Kalydeco granulato in bustina – 75 mg granulato uso orale bustina (bopet/pe/foglio alluminio/pe) 56 (4×14) bustine (confezione multipla)
Kalydeco granulato è indicato per il trattamento di bambini di almeno 4 mesi di età e con peso corporeo da 5 kg a meno di 25 kg affetti da fibrosi cistica (FC), che hanno una mutazione R117H CFTR o una delle seguenti mutazioni di gating (di classe III) nel gene CFTR: G551D, G1244E, G1349D, G178R, G551S, S1251N, S1255P, S549N o S549R (vedere paragrafi 4.
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- Eccipienti
- Indicazioni
- Controindicazioni
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- Conservazione
- Avvertenze
- Interazioni
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- Sovradosaggio
- Effetti indesiderati
- Codice AIC
 
Principi attivi
Composizione di Kalydeco granulato in bustina – 75 mg granulato uso orale bustina (bopet/pe/foglio alluminio/pe) 56 (4×14) bustine (confezione multipla) - Che principio attivo ha Kalydeco granulato in bustina – 75 mg granulato uso orale bustina (bopet/pe/foglio alluminio/pe) 56 (4×14) bustine (confezione multipla)?
Kalydeco 25 mg granulato in bustina Ogni bustina contiene 25 mg di ivacaftor. Eccipiente con effetti noti Ogni bustina contiene 36,6 mg di lattosio monoidrato. Kalydeco 50 mg granulato in bustina Ogni bustina contiene 50 mg di ivacaftor. Eccipiente con effetti noti Ogni bustina contiene 73,2 mg di lattosio monoidrato. Kalydeco 75 mg granulato in bustina Ogni bustina contiene 75 mg di ivacaftor. Eccipiente con effetti noti Ogni bustina contiene 109,8 mg di lattosio monoidrato. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Eccipienti
Composizione di Kalydeco granulato in bustina – 75 mg granulato uso orale bustina (bopet/pe/foglio alluminio/pe) 56 (4×14) bustine (confezione multipla) - Cosa contiene Kalydeco granulato in bustina – 75 mg granulato uso orale bustina (bopet/pe/foglio alluminio/pe) 56 (4×14) bustine (confezione multipla)?
Silice colloidale anidra Croscarmellosa sodica Ipromellosa acetato succinato Lattosio monoidrato Magnesio stearato Mannitolo Sucralosio Sodio laurilsolfato (E487)
Indicazioni
Indicazioni terapeutiche - Perchè si usa Kalydeco granulato in bustina – 75 mg granulato uso orale bustina (bopet/pe/foglio alluminio/pe) 56 (4×14) bustine (confezione multipla)? A cosa serve?
Kalydeco granulato è indicato per il trattamento di bambini di almeno 4 mesi di età e con peso corporeo da 5 kg a meno di 25 kg affetti da fibrosi cistica (FC), che hanno una mutazione R117H CFTR o una delle seguenti mutazioni di gating (di classe III) nel gene CFTR: G551D, G1244E, G1349D, G178R, G551S, S1251N, S1255P, S549N o S549R (vedere paragrafi 4.4 e 5.1).
Controndicazioni
Quando non deve essere usato Kalydeco granulato in bustina – 75 mg granulato uso orale bustina (bopet/pe/foglio alluminio/pe) 56 (4×14) bustine (confezione multipla)?
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Posologia
Quantità e modalità di assunzione di Kalydeco granulato in bustina – 75 mg granulato uso orale bustina (bopet/pe/foglio alluminio/pe) 56 (4×14) bustine (confezione multipla) - Come si assume Kalydeco granulato in bustina – 75 mg granulato uso orale bustina (bopet/pe/foglio alluminio/pe) 56 (4×14) bustine (confezione multipla)?
Kalydeco deve essere prescritto esclusivamente da medici esperti nel trattamento della fibrosi cistica. Se il genotipo del paziente non è noto, la presenza di una mutazione indicata in almeno un allele del gene CFTR deve essere confermata, prima di iniziare il trattamento, con un metodo di genotipizzazione accurato e validato (vedere paragrafo 4.1). La fase della variante poli-T identificata con la mutazione R117H deve essere determinata in conformità alle raccomandazioni cliniche locali. Posologia I bambini di almeno 4 mesi di età, gli adolescenti e gli adulti devono ricevere la dose indicata nella Tabella 1. Tabella 1: Raccomandazioni posologiche per i pazienti di 4 mesi di età e oltre
Età | Peso | Dose | Dose giornaliera totale |
Da 4 mesi a meno di 6 mesi | ≥ 5 kg | 25 mg di granulato assunto per via orale ogni 12 ore con alimenti contenenti grassi | 50 mg |
6 mesi e oltre | Da ≥ 5 kg a < 7 kg | 25 mg di granulato assunto per via orale ogni 12 ore con alimenti contenenti grassi | 50 mg |
Da ≥ 7 kg a < 14 kg | 50 mg di granulato assunto per via orale ogni 12 ore con alimenti contenenti grassi | 100 mg | |
Da ≥ 14 kg a < 25 kg | 75 mg di granulato assunto per via orale ogni 12 ore con alimenti contenenti grassi | 150 mg | |
≥ 25 kg | Per maggiori dettagli consultare il riassunto delle caratteristiche del prodotto di Kalydeco compresse. |
Conservazione
Come si conserva Kalydeco granulato in bustina – 75 mg granulato uso orale bustina (bopet/pe/foglio alluminio/pe) 56 (4×14) bustine (confezione multipla)?
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
Avvertenze
Su Kalydeco granulato in bustina – 75 mg granulato uso orale bustina (bopet/pe/foglio alluminio/pe) 56 (4×14) bustine (confezione multipla) è importante sapere che:
Solo pazienti con FC che avevano una mutazione di gating (di classe III) G551D, G1244E, G1349D, G178R, G551S, S1251N, S1255P, S549N o S549R o mutazione G970R in almeno un allele del gene CFTR sono stati inclusi negli studi 1, 2, 5 e 7 (vedere paragrafo 5.1). Minori evidenze di un effetto positivo di ivacaftor sono state osservate per i pazienti con una mutazione R117H-7T associata a malattia meno severa nello studio 6 (vedere paragrafo 5.1). Nello studio 5 sono stati inclusi quattro pazienti con mutazione G970R. In tre dei quattro pazienti, la variazione al test del cloruro nel sudore è stata < 5 mmol/L e questo gruppo non ha dimostrato un miglioramento clinicamente rilevante del FEV1 dopo 8 settimane di trattamento. Non è stato possibile stabilire l’efficacia clinica nei pazienti con mutazione G970R del gene CFTR (vedere paragrafo 5.1). I risultati di efficacia derivati da uno studio di fase 2, in pazienti con FC omozigoti per la mutazione F508del nel gene CFTR, non hanno evidenziato una differenza statisticamente significativa del FEV1 nell’arco delle 16 settimane di trattamento con ivacaftor, rispetto al placebo (vedere paragrafo 5.1). Pertanto, l’uso di ivacaftor in monoterapia in questi pazienti non è raccomandato. Effetto sui test della funzione epatica Un moderato aumento delle transaminasi (alanina transaminasi [ALT] o aspartato transaminasi [AST]) è comune nei soggetti con FC. Aumenti della transaminasi sono stati osservati in alcuni pazienti trattati con ivacaftor in monoterapia. Pertanto, si raccomanda di eseguire test della funzione epatica per tutti i pazienti prima di iniziare ivacaftor, ogni 3 mesi durante il primo anno di trattamento e successivamente ogni anno. Per tutti i pazienti con anamnesi positiva per livelli di transaminasi elevati si deve considerare un monitoraggio più frequente dei test della funzione epatica. In caso di aumenti significativi delle transaminasi (ad es. pazienti con ALT o AST > 5 volte il limite superiore della norma (ULN) o ALT o AST > 3 volte l’ULN con bilirubina > 2 volte l’ULN), la somministrazione deve essere interrotta e i test di laboratorio devono essere tenuti sotto attenta osservazione fino alla risoluzione delle anomalie. Dopo la risoluzione dell’aumento delle transaminasi, si devono considerare i benefici e i rischi della ripresa del trattamento (vedere paragrafo 4.8). Compromissione epatica L’uso di ivacaftor non è raccomandato in pazienti con compromissione epatica severa, a meno che non si preveda che i benefici superino i rischi (vedere paragrafi 4.2 e 5.2). Non sono disponibili dati di sicurezza in bambini da 4 a meno di 12 mesi di età con compromissione epatica moderata o severa trattati con ivacaftor. Compromissione renale Si raccomanda cautela nell’uso di ivacaftor in pazienti con compromissione renale severa o malattia renale allo stadio terminale (vedere paragrafi 4.2 e 5.2). Pazienti sottoposti a trapianto d’organo Ivacaftor non è stato studiato in pazienti con FC sottoposti a trapianto d’organo. Pertanto, l’uso in pazienti sottoposti a trapianto non è raccomandato. Vedere il paragrafo 4.5 per le interazioni con ciclosporina o tacrolimus. Interazioni con altri medicinali Induttori del CYP3A L’esposizione a ivacaftor è significativamente ridotta dall’uso concomitante di induttori del CYP3A, con conseguente potenziale perdita di efficacia di ivacaftor; pertanto, non è raccomandata la somministrazione concomitante di ivacaftor con forti induttori del CYP3A (vedere paragrafo 4.5). Inibitori del CYP3A L’esposizione a ivacaftor risulta aumentata in caso di somministrazione concomitante con forti o moderati inibitori del CYP3A. La dose di ivacaftor deve essere aggiustata in caso di somministrazione concomitante con inibitori forti o moderati del CYP3A (vedere paragrafi 4.2 e 4.5). Non sono disponibili dati di sicurezza in bambini da 4 a meno di 12 mesi di età trattati con ivacaftor e inibitori moderati o forti del CYP3A (vedere paragrafi 4.2 e 4.5). Popolazione pediatrica Casi di opacità del cristallino/cataratta non congenita, senza impatto sulla vista, sono stati segnalati in pazienti pediatrici trattati con ivacaftor. Sebbene in alcuni casi fossero presenti altri fattori di rischio (quali uso di corticosteroidi ed esposizione a radiazioni), non si può escludere un possibile rischio imputabile al trattamento con ivacaftor. Nei pazienti pediatrici che iniziano il trattamento con ivacaftor si raccomandano esami oftalmologici al basale e durante il trattamento. Contenuto di lattosio Kalydeco contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale. Contenuto di sodio Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per dose, cioè essenzialmente ‘senza sodio’.
Interazioni
Quali medicinali o alimenti possono interagire con Kalydeco granulato in bustina – 75 mg granulato uso orale bustina (bopet/pe/foglio alluminio/pe) 56 (4×14) bustine (confezione multipla)?
Ivacaftor è un substrato di CYP3A4 e CYP3A5. È un debole inibitore del CYP3A e della P-gp e un potenziale inibitore del CYP2C9. Gli studi in vitro hanno dimostrato che ivacaftor non è un substrato per la P-gp. Medicinali che influiscono sulla farmacocinetica di ivacaftor Induttori del CYP3A La somministrazione concomitante di ivacaftor con rifampicina, un potente induttore del CYP3A, ha ridotto l’esposizione a ivacaftor (AUC) dell’89% e quella a idrossimetil-ivacaftor (M1) in misura minore rispetto a ivacaftor. La somministrazione concomitante di ivacaftor con potenti induttori del CYP3A, come rifampicina, rifabutina, fenobarbital, carbamazepina, fenitoina ed erba di S. Giovanni (Hypericum perforatum), non è raccomandata (vedere paragrafo 4.4). Non si raccomanda un aggiustamento della dose quando ivacaftor è usato con moderati o deboli induttori del CYP3A. Inibitori del CYP3A Ivacaftor è un substrato sensibile del CYP3A. La somministrazione concomitante con ketoconazolo, un potente inibitore del CYP3A, ha aumentato l’esposizione a ivacaftor (misurata come area sotto la curva [AUC]) di 8,5 volte e quella a M1 in misura minore rispetto a ivacaftor. Si raccomanda una riduzione della dose di ivacaftor in caso di somministrazione concomitante con potenti inibitori del CYP3A, come ketoconazolo, itraconazolo, posaconazolo, voriconazolo, telitromicina e claritromicina (vedere paragrafi 4.2 e 4.4). La somministrazione concomitante con fluconazolo, un inibitore moderato del CYP3A, ha aumentato l’esposizione a ivacaftor di 3 volte e quella a M1 in misura minore rispetto a ivacaftor. Si raccomanda una riduzione della dose di ivacaftor per i pazienti che assumono inibitori moderati del CYP3A in associazione, come fluconazolo, eritromicina e verapamil (vedere paragrafi 4.2 e 4.4). La co-somministrazione di ivacaftor con succo di pompelmo, che contiene uno o più componenti che inibiscono moderatamente il CYP3A, può aumentare l’esposizione a ivacaftor. Gli alimenti o le bevande contenenti pompelmo devono essere evitati durante il trattamento con ivacaftor (vedere paragrafo 4.2). Potenziale di interazione di ivacaftor con trasportatori Studi in vitro hanno mostrato che ivacaftor non è un substrato per OATP1B1 o OATP1B3. Ivacaftor e i corrispondenti metaboliti sono substrati della BCRP in vitro. A causa della elevata permeabilità intrinseca e della bassa probabilità di escrezione in forma immodificata di ivacaftor, non si prevede che la somministrazione concomitante di inibitori della BCRP alteri l’esposizione a ivacaftor e M1-IVA, mentre non è previsto che variazioni potenziali dell’esposizione a M6-IVA siano rilevanti dal punto di vista clinico. Ciprofloxacina La somministrazione concomitante di ciprofloxacina e ivacaftor non ha influito sull’esposizione di ivacaftor. Non è necessario un aggiustamento della dose nel caso in cui ivacaftor sia somministrato in concomitanza con ciprofloxacina. Medicinali influenzati da ivacaftor La somministrazione di ivacaftor può aumentare l’esposizione sistemica dei medicinali che sono substrati sensibili del CYP2C9 e/o della P-gp e/o del CYP3A, e ciò può aumentarne o prolungarne l’effetto terapeutico e le reazioni avverse. Substrati di CYP2C9 Ivacaftor può inibire il CYP2C9. Pertanto, si raccomanda il monitoraggio del rapporto internazionale normalizzato (INR) durante la somministrazione concomitante di warfarin con ivacaftor. Altri medicinali per cui l’esposizione può risultare aumentata comprendono glimepiride e glipizide; questi medicinali devono essere usati con cautela. Digossina e altri substrati della P-gp La somministrazione concomitante con digossina, un substrato sensibile della P-gp, ha aumentato l’esposizione a digossina di 1,3 volte, coerentemente con una debole inibizione della P-gp da parte di ivacaftor. La somministrazione di ivacaftor può aumentare l’esposizione sistemica dei medicinali che sono substrati sensibili della P-gp, e ciò può aumentarne o prolungarne l’effetto terapeutico e le reazioni avverse. Si raccomandano cautela e un opportuno monitoraggio durante la somministrazione concomitante con digossina o altri substrati della P-gp con indice terapeutico ristretto, quali ciclosporina, everolimus, sirolimus o tacrolimus. Substrati del CYP3A La somministrazione concomitante con midazolam (orale), un substrato sensibile del CYP3A, ha aumentato l’esposizione a midazolam di 1,5 volte, coerentemente con una debole inibizione del CYP3A da parte di ivacaftor. Non è richiesto alcun aggiustamento della dose dei substrati del CYP3A, quali midazolam, alprazolam, diazepam o triazolam, se essi vengono co-somministrati con ivacaftor. Contraccettivi ormonali Ivacaftor è stato studiato con un contraccettivo orale a base di estrogeni/progesterone e non ha dimostrato alcun effetto significativo sull’esposizione del contraccettivo orale. Pertanto, non è necessario alcun aggiustamento della dose dei contraccettivi orali. Popolazione pediatrica Sono stati effettuati studi d’interazione solo negli adulti.
In gravidanza
Se è in corso una gravidanza, se sospetta o sta pianificando una gravidanza, o se sta allattando con latte materno chiedere consiglio al medico prima di prendereKalydeco granulato in bustina – 75 mg granulato uso orale bustina (bopet/pe/foglio alluminio/pe) 56 (4×14) bustine (confezione multipla)?
Gravidanza I dati relativi all’uso di ivacaftor in donne in gravidanza non esistono o sono in numero limitato (meno di 300 gravidanze esposte). Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti di tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). A scopo precauzionale, è preferibile evitare l’uso di ivacaftor durante la gravidanza. Allattamento Non è noto se ivacaftor e/o i corrispondenti metaboliti siano escreti nel latte materno. Dati farmacocinetici disponibili in animali hanno mostrato l’escrezione di ivacaftor nel latte di femmine di ratto in allattamento. Pertanto, il rischio per i neonati/lattanti non può essere escluso. Si deve decidere se interrompere l’allattamento o interrompere la terapia/astenersi dalla terapia con ivacaftor tenendo in considerazione il beneficio dell’allattamento per il bambino e il beneficio della terapia per la donna. Fertilità Non sono disponibili dati riguardo all’effetto di ivacaftor sulla fertilità negli esseri umani. Ivacaftor ha avuto un effetto sulla fertilità nel ratto (vedere paragrafo 5.3).
Sovradosaggio
Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Kalydeco granulato in bustina – 75 mg granulato uso orale bustina (bopet/pe/foglio alluminio/pe) 56 (4×14) bustine (confezione multipla)?
Non sono disponibili antidoti specifici per il sovradosaggio di ivacaftor. Il trattamento del sovradosaggio consiste in misure di supporto generali, quali il monitoraggio dei parametri vitali, dei test della funzione epatica e l’osservazione dello stato clinico del paziente.
Effetti indesiderati
Quali sono gli effetti collaterali di Kalydeco granulato in bustina – 75 mg granulato uso orale bustina (bopet/pe/foglio alluminio/pe) 56 (4×14) bustine (confezione multipla)? - Come tutti i medicinali, Kalydeco granulato in bustina – 75 mg granulato uso orale bustina (bopet/pe/foglio alluminio/pe) 56 (4×14) bustine (confezione multipla) può causare effetti collaterali, sebbene non tutte le persone li manifestino.
Riassunto del profilo di sicurezza Le reazioni avverse più comuni comparse nei pazienti di età pari e superiore a 6 anni sono cefalea (23,9%), dolore orofaringeo (22,0%), infezione delle vie respiratorie superiori (22,0%), congestione nasale (20,2%), dolore addominale (15,6%), nasofaringite (14,7%), diarrea (12,8%), capogiro (9,2%), eruzione cutanea (12,8%) e batteri nell’espettorato (12,8%). Aumenti delle transaminasi si sono verificati nel 12,8% dei pazienti trattati con ivacaftor, rispetto all’11,5% dei pazienti trattati con placebo. Nei pazienti di età compresa fra 2 e meno di 6 anni, le reazioni avverse più comuni sono state congestione nasale (26,5%), infezione delle vie respiratorie superiori (23,5%), aumenti delle transaminasi (14,7%), eruzione cutanea (11,8%) e batteri nell’espettorato (11,8%). Le reazioni avverse serie nei pazienti trattati con ivacaftor includevano dolore addominale e aumenti delle transaminasi (vedere paragrafo 4.4). Tabella delle reazioni avverse La Tabella 2 riflette le reazioni avverse osservate con ivacaftor negli studi clinici (studi controllati verso placebo e non controllati), in cui la durata dell’esposizione a ivacaftor andava da 16 settimane a 144 settimane. La frequenza delle reazioni avverse è definita come segue: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono presentate in ordine di gravità decrescente. Tabella 2: Reazioni avverse
Classificazione per sistemi e organi | Reazioni avverse | Frequenza |
Infezioni ed infestazioni | Infezione delle vie respiratorie superiori | molto comune |
Nasofaringite | molto comune | |
Rinite | comune | |
Patologie del sistema nervoso | Cefalea | molto comune |
Capogiro | molto comune | |
Patologie dell’orecchio e del labirinto | Otalgia | comune |
Fastidio auricolare | comune | |
Tinnito | comune | |
Iperemia della membrana timpanica | comune | |
Disturbo vestibolare | comune | |
Congestione auricolare | non comune | |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Dolore orofaringeo | molto comune |
Congestione nasale | molto comune | |
Congestione sinusale | comune | |
Eritema faringeo | comune | |
Patologie gastrointestinali | Dolore addominale | molto comune |
Diarrea | molto comune | |
Patologie epatobiliari | Aumenti delle transaminasi | molto comune |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Eruzione cutanea | molto comune |
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | Massa in sede mammaria | comune |
Infiammazione mammaria | non comune | |
Ginecomastia | non comune | |
Patologia del capezzolo | non comune | |
Dolore del capezzolo | non comune | |
Esami diagnostici | Batteri nell’espettorato | molto comune |
n | % di pazienti> 3 volte l’ULN | % di pazienti> 5 volte l’ULN | % di pazienti> 8 volte l’ULN | |
Da 6 a < 12 anni | 40 | 15,0% (6) | 2,5% (1) | 2,5% (1) |
Da 2 a < 6 anni | 34 | 14,7% (5) | 14,7% (5) | 14,7% (5) |
Da 12 a < 24 mesi | 18 | 27,8% (5) | 11,1% (2) | 11,1% (2) |
Da 6 a < 12 mesi | 11 | 9,1% (1) | 0,0% (0) | 0,0% (0) |
Da 4 a < 6 mesi | 6 | 0,0% (0) | 0,0% (0) | 0,0% (0) |
Codice AIC
043519040
Data di pubblicazione
28-01-2023
Categorie farmaco
Altri preparati per il sistema respiratorio
Sostanza
Produttore
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