Acido zoledronico medac 1 mg/100 ml soluzione per infusione – 4 mg/100 ml – soluzione per infusione – uso endovenoso – flacone (vetro) – 100 ml 1 flacone
– Prevenzione di eventi correlati all’apparato scheletrico (fratture patologiche, schiacciamenti vertebrali, radioterapia o interventi chirurgici all’osso, ipercalcemia neoplastica) in pazienti adulti affetti da tumori maligni allo stadio avanzato che interessano l’osso.
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- Effetti indesiderati
- Codice AIC
 
Principi attivi
Composizione di Acido zoledronico medac 1 mg/100 ml soluzione per infusione – 4 mg/100 ml – soluzione per infusione – uso endovenoso – flacone (vetro) – 100 ml 1 flacone - Che principio attivo ha Acido zoledronico medac 1 mg/100 ml soluzione per infusione – 4 mg/100 ml – soluzione per infusione – uso endovenoso – flacone (vetro) – 100 ml 1 flacone?
Un flacone con 100 ml di soluzione contiene 4 mg di acido zoledronico (come monoidrato). Un ml di soluzione contiene 0,04 mg di acido zoledronico (come monoidrato). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Eccipienti
Composizione di Acido zoledronico medac 1 mg/100 ml soluzione per infusione – 4 mg/100 ml – soluzione per infusione – uso endovenoso – flacone (vetro) – 100 ml 1 flacone - Cosa contiene Acido zoledronico medac 1 mg/100 ml soluzione per infusione – 4 mg/100 ml – soluzione per infusione – uso endovenoso – flacone (vetro) – 100 ml 1 flacone?
Mannitolo Sodio citrato Acqua per preparazioni iniettabili
Indicazioni
Indicazioni terapeutiche - Perchè si usa Acido zoledronico medac 1 mg/100 ml soluzione per infusione – 4 mg/100 ml – soluzione per infusione – uso endovenoso – flacone (vetro) – 100 ml 1 flacone? A cosa serve?
– Prevenzione di eventi correlati all’apparato scheletrico (fratture patologiche, schiacciamenti vertebrali, radioterapia o interventi chirurgici all’osso, ipercalcemia neoplastica) in pazienti adulti affetti da tumori maligni allo stadio avanzato che interessano l’osso. – Trattamento di pazienti aduti con ipercalcemia neoplastica (TIH).
Controndicazioni
Quando non deve essere usato Acido zoledronico medac 1 mg/100 ml soluzione per infusione – 4 mg/100 ml – soluzione per infusione – uso endovenoso – flacone (vetro) – 100 ml 1 flacone?
· Ipersensibilità al principio attivo, ad altri bisfosfonati o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. · Allattamento (vedere paragrafo 4.6).
Posologia
Quantità e modalità di assunzione di Acido zoledronico medac 1 mg/100 ml soluzione per infusione – 4 mg/100 ml – soluzione per infusione – uso endovenoso – flacone (vetro) – 100 ml 1 flacone - Come si assume Acido zoledronico medac 1 mg/100 ml soluzione per infusione – 4 mg/100 ml – soluzione per infusione – uso endovenoso – flacone (vetro) – 100 ml 1 flacone?
Acido zoledronico medac deve essere prescritto e somministrato ai pazienti solo da operatori sanitari con esperienza nella somministrazione di bisfosfonati per via endovenosa. Ai pazienti trattati con Acido zoledronico medac devono essere consegnati il foglio illustrativo e la scheda di promemoria per i pazienti. Posologia Prevenzione di eventi correlati all’apparato scheletrico in pazienti affetti da tumori maligni allo stadio avanzato che interessano l’osso Adulti e persone anziane La dose raccomandata nella prevenzione di eventi correlati all’apparato scheletrico in pazienti affetti da tumori maligni allo stadio avanzato che interessano l’osso è di 4 mg di acido zoledronico ogni 3 o 4 settimane. Ai pazienti deve essere somministrato anche un supplemento di 500 mg/die di calcio per via orale e 400 UI/die di vitamina D. La decisione di trattare i pazienti con metastasi ossee per la prevenzione di eventi scheletrici correlati deve considerare che l’effetto del trattamento si manifesta in 2–3 mesi. Trattamento della TIH Adulti e persone anziane La dose raccomandata nell’ipercalcemia (calcemia corretta con albumina ≥ 12,0 mg/dl o 3,0 mmol/l) è di una dose singola di 4 mg di acido zoledronico. Compromissione renale TIH: In pazienti con TIH che manifestano anche una grave compromissione renale il trattamento con acido zoledronico deve essere considerato solo dopo valutazione dei rischi e benefici del trattamento. Negli studi clinici sono stati esclusi i pazienti con valori di creatinina sierica > 400 mcmol/l o > 4,5 mg/dl. Non è necessario alcun adattamento della dose in pazienti con TIH con valori di creatinina sierica < 400 mcmol/l o < 4,5 mg/dl (vedere paragrafo 4.4). Prevenzione di eventi correlati all’apparato scheletrico in pazienti affetti da tumori maligni allo stadio avanzato che interessano l’osso: Prima di iniziare il trattamento con acido zoledronico nei pazienti con mieloma multiplo o con metastasi ossee da tumori solidi devono essere determinate la creatinina sierica e la clearance della creatinina (CLcr). La CLcr è calcolata dalla creatinina sierica mediante la formula di Cockcroft–Gault. L’acido zoledronico non è raccomandato per pazienti che presentano prima dell’inizio della terapia una grave compromissione renale, definita per questa popolazione come CLcr < 30 ml/min. Negli studi clinici sono stati esclusi i pazienti con valori di creatinina sierica > 265 mcmol/l o > 3,0 mg/dl. Per i pazienti con funzione renale normale (definita come CLcr > 60 ml/min), acido zoledronico 4 mg/100 ml soluzione per infusione può essere somministrato direttamente senza alcuna ulteriore preparazione. Nei pazienti con metastasi ossee che presentano prima dell’inizio della terapia compromissione renale da lieve a moderata, definita per questa popolazione come CLcr 30 – 60 ml/min, è raccomandata la seguente dose di acido zoledronico (vedere anche paragrafo 4.4):
Clearance della creatinina basale (ml/min) | Dose di acido zoledronico raccomandata * |
> 60 | 4,0 mg |
50 – 60 | 3,5 mg* |
40 – 49 | 3,3 mg* |
30 – 39 | 3,0 mg* |
Clearance della creatinina basale (ml/min) | Rimuovere la seguente quantità di Acido zoledronico medac soluzione per infusione (ml) | Sostituire con il seguente volume di soluzione iniettabile di sodio cloruro sterile 9 mg/ml (0,9%) o glucosio 5% (ml) | Aggiustamento della dose (mg di acido zoledronico in 100 ml) |
50–60 | 12,0 | 12,0 | 3,5 |
40–49 | 18,0 | 18,0 | 3,3 |
30–39 | 25,0 | 25,0 | 3,0 |
Conservazione
Come si conserva Acido zoledronico medac 1 mg/100 ml soluzione per infusione – 4 mg/100 ml – soluzione per infusione – uso endovenoso – flacone (vetro) – 100 ml 1 flacone?
Non congelare. Se refrigerata, la soluzione deve raggiungere la temperatura ambiente prima della somministrazione. Per le condizioni di conservazione dopo la prima apertura, vedere paragrafo 6.3.
Avvertenze
Su Acido zoledronico medac 1 mg/100 ml soluzione per infusione – 4 mg/100 ml – soluzione per infusione – uso endovenoso – flacone (vetro) – 100 ml 1 flacone è importante sapere che:
Generale Prima della somministrazione di acido zoledronico, i pazienti devono essere valutati attentamente per assicurare loro un adeguato stato di idratazione. Deve essere evitata una eccessiva idratazione in pazienti a rischio di insufficienza cardiaca. Durante la terapia con acido zoledronico, è necessario monitorare attentamente i normali parametri metabolici correlati all’ipercalcemia, quali i livelli sierici di calcio, fosfato e magnesio. Se si verificano ipocalcemia, ipofosfatemia o ipomagnesiemia, può rendersi necessaria una terapia integrativa di breve durata. I pazienti con ipercalcemia non trattata presentano generalmente un certo grado di compromissione renale, pertanto deve essere considerato un attento monitoraggio della funzionalità renale. Altri medicinali contenenti acido zoledronico come principio attivo sono disponibili per le indicazioni di osteoporosi e per il trattamento della malattia ossea di Paget. I pazienti in trattamento con Acido zoledronico medac non devono essere trattati con tali medicinali in concomitanza o con qualsiasi altro bisfosfonato, dal momento che l’effetto combinato di questi agenti è sconosciuto. Insufficienza renale I pazienti con TIH che presentano segni di peggioramento della funzionalità renale devono essere valutati in modo appropriato, considerando se i potenziali benefici del trattamento con acido zoledronico siano superiori agli eventuali rischi. La decisione di trattare i pazienti con metastasi ossee per la prevenzione di eventi correlati all’apparato scheletrico deve tenere in considerazione il fatto che l’effetto del trattamento inizia a manifestarsi dopo 2 – 3 mesi. Come per altri bisfosfonati, il trattamento con acido zoledronico è stato associato a segnalazioni di disturbi della funzionalità renale. I fattori che possono aumentare il rischio di peggioramento della funzionalità renale comprendono la disidratazione, una preesistente compromissione renale, cicli multipli di acido zoledronico 4 mg e di altri bisfosfonati, così come l’uso di altri farmaci nefrotossici. Sebbene il rischio sia ridotto con una somministrazione di acido zoledronico 4 mg nell’arco di 15 minuti, il peggioramento della funzionalità renale può comunque verificarsi. Sono stati riportati peggioramento della funzionalità renale, progressione ad insufficienza renale e dialisi in pazienti dopo la prima dose o dopo una singola dose di acido zoledronico. Un aumento della creatinina sierica si può anche osservare in alcuni pazienti in cui l’acido zoledronico viene somministrato a lungo termine e alla dose raccomandata per la prevenzione di eventi correlati all’apparato scheletrico, sebbene tali casi siano meno frequenti. Prima della somministrazione di ciascuna dose di acido zoledronico devono essere valutati i livelli sierici di creatinina del paziente. Si raccomanda di iniziare il trattamento con acido zoledronico a dosi ridotte nei pazienti con metastasi ossee che presentano compromissione renale da lieve a moderata. Nei pazienti che mostrano durante il trattamento segni di deterioramento renale, il trattamento con acido zoledronico deve essere sospeso. L’acido zoledronico deve essere ripristinato solo quando il valore della creatinina sierica ritorna entro il 10% del valore basale. Il trattamento con Acido zoledronico medac deve essere ripristinato con la stessa dose utilizzata prima dell’interruzione del trattamento. In considerazione del potenziale impatto dell’acido zoledronico sulla funzionalità renale, della mancanza di dati clinici di sicurezza in pazienti con grave compromissione renale (definita negli studi clinici come creatinina sierica ≥ 400 mcmol/l o ≥ 4,5 mg/dl per i pazienti con TIH e ≥ 265 mcmol/l o ≥ 3,0 mg/dl per pazienti con tumore e metastasi ossee) basale e di dati limitati di farmacocinetica in pazienti con grave compromissione renale basale (clearance della creatinina < 30 ml/min), l’uso di acido zoledronico non è raccomandato in pazienti con compromissione renale grave. Insufficienza epatica Poiché i dati clinici disponibili nei pazienti con grave insufficienza epatica sono limitati, non è possibile fornire raccomandazioni specifiche in questa popolazione di pazienti. Osteonecrosi della mandibola/mascella L’osteonecrosi della mandibola/mascella è stata riportata con frequenza non comune negli studi clinici e nel contesto post–marketing nei pazienti trattati con acido zoledronico. L’inizio del trattamento o di un nuovo ciclo di trattamento deve essere rimandato nei pazienti che presentano lesioni aperte non cicatrizzate dei tessuti molli della bocca, eccetto in situazioni di emergenza medica. Nei pazienti con fattori di rischio concomitanti, prima del trattamento con bifosfonati si raccomanda un esame odontoiatrico, con le appropriate procedure dentistiche preventive, e una valutazione del rapporto rischio/beneficio individuale. Durante la valutazione del rischio individuale di sviluppare osteonecrosi della mandibola/mascella devono essere considerati i seguenti fattori di rischio: · potenza del bisfosfonato (rischio più alto per prodotti con maggiore potenza), via di somministrazione (rischio più alto per somministrazioni parenterali) e dose cumulativa di bisfosfonato. · cancro, condizioni di co–morbilità (ad es. anemia, coagulopatie, infezione), fumo. · terapie concomitanti: chemioterapia, inibitori dell’angiogenesi (vedere paragrafo 4.5), radioterapia alla testa e al collo, corticosteroidi. · anamnesi di patologie dentali, scarsa igiene orale, malattia parodontale, procedure dentistiche invasive (ad es. estrazioni dentali) e protesi con scarsa aderenza. Tutti i pazienti devono essere invitati a mantenere una buona igiene orale, a sottoporsi a controlli odontoiatrici periodici e a segnalare immediatamente qualsiasi tipo di sintomo orale, quali mobilità dentale, dolore o gonfiore, mancata rimarginazione di ulcere o presenza di secrezioni durante il trattamento con Acido zoledronico medac. Durante il trattamento le procedure dentarie invasive devono essere eseguite solo dopo attenta considerazione ed evitate in stretta prossimità della somministrazione di acido zoledronico. Nei pazienti che hanno sviluppato osteonecrosi della mandibola/mascella durante la terapia con i bisfosfonati, la chirurgia dentaria può esacerbare la condizione. Per i pazienti che necessitano di chirurgia dentale, non ci sono dati disponibili per suggerire che l’interruzione del trattamento con i bisfosfonati riduca il rischio di osteonecrosi della mandibola/mascella. Il piano di gestione dei pazienti che sviluppano osteonecrosi della mandibola/mascella deve essere stabilito in stretta collaborazione tra il medico curante e un odontoiatra o chirurgo orale esperto di osteonecrosi della mandibola/mascella. Va considerata, ove possibile, l’interruzione temporanea del trattamento con acido zoledronico fino alla risoluzione della condizione clinica e alla mitigazione dei fattori di rischio concomitanti. Dolore muscoloscheletrico Durante l’esperienza post–marketing è stato riportato dolore alle ossa, alle articolazioni e/o ai muscoli, grave e occasionalmente invalidante, in pazienti trattati con bisfosfonati. Tali segnalazioni comunque sono state non frequenti. Questa categoria di farmaci comprende l’acido zoledronico. Dopo l’inizio del trattamento il tempo di insorgenza dei sintomi variava da un giorno a diversi mesi. La maggior parte dei pazienti ha avuto un’attenuazione dei sintomi dopo l’interruzione del trattamento. Un sottogruppo ha avuto una recidiva dei sintomi quando veniva sottoposto ad un ulteriore trattamento con lo stesso farmaco o con un altro bisfosfonato. Fratture atipiche del femore Sono state riportate fratture atipiche sottotrocanteriche e diafisarie del femore, principalmente in pazienti in terapia da lungo tempo con bisfosfonati per l’osteoporosi. Queste fratture trasversali o oblique corte possono verificarsi in qualsiasi parte del femore a partire da appena sotto il piccolo trocantere fino ad appena sopra la linea sovracondiloidea. Queste fratture si verificano spontaneamente o dopo un trauma minimo e alcuni pazienti manifestano dolore alla coscia o all’inguine, spesso associato a evidenze di diagnostica per immagini di fratture da stress, settimane o mesi prima del verificarsi di una frattura femorale completa. Le fratture sono spesso bilaterali; pertanto nei pazienti trattati con bisfosfonati che hanno subito una frattura della diafisi femorale deve essere esaminato il femore controlaterale. &EGRAVE; stata riportata anche una limitata guarigione di queste fratture. Nei pazienti con sospetta frattura atipica femorale si deve prendere in considerazione l’interruzione della terapia con bisfosfonati in attesa di una valutazione del paziente basata sul rapporto rischio/beneficio individuale. Durante il trattamento con bisfosfonati i pazienti devono essere informati di segnalare qualsiasi dolore alla coscia, all’anca o all’inguine e qualsiasi paziente che manifesti tali sintomi deve essere valutato per la presenza di un’incompleta frattura del femore. Ipocalcemia Sono stati riportati casi di ipocalcemia in pazienti trattati con l’acido zoledronico. Sono stati riportati aritmie cardiache ed eventi avversi neurologici (comprendenti convulsioni, intorpidimento e tetania) secondari a casi di ipocalcemia grave. Sono stati riportati casi di ipocalcemia grave che hanno richiesto ospedalizzazione. In alcune circostanze, l’ipocalcemia può essere pericolosa per la vita (vedere paragrafo 4.8).
Interazioni
Quali medicinali o alimenti possono interagire con Acido zoledronico medac 1 mg/100 ml soluzione per infusione – 4 mg/100 ml – soluzione per infusione – uso endovenoso – flacone (vetro) – 100 ml 1 flacone?
Negli studi clinici l’acido zoledronico è stato somministrato in concomitanza a farmaci antitumorali comunemente usati, diuretici, antibiotici e analgesici, senza che fossero osservate interazioni clinicamente evidenti. In vitro l’acido zoledronico ha dimostrato di non legarsi alle proteine plasmatiche in modo apprezzabile e non inibisce gli enzimi del citocromo P450 (vedere paragrafo 5.2) ma non sono stati effettuati studi clinici formali di interazione con altri medicinali. Si consiglia cautela nel caso in cui i bisfosfonati siano somministrati con aminoglicosidi poiché entrambi i medicinali possono avere un effetto additivo che dà luogo ad una diminuzione della calcemia per periodi più prolungati di quanto richiesto. Si raccomanda cautela quando l’acido zoledronico viene somministrato con altri farmaci potenzialmente nefrotossici. Prestare attenzione anche all’eventuale comparsa di ipomagnesiemia durante il trattamento. Nei pazienti con mieloma multiplo, il rischio di disfunzioni renali può essere aumentato quando i bisfosfonati per via endovenosa sono usati in combinazione con la talidomide. Deve essere usata cautela quando l’acido zoledronico viene somministrato con medicinali antiangiogenici dal momento che è stato osservato un aumento dell’incidenza di casi di ONJ in pazienti trattati in concomitanza con questi medicinali.
In gravidanza
Se è in corso una gravidanza, se sospetta o sta pianificando una gravidanza, o se sta allattando con latte materno chiedere consiglio al medico prima di prendereAcido zoledronico medac 1 mg/100 ml soluzione per infusione – 4 mg/100 ml – soluzione per infusione – uso endovenoso – flacone (vetro) – 100 ml 1 flacone?
Gravidanza Non vi sono dati adeguati provenienti dall’uso di acido zoledronico in donne in gravidanza. Gli studi sulla riproduzione effettuati con acido zoledronico sugli animali hanno mostrato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per l’uomo non è noto. L’acido zoledronico non deve essere usato durante la gravidanza. Allattamento Non è noto se l’acido zoledronico sia escreto nel latte materno. L’acido zoledronico è controindicato durante l’allattamento (vedere paragrafo 4.3). Fertilità L’acido zoledronico è stato studiato nei ratti per i potenziali eventi avversi sulla fertilità dei genitori e della generazione F1. Ha mostrato effetti farmacologici molto evidenti considerati correlati all’inibizione del composto sul metabolismo del calcio scheletrico, determinando ipocalcemia nel periparto, un effetto della classe dei bisfosfonati, distocia e anticipata chiusura dello studio. Per questo motivo tali risultati hanno precluso la determinazione definitiva degli effetti dell’acido zoledronico sulla fertilità nell’uomo.
Sovradosaggio
Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Acido zoledronico medac 1 mg/100 ml soluzione per infusione – 4 mg/100 ml – soluzione per infusione – uso endovenoso – flacone (vetro) – 100 ml 1 flacone?
L’esperienza clinica con il sovradosaggio acuto di acido zoledronico è limitata. &EGRAVE; stata segnalata la somministrazione per errore di dosi fino a 48 mg di acido zoledronico. I pazienti che sono stati trattati con dosi superiori a quelle raccomandate (vedere paragrafo 4.2) devono essere monitorati con particolare attenzione in quanto sono stati osservati compromissione renale (insufficienza renale inclusa) e anomalie degli elettroliti sierici (calcio, fosforo e magnesio inclusi). In caso di ipocalcemia, si devono somministrare infusioni di gluconato di calcio come indicato clinicamente.
Effetti indesiderati
Quali sono gli effetti collaterali di Acido zoledronico medac 1 mg/100 ml soluzione per infusione – 4 mg/100 ml – soluzione per infusione – uso endovenoso – flacone (vetro) – 100 ml 1 flacone? - Come tutti i medicinali, Acido zoledronico medac 1 mg/100 ml soluzione per infusione – 4 mg/100 ml – soluzione per infusione – uso endovenoso – flacone (vetro) – 100 ml 1 flacone può causare effetti collaterali, sebbene non tutte le persone li manifestino.
Riassunto del profilo di sicurezza Entro tre giorni dalla somministrazione di acido zoledronico, è stata riportata una reazione di fase acuta, con sintomi comprendenti dolore alle ossa, febbre, affaticamento, artralgia, mialgia, brividi e artrite con conseguente gonfiore articolare; questi sintomi si sono risolti generalmente entro alcuni giorni (vedere la descrizione degli eventi avversi selezionati). Quelli che seguono sono stati identificati come rischi importanti con l’uso di acido zoledronico nelle indicazioni approvate: compromissione della funzionalità renale, osteonecrosi della mandibola/mascella, reazione di fase acuta, ipocalcemia, eventi avversi oculari, fibrillazione atriale, anafilassi. Le frequenze per ognuno di questi rischi identificati sono mostrate nella Tabella 2. Tabella delle reazioni avverse Le seguenti reazioni avverse, elencate nella Tabella 2, sono state tratte dagli studi clinici e dalle segnalazioni post–marketing, prevalentemente a seguito di somministrazione cronica di acido zoledronico: Tabella 2 Le reazioni avverse sono classificate in ordine di frequenza decrescente utilizzando la seguente convenzione: Molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Patologie del sistema emolinfopoietico |
Comune: Anemia |
Non comune: Trombocitopenia, leucocitopenia |
Raro: Pancitopenia |
Disturbi del sistema immunitario |
Non comune: Reazioni di ipersensibilità |
Raro: Edema angioneurotico |
Disturbi psichiatrici |
Non comune: Ansia, disturbo del sonno |
Raro: Confusione |
Patologie del sistema nervoso |
Comune: Cefalea |
Non comune: Vertigini, parestesia, alterazione del gusto, ipoestesia, iperestesia, tremore, sonnolenza |
Molto raro: Convulsioni, intorpidimento e tetania (secondari a ipocalcemia) |
Patologie dell’occhio |
Comune: Congiuntivite |
Non comune: Visione offuscata, sclerite ed infiammazione dell’orbita |
Molto raro: Uveite, episclerite |
Patologie cardiache |
Non comune: Ipertensione, ipotensione, fibrillazione atriale, ipotensione che porta alla sincope o al collasso circolatorio |
Raro: Bradicardia |
Molto raro: Aritmia cardiaca (secondaria a ipocalcemia) |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche |
Non comune: Dispnea, tosse, broncocostrizione |
Raro Patologia polmonare interstiziale |
Patologie gastrointestinali |
Comune: Nausea, vomito, anoressia |
Non comune: Diarrea, costipazione, dolori addominali, dispepsia, stomatite, secchezza della bocca |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo |
Non comune: Prurito, rash (compreso rash eritematoso e maculare), aumento della sudorazione |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo |
Comune: Dolori alle ossa, mialgia, artralgia, dolore diffuso |
Non comune: Crampi muscolari, osteonecrosi della mandibola/mascella |
Patologie renali e urinarie |
Comune: Compromissione renale |
Non comune: Insufficienza renale acuta, ematuria, proteinuria |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione |
Comune: Febbre, sindrome simil–influenzale (inclusa fatica, brividi, malessere e arrossamento) |
Non comune: Astenia, edema periferico, reazioni al sito di iniezione (inclusi dolore, irritazione, gonfiore, indurimento), dolore al torace, aumento del peso corporeo, reazione/shock anafilattico, orticaria |
Raro: Artrite con gonfiore articolare come sintomo della reazione di fase acuta |
Esami diagnostici |
Molto comune: Ipofosfatemia |
Comune: Aumento della creatininemia e dell’azotemia, ipocalcemia |
Non comune: Ipomagnesiemia, ipocaliemia |
Raro: Ipercaliemia, ipernatriemia |
Codice AIC
042333043
Data di pubblicazione
28-01-2023
Categorie farmaco
Farmaci per il trattamento delle malattie delle ossa
Sostanza
Produttore
Disclaimer
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