Epsoclar – 5.000 ui/1 ml soluzione iniettabile per uso sottocutaneo o endovenoso 10 fiale
Profilassi e terapia della malattia tromboembolica venosa e arteriosa.
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- Eccipienti
- Indicazioni
- Controindicazioni
- Posologia
- Conservazione
- Avvertenze
- Interazioni
- In gravidanza
- Sovradosaggio
- Effetti indesiderati
- Codice AIC
 
Principi attivi
Composizione di Epsoclar – 5.000 ui/1 ml soluzione iniettabile per uso sottocutaneo o endovenoso 10 fiale - Che principio attivo ha Epsoclar – 5.000 ui/1 ml soluzione iniettabile per uso sottocutaneo o endovenoso 10 fiale?
EPSOCLAR 5.000 U.I./1 ml: ogni fiala contiene: eparina sodica 5.000 U.I. EPSOCLAR 25.000 U.I./5 ml: ogni fiala o flacone da 5 ml contiene: eparina sodica 25.000 U.I.
Eccipienti
Composizione di Epsoclar – 5.000 ui/1 ml soluzione iniettabile per uso sottocutaneo o endovenoso 10 fiale - Cosa contiene Epsoclar – 5.000 ui/1 ml soluzione iniettabile per uso sottocutaneo o endovenoso 10 fiale?
EPSOCLAR 5.000 U.I./1 ml (fiale): acqua per preparazioni iniettabili. EPSOCLAR 25.000 U.I./5 ml (fiale): acqua per preparazioni iniettabili. EPSOCLAR 25.000 U.I./5 ml (flaconi): clorocresolo, acqua per preparazioni iniettabili
Indicazioni
Indicazioni terapeutiche - Perchè si usa Epsoclar – 5.000 ui/1 ml soluzione iniettabile per uso sottocutaneo o endovenoso 10 fiale? A cosa serve?
Profilassi e terapia della malattia tromboembolica venosa e arteriosa.
Controndicazioni
Quando non deve essere usato Epsoclar – 5.000 ui/1 ml soluzione iniettabile per uso sottocutaneo o endovenoso 10 fiale?
L’eparina sodica non deve essere usata in pazienti: – con accertata ipersensibilità al farmaco o a qualcuno degli eccipienti; – con grave trombocitopenia; – nei quali non possano essere condotti, ad appropriati intervalli, i test di coagulazione come il tempo di coagulazione del sangue intero e il tempo di tromboplastina parziale attivata (APTT). Questa controindicazione si riferisce all’eparina sodica a dosi anticoagulanti; non c’è generalmente bisogno di monitorare i parametri della coagulazione in pazienti che ricevono eparine a basse dosi profilattiche (inferiori o uguali a 15.000 unità die). – con uno stato emorragico non controllato: qualora sia associato a coagulazione intravasale disseminata (DIC), l’uso dell’eparina andrà valutato nello specifico contesto clinico; – l’anestesia loco–regionale per procedure di chirurgia elettiva è controindicata nei pazienti che ricevono eparina a dosi anticoagulanti; – accidenti cerebrovascolari emorragici. In presenza di lesioni organiche ad elevato rischio di sanguinamento l’uso di eparina andrà valutato nello specifico contesto clinico considerando il rapporto rischio–beneficio nel singolo caso.
Posologia
Quantità e modalità di assunzione di Epsoclar – 5.000 ui/1 ml soluzione iniettabile per uso sottocutaneo o endovenoso 10 fiale - Come si assume Epsoclar – 5.000 ui/1 ml soluzione iniettabile per uso sottocutaneo o endovenoso 10 fiale?
Secondo prescrizione medica. Quando si somministra eparina sodica a dose anticoagulante, il suo dosaggio dovrebbe essere determinato con frequenti test di coagulazione. Se i test di coagulazione sono al di sopra dell’intervallo terapeutico o se si verificano emorragie, la dose dovrebbe essere ridotta o, se del caso, l’eparina dovrebbe essere sospesa (vedi avvertenze speciali e precauzioni d’impiego). Azione antagonista della protamina La protamina serve per la rapida neutralizzazione dell’attività dell’eparina, in caso di sanguinamento significativo. La quantità richiesta dipende dal tasso ematico di eparina somministrata e dal tempo intercorso dall’iniezione. La somministrazione di protamina deve essere fatta in infusione lenta endovena; 50 mg di protamina neutralizzano 5.000 UI di eparina. La dose di protamina che si deve somministrare per neutralizzare un bolo eparinico cala in proporzione al tempo trascorso dalla somministrazione del bolo (subito dopo il bolo il 100% della dose, dopo 1 ora il 50%, dopo 2 ore il 25%). La dose di protamina da somministrare in caso di infusione continua di eparina è quella utile per neutralizzare le UI di eparina infuse nelle ultime 4 ore.
Conservazione
Come si conserva Epsoclar – 5.000 ui/1 ml soluzione iniettabile per uso sottocutaneo o endovenoso 10 fiale?
Nessuna.
Avvertenze
Su Epsoclar – 5.000 ui/1 ml soluzione iniettabile per uso sottocutaneo o endovenoso 10 fiale è importante sapere che:
EMORRAGIE Possono avvenire in qualunque distretto dell’organismo in pazienti che ricevono eparina sodica e calcica. Un inspiegabile calo dell’ematocrito, una caduta della pressione arteriosa, o qualsiasi altro segno o sintomo non attribuibile ad altre cause dovrebbe far sospettare un evento emorragico. L’eparina sodica dovrebbe essere usata con estrema cautela in patologie nelle quali vi sia rischio di emorragie. Alcune di tali condizioni sono: cardiovascolari: endocardite batterica sub–acuta, grave ipertensione non controllata dalla terapia anti–ipertensiva; ematologiche: condizioni associate con aumentata tendenza alle emorragie come sindromi emofiliche o carenza di fattori della coagulazione, trombocitopenia, trombocitopatie ed alcune porpore vascolari emorragiche (tipo malattia di Rendu–Osler):gastrointestinali: ulcera peptica, esofagiti o gastriti erosive, malattia infiammatoria intestinale in fase attiva, altre patologie gastroenterologiche a rischio emorragico, drenaggio continuo dello stomaco o del piccolo intestino; chirurgiche: durante e immediatamente dopo: a) rachicentesi o anestesia spinale o b) interventi chirurgici maggiori a carico del cervello, della colonna vertebrale o dell’occhio; altre: malattie epatiche con alterazioni dei parametri della coagulazione e/o varici esofagee o gastropatia da ipertensione portale a rischio emorragico elevato, minaccia d’aborto. TEST DI COAGULAZIONE Quando si somministra eparina sodica a dosi anticoagulanti, il dosaggio dovrebbe essere regolato con frequenti test di coagulazione. Se i test di coagulazione sono al di sopra dell’intervallo terapeutico o se si verificano emorragie, la dose dovrebbe essere ridotta o, se del caso, l’eparina dovrebbe essere sospesa (vedi posologia). Data l’azione transitoria dell’eparina sodica, le prove di emocoagulazione torneranno entro i limiti di norma nel giro di poche ore. TROMBOCITOPENIA DA EPARINA La trombocitopenia è una complicazione ben conosciuta della terapia con eparina sodica e può comparire da 4 a 10 giorni dopo l’inizio del trattamento, ma anche prima in caso di precedente trombocitopenia da eparina. Nel 10 al 20% dei pazienti può comparire una lieve trombocitopenia (conta piastrinica maggiore di 100,000/mm³), che può restare stabile o regredire, anche se la somministrazione di eparina è continuata. In alcuni casi invece (dallo 0,3 al 3% dei casi) si può determinare una forma più grave (trombocitopenia da eparina di II tipo), immuno–mediata caratterizzata dalla formazione di anticorpi contro il complesso eparina–fattore piastrinico 4. In questi pazienti si possono sviluppare nuovi trombi associati con trombocitopenia, derivanti dall’irreversibile aggregazione di piastrine indotta dall’eparina, la cosiddetta "sindrome del trombo bianco". Tale processo può portare a gravi complicazioni tromboemboliche come necrosi cutanea, cancrena delle estremità che può rendere in alcuni casi necessaria l’amputazione, infarto miocardico, embolia polmonare, stroke e a volte morte. Perciò, la somministrazione di eparina sodica dovrebbe essere interrotta, oltre che per comparsa di piastrinopenia, anche se il paziente sviluppa una nuova trombosi o un peggioramento di una trombosi precedente. La prosecuzione della terapia anticoagulante, per la trombosi causa del trattamento in corso o per una nuova comparsa o peggioramento, andrebbe intrapresa, dopo sospensione dell’eparina, con un anticoagulante alternativo. E’ rischioso l’impiego in questi casi delle eparine a basso peso molecolare per la possibilità di cross reattività, quanto quello di una immediata introduzione della terapia anticoagulante orale (descritti casi di peggioramento della trombosi). Quindi una trombocitopenia di qualunque natura deve essere attentamente monitorata. Se la conta piastrinica scende al di sotto di 100,000/mm³, o se si verifica trombosi ricorrente, l’eparina sodica deve essere sospesa. Una conta piastrinica andrebbe valutata prima del trattamento e di seguito due volte alla settimana per il primo mese in caso di somministrazioni protratte. Diminuita sensibilità all’eparina: una diminuita sensibilità all’eparina sodica si può verificare nella febbre, trombosi, tromboflebite, infezioni con tendenza trombotica, stati infiammatori, a volte in corso di infarto miocardico, cancro, carenza di antitrombina III e nei pazienti post–chirurgici. In caso di trattamento eparinico a dosi anticoagulanti, evitare la somministrazione intramuscolare di farmaci. Nei pazienti sottoposti ad anestesia spinale o peridurale, ad analgesia epidurale o a puntura lombare, la profilassi con basse dosi di eparina non frazionata può essere molto raramente associata con ematomi spinali o epidurali che possono portare a paralisi di durata prolungata o permanente. Il rischio è aumentato dall’uso di cateteri peridurali a permanenza per infusione continua, dall’assunzione concomitante di farmaci che influenzano l’emostasi come gli antinfiammatori non steroidei (FANS), gli inibitori dell’aggregazione piastrinica o gli anticoagulanti, da traumi o da punture spinali ripetute, dalla presenza di un sottostante disturbo della emostasi e dalla età avanzata. La presenza di uno o più di questi fattori di rischio dovrà essere attentamente valutata prima di procedere a questo tipo di anestesia/analgesia, in corso di profilassi con eparine non frazionate. Di regola l’inserimento del catetere spinale deve essere effettuato dopo almeno 8–12 ore dall’ultima somministrazione di eparina non frazionata (abitualmente calcica) a basse dosi profilattiche. Dosi successive non dovrebbero essere somministrate prima che siano trascorse almeno 2–4 ore dall’inserimento o dalla rimozione del catetere, ovvero ulteriormente ritardate o non somministrate nel caso di aspirato emorragico durante il posizionamento iniziale dell’ago spinale o epidurale. La rimozione di un catetere epidurale "a permanenza" dovrebbe essere fatta alla massima distanza possibile (8–12 ore circa) dalla ultima dose profilattica di eparina eseguita in corso di anestesia. Qualora si decida di somministrare eparina non frazionata prima o dopo di un’anestesia peridurale o spinale, si deve prestare estrema attenzione e praticare un frequente monitoraggio per individuare segni e sintomi di alterazioni neurologiche come: dolore lombare, deficit sensoriale e motorio (intorpidimento e debolezza degli arti inferiori), alterazioni della funzione vescicale o intestinale. Il personale infermieristico dovrebbe essere istruito ad individuare questi segni e sintomi. I pazienti dovrebbero essere istruiti ad informare immediatamente il personale medico o infermieristico se si verifica uno qualsiasi dei suddetti sintomi. Se si sospettano segni o sintomi di ematoma epidurale o spinale, deve essere formulata una diagnosi immediata ed iniziato un trattamento che comprenda la decompressione del midollo spinale. La presenza di clorocresolo può causare reazioni di ipersensibilità.
Interazioni
Quali medicinali o alimenti possono interagire con Epsoclar – 5.000 ui/1 ml soluzione iniettabile per uso sottocutaneo o endovenoso 10 fiale?
ANTICOAGULANTI ORALI L’eparina sodica a dosaggio anticoagulante può prolungare lievemente il tempo di protrombina (incremento di circa 0,5 dell’INR). Bisogna considerare questo aspetto nella valutazione di tale parametro, soprattutto quando si procede ad embricazione della terapia eparinica con quella anticoagulante orale. Si raccomanda grande attenzione clinicolaboratoristica (valutazione frequente di PT e APTT) in caso di uso combinato di eparina non frazionata a dosi anticoagulanti con questi farmaci. ANTIAGGREGANTI PIASTRINICI Farmaci come l’acido acetilsalicilico, il destrano, il fenilbutazone, l’ibuprofen, l’indometacina, il dipiridamolo, l’idrossiclorochina o altri farmaci che interferiscono con l’aggregazione piastrinica (che costituisce la principale difesa emostatica del paziente eparinizzato) possono indurre sanguinamento e dovrebbero essere utilizzati con molta cautela nei pazienti trattati con eparina sodica, soprattutto se a dosi anticoagulanti. ALTRE INTERAZIONI Digitale, tetracicline, nicotina, glucocorticoidi, penicilline, fenotiazine, antistaminici possono parzialmente ridurre l’azione anticoagulante dell’eparina.
In gravidanza
Se è in corso una gravidanza, se sospetta o sta pianificando una gravidanza, o se sta allattando con latte materno chiedere consiglio al medico prima di prendereEpsoclar – 5.000 ui/1 ml soluzione iniettabile per uso sottocutaneo o endovenoso 10 fiale?
L’eparina, non oltrepassando la barriera placentare, non ha attività teratogena. Ciò nonostante va usata con particolare prudenza durante la gravidanza (specie nell’ultimo trimestre e in donne incinte affette da epatopatia) e subito dopo il parto. Il farmaco non passa nel latte materno.
Sovradosaggio
Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Epsoclar – 5.000 ui/1 ml soluzione iniettabile per uso sottocutaneo o endovenoso 10 fiale?
Vedi paragrafo 4.2. "Azione antagonista della protamina".
Effetti indesiderati
Quali sono gli effetti collaterali di Epsoclar – 5.000 ui/1 ml soluzione iniettabile per uso sottocutaneo o endovenoso 10 fiale? - Come tutti i medicinali, Epsoclar – 5.000 ui/1 ml soluzione iniettabile per uso sottocutaneo o endovenoso 10 fiale può causare effetti collaterali, sebbene non tutte le persone li manifestino.
Le reazioni avverse riportate sono elencate in tabella 1 in base alla Classificazione per Sistemi e Organi secondo MedDRA. Tabella 1
Classificazione per sistemi e organi | Reazione avversa |
Patologie del sistema emolinfopoietico | Trombocitopenia§ |
Disturbi del sistema immunitario | Reazione da ipersensibilità,# |
Patologie endocrine | Ipoaldosteronismo |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Iperlipidemia |
Patologie dell’occhio | Lacrimazione |
Patologie vascolari | Emorragia, emorragia surrenale, emorragia ovarica (corpus luteum), emorragia retroperitoneale, ematoma (dopo somminsitrazione sottocutanea)* Trombosi, embolia |
Shock | |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Broncospasmo (asma), Rinite |
Patologie gastrointestinali | Nausea, vomito |
Patologie epatobiliari | Aumento dei valori delle transaminasi |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Orticaria |
Necrosi cutanea, alopecia (ritardata transiente) | |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Osteoporosi (dopo terapia a lungo termine con alte dosi) |
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | Priapismo |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Brividi, febbre |
Irritazione locale, eritema, dolore al sito di iniezione, ematoma (spinale o epidurale) o ulcerazione al sito di iniezione† |
Codice AIC
030705014
Data di pubblicazione
28-01-2023
Categorie farmaco
Sostanza
Produttore
Disclaimer
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Fonte dei dati
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