devono adottare un metodo di barriera supplementare (vedere paragrafo 4.6).
In gravidanza
Se è in corso una gravidanza, se sospetta o sta pianificando una gravidanza, o se sta allattando con latte materno chiedere consiglio al medico prima di prendereLenvima capsule rigide – 4 mg – capsula rigida – uso orale – blister (poliammide/alluminio/pvc/alluminio) – 30 capsule?
Donne in età fertile Le donne in età fertile devono evitare di iniziare una gravidanza e adottare misure contraccettive altamente efficaci durante il trattamento con lenvatinib e per almeno un mese dopo la fine del trattamento. Non è noto attualmente se lenvatinib possa ridurre l’efficacia dei contraccettivi ormonali; pertanto, le donne che usano contraccettivi ormonali orali devono adottare un metodo di barriera supplementare. Gravidanza Non ci sono dati relativi all’uso di lenvatinib in donne in gravidanza. Lenvatinib è risultato embriotossico e teratogeno quando è stato somministrato a ratti e conigli (vedere paragrafo 5.3). Lenvatinib non deve essere usato durante la gravidanza se non in caso di assoluta necessità e dopo un’attenta valutazione delle necessità della madre e del rischio per il feto. Allattamento Non è noto se lenvatinib sia escreto nel latte materno. Lenvatinib/metaboliti sono escreti nel latte di ratto (vedere paragrafo 5.3). Il rischio per i neonati/lattanti non può essere escluso, pertanto lenvatinib è controindicato durante l’allattamento con latte materno (vedere paragrafo 4.3).Fertilità Non sono noti gli effetti nell’uomo. Tuttavia, tossicità testicolare e ovarica è stata osservata nei ratti, nei cani e nelle scimmie (vedere paragrafo 5.3).
Sovradosaggio
Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Lenvima capsule rigide – 4 mg – capsula rigida – uso orale – blister (poliammide/alluminio/pvc/alluminio) – 30 capsule?
Le dosi più elevate di lenvatinib clinicamente studiate sono state 32 mg e 40 mg al giorno. Negli studi clinici si sono verificati errori accidentali che hanno comportato la somministrazione di dosi singole comprese tra 40 e 48 mg. Le reazioni avverse al farmaco osservate con più frequenza a queste dosi sono state ipertensione, nausea, diarrea, stanchezza, stomatite, proteinuria, cefalea e aggravamento della PPE. Vi sono state inoltre segnalazioni di sovradosaggio con lenvatinib, che hanno comportato somministrazioni singole pari a 6-10 volte la dose giornaliera raccomandata. Tali casi sono stati associati a reazioni avverse coerenti con il profilo di sicurezza noto di lenvatinib (ossia insufficienza renale e cardiaca), oppure non hanno prodotto reazioni avverse. Sintomi e gestione Non esiste un antidoto specifico per il sovradosaggio di lenvatinib. In caso di sospetto sovradosaggio, lenvatinib deve essere sospeso e deve essere istituita una terapia di supporto appropriata, secondo necessità.
Effetti indesiderati
Quali sono gli effetti collaterali di Lenvima capsule rigide – 4 mg – capsula rigida – uso orale – blister (poliammide/alluminio/pvc/alluminio) – 30 capsule? - Come tutti i medicinali, Lenvima capsule rigide – 4 mg – capsula rigida – uso orale – blister (poliammide/alluminio/pvc/alluminio) – 30 capsule può causare effetti collaterali, sebbene non tutte le persone li manifestino.
Riassunto del profilo di sicurezza DTC Le reazioni avverse più frequentemente segnalate (verificatesi in ≥ 30% dei pazienti) sono ipertensione (68,6%), diarrea (62,8%), appetito ridotto (51,5%), peso diminuito (49,1%), stanchezza (45,8%), nausea (44,5%), proteinuria (36,9%), stomatite (35,8%), vomito (34,5%), disfonia (34,1%), cefalea (34,1%) e eritrodisestesia palmo-plantare (PPE) (32,7%). Ipertensione e proteinuria tendono a verificarsi ai primi stadi del trattamento con lenvatinib (vedere paragrafi 4.4 e 4.8). La maggior parte delle reazioni avverse di grado da 3 a 4 è comparsa nei primi sei mesi di trattamento, eccetto la diarrea, che si è verificata durante l’intero trattamento, e il peso diminuito, che tendeva a essere cumulativo nel corso del tempo. Le reazioni avverse gravi più importanti sono state insufficienza e compromissione renali (2,4%), tromboembolia arteriosa (3,9%), insufficienza cardiaca (0,7%), emorragia tumorale intracranica (0,7%), PRES/RPLS (0,2%), insufficienza epatica (0,2%) e tromboembolia arteriosa (evento cerebrovascolare (1,1%), attacco ischemico transitorio (0,7%) e infarto del miocardio (0,9%)). In 452 pazienti con DTC refrattario a RAI, la riduzione e la sospensione della dose a causa di una reazione avversa sono state intraprese rispettivamente nel 63,1% e nel 19,5% dei pazienti. Le reazioni avverse che hanno più comunemente comportato riduzioni della dose (in ≥ 5% dei pazienti) sono state ipertensione, proteinuria, diarrea, stanchezza, PPE, peso diminuito e appetito ridotto. Le reazioni avverse che hanno più comunemente comportato l’interruzione di lenvatinib sono state proteinuria, astenia, ipertensione, incidente cerebrovascolare, diarrea ed embolia polmonare. HCC Le reazioni avverse più frequentemente segnalate (verificatesi in ≥ 30% dei pazienti) sono ipertensione (44,0%), diarrea (38,1%), appetito ridotto (34,9%), stanchezza (30,6%) e peso diminuito (30,4%). Le reazioni avverse gravi più importanti sono state insufficienza epatica (2,8%), encefalopatia epatica (4,6%), emorragia da varici esofagee (1,4%), emorragia cerebrale (0,6%), eventi tromboembolici arteriosi (2,0%) incluso infarto del miocardio (0,8%), infarto cerebrale (0,4%) e incidente cerebrovascolare (0,4%) e insufficienza/compromissione renale (1,4%). Si è riscontrata una maggiore incidenza di riduzione della conta dei neutrofili nei pazienti con HCC (8,7% con lenvatinib rispetto ad altri tipi di tumore non HCC (1,4%)), che non è risultata associata a infezione, sepsi o peritonite batterica. In 496 pazienti con HCC, sono state adottate la modifica della dose (sospensione o riduzione) e l’interruzione in seguito a reazione avversa nel 62,3% e nel 20,2% dei pazienti, rispettivamente. Le reazioni avverse che hanno più comunemente comportato modifiche della dose (nel ≥ 5% dei pazienti) sono state appetito ridotto, diarrea, proteinuria, ipertensione, stanchezza, PPE e riduzione della conta piastrinica. Le reazioni avverse che hanno più comunemente comportato la sospensione di lenvatinib sono state encefalopatia epatica, stanchezza, aumento della bilirubinemia, proteinuria ed insufficienza epatica. EC La sicurezza di lenvatinib in associazione a pembrolizumab è stata valutata in 530 pazienti con EC avanzato, trattati con 20 mg di lenvatinib una volta al giorno e 200 mg di pembrolizumab ogni 3 settimane. Le reazioni avverse più comuni (verificatesi in ≥ 20% dei pazienti) sono state ipertensione (63%), diarrea (57%), ipotiroidismo (56%), nausea (51%), appetito ridotto (47%), vomito (39%), stanchezza (38%), peso diminuito (35%), artralgia (33%), proteinuria (29%), stipsi (27%), cefalea (27%), infezione delle vie urinarie (27%), disfonia (25%), dolore addominale (23%), astenia (23%), eritrodisestesia palmo-plantare (23%), stomatite (23%), anemia (22%) e ipomagnesemia (20%). Le reazioni avverse severe più comuni (verificatesi in ≥ 5% dei pazienti) (grado ≥ 3) sono state ipertensione (37,2%), peso diminuito (9,1%), diarrea (8,1%), aumento della lipasi (7,7%), appetito ridotto (6,4%), astenia (6%), stanchezza (6%), ipokaliemia (5,7%), anemia (5,3%) e proteinuria (5,1%). L’interruzione di lenvatinib a causa di una reazione avversa si è verificata nel 30,6% dei pazienti e l’interruzione sia di lenvatinib sia di pembrolizumab si è verificata nel 15,3% dei pazienti. Le reazioni avverse più comuni (verificatesi in ≥ 1% dei pazienti) che hanno determinato l’interruzione di lenvatinib sono state ipertensione (1,9%), diarrea (1,3%), astenia (1,3%), appetito ridotto (1,3%), proteinuria (1,3%) e peso diminuito (1,1%). La sospensione della dose di lenvatinib a causa di una reazione avversa si è verificata nel 63,2% dei pazienti. La sospensione della dose di lenvatinib e pembrolizumab a causa di una reazione avversa si è verificata nel 34,3% dei pazienti. Le reazioni avverse più comuni (verificatesi in ≥ 5% dei pazienti) che hanno determinato la sospensione di lenvatinib sono state ipertensione (12,6%), diarrea (11,5%), proteinuria (7,2%), vomito (7%), stanchezza (5,7%) e appetito ridotto (5,7%). La riduzione della dose di lenvatinib a causa di reazioni avverse si è verificata nel 67,0% dei pazienti. Le reazioni avverse più comuni (verificatesi in ≥ 5% dei pazienti) che hanno determinato una riduzione della dose di lenvatinib sono state ipertensione (16,2%), diarrea (12,5%), eritrodisestesia palmo-plantare (9,1%), stanchezza (8,7%), proteinuria (7,7%), appetito ridotto (6,6%), nausea (5,5%), astenia (5,1%) e peso diminuito (5,1%). Tabella delle reazioni avverse Il profilo di sicurezza di lenvatinib come monoterapia è basato su dati provenienti da 452 pazienti con DTC e 496 pazienti con HCC, consentendola caratterizzazione solo delle reazioni avverse comuni da farmaco nei pazienti con DTC e HCC. Le reazioni avverse riportate in questo paragrafo sono basate sui dati di sicurezza di pazienti sia con DTC sia con HCC (vedere paragrafo 5.1). Il profilo di sicurezza di lenvatinib come terapia di associazione è basato sui dati provenienti da 530 pazienti con EC trattati con lenvatinib in associazione a pembrolizumab (vedere paragrafo 5.1). Le reazioni avverse osservate negli studi clinici in relazione a DTC, HCC ed EC e segnalate nell’uso post-marketing di lenvatinib sono elencate nella Tabella 6. La categoria di frequenza delle reazioni avverse rappresenta la stima più conservativa della frequenza delle popolazioni individuali. Le reazioni avverse note che si verificano con lenvatinib o i componenti della terapia di associazione somministrati da soli possono verificarsi durante il trattamento con questi medicinali somministrati in associazione, sebbene tali reazioni non siano state segnalate negli studi clinici condotti sulla terapia di associazione. Per ulteriori informazioni sulla sicurezza di lenvatinib somministrato in associazione, fare riferimento all’RCP del rispettivo componente della terapia di associazione (pembrolizumab). La frequenza è definita come: • Molto comune (≥ 1/10) • Comune (≥ 1/100, < 1/10) • Non comune (≥ 1/1.000, < 1/100) • Raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000) • Molto raro (<1/10.000) • Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili) All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine di gravità decrescente.
Tabella 6 Reazioni avverse segnalate nei pazienti trattati con lenvatinib§ | ||||
Classificazione per sistemi e organi | Lenvatinib come monoterapia | In associazione a pembrolizumab | ||
(terminologia MedDRA) | ||||
Infezioni ed infestazioni | ||||
Molto comune | Infezione delle vie urinarie | Infezione delle vie urinarie | ||
Non comune | Ascesso perineale | Ascesso perineale | ||
Patologie del sistema emolinfopoietico | ||||
Molto comune | Trombocitopeniaa,‡ Linfopeniaa,‡ Leucopeniaa,‡ Neutropeniaa,‡ | Trombocitopeniaa,‡ Linfopeniaa,‡ Leucopeniaa,‡ Neutropeniaa,‡ Anemia | ||
Non comune | Infarto della milza | |||
Patologie endocrine | ||||
Molto comune | Ipotiroidismo Aumento dei livelli ematici di ormone tireostimolante*,‡ | Ipotiroidismo Aumento dei livelli ematici di ormone tireostimolante* Ipertiroidismo | ||
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | ||||
Molto comune | Ipocalcemia*,‡ Ipokaliemia‡ Ipercolesterolemiab,‡ Ipomagnesiemiab,‡ Peso diminuito Appetito ridotto | Ipocalcemia*,‡ Ipokaliemia‡ Ipercolesterolemiab,‡ Ipomagnesemiab,‡ Peso diminuito Appetito ridotto | ||
Comune | Disidratazione | Disidratazione | ||
Disturbi psichiatrici | ||||
Molto comune | Insonnia | |||
Comune | Insonnia | |||
Patologie del sistema nervoso | ||||
Molto comune | Capogiro Cefalea Disgeusia | Capogiro Cefalea Disgeusia | ||
Comune | Accidente cerebrovascolare† | |||
Non comune | Sindrome da encefalopatia posteriore reversibile Monoparesi Attacco ischemico transitorio | Sindrome da encefalopatia posteriore reversibile Accidente cerebrovascolare† Monoparesi Attacco ischemico transitorio | ||
Patologie cardiache | ||||
Comune | Infarto del miocardioc,† Insufficienza cardiaca Prolungamento dell’intervallo QT all’elettrocardiogramma Riduzione della frazione di eiezione | Prolungamento dell’intervallo QT all’elettrocardiogramma | ||
Non comune | Infarto del miocardioc,† Insufficienza cardiaca Riduzione della frazione di eiezione | |||
Patologie vascolari | ||||
Molto comune | Emorragiad, *,† Ipertensionee,* Ipotensione | Emorragiad, *,† Ipertensionee,* | ||
Comune | Ipotensione | |||
Non nota | Aneurismi e dissezioni arteriose | |||
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | ||||
Molto comune | Disfonia | Disfonia | ||
Comune | Embolia polmonare† | Embolia polmonare† | ||
Non comune | Pneumotorace | Pneumotorace | ||
Patologie gastrointestinali | ||||
Molto comune | Diarrea Dolori addominali e gastrointestinalif Vomito Nausea Infiammazione oraleg Dolore oraleh Stipsi Dispepsia Bocca secca Aumento della lipasi‡ Aumento dell’amilasi‡ | Diarrea Dolori addominali e gastrointestinalif Vomito Nausea Infiammazione oraleg Dolore oraleh Stipsi Bocca secca Aumento della lipasi Aumento dell’amilasi‡ | ||
Comune | Fistola anale Flatulenza | Pancreatitei Flatulenza Dispepsia | ||
Non comune | Pancreatitei | Fistola anale | ||
Patologie epatobiliari | ||||
Molto comune | Aumento della bilirubinemiaj,*, ‡ Ipoalbuminemiaj, *,‡ Aumento dell’alanina aminotransferasi*,‡ Aumento dell’aspartato aminotransferasi*,‡ Aumento della fosfatasi alcalina nel sangue‡ Aumento della gamma-glutamil transferasi‡ | Aumento della bilirubinemiaj, *,‡ Ipoalbuminemiaj,*,‡ Aumento dell’alanina aminotransferasi*, ‡ Aumento dell’aspartato aminotransferasi*, ‡ Aumento della fosfatasi alcalina nel sangue‡ | ||
Comune | Insufficienza epaticak,*,† Encefalopatia epatical,*,† Anomalie della funzionalità epatica Colecistite | Colecistite Anomalie della funzionalità epatica Aumento della gamma-glutamil transferasi | ||
Non comune | Danno epatocellulare/epatitem | Insufficienza epaticak,*† Encefalopatia epatical,† Danno epatocellulare/epatitem | ||
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | ||||
Molto comune | Eritrodisestesia palmo-plantare Eruzione cutanea Alopecia | Eritrodisestesia palmo-plantare Eruzione cutanea | ||
Comune | Ipercheratosi | Alopecia | ||
Non comune | Ipercheratosi | |||
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | ||||
Molto comune | Dolore dorsale Artralgia Mialgia Dolore alle estremità Dolore muscoloscheletrico | Dolore dorsale Artralgia Mialgia Dolore alle estremità | ||
Comune | Dolore muscoloscheletrico | |||
Non comune | Osteonecrosi della mandibola | |||
Patologie renali e urinarie | ||||
Molto comune | Proteinuria* Creatinina ematica aumentata‡ | Proteinuria* Creatinina ematica aumentata‡ | ||
Comune | Insufficienza renalen, *,† Compromissione renale* Urea ematica aumentata | Insufficienza renale n, *,† | ||
Non comune | Sindrome nefrosica | Compromissione renale* Urea ematica aumentata | ||
Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione | ||||
Molto comune | Stanchezza Astenia Edema periferico | Stanchezza Astenia Edema periferico | ||
Comune | Malessere | Malessere | ||
Non comune | Guarigione compromessa | Guarigione compromessa | ||
Non nota | Fistola non gastrointestinale |
Codice AIC
044200018
Data di pubblicazione
28-01-2023
Categorie farmaco
Sostanza
Produttore
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Fonte dei dati
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