Clexane – 6.000 ui axa/0,6 ml soluzione iniettabile per uso sottocutaneo 10 siringhe preriempite da 0,6 ml
CLEXANE/CLEXANE T è indicato negli adulti per: • Profilassi del tromboembolismo venoso (TEV) nei pazienti chirurgici a rischio moderato e alto, in particolare quelli sottoposti a chirurgia ortopedica o generale, compresa la chirurgia oncologica.
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Principi attivi
Composizione di Clexane – 6.000 ui axa/0,6 ml soluzione iniettabile per uso sottocutaneo 10 siringhe preriempite da 0,6 ml - Che principio attivo ha Clexane – 6.000 ui axa/0,6 ml soluzione iniettabile per uso sottocutaneo 10 siringhe preriempite da 0,6 ml?
Clexane 2.000 UI (20 mg)/0,2 ml Una siringa preriempita contiene 2.000 UI di attività anti–Xa di enoxaparina sodica (corrispondenti a 20 mg) in 0,2 ml di acqua per preparazioni iniettabili. 4.000 UI (40 mg)/0,4 ml Una siringa preriempita contiene 4.000 UI di attività anti–Xa di enoxaparina sodica (corrispondenti a 40 mg) in 0,4 ml di acqua per preparazioni iniettabili. Clexane T 6.000 UI (60 mg)/0,6 ml Una siringa preriempita contiene 6.000 UI di attività anti–Xa di enoxaparina sodica (corrispondenti a 60 mg) in 0,6 ml di acqua per preparazioni iniettabili. 8.000 UI (80 mg)/0,8 ml Una siringa preriempita contiene 8.000 UI di attività anti–Xa di enoxaparina sodica (corrispondenti a 80 mg) in 0,8 ml di acqua per preparazioni iniettabili. 10.000 UI (100 mg)/1 ml Una siringa preriempita contiene 10.000 UI di attività anti–Xa di enoxaparina sodica (corrispondenti a 100 mg) in 1 ml di acqua per preparazioni iniettabili. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1. Enoxaparina sodica è una sostanza di origine biologica ottenuta tramite depolimerizzazione alcalina dell’estere benzilico dell’eparina derivata dalla mucosa intestinale suina.
Eccipienti
Composizione di Clexane – 6.000 ui axa/0,6 ml soluzione iniettabile per uso sottocutaneo 10 siringhe preriempite da 0,6 ml - Cosa contiene Clexane – 6.000 ui axa/0,6 ml soluzione iniettabile per uso sottocutaneo 10 siringhe preriempite da 0,6 ml?
Acqua per preparazioni iniettabili.
Indicazioni
Indicazioni terapeutiche - Perchè si usa Clexane – 6.000 ui axa/0,6 ml soluzione iniettabile per uso sottocutaneo 10 siringhe preriempite da 0,6 ml? A cosa serve?
CLEXANE/CLEXANE T è indicato negli adulti per: • Profilassi del tromboembolismo venoso (TEV) nei pazienti chirurgici a rischio moderato e alto, in particolare quelli sottoposti a chirurgia ortopedica o generale, compresa la chirurgia oncologica. • Profilassi del tromboembolismo venoso in pazienti non chirurgici affetti da una patologia acuta (come ad esempio insufficienza cardiaca acuta, insufficienza respiratoria, infezioni gravi o malattie reumatiche) e mobilità ridotta ad aumentato rischio di tromboembolismo venoso. • Trattamento della trombosi venosa profonda (TVP) e dell’embolia polmonare (EP), ad esclusione dell’ EP che potrebbe richiedere terapia trombolitica o chirurgica. • Prevenzione della formazione di trombi nella circolazione extracorporea in corso di emodialisi. • Sindrome coronarica acuta: – Trattamento dell’angina instabile e dell’infarto del miocardio senza sopraslivellamento del tratto ST (NSTEMI) in associazione con acido acetilsalicilico orale. – Trattamento dell’infarto miocardico acuto con sopraslivellamento del tratto ST (STEMI), inclusi i pazienti gestiti con la sola terapia farmacologica o da sottoporre a successivo intervento coronarico percutaneo (PCI).
Controndicazioni
Quando non deve essere usato Clexane – 6.000 ui axa/0,6 ml soluzione iniettabile per uso sottocutaneo 10 siringhe preriempite da 0,6 ml?
Enoxaparina sodica è controindicata nei pazienti con: • Ipersensibilità al principio attivo, all’eparina o ai suoi derivati, comprese altre eparine a basso peso molecolare (EBPM) o a qualsiasi eccipiente elencato al paragrafo 6.1; • Anamnesi positiva per trombocitopenia immuno–mediata indotta da eparina negli ultimi 100 giorni o in presenza di anticorpi circolanti (vedere anche paragrafo 4.4); • Sanguinamento clinicamente significativo e condizioni ad alto rischio emorragico, tra cui recente ictus emorragico, ulcera gastrointestinale, presenza di neoplasie maligne ad alto rischio di sanguinamento, chirurgia cerebrale, spinale o oftalmica recente, varici esofagee note o sospette, malformazioni arterovenose, aneurismi vascolari o gravi anomalie vascolari endospinali o intracerebrali; • Anestesia spinale o epidurale o anestesia locoregionale nel caso in cui sia stata impiegata enoxaparina nelle precedenti 24 ore a dosaggio terapeutico (vedere paragrafo 4.4).
Posologia
Quantità e modalità di assunzione di Clexane – 6.000 ui axa/0,6 ml soluzione iniettabile per uso sottocutaneo 10 siringhe preriempite da 0,6 ml - Come si assume Clexane – 6.000 ui axa/0,6 ml soluzione iniettabile per uso sottocutaneo 10 siringhe preriempite da 0,6 ml?
Posologia Profilassi del tromboembolismo venoso (TEV) in pazienti chirurgici a rischio moderato e alto Il rischio tromboembolico individuale per i pazienti può essere valutato utilizzando un modello validato di stratificazione del rischio. • Nei pazienti a rischio tromboembolico moderato, la dose raccomandata di enoxaparina sodica è di 2.000 UI (20 mg) in un’unica somministrazione giornaliera per iniezione sottocutanea (SC). L’inizio preoperatorio (2 ore prima dell’intervento chirurgico) di enoxaparina sodica 2.000 UI (20 mg) si è dimostrato efficace e sicuro nella chirurgia a rischio moderato. Nei pazienti a rischio moderato, il trattamento con enoxaparina sodica deve continuare per un periodo minimo di 7–10 giorni, indipendentemente dallo stato di recupero (ad esempio relativamente alla mobilità). La profilassi deve comunque proseguire fino a quando il paziente non abbia recuperato la sua ridotta mobilità. • Nei pazienti ad alto rischio tromboembolico, la dose raccomandata di enoxaparina sodica è di 4.000 UI (40 mg) in un’unica somministrazione giornaliera per iniezione SC, da iniziare preferibilmente 12 ore prima dell’intervento chirurgico. Nel caso si renda necessaria la somministrazione profilattica preoperatoria di enoxaparina sodica antecedente a 12 ore prima dell’intervento (ad esempio, pazienti ad alto rischio in attesa di un intervento differito di chirurgia ortopedica), l’ultima iniezione deve essere somministrata non oltre 12 ore prima dell’intervento ed effettuata nuovamente 12 ore dopo l’intervento. o Per i pazienti sottoposti a chirurgia ortopedica maggiore, si raccomanda una tromboprofilassi prolungata fino a 5 settimane. o Per i pazienti ad alto rischio di TEV sottoposti a intervento chirurgico addominale o pelvico per cancro, si raccomanda una tromboprofilassi prolungata fino a 4 settimane. Profilassi del TEV in pazienti non chirurgici La dose raccomandata di enoxaparina sodica è di 4.000 UI (40 mg) in un’unica somministrazione giornaliera per iniezione SC. Il trattamento con enoxaparina sodica è raccomandato per almeno 6–14 giorni, indipendentemente dallo stato di recupero (ad esempio relativamente alla mobilità). Il beneficio di un trattamento superiore a 14 giorni non è stato stabilito. Trattamento della TVP e dell’EP Enoxaparina sodica può essere somministrata sia in un’unica somministrazione giornaliera SC di 150 UI/kg (1,5 mg/kg) sia in due somministrazioni SC al giorno di 100 UI/kg (1 mg/kg) ciascuna. Il regime posologico deve essere selezionato dal medico sulla base di una valutazione individuale comprensiva del rischio tromboembolico e del rischio di sanguinamento. Il regime posologico di 150 UI/kg (1,5 mg/kg) somministrato una volta al giorno deve essere usato in pazienti non complicati, con basso rischio di recidiva di TEV. Il regime posologico di 100 UI/kg (1 mg/kg) somministrato due volte al giorno deve essere usato in tutti gli altri pazienti, quali ad esempio obesi, con EP sintomatica, patologia tumorale, recidiva di TEV o trombosi prossimale (vena iliaca). Il trattamento con enoxaparina sodica è raccomandato per un periodo medio di 10 giorni. Ove appropriato deve essere avviata una terapia anticoagulante orale (vedere "Passaggio da enoxaparina a anticoagulanti orali" al termine del paragrafo 4.2). Prevenzione della formazione di trombi in corso di emodialisi La dose raccomandata di enoxaparina sodica è di 100 UI/kg (1 mg/kg). Nei pazienti ad alto rischio emorragico, la dose deve essere ridotta a 50 UI/kg (0,5 mg/kg) per accesso vascolare doppio o a 75 UI/kg (0,75 mg/kg) per accesso vascolare semplice. Durante l’emodialisi, enoxaparina sodica deve essere introdotta nella linea arteriosa del circuito, all’inizio della seduta di dialisi. L’effetto di questa dose è solitamente sufficiente per una seduta della durata di 4 ore. Tuttavia, qualora dovessero comparire filamenti di fibrina entro il circuito (ad esempio nel corso di una seduta più lunga rispetto al normale) si potrà ricorrere alla somministrazione di una ulteriore dose di 50–100 UI/kg (0,5–1 mg/kg). Non vi sono dati disponibili per pazienti ai quali è stata somministrata enoxaparina sodica per profilassi o trattamento e anche durante le sedute di emodialisi. Sindrome coronarica acuta: trattamento dell’angina instabile e dell’infarto del miocardio NSTEMI e dell’infarto miocardico acuto STEMI • Per il trattamento dell’angina instabile e dell’infarto del miocardio NSTEMI, la dose raccomandata di enoxaparina sodica è 100 UI/kg (1 mg/kg) ogni 12 ore per iniezione SC, somministrata in associazione alla terapia antiaggregante piastrinica. Il trattamento deve essere mantenuto per almeno 2 giorni e continuato fino a stabilizzazione della situazione clinica. Generalmente, la durata del trattamento è da 2 a 8 giorni. L’acido acetilsalicilico è raccomandato per tutti i pazienti, senza controindicazioni, a una dose di carico orale iniziale di 150–300 mg (nei pazienti non già in trtattamento con acido acetilsalicilico) e una dose di mantenimento di 75–325 mg/die a lungo termine, indipendentemente dalla strategia di trattamento. • Per il trattamento dell’infarto miocardico acuto STEMI la dose raccomandata di enoxaparina sodica un singolo bolo endovenoso (EV) di 3.000 UI (30 mg) più una dose di 100 UI/kg (1 mg/kg) per iniezione SC, seguiti da una dose di 100 UI/kg (1 mg/kg) per iniezione SC ogni 12 ore (massimo 10.000 UI (100 mg) per ciascuna delle prime due dosi SC). In concomitanza e salvo controindicazioni, deve essere somministrata una terapia antiaggregante piastrinica appropriata, come l’acido acetilsalicilico per via orale (75–325 mg una volta al giorno). La durata raccomandata del trattamento è di 8 giorni o fino alla dimissione dall’ospedale, a seconda di quale dei due eventi si verifichi prima. Se somministrata in associazione con un trombolitico (fibrinospecifico o non fibrinospecifico), enoxaparina sodica deve essere somministrata tra 15 minuti prima e 30 minuti dopo l’inizio della terapia fibrinolitica. Per il dosaggio nei pazienti di età ≥75, vedere il paragrafo "Anziani". o Per i pazienti gestiti con intervento coronarico percutaneo (PCI), se l’ultima dose SC di enoxaparina sodica è stata somministrata meno di 8 ore prima del gonfiaggio del palloncino, non è necessaria alcuna ulteriore dose. Se l’ultima dose di enoxaparina sodica SC è stata somministrata più di 8 ore prima del gonfiaggio del palloncino, deve essere somministrata una dose di 30 UI/kg (0,3 mg/kg) di enoxaparina sodica per iniezione EV in bolo. Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di enoxaparina sodica nella popolazione pediatrica non sono state stabilite. Anziani Per tutte le indicazioni ad eccezione dell’infarto miocardico STEMI, non è necessaria alcuna riduzione del dosaggio nei pazienti anziani, a meno che la funzione renale non sia compromessa (vedere "Insufficienza renale" qui di seguito e il paragrafo 4.4). Per il trattamento dell’infarto miocardico acuto STEMI in pazienti anziani di età ≥75, non deve essere utilizzato il bolo EV iniziale. Iniziare con una dose di 75 UI/kg (0,75 mg/kg) per iniezione SC ogni 12 ore (massimo 7500 UI (75 mg) solo per ciascuna delle prime due dosi per iniezione SC, seguite da 75 UI/kg (0,75 mg/kg) per iniezione SC per le dosi restanti). Per il dosaggio nei pazienti anziani con funzionalità renale compromessa, vedere "compromissione renale" qui di seguito e il paragrafo 4.4. Compromissione epatica Sono disponibili dati limitati sull’utilizzo in pazienti con compromissione epatica (vedere paragrafi 5.1 e 5.2) e pertanto è necessario porre cautela quando enoxaparina è utilizzata in questi pazienti (vedere paragrafo 4.4). Compromissione renale (vedere paragrafi 4.4 e 5.2) • Compromissione renale grave Enoxaparina non è raccomandata in pazienti con compromissione renale allo stato terminale (clearance della creatinina < 15 ml/min) a causa di mancanza di dati in questa popolazione al di fuori della prevenzione della formazione di trombi nella circolazione extracorporea in corso di emodialisi. Tabella posologica per pazienti con compromissione renale grave (clearance della creatinina [15–30] ml/min):
Indicazioni | Regime posologico |
Profilassi del tromboembolismo venoso | 2.000 UI (20 mg) per iniezione SC una volta al giorno |
Trattamento della TVP ed EP | 100 UI/kg (1 mg/kg) di peso corporeo per iniezione SC una volta al giorno |
Trattamento dell’angina instabile e dell’infarto del miocardio NSTEMI | 100 UI/kg (1 mg/kg) di peso corporeo per iniezione SC una volta al giorno |
Trattamento dell’infarto miocardico acuto STEMI in pazienti di età inferiore a 75 anni | 1 x 3.000 UI (30 mg) per iniezione EV in bolo più 100 UI/kg (1 mg/kg) di peso corporeo per iniezione SC e successivamente 100 UI/kg (1 mg/kg) di peso corporeo per iniezione SC ogni 24 ore |
Trattamento dell’infarto miocardico acuto STEMI in pazienti di età superiore a 75 anni | Nessuna somministrazione iniziale del bolo EV. 100 UI/kg (1 mg/kg) di peso corporeo per iniezione SC e successivamente 100 UI/kg (1 mg/kg) di peso corporeo per iniezione SC ogni 24 ore |
Peso | Dose richiesta 30 UI/kg (0,3 mg/kg) | Volume da iniettare della soluzione diluita a concentrazione finale di 300 UI (3 mg)/ml | |
[Kg] | UI | [mg] | [ml] |
45 | 1350 | 13,5 | 4,5 |
50 | 1500 | 15 | 5 |
55 | 1650 | 16,5 | 5,5 |
60 | 1800 | 18 | 6 |
65 | 1950 | 19,5 | 6,5 |
70 | 2100 | 21 | 7 |
75 | 2250 | 22,5 | 7,5 |
80 | 2400 | 24 | 8 |
85 | 2550 | 25,5 | 8,5 |
90 | 2700 | 27 | 9 |
95 | 2850 | 28,5 | 9,5 |
100 | 3000 | 30 | 10 |
105 | 3150 | 31,5 | 10,5 |
110 | 3300 | 33 | 11 |
115 | 3450 | 34,5 | 11,5 |
120 | 3600 | 36 | 12 |
125 | 3750 | 37,5 | 12,5 |
130 | 3900 | 39 | 13 |
135 | 4050 | 40,5 | 13,5 |
140 | 4200 | 42 | 14 |
145 | 4350 | 43,5 | 14,5 |
150 | 4500 | 45 | 15 |
Conservazione
Come si conserva Clexane – 6.000 ui axa/0,6 ml soluzione iniettabile per uso sottocutaneo 10 siringhe preriempite da 0,6 ml?
Non conservare a temperatura superiore ai 25°C.
Avvertenze
Su Clexane – 6.000 ui axa/0,6 ml soluzione iniettabile per uso sottocutaneo 10 siringhe preriempite da 0,6 ml è importante sapere che:
• Generale Enoxaparina sodica non può essere utilizzata in modo intercambiabile (unità per unità) con altre eparine a basso peso molecolare. Questi medicinali differiscono nel loro processo di fabbricazione, nei pesi molecolari, nelle specifiche attività anti–Xa e anti–IIa, nelle unità, nel dosaggio, nell’efficacia clinica e nella sicurezza. Ciò determina differenze nella farmacocinetica, nelle attività biologiche correlate (quali ad esempio l’attività antitrombinica e le interazioni con le piastrine). È pertanto necessario porre particolare attenzione ed il rispetto delle istruzioni per l’uso specifico di ogni singolo medicinale. • Anamnesi di trombocitopenia indotta da eparina (> 100 giorni) L’uso di enoxaparina sodica in pazienti con anamnesi positiva per trombocitopenia immuno–mediata indotta da eparina negli ultimi 100 giorni o in presenza di anticorpi circolanti è controindicato (vedere paragrafo 4.3). Gli anticorpi circolanti possono persistere diversi anni. L’enoxaparina sodica deve essere somministrata con estrema cautela in pazienti con anamnesi positiva (oltre 100 giorni) per trombocitopenia immuno–mediata indotta da eparina senza anticorpi circolanti. La decisione di utilizzare enoxaparina sodica in tal caso deve essere presa solo dopo un’attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio e dopo aver considerato i trattamenti alternativi non eparinici (ad esempio danaparoid sodico o lepirudina). • Monitoraggio della conta piastrinica Il rischio di trombocitopenia immuno–mediata indotta da eparina sussiste anche con le EBPM. Essa, generalmente, compare dal 5°al 21mogiorno dopo l’inizio del trattamento con enoxaparina sodica. Il rischio di trombocitopenia indotta da eparina è maggiore nel periodo postoperatorio e, soprattutto, dopo un intervento di cardiochirurgia e nei pazienti affetti da tumore. Pertanto, si raccomanda l’effettuazione di una conta piastrinica prima dell’inizio della terapia con enoxaparina sodica e la sua regolare ripetizione durante il trattamento. In presenza di sintomi clinici indicativi di trombocitopenia indotta da eparina (ogni nuovo episodio di tromboembolismo venoso e/o arterioso, qualsiasi lesione cutanea dolorosa al sito di iniezione, qualsiasi reazione allergica o anafilattica nel corso del trattamento), deve essere effettuata la misurazione della conta piastrinica. I pazienti devono essere informati del fatto che possono verificarsi tali sintomi e che in tal caso dovranno informare il proprio medico. In pratica, se viene confermata una significativa diminuzione della conta piastrinica (dal 30 al 50% del valore iniziale), il trattamento con enoxaparina sodica deve essere immediatamente interrotto e il paziente deve essere indirizzato verso un altro trattamento anticoagulante alternativo non eparinico. • Emorragia Come con altri anticoagulanti, si può verificare sanguinamento in qualsiasi sito. In caso di sanguinamento, è necessario localizzare l’origine dell’emorragia ed istituire un trattamento adeguato. Come con altre terapie anticoagulanti, enoxaparina sodica deve essere usata con cautela in condizioni di potenziale aumentato sanguinamento, quali: – disturbi dell’emostasi, • anamnesi di ulcera peptica, – recente ictus ischemico, – ipertensione arteriosa grave, – recente retinopatia diabetica, – chirurgia neurologica o oftalmologica, – utilizzo concomitante di farmaci che influenzano l’emostasi (vedere paragrafo 4.5). • Analisi di laboratorio Alle dosi utilizzate per la profilassi del TEV, enoxaparina sodica non influisce in modo significativo sul tempo di emorragia e sugli esami della coagulazione del sangue, né influisce sull’aggregazione piastrinica o sul legame del fibrinogeno alle piastrine. A dosi elevate, possono verificarsi incrementi del tempo di tromboplastina parziale attivata (aPTT) e del tempo di coagulazione attivato (ACT). Gli incrementi di aPTT e ACT non sono linearmente correlati con l’aumento dell’attività antitrombotica di enoxaparina sodica e, pertanto, sono inadatti e inaffidabili per il monitoraggio dell’attività di enoxaparina sodica. • Anestesia spinale/epidurale o puntura lombare Un’anestesia spinale/epidurale o una puntura lombare non devono essere eseguite nelle 24 ore che seguono la somministrazione di enoxaparina a dosi terapeutiche (vedere paragrafo 4.3). Sono stati segnalati casi di ematomi neuroassiali con l’uso concomitante di enoxaparina sodica e di procedure di anestesia spinale/epidurale o puntura lombare che hanno dato origine a paralisi prolungata o permanente. Questi eventi sono rari con i regimi posologici di 4.000 UI (40 mg) una volta al giorno o inferiori. Il rischio di questi eventi è più alto con l’uso di cateteri epidurali postoperatori permanenti, con l’uso concomitante di farmaci che influiscono sull’emostasi, quali farmaci anti–infiammatori non steroidei (FANS), con punture epidurali o spinali ripetute o traumatiche, o in pazienti con un’anamnesi di chirurgia spinale o di deformità del rachide. Per ridurre il potenziale rischio di sanguinamento associato all’uso concomitante di enoxaparina sodica e anestesia/analgesia epidurale o spinale o puntura lombare, si deve tenere in considerazione il profilo farmacocinetico dell’ enoxaparina sodica (vedere paragrafo 5.2). Il posizionamento o la rimozione di un catetere epidurale o una puntura lombare andrebbero eseguiti quando l’effetto anticoagulante di enoxaparina sodica è basso; tuttavia, il tempo esatto per il raggiungimento di un effetto anticoagulante sufficientemente basso in ciascun paziente non è noto. Per pazienti con ridotta clearance della creatinina [15–30 ml/min] sono necessarie ulteriori valutazioni in quanto l’eliminazione di enoxaparina sodica è più prolungata (vedere paragrafo 4.2). Se il medico decide di somministrare la terapia anticoagulante nel contesto di anestesia/analgesia epidurale o spinale o puntura lombare, è necessario un monitoraggio frequente per rilevare eventuali segni e sintomi di danno neurologico, come lombalgia, deficit sensitivi e motori (intorpidimento o debolezza degli arti inferiori), disfunzioni intestinali e/o della vescica. I pazienti devono essere istruiti in merito alla necessità di segnalare immediatamente la comparsa di uno dei segni o sintomi di cui sopra. Se si sospettano segni o sintomi di ematoma spinale, avviare urgentemente la diagnosi e il trattamento, considerando la decompressione del midollo spinale, anche se tale trattamento può non prevenire o provocare la reversibilità delle sequele neurologiche. • Necrosi cutanea/vasculite cutanea Sono state segnalate necrosi cutanea e vasculite cutanea con l’uso di EBPM, che, se si manifestano, necessitano dell’immediata sospensione del trattamento con EBPM. • Procedure di rivascolarizzazione coronarica percutanea Per minimizzare il rischio di sanguinamento dopo l’uso di strumentazione vascolare durante il trattamento di angina instabile, infarto del miocardio NSTEMI o infarto miocardico acuto STEMI, aderire strettamente agli intervalli di tempo raccomandati tra le dosi di enoxaparina sodica iniettate. Dopo PCI è importante ottenere l’emostasi in sede di accesso della strumentazione. Nel caso venga utilizzato un dispositivo di chiusura, l’introduttore può essere rimosso immediatamente. Se viene utilizzato un metodo a compressione manuale, l’introduttore deve essere rimosso 6 ore dopo l’ultima iniezione EV/SC di enoxaparina sodica. Se il trattamento con enoxaparina sodica deve essere continuato, la successiva dose programmata deve essere somministrata non prima di 6–8 ore dopo la rimozione dell’introduttore. Tenere sotto osservazione la sede della procedura per segni di sanguinamento o formazione di ematomi. • Endocardite batterica acuta L’uso di eparina non è generalmente raccomandato nei pazienti con endocardite batterica acuta a causa del rischio di emorragia cerebrale. Se tale uso è considerato assolutamente necessario, la decisione di utilizzare enoxaparina sodica deve seguire un’attenta valutazione individuale del rapporto rischi/benefici. • Protesi valvolari cardiache meccaniche L’uso di enoxaparina sodica non è stato adeguatamente studiato per la tromboprofilassi in pazienti con protesi valvolari cardiache meccaniche. Sono stati riportati casi isolati di trombosi della protesi valvolare cardiaca in pazienti portatori di protesi valvolari cardiache meccaniche a cui è stata somministrata enoxaparina sodica per la tromboprofilassi. Fattori confondenti, tra i quali la malattia di base e dati clinici insufficienti, limitano la valutazione di questi casi. Alcuni di questi casi erano donne in stato di gravidanza nelle quali la trombosi ha cagionato morte materna o fetale. • Donne in stato di gravidanza con protesi valvolari cardiache meccaniche L’uso di enoxaparina sodica per la tromboprofilassi in donne in stato di gravidanza portatrici di protesi valvolari cardiache meccaniche non è stato adeguatamente studiato. In uno studio clinico su donne in stato di gravidanza con protesi valvolari cardiache meccaniche, nel quale è stata somministrata enoxaparina sodica [100 UI/kg (1 mg/kg) due volte al giorno] per ridurre il rischio di tromboembolismo, 2 donne su 8 hanno sviluppato coaguli con blocco della valvola e conseguente morte materna e fetale. Sono stati segnalati casi isolati post–marketing di trombosi della valvola in donne in stato di gravidanza con protesi valvolari cardiache meccaniche nel corso del trattamento con enoxaparina sodica per la tromboprofilassi. Le donne in stato di gravidanza con protesi valvolari cardiache meccaniche rappresentano una popolazione soggetta ad un più alto rischio di tromboembolismo. • Anziani Non è stato osservato nessun aumento della tendenza al sanguinamento agli intervalli di dosaggio profilattico nei pazienti anziani. Agli intervalli di dosaggio terapeutico i pazienti anziani (in particolare i pazienti di età superiore a ottanta anni) possono essere soggetti a rischio più alto di complicanze emorragiche. Nei pazienti di età superiore a 75 anni trattati per infarto miocardico STEMI è consigliato un attento monitoraggio clinico e una riduzione della dose (vedere paragrafi 4.2 e 5.2). • Compromissione renale Nei pazienti con compromissione renale, vi è un incremento di esposizione ad enoxaparina sodica che aumenta il rischio di sanguinamento. In questi pazienti, è consigliato un attento monitoraggio clinico e può essere considerato un monitoraggio biologico tramite la misurazione dell’attività anti–Xa (vedere paragrafi 4.2 e 5.2). Enoxaparina sodica non è raccomandata in pazienti con compromissione renale in fase terminale (clearance della creatinina <15 ml/min) a causa della mancanza di dati in questa popolazione al di fuori di quella nella prevenzione della formazione di trombi nella circolazione extracorporea in corso di emodialisi.Visto che l’esposizione a enoxaparina sodica risulta significativamente aumentata nei pazienti con grave compromissione renale (clearance della creatinina 15–30 ml/min), si raccomandano aggiustamenti posologici sia per i dosaggi terapeutici che di profilassi (vedere paragrafo 4.2). Non è raccomandato nessun aggiustamento della dose in pazienti con compromissione renale moderata (clearance della creatinina 30–50 ml/min) e lieve (clearance della creatinina 50–80 ml/min). • Compromissione epatica Enoxaparina sodica deve essere usata con cautela nei pazienti con compromissione epatica a causa di un aumento del rischio di sanguinamento. Un aggiustamento della dose sulla base del monitoraggio dei livelli di anti–Xa non è attendibile nei pazienti con cirrosi epatica e non è raccomandato (vedere paragrafo 5.2). • Pazienti a basso peso corporeo In donne a basso peso corporeo (<45 kg) e in uomini a basso peso corporeo (<57 kg) si è osservato un incremento dell’esposizione a enoxaparina sodica, alle dosi utilizzate nella profilassi (non modificate in base al peso), che potrebbe portare ad un aumentato rischio di sanguinamento. Di conseguenza si consiglia un attento monitoraggio clinico in questi pazienti (vedere paragrafo 5.2). Pazienti obesi I pazienti obesi sono a più alto rischio di tromboembolismo. La sicurezza e l’efficacia delle dosi profilattiche nei pazienti obesi (BMI > 30 kg/m²) non sono state pienamente stabilite e non c’è consenso per un aggiustamento della dose. Questi pazienti devono essere attentamente osservati per segni e sintomi di tromboembolismo. Iperkaliemia Le eparine possono sopprimere la secrezione surrenalica di aldosterone, portando a iperkaliemia (vedere paragrafo 4.8), in particolare in pazienti affetti da diabete mellito, insufficienza renale cronica e acidosi metabolica preesistente o in pazienti che assumono farmaci che possono aumentare le concentrazioni di potassio (vedere paragrafo 4.5). Il potassio plasmatico deve essere monitorato regolarmente, soprattutto nei pazienti a rischio. Tracciabilità Le EBPM sono prodotti medicinali biologici. Al fine di migliorare la tracciabilità delle EBPM, si raccomanda agli operatori sanitari di registrare la denominazione commerciale e il numero di lotto del prodotto somministrato nella cartella clinica del paziente.
Interazioni
Quali medicinali o alimenti possono interagire con Clexane – 6.000 ui axa/0,6 ml soluzione iniettabile per uso sottocutaneo 10 siringhe preriempite da 0,6 ml?
Uso concomitante non raccomandato: Farmaci che influenzano l’emostasi (vedere paragrafo 4.4). Si raccomanda l’interruzione della somministrazione di alcuni agenti che influenzano l’emostasi prima di avviare il trattamento con enoxaparina sodica a meno che non sia strettamente indicato. Se l’uso concomitante è indicato, enoxaparina sodica deve essere somministrata con un attento monitoraggio clinico e di laboratorio. Questi agenti includono medicinali come: – Salicilati sistemici, acido acetilsalicilico a dosi anti–infiammatorie e FANS, incluso ketorolac, – Altri trombolitici (per esempio alteplasi, reteplasi, strptochinasi, tenecteplasi, urochinasi) e anticoagulanti (vedere paragrafo 4.2). Uso concomitante con cautela: I seguenti farmaci possono essere somministrati, con cautela, in concomitanza con enoxaparina sodica: Altri farmaci che influenzano l’emostasi come ad esempio: – Inibitori dell’aggregazione piastrinica, tra cui acido acetilsalicilico usato a dosi antiaggreganti (cardioprotezione), clopidogrel, ticlopidina e antagonisti della glicoproteina IIb/IIIa indicati nella sindrome coronarica acuta, a causa del rischio di sanguinamento, – Destrano 40, – Glucocorticoidi sistemici Farmaci che aumentano i livelli di potassio: I farmaci che aumentano i livelli di potassio nel siero possono essere somministrati in concomitanza con enoxaparina sodica sotto attento monitoraggio clinico e di laboratorio (vedere paragrafi 4.4 e 4.8).
In gravidanza
Se è in corso una gravidanza, se sospetta o sta pianificando una gravidanza, o se sta allattando con latte materno chiedere consiglio al medico prima di prendereClexane – 6.000 ui axa/0,6 ml soluzione iniettabile per uso sottocutaneo 10 siringhe preriempite da 0,6 ml?
Gravidanza Nella donna non vi è evidenza che enoxaparina sodica attraversi la barriera placentare durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza. Non vi sono informazioni disponibili sul primo trimestre. Gli studi sugli animali non hanno dimostrato fetotossicità o teratogenicità (vedere paragrafo 5.3). I dati sugli animali hanno dimostrato che il passaggio di enoxaparina sodica attraverso la placenta è minimo. Enoxaparina sodica deve essere usata in gravidanza solo se il medico ha evidenziato una chiara necessità. Le donne in gravidanza in trattamento con enoxaparina devono essere attentamente monitorate per la comparsa di sanguinamento o eccessiva anticoagulazione e devono essere informate del rischio emorragico. Nel complesso, i dati attualmente disponibili suggeriscono che non ci sono evidenze di un aumento del rischio di emorragia, trombocitopenia o osteoporosi rispetto al rischio osservato nelle donne non gravide, eccetto quello osservato in donne gravide con protesi valvolari cardiache (vedere paragrafo 4.4). Se è prevista un’anestesia epidurale, si raccomanda di interrompere prima il trattamento con enoxaparina sodica (vedere paragrafo 4.4). Allattamento Non è noto se enoxaparina sodica venga escreta immodificata nel latte materno. In femmine di ratto che allattano, il passaggio di enoxaparina o dei suoi metaboliti nel latte materno è molto basso. L’assorbimento orale di enoxaparina sodica è improbabile. CLEXANE/CLEXANE T può essere utilizzato durante l’allattamento. Fertilità Non ci sono dati clinici su enoxaparina sodica riguardo alla fertilità. Gli studi sugli animali non hanno evidenziato alcun effetto sulla fertilità (vedere paragrafo 5.3).
Sovradosaggio
Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Clexane – 6.000 ui axa/0,6 ml soluzione iniettabile per uso sottocutaneo 10 siringhe preriempite da 0,6 ml?
Segni e sintomi Un sovradosaggio accidentale di enoxaparina sodica dopo somministrazione per via EV, extracorporea o SC può determinare complicazioni emorragiche. Dopo somministrazione orale di dosi anche alte, è improbabile che enoxaparina sodica venga assorbita. Terapia L’attività anticoagulante è in gran parte neutralizzabile mediante iniezione EV lenta di protamina. La dose di protamina dipende da quella di enoxaparina sodica iniettata; 1 mg di protamina neutralizza l’attività anticoagulante determinata da 100 UI (1 mg) di enoxaparina sodica, se enoxaparina sodica è stata somministrata nelle precedenti 8 ore. Se invece enoxaparina sodica è stata somministrata più di 8 ore prima della somministrazione di protamina o se è stato stabilito che è necessaria una seconda dose di protamina, si può utilizzare un’infusione di 0,5 mg di protamina per 1 mg di enoxaparina sodica. Dopo 12 ore dalla somministrazione di enoxaparina sodica può non essere necessaria la somministrazione di protamina. Tuttavia, anche in caso di dosaggi elevati di protamina, l’attività anti–Xa di enoxaparina non viene mai totalmente neutralizzata (massimo: 60% circa). (vedere le informazioni sulla prescrizione di sali di protamina).
Effetti indesiderati
Quali sono gli effetti collaterali di Clexane – 6.000 ui axa/0,6 ml soluzione iniettabile per uso sottocutaneo 10 siringhe preriempite da 0,6 ml? - Come tutti i medicinali, Clexane – 6.000 ui axa/0,6 ml soluzione iniettabile per uso sottocutaneo 10 siringhe preriempite da 0,6 ml può causare effetti collaterali, sebbene non tutte le persone li manifestino.
Riassunto del profilo di sicurezza Enoxaparina sodica è stata valutata in più di 15.000 pazienti a cui è stata somministrata in corso di sperimentazioni cliniche. Tra questi, 1.776 avevano ricevuto enoxaparina sodica per la profilassi della trombosi venosa profonda dopo un intervento di chirurgia ortopedica o addominale in presenza di rischio di complicanze tromboemboliche, 1.169 per la profilassi della trombosi venosa profonda in pazienti non chirurgici affetti da patologia acuta con mobilità fortemente limitata, 559 per il trattamento della trombosi venosa profonda con o senza embolia polmonare, 1.578 per il trattamento dell’angina instabile e dell’infarto del miocardio non–Q e 10.176 per il trattamento di infarto miocardico acuto con sopraslivellamento del tratto ST. Il regime posologico di enoxaparina sodica somministrata nel corso di queste sperimentazioni cliniche varia a seconda delle indicazioni. Per la profilassi della trombosi venosa profonda dopo un intervento chirurgico o in pazienti di non chirurgici affetti da patologia acuta con mobilità fortemente limitata, è stata somministrata una dose di 4.000 UI (40 mg) per iniezione SC una volta al giorno. Per il trattamento della trombosi venosa profonda con o senza embolia polmonare, è stata somministrata una dose di 100 UI/kg (1 mg/kg) per iniezione SC ogni 12 ore o di 150 UI/kg (1,5 mg/kg) per iniezione SC una volta al giorno. Nel corso degli studi clinici per il trattamento dell’angina instabile e dell’infarto del miocardio non–Q, sono state somministrate dosi di 100 UI/kg (1 mg/kg) per iniezione SC ogni 12 ore e nel corso dello studio clinico per il trattamento dell’infarto miocardico acuto con sopraslivellamento del tratto ST sono state somministrate dosi di 3.000 UI (30 mg) per iniezione EV in bolo, seguite da una dose di 100 UI/kg (1 mg/kg) per iniezione SC ogni 12 ore. Le reazioni avverse segnalate più frequentemente nel corso degli studi clinici sono state emorragia, trombocitopenia e trombocitosi (vedere il paragrafo 4.4 ’Descrizione di reazioni avverse selezionate’ qui di seguito). Tabella riassuntiva delle reazioni avverse Altre reazioni avverse osservate negli studi clinici e riportate in fase post–marketing (* indica reazioni provenienti dall’esperienza post–marketing) sono specificate di seguito. Le frequenze sono definite come segue: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); rara (≥1/10.000, <1/1.000); molto rara (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). Le reazioni avverse sono presentate in ordine di gravità decrescente all’interno di ciascuna classificazione per sistemi e organi. Disturbi del sistema emolinfopoietico • Comuni: Emorragia, anemia emorragica*, trombocitopenia, trombocitosi. • Rari: Eosinofilia* • Rari: Casi di trombocitopenia immuno–allergica con trombosi; in alcuni di questi casi la trombosi è stata complicata da infarto dell’organo o ischemia dell’arto (vedere paragrafo 4.4). Disturbi del sistema immunitario • Comuni: Reazione allergica • Rari: Reazioni anafilattiche/anafilattoidi incluso lo shock* Patologie del sistema nervoso • Comuni: Cefalea* Disturbi vascolari • Rari: Ematoma spinale* (o ematoma neuroassiale). Queste reazioni hanno comportato alterazioni neurologiche di vario grado, compresa paralisi prolungata o permanente (vedere paragrafo 4.4). Patologie epatobiliari • Molto comuni: Aumento degli enzimi epatici (principalmente transaminasi >3 volte il limite superiore di normalità) • Non comuni: Lesione epatocellulare* • Rare: Danno epatico colestatico* Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo • Comuni: Orticaria, prurito, eritema • Non comuni: Dermatite bollosa • Rare: Alopecia* • Rare: Vasculite cutanea*, necrosi cutanea*, generalmente localizzate nel sito di iniezione (queste reazioni sono generalmente precedute dalla comparsa di porpora o di placche eritematose, infiltrate e doloranti). Noduli nel sito di iniezione* (noduli infiammatori, che non sono rappresentati da inclusioni cistiche di enoxaparina sodica). Questi eventi si sono risolti entro pochi giorni e non hanno richiesto l’interruzione del trattamento. Patologie del sistema muscoloscheletrico, del tessuto connettivo e delle ossa • Rare: Osteoporosi* in seguito a terapia a lungo termine (oltre i 3 mesi) Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione • Comuni: Ematomi nel sito di iniezione, dolore nel sito di iniezione, altre reazioni nel sito di iniezione (quali edema, emorragia, ipersensibilità, infiammazione, massa, dolore o reazione) • Non comuni: irritazione locale; necrosi cutanea nel sito di iniezione Esami diagnostici • Rara: Iperkaliemia* (vedere paragrafi 4.4 e 4.5) Descrizione di reazioni avverse selezionate Emorragie Sono incluse emorragie maggiori, riportate con incidenza massima del 4,2% (pazienti chirurgici). Alcuni di questi casi sono stati fatali. Nei pazienti chirurgici, le complicazioni emorragiche sono state considerate maggiori: (1) se l’emorragia ha causato un evento clinico significativo o (2) se accompagnata da una diminuzione dell’emoglobina ≥2 g/dl o da trasfusione di 2 o più unità di prodotti ematici. Le emorragie retroperitoneali e intracraniche sono sempre state considerate maggiori. Come con altri anticoagulanti, si possono verificare emorragie in presenza di fattori di rischio associati quali: lesioni organiche con diatesi emorragica, procedure invasive oppure in seguito all’uso concomitante di farmaci che interferiscono con l’emostasi (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).
Classificazione per sistemi e organi | Profilassi in pazienti chirurgici | Profilassi in pazienti non chirurgici | Trattamento nei pazienti con trombosi venosa profonda (TVP), con o senza embolia polmonare (EP) | Trattamento nei pazienti con angina instabile e infarto del miocardio non–Q | Trattamento nei pazienti con infarto miocardico acuto con sopraslivellamento del tratto ST |
Disturbi del sistema circolatorio e linfatico | Molto comuni: Emorragiaα | Comuni: Emorragiaα | Molto comuni: Emorragiaα | Comuni: Emorragiaα | Comuni: Emorragiaα |
Rari: Emorragia retroperitoneale | Non comuni: Emorragia intracranica, emorragia retroperitoneale | Rari: Emorragia retroperitoneale | Non comuni: Emorragia intracranica, emorragia retroperitoneale |
Classificazione per sistemi e organi | Profilassi in pazienti chirurgici | Profilassi in pazienti non chirurgici | Trattamento nei pazienti con trombosi venosa profonda (TVP), con o senza embolia polmonare (EP) | Trattamento nei pazienti con angina instabile e infarto del miocardio non–Q | Trattamento nei pazienti con infarto miocardico acuto con sopraslivellamento del tratto ST |
Disturbi del sistema circolatorio e linfatico | Molto comuni: Trombocitosiβ | Non comuni: Trombocitopenia | Molto comuni: Trombocitosiβ | Non comuni: Trombocitopenia | Comuni: Trombocitosiβ, Trombocitopenia |
Comuni: Trombocitopenia | Comuni: Trombocitopenia | Molto rari: Trombocitopenia immuno–allergica |
Codice AIC
029111085
Data di pubblicazione
28-01-2023
Categorie farmaco
Sostanza
Produttore
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